giovedì 30 aprile 2009

Milone

Chi pensa con la testa altrui, difficilmente rischia di essere messo in minoranza, dice, su people, Roberto Gervaso.
Concordo.
Di questi personaggi senza identità sono pieni i consigli di amministrazione, i sindacati, i partiti e le varie consorterie.
Sono nel novero anche i 65 neo-sottoscrittori giornalieri della campagna "nuovi clienti".
E', quindi, sulla pigrizia mentale che dobbiamo puntare.

Milone

Domani è il primo Maggio, Milone.
Non è la tua festa, né, ormai, quella dei giovani lavoratori che, storditi dagli ultimi happening rockettari, indetti dagli ex sindacati, pensano che sia una pagana festa di primavera.
Povero lottatore, come sei, ti deprimerai a morte, assopito sotto l'albero che, alla fine, per rabbia, fenderai, rimanendo alla mercé dei lupi.
Buon primo Maggio, invece, ai lavoratori mobbizzati, ai precari che, dopo essere stati resi tali, si cerca di abbindolare, per carpirne il voto, con contraddittori scenari di stabilità e a tutti quelli che, dopo una vita di lavoro, vivono di misere pensioni.
Una sana colica incontinente, della durata di tre giorni, agli opportunisti, ai carrieristi, ai raccomandati e, soprattutto, ai conformisti, buoni per interpretare tutti i copioni.
A chi non capisce ( o finge ) una serena compassione.

Milone

Caro Milone,
Vincenzo, che ti avevo raccomandato per il reclutamento del nubilato maturo, ha un po' esagerato.
Ha voluto applicarsi anche al vedovato nostalgico e, forse azzannato alle natiche dal Carlino, ha combinato quello che si può leggere oggi su tutti i giornali.
Il giovane è di buona volontà e, come si suol dire, sparge di sé larga semenza: necessita solo di un affinamento della tecnica.
Comunque, complimenti per la vertiginosa ascesa, che tanto gratifica Milena.

mercoledì 29 aprile 2009

Il primo Maggio del 2009

Chissà se fra due giorni, il primo Maggio vedrà la conventio ad includendum a cui abbiamo assistito per la ricorrenza del 25 Aprile?
Forse i tempi non sono ancora maturi o forse i possidenti non si sentono ancora i protagonisti delle purpuree riunioni. D'altra parte, da troppi anni le manifestazioni del primo Maggio si sono ridotte ad una gratuita discoteca all'aperto, nella quale potersi agitare e pomiciare fra compagni. I sindacati, chiamati da una sinistra imbelle a cogestire la politica economica, hanno in cambio abdicato a qualsiasi impegno di rappresentanza dei lavoratori, soprattutto in previsione di tempi grami e senza alcun supporto pubblico presso il quale "rivendicare".
In attesa che Berlusconi arricchisca la sua galleria di copricapi e foulards con qualche costume da "camarade", speriamo che il tempo incerto trattenga qualche cittadino in età lavorativa nelle città e che, non sapendo che altro fare, costoro vadano in piazza con i figli a cavalcioni.

Il paese normale.

Il Paese normale è quello dei berluscones, o meglio, la percezione di normalità e di identificazione della classe media è oggi, domani chissà...nel modello di successo del Cavaliere, pubblicitariamente offerto.
Berlusconi come Alberto Sordi che, a sua volta e di sicuro, non è stato un campione del progressismo, ma che, come il Capo, era amato, mai messo in discussione - neppure dalla moglie che non aveva - dai suoi maggioritari fans. Il suo unico merito è di aver introdotto il turpiloquio nel cinema italiano e di aver sublimato tutte le volgarità in un sospiroso sentimentalismo.
Ma non è solo un problema della Destra: è sintomatico che, a Roma, abbiano intitolato la storica Galleria Colonna all'Albertone, per mano di quell'altro pupone simil-democristiano di Veltroni.
A presto qualche Galleria Peppone e Don Camillo nel Reggiano.
Nel frattempo, non confondiamo le nostre ubie illuministiche con le possibilità percettive delle masse ed i suoi gusti grossolani, intendendo per appartenenti alle masse tutti coloro che hanno ad unico riferimento culturale il denaro, il calcolo e l'interesse.
Mussolini a suo tempo, Berlusconi ora, l'hanno capito.

lunedì 27 aprile 2009

L'ennesima risurrezione.

