mercoledì 30 novembre 2011

Milone

Forse, Milone, invecchieremo insieme, al Credem'a me.
La mini patrimoniale esimerà gli evasori storici dal redimersi, l'ICI, demagogicamente cancellata, resusciterà, chissà quanti altri ammennicoli saranno serviti, come antipasto di un convito luculliano, dopo tre generazioni di economia assistita e quattro di esenzione fiscale.
Se sarà così, per me sarà un piacere.
Con te parlar, insieme a te morir.
Credem'a me.

martedì 29 novembre 2011

Milone

Ho appreso da uno di quei televisori al plasma che stanno sostituendo i quadri alle pareti, che, questa notte, Lucio Magri ha deciso di porre fine ai suoi giorni.
Lo ha fatto in Svizzera, attraverso il suicidio assistito, un vero e proprio servizio sociale, a basso costo, non solo per i malati terminali, ma anche per chi soffre del tedium viate et senectutis o, genericamente, di depressione, come pare che fosse il caso del grande esteta della sinistra.
Aveva cambiato partito sei volte; di uno, il Partito di unità proletaria, era stato anche cofondatore. Scriveva sul Manifesto e numerose altre pubblicazioni alternative, vestiva con raffinata eleganza e il taglio dei suoi capelli era sempre accurato. Aveva avuto numerose relazioni sentimentali con donne belle e interessanti.
Poi, il suo narcisismo non aveva più trovato sfogo e, da materialista quale era, non aveva trovato più ragioni per continuare a vivere.
In fondo, è morto secondo un'etica aristocratica classica, precristiana.
E' stato un buon critico dell'esistente, oltre il quale non credeva, né aspirava ad andare.

Entra la coordinatrice di una catena di pelletteria di Napoli.
E' stata per qualche mese in giro per l'Italia a verificare l'efficienza delle venditrici o commesse, come lei. E' impegnata in una concitata conversazione telefonica e non si accorge dei ripetuti richiami dello sportellista, fino a che, sollecitata da un altro cliente in attesa, si avvicina al banco continuando quello che si rivela un monologo: "ma stiamo impazzendo? Come pensate che possa aiutarvi da Bologna? Chi ha ordinato sessanta valigie? Comunque, vanno esposte entro oggi! Non ho parole, siamo qui per lavorare! Non voglio sentire né A, nè B, né C!"
Che originalità di pensiero e di espressioni, in rapporto ad una drogata sicurezza, in un deserto.
Val la pena di suicidarsi per questo? No, di certo.
Chissà se si chiederà mai se valga la pena, per lei, di vivere?
Costa così poco.

Milone

Mentre i provvedimenti economici non sembrano così urgenti come li si contrabbandava, il Governo dei gerontocrati sapienti - una specie di Consiglio dei saggi o degli anziani - ha nominato i rispettivi sottopanza.
Il sottosegretariato, con ampie deleghe ed autonomie, serve da sempre a quella bulimia frettolosa - ci si alterna, infatti, di frequente - di affari per sé e, in proporzione, per i propri patroni. Si crea, in questa guisa, una coesione fluida, ma ad altissima densità.
Ti dice niente, Milone?
E' in questa fase "minore" che passano tutti quei conflitti di interesse che dovrebbero essere le Colonne d'Ercole di ogni democrazia e di ogni Stato di diritto.
Semplicemente, senza deroghe.
Che ne dici Milone? Sarebbe mai sorta la strana banca del Credem'a me, se questo basilare ed elementare principio fosse stato vigente e rispetttato, nel centocinquantenario del bel Paese?
Ieri, l'augusto Professore ha ratificato la nomina di alcuni noti lestofanti di lungo corso, adusi alle quinte colonne ( non a quelle d'Ercole ) aziendali, finanziarie e, ora, direttamente politiche, compreso il coniuge di un'ammanigliata Signora.
La maggior parte delle non nutrita, ma qualificatissima ( nel malaffare ) conventicola, proviene da banca dell'Intesa e fa riferimento esplicito e tradizionale a Corrado Passera, il motore, il catalizzatore dello Sviluppo che non c'è.
Intanto, a Termini Imerese ( ma la competenza non è del Ministero del Lavoro - pardon, del welfare? ) - si è prodotto in una narcosi rapidissima della tragedia greca che stava andando in scena, "incentivando", "accompagnando" - come se si trattasse di minori - , pensionando fin anche un quarantaduenne.
Mi spiace dirlo, ma la possibilità di trapassare il giorno al bar, in oziose chiacchiere, guardando il mare che proprio la FIAT, sul litorale, ha inquinato per cinquant'anni, ha "rimosso" istantaneamnete il "presidio" ai cancelli.
Che il mondo delle banche - nessuna esclusa - fosse la punta di diamante del clientelismo, diversamente modulato, lo sanno anche i sassi. Eccolo, quindi, rappresentato e all'opera direttamente, senza più mediazioni evidenti.
Se quest'uomo deve dare un contributo originale all'azione di Governo, io sono un fedele del Credem'a me.
L'esperienza storica non inganna e la nostra post unitaria, sia pur breve, ancor meno: tutto continuerà ad andare come prima dopo la ri-tessitura che la sospensione della democrazia avrà consentito di effettuare, nella festosa celebrazione "comune" del risanamento virtuoso e delle sorti eterne e progressive della nazione, alle quali, nella diversità dei ruoli, ma nell "unum sentire", crederemo di aver contribuito, dimentichi delle personali e "fatali" condizioni.
E' proprio tutto un Credem'a me, caro Milone.

