giovedì 16 ottobre 2014

Mediazioni paralizzanti.

Uno dei tanti spot di Renzie, quello sulla prossima legge regolamentatrice ..di cosa? Dei matrimoni gay? Dell'omoaffettività? Dell'adottabilità solo dei figli naturali di uno solo dei coniugi omosessuali, per non separarli dal padre o dalla madre, anche se restano in balia delle persecuzioni verbali e non solo, fin dalle prime classi della scuola pubblica, dovrebbe allarmare i gay che si vogliono sposare. Renzie si propone di porre un argine alle iniziative dei Sindaci che trascrivono i matrimoni omosex contratti all'estero, come le adozioni contratte, sempre all'estero, da questi ultimi e, nel farlo, deve contenere le contrapposizioni fra amministratori locali e Prefetti fomentati dal poltronista dell'Interno Alfano, anche lui ben raccordato, dietro le quinte, con le gerarchie cattoliche. Prendendo spunto dalle false aperture del Sinodo sulla famiglia, che è sconfinato in un gioco delle parti fra "progressisti e conservatori", si vuol normare in senso limitativo, rispetto alle principali legislazioni europee, un fenomeno di incerta quantificazione, ma "eversivo", inquietante e culturalmente "inquinante". Renzie, come al solito, vorrebbe menare il can per l'aia e fare il punto di un'innovazione "compatibile", in perfetto stile democristiano, con l'imprimatur della Chiesa che non ha aperto ai gay. In certo senso non ne ha bisogno perché non ha mai chiuso, casomai l'avrebbe esplicitato. Ma non lo farà. Insomma, la legge sarà redatta in questi termini.

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