Il Bologna una volta al mese vince inaspettatamente. Ma ora la Reggina di Foti ha cominciato ad inquinare il campionato alla ricerca dei soldi che la serie A procura, soprattutto ad una società che spende poco per sostentarsi; lo stesso dicasi per il Torino ( già glorioso ) di Cairo e Foschi, che è stato l'unico investimento granata di Gennaio. Stia quindi molto attento lo spendaccione e pletorico Bologna a non pagar dazio ancora una volta, che so, insieme a Lecce e Chievo.

Due galli in un pollaio non possono stare...figuriamoci due galletti.

Non so di che pasta sia fatto Cazzola, ma dai galletti casiniani dovrebbe guardarsi, è già abbastanza sputtanante averli invitati a casa propria. Triste contesa e scarsa scelta per i bolognesi che, sognando inesistenti riferimenti ideologici o vagheggiando piccolissimi e meno piccoli interessi materiali, dovranno scegliere fra un maniaco sessuale ( Delbono ), un ex gestore di fondi neri, uso a passare mazzette sotto i tavoli ai postulanti ( Guazzaloca ) e uno speculatore frettoloso e ipocondriaco ( Cazzola ).

Cofferati condannato per comportamento antisindacale

A Cofferati sta meglio di un vestito nuovo, ma non altererà la sua imperturbabilità. Sarebbe opportuno che, senza commenti od interpretazioni d'altra natura, ciascuno uniformasse i suoi comportamenti alla disamina oggettiva e documentata in un dispositivo, delle sentenze giudiziarie. Cosa inficia, se non il buon diritto anche di una sola organizzazione sindacale, di indire scioperi secondo i canoni di legge e che cosa sarebbe il superiore interesse del teatro? Questi attorucoli è meglio che vadano in Europa dopo aver procurato alle loro amichette o mogli che siano, dei prestigiosi quanto generici incarichi negli Enti lirici.

sabato 25 aprile 2009

Milone

Ciao, Milone,
buon 25 Aprile.

Milone

La catena di comando è troppo farraginosa. E' possibile che per prendere le decisioni più banali, le mail ascendano dall'operatore di sportello all'amministratore delegato ( scusa, AD ) passando per tutti gli altri acronimi e poi debbano ridiscendere per li ( stessi ) rami, avallati dal superiore parere, fino al primo proponente ( di solito per problemi d'archiviazione ) ?
Capisco, però, che trasformare degli acronimi in sicuri decisori non sia facile, né, forse, Milone, opportuno.

Milone

Scusa Milone, ma, anche se costano un po' di più, fai produrre le credemcard da una società d'informatica seria. Non facciamo altro che ricevere reclami, per telefono e allo sportello. C'è chi è rimasto in pegno all'oste all'estero, chi lamenta figuracce dal macellaio e dal pollaiolo e potremmo continuare.
Una ricercatrice dell'università è passata allo sportello per lamentare l'ennesimo disservizio; l'incaricato, uso a mentire, le ha ripetuto la solita filastrocca: " peccato, su cento tessere consegnate, abbiamo ricevuto due reclami "; " che disdetta, sono stata proprio sfortunata ".
La verità è che, su cento tessere, ne funzionano regolarmente due.
Spendi un po' di più per il tuo potenziale milione di clienti e non far produrre in Cina le credemcard, come mister pin.
Le bugie dovrebbero avere le gambe corte, a meno che, ripetute uniformemente, non finiscano per diventare un mito, largamente accettato.

Milone

Milone, sei davvero un bel Adone, hai la riga al pantalone, milone, Milone...
Milone, sei del cinema il padrone e hai le donne a profusione. Milone, Milone...
Dai Milone, forza! Avanza!! oh, Milone, mi fai morire, ah,ah,aah!!