lunedì 28 novembre 2011

Milone

Con l'approssimarsi della fine dell'anno, propongo di riassumere in un numero monografico tutte le autoincensazioni che ci siamo rivolti in dodici mesi, con una particolare sottolineatura di quelle più spiritose e divertenti.
Alla fine del triennio della Pasione e della Responsabilità, dovremmo pubblicare un volume catechistico e catechizzatore, con la prefazione del nostro Cappellano.
A corredo, una rassegna fotografica dei colleghi più emblematici del fenomeno virtuoso, con il quale concorriamo alle fortune economiche del manipolo apicale dell'azienda, mentre rinnoviamo i voti, noi che siamo sopravvissuti.
Chi per il Credem muor, vissuto è assai!

Milone

Il Commissario europeo - mai tale carica fu ricoperta tanto a lungo e con tale conseguente zelo - ha relazionato il Consiglio di amministrazione, composto dai due soci forti e, a noi che saremo chiamati materialmente a ridonare l'oro alla ex Patria, che, in soli centocinquant'anni si è già avvitata ripetutamente su se stessa, cercando all'estero il consolidamento dei suoi interessi prevalenti, non si è peritato di riferire, come se fossimo i suoi ( i loro ) dipendenti.
In questo si sostanzia un'impressione già molto negativa.
La faccia seria, il tono pacato, le ignote abitudini sessuali ( a proposito, il vecchio Berlusca ha smesso di scopare? ) piaceranno al popol bove ( quindi, non a tutto ), ma rendono d'attualità l'espressione marxiana sulla funzione dell'intellettuale organico a un sistema, perchè ne possa trarre prebende e benefici. Il Professor Monti lo incarna perfettamente.
Se la battagliera Emma Bonino fosse stata prescelta dal secondo governo Berlusconi a sostituirlo nel ruolo di commissario ante litteram, non avrebbe(ro) potuto, neanche come senatrice a vita, ricoprire il suo ruolo attuale.
A proposito di citazioni, è sempre più attuale quella di Ugo Foscolo a proposito delle patrie memorie: "ma la gloria non vedo".

sabato 26 novembre 2011

Milone

Osservavo l'icona della "Bella partenza", riproducente lo sforzo di quattro agonisti, con una strana e svolazzante tuta ginnica.
Lo sprint, bruciante, mi ha fatto pensare a una finale (d'anno) dei cento metri piani, nella quale il pensiero del traguardo - così prossimo - non riesce a precedere l'arrivo.
Lo spermatozoo - mi sembra la similitudine più appropriata - uno solo, brucerà le velleità di tutti gli altri in una occasionale e scomposta corsa alla sopravvivenza.
L'esito sarà puramente casuale e solo la presunzione del donatore e la trepida fantasia della ricevente, lo rivestiranno di contenuti convenzionali.
La partenza è sempre "bella", gli esiti si consumano nel corso di tutta la vita, a meno che la vita si riduca a frettolose e ricorrenti polluzioni, nelle quali il piacere dell'esito si consuma, fino allo strazio, in ravvicinatissime performances.
Come si suol dire: quando è più la fatica del gusto.