Milone

Milone,
assisto al tuo procedere, al tuo ergerti turgido verso la meta.
Milena.
Presidentessa del Circolo fico-aziendale

Milone

Milone, anche questo mese mi hai fregato una pizza.
Buon pro ti faccia.

Milone

Milone, oggi abbiamo accusato una defaillance che, doverosamente, ti segnalo.
Il nostro, ormai ex RDE si è cimentato in un'apertura di conto corrente; ti assicuro che è un lottatore, quasi come te, ma, ironia della sorte e dura prova per assurgere al successo che merita ( speriamo, non la tua triste fine ), gli è toccato un conto limitato da una interdizione totale, con una ridotta facoltà di utilizzo.
Non so descriverti lo sforzo di discernimento per capire in cosa consistessero le arcane definizioni giuridiche e, soprattutto, in che cosa si sostanziassero praticamente. L'aviatore commerciale, sul piano dottrinario, almeno, ne sapeva quanto lui e, nel tardo pomeriggio, allo sportello, ha tentato di chiarirsi le idee, interpellando gratuitamente un'avvocatessa ed ottenendone un parere "conforme".
E' stato uno sforzo titanico ed il contributo al raggiungimento del milione, molto sofferto.
Speriamo in un riconoscimento da parte tua, perché anche se in banca - hanno sempre detto - c'è Gloria per tutti, questa Gloria nessuno l'ha mai conosciuta.

Milone

Milone avanza e Annibale è alle porte.

Milone

Non sempre Milone avanza, quando retrocede è per ripartire con rinnovato slancio: praticamente la tela di Penelope.

Milone

Orari da pakistani ( che almeno si fanno pagare )e riunioni di crescita, condivisione e coesione durante l'intervallo di ogni venerdì. Nell'Islam, il maestro della preghiera e lo stesso Imam sono sullo stesso piano degli altri oranti, come al Credem dove non sono neanche Quadri. I devoti si appecoronano solo verso Reggio Emilia.
Con i principi che acquisiscono e dopo aver svolto i corsi obbligatori, remunerati dalla unione europea, si lanceranno alla conquista di nuovi conti.

Milone

Promozioni vocali che consentano di lucrare per X ( ics ) volte quanto "meritocraticamente" verrà accordato il più tardi possibile, bypassare ogni norma e privilegiare un costume "ad usum aziendae", proattività ( mobilità ) su tutto il territorio anche di personale anziano, promosso allo scopo a Quadro di primo livello, attribuire il premio di produttività solo ai "meritevoli", accordando alla generalità dei lavoratori solo una mancia, concordata con il "sindacato" unico, quindi non spendendo un centesimo in più del budget...a prescindere, addebitare i cioccolatini impropriamente sottratti alla clientela ( in questo caso, il buon Selleri sarebbe da pignoramento ).
Così non si aumentano i conti, ma i profitti, sì.
Milone, oggi, al nostro acquartieramento, sono di cattivo umore: la schiava che mi hai donato ha le mestruazioni.

Milone

E' fondamentale non raccontare delle balle, ad esempio quella per cui la credemcard è gratuita. Non si deve comunicare dopo, ai possessori, che alla scadenza dei primi dodici mesi dovranno pagare delle quote di rinnovo, né cascare dalle nuvole e sostenere che la "sorpresa" era implicita, dopo aver esplicitamente sostenuto il contrario.
Lo stesso dicasi per il conto a zero spese, che è un vero e proprio specchietto per le allodole.
Almeno Don Giovanni non ricorreva alla lusinga: le sposava davvero.

Milone

In questi tempi, non imprevedibilmente calamitosi, fioriscono le banche, pubblicizzate sulle fiancate degli autobus e occhieggianti in camuffa nelle periferie urbane, ad allettare i poveri. Complice di questo fenomeno improvvisato era stata, a suo tempo, la Banca d'Italia, che aveva consentito a chi possedesse una cassa e un bancomat di fregiarsi del titolo di banca. Oggi, in completa deregolamentazione, anche e soprattutto del buon senso: nulla quaestio! I competitor al milione di clienti si fanno troppo numerosi per consentire acquisizioni stabili di quote di mercato. E' il credito discount che rifulge radioso sul nostro orizzonte.
Suggerisco, a titolo di incentivazione delle truppe camellate, una pioggia di acronimi di cui inorgoglirsi.