martedì 22 novembre 2011

Milone

Caro Milone, sono tornati i tappeti, vinti ad un'asta fallimentare - non ci smentiamo mai - e sono stati disposti lungo la parete, di fronte alle casse.
Dovevano essere ridotti molto male ed il lavaggio avrà sicuramente impegnato i due prossimi premi di produttività.
Solo chi inclina ai salottini, d'ora innanzi, avrà il privilegio di calpestarli.
I rudi operai che li hanno squadernati sul pavimento, hanno spianato le pieghe laterali ed angolari con scarponi recanti annuali sedimentazioni di fango e, non avendo avuto disposizioni circa un vaso di simil vegetazione, lo hanno lasciato sul posto. Peccato che, sotto, adesso ci sia un tappeto.
Maestranze fedeli - sono sempre gli stessi - ma rozze.
Non si può avere tutto.

Christian 2° è ormai consacrato ai riti aziendali e disciplina le forze, potenzialmente anche quelle degli altri, secondoo i canoni interiorizzati.
E' sempre così con i replicanti: ogni volta bisogna spiegarsi, ben sapendo che possono essere spinti a provocare o che, resi troppo sicuri dall'indottrinamento, a volte si producono da sé in avventate iniziative missionarie.

Giuliano d'Andria si adopera adesso a San Giovanni in Persiceto, nel vassallatico minore del feudatario dimidiato. Quando sarà stremato ( moralmente )un piccolo segno della benevolenza del Signore, lo rianimerà.
Ma solo allora.

Ho ricevuto una telefonata - mi dice Christian 2° - da un collega che non conosco, di Castel San Pietro Terme. Considerato che ho trovato il precedente a Modena Mer, ne arguisco che possa trattarsi del Direttore. Chissà se era rimasto sconcertato nell'aver ricevuto un volantino sindacale - non ufficiale - della FABI reggiana, per il quale io ho solo fatto da tramite, perchè lo ho ritenuto opportuno e di cui non sposo le tesi?
Ritenendo che chi chi ha buoni motivi di cercarmi, si rifarà vivo, ho atteso invano.
Spero di aver fatto bene.
L'ho fatto per evitargli un 28.

sabato 19 novembre 2011

Che ci fa la Cancellieri al Governo?

Che ci fa la Cancellieri al Governo.
Venne a fare il Commissario a Bologna, che era già in pensione, ma commissariava già il Teatro Bellini di Catania. Lasciò quell'incarico e poi lo riassunse, ad interim. Ora stava commissariando il Comune di Parma e non risulta che si sia dimessa ( è ancora al Bellini? ), nonostante sia stata nominata Ministro per gli affari interni, di polizia si diceva una volta. Si può affidare la gestione dell'ordine pubblico ad un tecnico aduso a questioni amministrative? Mai pensione fu più attiva. A Bologna la nominò Maroni a cui è succeduta, ha fatto il suo lavoro senza incidere più di tanto, cassando definitivamente il progetto di metropolitana e lasciando andare in malora il Teatro Duse. Con i musicisti del Comunale ed i loro sindacati adoperò un contegno prepotente ed intimidatorio, lasciando le cose come erano. Anodina, sotto traccia, passa da un incarico all'altro. A Bologna rifiutò di candidarsi per il Centro-destra, dopo aver valutato che non era aria. E' stata comunque premiata e, se vorrà, potrà esssere premiata ancora.
Ma Monti la conosceva?

Commento a Il Riformista.

La democrazie è sospesa, a prescindere che lo dica Ber(lusconi) o Ber(sani,) che si guarda bene dal dirlo.
Quest'ultimo non farà il premier, nonostante le sue comparsate ai convegni ecclesiastici, perché le pecorelle smarrite stanno per essere ricondotte all'ovile.
Casini alla Presidenza della Repubblica? Dimostrerebbe che la politica ha i suoi itinerari, a prescindere, volutamente a prescindere, dalla qualità delle persone.
E le ragioni del socialismo? Non sono più attuali.

Milone

Don Ciotti sostiene che i beni sequestrati alle mafie giacciono inutilizzati perché sono gravati da ipoteche bancarie, che le associazioni chiamate a gestirli - fra le quali, suppongo, il Gruppo Abele - non sono in grado di pagare e chiede un intervento "politico".
Con questa cultura politica non andremo da nessuna parte. Si possono chiedere esenzioni fiscali a termine e far fruttare economicamente le potenziali attività demandate e, in caso di insuccesso, si passerà la mano, alle stesse condizioni, ad altri qualificati soggetti, la cui natura imprenditoriale non dovrà essere necessariamente esclusiva, ma dovrà essere presente. Non si educa solo con i principi, questi o quelli, i miei o i tuoi, ma con uno scopo, un impegno, un'attività costante, focalizzata sulla sostenibilità e non sul lucro fine a se stesso. Deve essere chiaro, fin dall'inizio, però, che si deve contare solo sulle proprie forze, altrimenti si assume la stessa mentalità che si ritiene "educativamente" di voler combattere e ci si adagia su vizi e consuetudini territoriali ed ambientali.

Siamo proprio la banca dei bottegai: addirittura convenzionati con il Ciocco Ciok. Dopo soli due giorni di manifestazione, gli infreddoliti, costipati e starnutenti espositori, cominciano a bonificare - in contanti!! - gli incassi pericolosamente giacenti. Mi dicono che i nostri valenti colleghi promotori, mentre si abbuffano ai loro buffet ambulanti, promuovono i nostri servigi, con le conseguenze che si cominciano ad "apprezzare". Qualcuno è già censito, fra gli occasionali, dall'anno scorso.

Quando un cliente facoltoso si attarda allo sportello, il suo angelo custode, richiamato per emanazione, lo affianca radioso. Nessun rimprovero al cassiere lentigrado, ma rapida acquisizione e sequestro nel proprio scatolone consulenziale. Qualche volta si fa in tempo a cogliere lo stupore dell'attenzionato: "ma come fa a saperlo? Mi controllate?" Beato candore.

Angeli custodi, spie, secondini e chissà quante altre nature in cambio di un acronimo, nell'iniziatico paradiso dei maramotti, vetsiti da max mara. Filosofi di un pensiero strumentale che, in stretta coesione gerarchica e funzionale, si traduce in soldi "pattizi" per la stratificazione percettrice dirigenziale.

Mi accorgo che la concitazione è una caratteristica non solo nostra, ma anche dei nostri clienti. Va distinta quella dei poveretti che devono correre a lavorare o a cui misurano i tempi - quasi sempre in negozio -, da quella ripiegata su se stessa e meschina dei titolari d'impresa.
Ho rivalutato le prostitute. Qualche volta sorridono.

giovedì 17 novembre 2011

Milone

E' nato, con un travaglio troppo breve, il Governo di larghe "Intesa".
Corrado passera, ministro dello sviluppo economico per meriti nazionali: ha infatti farcito la banca prodiana di titoli di Stato, contribuendo alla sua crisi attuale.
Che le banche grosse avessero una funzione extra-economica, o iper-economica, o alter-super economica, lo sapevo per esperienza diretta.
Il salvatore della Patria si è dimesso. D'altra parte, non lo potevano più vedere in banca e, probabilmente, si appresta a servire il paese da una posizione più dichiaratamente istituzionale.
Christian 2°, prima di andare in bagno, mette la bussola in manuale. Come farà quando sarà mono cassa?
I prodiani, Passera compreso, sono pari a un terzo degli interessi rappresentati: cosa farà Piero Gnudi al Turismo, dopo la Brambilla che, per diventare Segretaria di Stato dovette fare una scenata a Berlusconi?
Noi, nel feudo Maramotti-Max Mara ci siamo raccolti nei nostri Valori ed abbiamo sollevato il ponte levatoio.
Una cara signora, che ha interrogato i manifestanti sul corso, ci ha riportato che: "odiano le banche perché rubano i soldi alla scuola":
Tra poco uscirò per il caffettino e, per quanto ami i paradossi, spero che abbiano buona mira.
Entra un operaio rumeno, vuole cambiare l'assegno con cui gli pagano lo stipendio. Il sistema gli preleva 6,15 euro di commissioni, mentre è molto parco quando si presentano allo sportello i padroni: "è uno stipendio, 27 mi raccomando".
C'è qualcosa di sbagliato nel sistema.

Nota alla costituzione del Governo "tecnico".