25 Aprile 2009

Buon 25 Aprile a tutti coloro che subiscono umiliazioni ed angherie, indifferenza e solitudine se non sono più strumentalizzabili ad alcun fine altrui o se lo sono troppo. Nella loro nicchia discreta potranno evitare di confondersi con la babele di celebranti: fascisti, piccolo borghesi carrieristi, ultimi resti di partigiani inabili, ma soprattutto i loro parenti, rimasti legati al carro resistenziale per un mestiere, per un'appartenenza. I Partigiani in effigie, in Piazza Nettuno, a Bologna e negli altri "sacrari" appartati o lungo le vie, saranno omaggiati con corone comunali e intervallati da bandierine italiane ed europee. Certo non pensavano, loro che avevano combattuto contro i tedeschi, di ritrovarsi "resistenti europei".
Un cattivo 25 Aprile a tutti gli egoistelli, gli opportunisti e gli oppressivi ignoranti di successo, privi della sapientia mentis o della sapientia cordis.
Un amaro 25 Aprile a tutti coloro che ancora constatano come quell'illusione sia durata un trentennio - dagli anni '60 agli anni '80 - e come l'opportunismo degli apparati e il conformismo egoistico di troppi senza principi, abbiano riportato indietro i sentimenti di libertà ed inquinato quelli, subito successivi, d'amore e d'entusiasmo.

Il sindacato dei paradossi.

Per chi ci è vissuto a lungo è meno paradossale di quanto sembri a Massimo Riva, nel suo settimanale Avviso ai naviganti, sull'Espresso.
" I sindacati confederali sono soggetti quasi esclusivamente politici e non stupisce che esercitino questo ruolo nel sociale, sotto mentite spoglie. La mancanza di democrazia interna è evidente nel mancato ricambio dei vertici che si cooptano per linee interne ed il cui impegno "sociale" va ben oltre l'età normale del pensionamento. La CISL si adatta all'esistente con subordinata prontezza, come si addice ad un sindacato di impiegati pubblici e, casomai, aspirerebbe ad un riconoscimento legale, stabile e rassicurante. La CGIL, di origine comunista e cinghia di trasmissione della volontà del partito, si è però trovata più volte a rappresentare l'unica forza di contrasto alle violenze egoistiche dei padroni e dei loro impiegatucci, verso la forza lavoro bruta, ha anzi cercato di farle faticosamnete assumere alcuni civili contenuti comportamentali della borghesia, educandola all'amore per la libertà. Peccato che questa semplice sensazione sia oggi molto inquinata."

Con Dario si può fare.

Con Dario con Serse, non so, ma mi pare che il neo-direttore del Mulino, Piero Ignazi, si compiaccia della mancanza ( apparente ) di riferimenti ideali e culturali del Partito Democratico, che, evidentemente, gli intellettuali come lui si propongono di riempire, non senza tornaconto, suppongo. Cosi ho commentato il suo pezzo sull'Espresso, sezione Opinioni:" La tutela dei ceti proletarizzati dalla crisi dei consumi ( da ricambio dei beni posseduti ) degli abbienti è l'unica intenzione seria del neo-segretario a termine. Purtroppo è espressa solo a parole, per mancanza di potere e non è, quindi, neppure verificabile. Per di più è espressa con il tono del ragazzo della porta accanto, diventato leader nelle parrocchie e, per fortuna, non al cinema e nelle frequentazioni salottiere, prima del padre e poi proprie. Siamo ben lungi dall'avere una leadership credibile e solidalmente sostenuta e solo l'auspicata, fin dal suo proporsi, decadenza fisica ed anagrafica del cavaliere potrà consentire di misurarsi con un vertice meno mediatico e più scopertamente fascista dei competitor. Salvo forse dover constatare che questi saranno cooptati al vertice dalla maggioranza del corpo elettorale, quindi anche da molti lavoratori, a prescindere.Insidiosa, in questo senso, è la diffusione delle cellule cancerose dei democristiani, al centro e nelle amministrazioni."