Il Governo Monti - bella figura, un Governo in Parlamento senza parlamentari - sembra fatto apposta per celebrare i soli centocinquant'anni dell'unità d'Italia.
E' una miscellanea di cattolici e massoni, come già all'indomani della breccia di Porta Pia, quando, alla Banca romana, sedettero insieme, alla selezione del personale ( direttivo ), nobili sabaudi e nobili pontifici.
E' decisamente un Governo di larghe "Intesa".
Cosa ci farà Piero Gnudi al Turismo, il dicastero per il quale la Brambilla dovette fare una scenata a Berlusconi?
Misteri esoterici.

mercoledì 16 novembre 2011

Milone

Due extra - non importa cosa, presto lo saremo, in parte, anche noi, nelle componenti ai limiti della sussistenza - si muovevano, questa mattina, all'interno di una ideale gabbia di vetro, fra il soppalco ed il soffitto esterni della nostra sede architettonica.
Erano di piccola taglia, bassi e leggeri ma, comunque, non in grado di lavorare in piedi. Troppo ridotto lo spazio, similmente ai tempietti votivi del CIM e dell'Euromobiliare, dove si rischia in continuazione una zuccata.
Così, si muovevano con sincronizzati movimenti da ominidi in preda ai primi stupori e, contemporaneamente, intenti ad orchestare un agguato predatorio.
Inconsapevolmente, interpretavano una mimica, come se ne vedono nei saggi di danza. Era la loro condizione, offerta e non simboleggiata agli astanti.
Evidentemente, il pacchetto di rimozione degli sbaffi di vernice sulla parete esterna, con una piccola aggiunta, ha ricompreso anche il disappanamento del coperchio della scatola nella quale siamo confezionati.
Il lavoro non ha rimosso completamente l'alone rossastro sulla colonna. Per fortuna, domani è prevista un'altra manifestazione ( l'ho appreso, incidentalmente, dall'informatissimo direttore ): potrà essere ritoccato.

martedì 15 novembre 2011

I mercati vanno male anche dopo le dimissioni di Berlusconi.

Che il problema dei mercati non fosse Berlusconi era evidente a tutte le persone di buon senso e con un minimo di memoria.
Il problema resta strutturale e chi lo ha prodotto, casomai aumentato, non è titolato a risanarlo. Per questo si affida a un chirurgo, ma non si ritira, con tutta la sua pletora di incompetenti e parolai.
La propaganda ha ancora una volta fomentato gli animi, esacerbati da frustrazioni che con la (non) gestione politica dei fenomeni avevano un rapporto puramente psicologico e simbolico.
Per questo si è nominato un "dittatore" temporaneo.
Ci è andata pure bene.
In passato si avvertiva il tintinnar delle sciabole, ma, per fortuna, da noi non sono seri neanche i colpi di Stato.

Commento a Il Riformista.

Sarà come Lei dice, egregio Direttore.
Io, nel mio piccolo, ricordo il preliavo del '92, direttamente dal mio conto corrente, ad opera di Giuliano Amato, chiamato a rimediare a un default speculativo, in lire, al quale parteciparono allegramente l'Ufficio italiano dei cambi, diretto da Cesare Geronzi ed alcuni dei direttori ed amministratori delegati della maggiori banche nazionali, coordinati dal Geronzi medesimo.
Poi, sul finire degli anni '90, fu Prodi a volerci portare a tutti i costi in Europa e, per farlo, ci sottopose ad un pesantissimo prelievo fiscale e ad una tassa di scopo, poi restituita al netto del contributo sanitario. Ora, per restarci, in Europa, siamo da capo a quindici, con quali modalità si vedrà.
Consentirà che tutto ciò avviene in regime di sospensione temporanea del corso politico ed istituzionale, della democrazia apparente, come si faceva nell'antica Roma durante i periodi di crisi, prova evidente che alla democrazia sostanziale non crede nessuno.
In tempi più recenti, abbiamo donato l'oro alla Patria ed ora ci riaccingiamo a farlo, pascolati dalla televisione e dai retori istituzionali, mentre i partiti si distinguono secondo ceto sociale presuntivamente rappresentato.
Statisticamente, per lo stesso motivo: la sostenibilità di un Paese disonesto e pasticcione, ogni nove anni, ci risiamo.
Lei crede, infine, che pagheranno veramente i ricchi e i potenti?
E' mai accaduto durante la Sua vita?
Si è mai verificato storicamente, in era pagana o in era cristiana?
Sono certo che avverrà adesso.

lunedì 14 novembre 2011

Nulla cambia.

Nell'antica Roma, quando lo Stato, l'Impero o la Repubblica, prima, seconda, terza, periclitavano, si sospendevano le guarentigie giuridiche ed istituzionali per nominare un dittatore temporaneo - di solita nella figura di un Console - che cristallizzava e fossilizzava la situazione, imponeva ai poveri ( ancora non Cristi )le privazioni necessarie a mantenere prima e a rafforzare poi i possedimenti patrizi. Se mai, storicamente, si è verificato qualcosa di dissimile, è possibile che Super Mario Monti bros, sia capace di fare una politica equa, di coiniugare le capre e i cavoli. Se ritenesse di possedere tali facoltà, non si sforzerebbe di ottenere il sostegno dei partiti più forti. A negarglielo è rimasta solo la Lega, a condizionarla al solito clientelismo borbonico e meridionale sono i movimenti patronali siciliani e non. Non è molto che gli Italiani donarono l'oro alla Patria, ricevendone in cambio, quando si trattatva della fede nuziale, una fede grezza d'acciaio a significarne il vile valore materiale e la forza e solidità di un patto che già sanciva una sconfitta.
Nel 1992, fu Giuliano Amato, soprannominato il dottor sottile, per rendere maliziosa la sua rapina dai conti correnti di una percentuale del 30%, utile a rabberciare un default - ma non si chiamava così - del tutto speculare all'attuale, a sfilare dalle nostre tasche quanto necessitava agli spreconi, mentre la dirigenza di numerose banche speculava, anche a titolo personale, sulla crisi della lira. Sul finire degli anni '90, Romano ( un nome che rivela i sentimenti familiari )Prodi fece altrettanto per entrare in Europa, restituendo poi la cifra prelevata, mondata del contributo sanitario. Dopo e di meno. Ora siamo daccapo per restare in Europa, cioè sotto il protettorato della Germania, dalla quale abbiamo succhiato il latte della sconfitta nella seconda guerra mondiale, dopo la giravolta che ci aveva consentito di appoggiarci ai vincitori all'ultimo momento, senza ottenerne né la stima, né l'autonomia nazionale.
Quanto accade, il commissariamento, irresponsabilmente provocato ed invocato sotto traccia, per non assumersi la responsabilità del decadimento, non solo economico, nazionale, non presenta nessun carattere di novità, né storico, né cronachistico, così come sarà nel solco di una ridicola e ignobile tradizione, il comportamento del popolo giullare.

venerdì 11 novembre 2011

Milone

Di tutte le possibili preoccupazioni che dovrebbero affaticare i giorni di un manager, la più sentita, da noi, riguarda l'estetica reputazionale.
Resto incerto circa i nostri ammiratori, dal momento che operiamo sulla linea dell'equatore, in mezzo a network, outlet. Ogni tanto, qualche marchettara viene a cambiare 500 euro, senza neanche struccarsi; indebitati e sudaticci bottegai entrano ed escono a copertura estrema dei fidi, mentre meditano nuovi investimenti.
Tempo fa, l'ultimo ad uscire, il Migliore - mi scusi Togliatti - fu rampognato, il lunedì successivo, per aver lasciato la porta aperta ed aver consentito che il vestibolo d'accesso diventasse la pattumiera dell'inqualificabile transumanza lungo il Corso.
Al mio fianco, sento le disposizioni secche della discendente alberghiera di una accreditata dinastia, dedita all'ospitalità delle ragazze senza mezzi e senza dimora, oggi apprezzata e generica albergatrice.
Sarà che la mia concezione dell'estetica tange la morale e che alla mia morale nol consentirebbe, ma non mi capacito del disappunto che turba il volto del Direttore, ogni qual volta un'allegra brigata di studenti - realmente senza prospettive - mentre passa davanti al nostro sito - in quest'occasione, finanziario - lo ravviva con uno zabaione o, come nel caso odierno, con un po' di vernice rossa sulla targa dell'Euromobiliare, a colorare, nei limit del possibile, il nostro grigiore.
Si affaccia una zingara: "cambiare moneta?" NO!NO! Vade retro!