Tirar fuori la pistola.

Ad Umberto Eco che, sull'ultimo numero dell'Espresso paventa un attacco del Governo all'Università, ho risposto, commentando il suo articolo, così:
"A tutto dovrebbe presiedere la buona fede che, però, produce sistematici micro-conflitti con gli interessi di ciascuno e la politica favorisce ai fini propri tutte le semplificazioni possibili e anima le fazioni che si puntellano sulle loro particolari esigenze. le particolari esigenze si fanno forti dei grandi temi che, negli ambiti più nobili, si alimentano del confronto, della critica e del dibattito, ma di cui i baroni paludati e i baroni criticisti si servono per comporre i loro libri, capitolo per capitolo, attraverso l'attribuzione di una serie coerente di tesi ai loro laureandi. E' dal popolo onesto e sufficientemente brusco, perché vive solo del SUO lavoro, che possono venire elementi di democrazia; ai rari statisti il compito di assemblarli, ai pochi intellettuali onesti e che possono permettersi di esserlo, l'esegesi e la sintesi. Da sole, le corporazioni, non possono che venire ad utili ( per loro ) compromessi."

venerdì 24 aprile 2009

Chi l'avrebbe mai detto?

Milone, abbi un po' di compassione per l'ex r.d.e. che, convinto di poter usufruire dell'anticipo sul tfr, ieri ha sottoscritto il compromesso e che deve rogitare fra due mesi. Una tua pedante seguace ( chi lavora al personale non può non essere fico-aziendale ) gli ha insinuato il dubbio, nefasto prima del fine settimana, di non poter ricorrere a questo strumento perché aveva sottoscritto una parziale privatizzazione della Banca di Roma e, per questo, gli era stato assicurato che avrebbe potuto riottenere lo stesso beneficio ancora una volta.
Capisco, era un'altra Patria, ma la Patria vera, per noi Italiani, e' la pagnotta.
Mettiti una mano sul cuore, precorrendo i tempi dell'avvento del cristianesimo.

Speranza e carità.

I destini eterni e progressivi.

Milone, la tua continua erezione mi emoziona, veh!!
Godo della tua energia martellante, in attesa del raggiungimento degli 870.000 colpi e del grido gutturale che sancirà il tuo temporaneo appagamento....prima di ricominciare. guaisco felice insieme alle altre meritevoli colleghe.
Milena
Presidentessa del circolo fico-aziendale