Milone

Ho trovato, questa mattina, negletto in una vaschetta, un volantino che, sin dal titolo, mi sembrava un comunicato sindacale e non il solito, belante sermone.
Vi si accennava, in premessa, al deterioramento delle relazioni sindacali: non ho capito che cosa si sia deteriorato, da questo osservatorio, non avendo avvertito mai nulla.
Comunque, si dice che l'azienda abbia stipulato un accordo per accentuare il già inammissibile controllo sui suoi dipendenti, attraverso un sistema di rilevazione, a mezzo di telecamere, al quale avrebbe fornito il suo servile consenso la FABI reggiana, che, come la CISL e la UIL a Pomigliano d'Arco, avrebbe giocato di sponda con la strana banca, consentendo l'abuso, in una folle rincorsa fra collaborazionisti.
E' probabile che sia andata così, anzi è certo, dato il ricorso alla magistratura.
Sul piano personale, anche io ho sospettato che la rilevazione delle mie entrate-uscite, sia avvenuta a mezzo della telecamera esterna; altrimenti, non capisco come avrebbe fatto a segnalarle chi, spesso, non ho trovato all'entrata al suo desco, perché troppo impegnato in mille adempimenti e che era già uscito quando uscivo io.
Non mi meraviglia che la FABI ( reggiana ) si acconci, ma non mi riguarda. Alla FABI non si prendono i voti, altrimenti non ci sarei mai entrato o ne sarei uscito subito.
Spicchi di memoria:
quando in un'azienda bancaria si sedimentavano due o tre rappresentanze, la terza o la quarta, soprattutto se concorrenziale sul piano della bottega, veniva esclusa da qualsiasi concertazione e relegata in un angolo meschino, dal quale, per uscire e non essendo meglio dei relegatori, si abbandonava a comportamenti sconvenienti, rinfocolando il moralismo tartufesco dei privilegiati. Lo faceva la FABI; in questo contesto le tocca il contrappasso.
La coalizione rappresentativa ha sempre una sua specifica dinamica interna, in rapporto alla quale, le differenze macroscopiche fra una componente e un'altra vengono ignorate, come se non esistessero e non fossero, di questi tempi, su tutti i giornali. Ma si sa, al Credem'a me i giornali non si leggono; basta il portale.
Nella fattispecie, si tratta di una straordinaria unitarietà fra componenti, compresa quella fascista dell'UGL, che in altri ambiti non disdegna neanche la FABI, ma che risulterebbe scandalosa nelle storiche compagini "resistenziali", almeno per chi ci crede, che hanno, sul territorio reggiano e non, una esclusiva valenza politica, alla quale, quando serve - molto spesso - sacrificano ogni diritto dei lavoratori, cercando maldestramente di salvagurdare le forme con atteggiamenti omissivi ed omertosi. Con quanta affinità all'atteggiamento aziendale, lascio al giudizio dei più esperti delle "logiche" interne.
Nel leggere, finalmente, un sia pur burocratico volantino sindacale, mi è tornata la voglia di sindacare azienda e sindacati concorrenti, di volantinare, collega per collega e, soprattutto, di scrivere i comunicati: erano apprezzati.
Poi, indire assemblee, non importa se per dire male della FABI.

giovedì 10 novembre 2011

Milone

E' inquietante, Milone, verificare, da uomo della strada o dello sportello, come cambino repentinamente le valutazioni, tecniche e morali, quando ne vengono toccate le tasche o il potere.
La nostra amabile clientela è tutta ( le eccezioni sono irrilevanti )attestata su posizioni, politiche e morali, che sono patrimonio ( incolto ) di una destra reddituaria e sono ( stati ) quasi tutti di sentimenti berlusconiani, fidando soprattutto sulla possibilità di non farsi carico fiscalmente delle necessità che non li riguardassero.
Stamattina - poco traffico - hanno il dente avvelenato contro il "nano", già Napoleone, che "ha aumentato il deficit del cinquantennio precedente alla sua discesa in campo, del 20%, dal 2001 al 2011".
A loro memoria, la base è da collocarsi al 100% di debito rispetto al PIL, dopo di che, sempre secondo loro, nel decennio summenzionato non si è visto al governo che il satiro di Arcore.
Dimentichi della cura Amato del '92 che, dal 180% lo portò al 98%, si accaniscono sull'ultimo profittatore di situazioni, che ha sempre avuto in mente, da buon imprenditore, la salvaguardia dei suoi beni, "per i suoi numerosi figli". Similmente al costume delle dinastie dittatoriali in via di superamento.
Come si tramuta in odio, repentinamente, l'amore, quando ci si sente traditi! Quando ci si sente traditi in ciò che realmente ci preme.
Morte al tiranno!!
Gheddafi, dalla sezione mussulmana del paradiso dei Martiri sarà consolato, oltre che dalle Uri, le vergini che si riverginano ogni volta e che vengono date in premio ai giusti, per aver trovato compagno al duol.
Forse Berlusconi precipiterà nel nostro Inferno, dove, però, troverà analoga compagnia.