giovedì 23 aprile 2009

Milone

Milone era un povero lottatore, un Rambo altrettanto mitologico di quello cinematografico, ispiratore di tutti i cretini successivi. Non poteva finire che per ispirare campagne mercantili a compensazione del senso di frustrazione di tanti irrisolti. Propongo una miscellanea dei suggerimenti che, richiesto, gli ho rivolto. Ogni tanto ci vengono proposti tre minuti con questo o quel responsabile di acronimo. Durante la mia giovinezza, alla radio c'era la rubrica "tre minuti per te. Ti parla padre Virgino Rotondi". Il buon frate somministrava liriche dosi di pace sospirosa. I nostri responsabili d'acronimo, invece, con qualche discrasia grammaticale e/o sintattica, dopo una disanima di maniera del pregresso, indulgono, chi più, chi meno, nella retorica sulla qualità delle truppe e finiscono per scivolare nel lessico ( perché di contenuti non si può parlare ) del discorso dalla camionetta nel cortile della caserma. Per fortuna, per ora almeno, siamo nell'ambito della retorica aziendalista.... Auguri ritardati. Buona Pasqua, anche se tardiva, a tutti i pasqualotti. Loro gradiscono sempre, per convenzione ed obbligo sociale, nel nostro caso societario. Buona Pasqua ai pasqualotti ortodossi, che la celebreranno domenica prossima. Buona Pasqua ai Giudei, che con il pane azzimo, ricordano la liberazione dalla schiavitù d'Egitto ( per questo fecero mettere a morte dai Romani un tizio un po' strano che parlava d'amore per tutti, anche gli oppressori ). D'altra parte riteneva di essere figlio di una vergine - sedicente - e gli avevano detto, da piccolo, che era figlio di Dio. Non di un dio qualunque, come capitava ai semidei dell'antichità classica, con mamme tutt'altro che vergini. A voi il lottatore Milone, a voi e a tutti i Credem credenti. Caro Milone, la nostra consuetudine comunicativa mi è di conforto in questo crogiolo di tassi, rendimenti, condizioni, prospettive successorie, l'unica forma di immortalità accessibile ai nostri primati risparmiatori. Fuori dalla finestra, sotto una targa divelta dai giardinieri comunali in sede di potatura degli alberi, hanno sostituito il manifesto elettorale di Flavio Delbono ( con gli occhi azzurri ), con un'offerta di sartoria da 160 euro. Promesse da marinaio, pubblicità ingannevole, dirai. Vecchi sodali della Questura, presso la quale ha la propria sede quel covo di serpi in seno che sono i sindacalisti, dicono invece che si tratta di offerte reali di organizzazioni camorristiche campane che, da qualche tempo, per diversificare e riciclare, hanno adottato il metodo del libero commercio. Aprono negozi al nord e vendono i loro prodotti a prezzi scontatissimi, dopo averne appaltato la commissione agli ottimi artigiani delle loro zone di origine, che remunerano con mercedi da sfruttamento e, che per parte loro non possono scegliersi i committenti. In breve, dopo una prova, la sottoprezzata confezione viene consegnata al cliente che potrà appagare la sua vanità con poca spesa. Fanno così anche i Cinesi in spiaggia con i falsi Rolex che brillano al polso di improbabili possessori che si accontentano del loro falso aspetto essendosi ridotto il mondo ad un "mondo di apparenze". Mi viene fatto di pensare che il modello criminale ( che non sa di essere un modello ) sia del tutto speculare a quello legale: si esercita solo in un altro ambito ed è indirizzato all'arricchimento di non predestinati o almeno non previsti in quell'ecosistema artificiale. In termini di raccolta il sud non è così povero come in termini di reinvestimento sociale: vi arrivano solo...e per ora i contribuiti pubblici, nazionali ed europei, che vengono intercettati dai soliti soggetti che li reinvestono il luoghi più redditizi e di altro costume socio-economico. Anche tu, Milone, che oltre ad essere crotonese, hai tante filiali nel meridione, in particolare nella a te vicina Sicilia, non puoi esserne ignaro, né puoi esimerti, quanto meno, dal viaggiar parallelo e tangente alla realtà, né lì, né altrove. Buoni ludi gladiatori. Caro Milone, se mettessimo sul frontespizio della carta Ego l'immagine di Paperino, potremmo fare una campagna giovanissimi, importante per il futuro. Proporrei anzi di estendere la decorazione di tutte le carte magnetiche prodotte in Cina, con i personaggi della Disney e di addebitare il copyright alla festosa clientela. Milone, non so se ho capito o, almeno, intuito qualche elemento della tua gestione degli affari. Forse tu non pratichi il clientelismo che ho sperimentato nella vecchia banca, nella quale gli interessi si mischiavano ai favori economici e politici, in un sodalizio che si è dimostrato alla fine distruttivo, ma che non ha impoverito nessuno degli attori principali, storici e di circostanza di quel copione. Forse tu pratichi il nepotismo dei vertici ed un rivisto feudalesimo nei confronti dei tuoi fedeli vassalli, per questo "meritevoli". Il bene dell'azienda si identifica con il bene della famiglia e di quanti concorrono al suo benessere. La tua è quindi una banca padronale dal sapore antico, nella quale i diritti sono subiti come il portato di una civiltà estranea e ridotti al minimo indispensabile. In questo sei coadiuvato dai buoni uffici dei chierici sindacali, che, condividono, di fatto e in dottrina, l'antico costume agrario, nel quale la mentalità del latifondo accomuna le indistinte parti sociali, che conoscono motivi di attrito e di rivolta solo se il bracciantato è ridotto alla fame, ma che, altrimenti, al padrone porta i suoi prodotti migliori. Buona Pasqua, Milone. Riposa e sgranocchia l'agnello che hai sacrificato con le tue mani nodose e il tuo cervello becero. Pace anche a Simone, che, neppure trentenne, prende a girovagare per i corridoi non appena qualcuno lo innesca con il telefonino e che ritorna costantemente sui suoi passi, preda di un'evidente nevrosi costrittiva. Pace a Vincenzo di Roma, che non ha raggiunto il budget e deve fornire spiegazioni: chi gliele chiede ignora che "ma che ce frega, ma che c'importa" è il vero inno nazionale. Buona Pasqua a tutti: riposino i telefonini e le interessate cortigianerie.

I miserabili.

In questi tempi miserrimi capita quotidianamente di vivere situazioni di arrogante prevaricazione dell'intelligenza, del buon senso e di ogni principio morale da parte di piccolissimi uomini e piccolissime donne che si arrogano, con protervia ed egoismo, ogni sorta di facoltà, se, solo per piaggeria e conformismo, sono stati cooptati in ruoli mediocrissimamente direttivi. Si tratta di un micro-totalitarismo che si alimenta della povertà della politica, della labilità culturale, dall'utile contingente assunto quele criterio orientativo dell'esistenza, soprattutto altrui e come compensazione del proprio fallimento morale.

Banditori

Fervono le Attività di reclutamento del popolo elettore. Senza distinzioni di orientamento politico si riuniscono presso le sedi dei candidati, ma più spesso in appartamenti privati, i supporter più eterogenei, che conoscono un'occasionale familiarità solo allo scopo di portar voti a questo o quel candidato. Costui non compare mai in cenacoli, nei quali un coordinatore chiede a impiegati, professionisti, commercianti, personale d'imprese di pulizia, di reclutare trenta voti a testa. In cambio ciascuna categoria professionale e sociale avanza delle richieste per il dopo. Non vengono trascurati neppure gli extracomunitari che hanno acquisito la doppia cittadinanza ed ai quali viene richiesta l'adesione dei loro originari conterranei con diritto di voto. In cambio costoro chiedono un posto sicuro, fisso, anche a part-time, essendo numerose, nei loro ranghi, le donne con figli. Abbiamo elaborato decenni di satira sulle campagne elettorali del monarchico comandante Lauro che distribuiva nei vicoli la scarpa destra e tratteneva la sinistra per il dopo-elezioni. Non era un tipo bizzarro, conosceva solo l'aspetto mercantile della politica.

Rappresentazioni

L'esigenza di proporsi, in modo da essere accettati o da trarre profitto da situazioni e rapporti sociali, non è esclusiva dell'uomo, ma nell'uomo trova espressioni proteiformi. Si può dire che siamo tutti attori e che sulla base dei personaggi che rappresentiamo veniamo accettati, lodati, riprovati o respinti. Si potrebbe sostenere che la coerenza nello sposare un'eticità senza compromessi può portare al sacrificio di se stessi. E' la teoria del capro espiatorio della mitologia classica e del vecchio testamento e l'esito, per lo meno umano di Cristo e di tanti poveri cristi, come lui figli di Dio.

giovedì 9 aprile 2009

Inaugurazione del blog

Le facce dei candidati alla carica di sindaco del comune campeggiano sulle fiancate dei taxi e degli autobus. I più ricchi stanno ricoprendo la città di mega-manifesti, alcuni luminosi. Secondo voi la politica è sempre stata un gioco di apparenza o lo è diventata solo adesso? Per parte mia ho notato che presidenti di onlus - il businness del nuovo secolo - e gestori di luoghi di ritrovo ricevono offerte in denaro da questo o quel candidato e sono ben disposti a cedere il marchio al miglior offerente.