venerdì 4 novembre 2011

Milone

Con queste brume, i poveracci non riescono più a mascherarsi e appaiono in tutta la loro mestizia.
Quando sono anche un po' bagnati, il quadro è completo.
Non bastano le inopportune, iterative battute, le risate a troppi decibel, quasi a sovrastarsi nel "festoso" rumore. Della serie: "quasi, quasi...mi ammazzo".
Non che d'estate, fiacchi e sudati, gli esiti comunicativi siano entusiasmanti, ma, almeno, un'asmatica vitalità, casomai solo neurovegetativa, confonde l'umore.
I cosiddetti bioritmi sono, non solo rallentati, ma anche schermati da una nebbiolina mentale che si amalgama, facendosene influenzare, con la vaporizzazione esterna.
Tra pochi giorni, le luminarie prenatalizie daranno una mano alla serotonina, la gente si affastellerà caoticamente, come al solito. Resterà da verificare se lo farà per la consueta orgia di regali inutili o se, per un rifleso condizionato che sulla soglia dei negozi si interromperà, per dirottarli altrove. Per un cappuccino, al massimo.
Nelle ristrettezze, si rivitalizzerà il senso religioso, confinato nel ripostiglio? Gli indigenti veri si sentiranno meno soli, nell'altrimenti rutilante cretinismo festaiolo?
Chi non accuserà crisi sarà, certamente, chi, lento pede, ma con costante andatura, macina con serietà la sua vita, non stancandosi dell'impegno, ma facendone, autonomamente, il proprio carburante, non divagando verso riempitivi hobbystici e felicità o festività coatte.
Il tempo delle Feste è sempre breve.

mercoledì 2 novembre 2011

Milone

Oggi, caro Milone, è il giorno dei morti, degli antenati o dei Penati, diresti tu, e la giornata è conforme, almeno per noi cristiani, nel suo grigiore.
Anna, non più dei miracoli, è ormai una mater dolorosa che si trascina per ottemperare al patto scellarato con l'azienda che le consentirà di svezzare il suo bambino, appena in tempo per tornare in battuta. Eviterà, quindi, di interrompere ancora il suo lavoro per allattarlo, come fanno le altre, prive di passione e responsabilità. Solo in questa fase gli scuotimenti e le vibrazioni sono esclusi: si muove a fatica, con molto decoro.
Sia lei, sia il suo prodotto, sono eugeneticamente adeguati ai nostri standard.

Halleween è trascorsa fra le gare d'intaglio della zucca della Coldiretti e gli anatemi della Curia, che sembra far riemergere dalle latebre del Medio Evo la condanna dei sopravviventi/sopravvenienti riti pagani. Per fortuna non può più reprimerli direttamente, dopo essere stata repressa - ma era un'Ecclesia o per meglio dire e mi si scusi, una Setta di ingenui e di entusiasti - nel periodo ancora antecedente.
L'origine pagana dei culti celtici è ben rilevabile nelle campagne irlandesi, fin anche nei cimiteri dei castelli e dei monasteri, dove con la sovrapposizione della croce, hanno coinciso modifiche primitive e locali nelle forme e nelle fogge, non diversamente, in termini di antropologia culturale, dalle tombe cristiane, affiancate dalle sepolture animiste, nei villaggi africani.

Amanda Knox ha festeggiato l'anniversario dell'immolazione della piccola Meredith, per le vie di Seattle, vestita da ladra; esattamente una delle linee difensive dei suoi avvocati americani ed italiani. Lei l'ha sfangata e se ne frega, ora come allora, di chi non c'è più. A casa sua l'avrebbero giustiziata(?)

Un'anziana signora, fulva di parrucchiere, si scusa timidamente perché, per sua personale amministrazione, continua a prelevare tramite l'emissione di assegni di conto corrente. Questa sua abitudine provoca uno spreco evidente di questi tagliandi, che frequentemente torna a chiederci, gratuitamente. Per questo, è stata investigata e le è stato ricordato il possesso di un antico carnet che risulta inutilizzato. Stia più attenta, Signora, già le sue abitudini comportano per noi un onere di cui lei approfitta. Se non passione, almeno responsabilità!!

E' il momento di uno scalcinato esoterista da bar di periferia, che si atteggia a negromante e porta, d'estate, magliette con l'effigie di Charles Manson: i suoi soldi devono essere del diavolo, sono, infatti, tutti infeltriti e impastano le pulegge della macchina. Ovviamente alle 13,20

la festa di tutti i Santi deve essere ormai un rito catacombale d'élite. La sua luminosità è riservata ai cuori, ma, all'esterno, se splende, non si nota.