sabato 30 maggio 2015

Il gioco e i suoi arbitri prezzolati.

Baltter è stato rieletto, la FIFA ha mantenuto le condizioni per l'arricchimento dei suoi membri e la salvaguardia dei criteri di selezione per accedervi. Il principe giordano salterà un turno; d'altra aprte Blatter ha settantanove anni, è una sorta di Berlusconi del calcio. Cambieranno i beneficiari, tutti comunque cooptati e legati ai loro patroni, ma la natura corruttiva di uno degli ambienti più dilapidatori del mondo è salvaguardata e trasmessa ai posteri. Gli "impresentabili" del PD si sono risentiti per la cattiva pubblicità che è stata loro arrecata dalla Commisione antimafia e hanno querelato la sua presidentessa, come chiunque si senta compromesso negli affari che ha in animo di portare a termine in funzione della carica acquisita a vita e da tramandare, in una filiera clientelare, quando le circostanze o le forze non soccorreranno più. Gli eredi dovranno essere della stessa risma e sapersi adeguare ai tempi ed alla realtà, adattando le parole. In Russia sono ormai cinque gli oppositori noti di Vladimir Putin ad aver avuto distrutta la vita; quattro di loro sono stati uccisi ed uno ha scontato lunghi anni di prigione, quelli che servivano per toglierlo dalla competizione politica. Stavolta è toccato ad un giornalista e blogger trentatreenne che, pur non ancora spirato, si trova ricoverato con una prognosi, ma anche una diagnosi riservata in un ospedale moscovita. La moglie afferma che sta perdendo la funzionalità renale per un'intossicazione da avvelenamento. Così impara! Un'altra vita segnata. Se sopravviverà, per essersi valso di quelle libertà formali che la Russia post sovietica riconosce ma non pratica, preferendo ricorrere ai bassi servizi dell'ex KGB, senza curarsi della loro riconoscibilità, ma semplicemente negandola, sarà un invalido grave. Nella morsa delle sanzioni ecoomiche che hanno svuotato gli scaffali dei negozi, proprio come durante il periodo sovietico, gli oppositori sono trattati come agenti di potenze straniere ed ostili, anche se sono solo testimoni di se stessi. La protezione nazionale è un pretesto per tutelare un'organigramma di potere e di interessi che si è consolidato da oltre dieci anni e che ha sfigurato la democrazia, facendole assumere un aspetto deforme, ingannevole e grottesco. I varchi della repressione lasciano però trapelare, in rivoli inarrestabili, la gratuita e libera testimonianza di un'aspirazione civile e questa ne è l'unica speranza. La meritoria azione di wikileaks, che divulga i file dell'intelligence americana, ha rivelato ieri la posizione dei baffi finti e dell'ambasciata di via Veneto a Roma, durante il rapimento di Aldo Moro. Nessuna valutazione dell'azione delle Brigate rosse, ma una sequela di comunicazioni dalle quali emerge la preoccupazione esclusiva per una possibile evoluzione della sospettata "lunga marcia" di Moro per l'inclusione dei comunisti italiani nell'area di governo, con la possibilità quindi di consentire un'alternanza fra le due sole forze reali della nazione. Della sorte dello statista di un paese da operetta non interessava niente a nessuno e nessuno si era accorto che questa possibilità stava per tramontare insieme al comunismo, per lasciar spazio a nuove diatribe, tattiche questa volta, perché subordinate a concreti e specifici interessi. Dai file risulta anche che, l'allora ministro dell'agricoltura, successivamente Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, molto legato ai suoi parenti, ma anche alla sana coltura dei campi, il cui solco è tracciato dall'aratro e difeso dalla spada, si era incaponito contro gli organismi geneticamente modificati che gli imprenditori rurali degli Stati Uniti coltivano in Africa e sperimentano in giro per il mondo. Anche lui era un avversario da mettere all'angolo. Ha provveduto, in un certo senso come Moro, ma per ben più ristretti e pratici orizzonti, da solo.

venerdì 29 maggio 2015

Malinconie.

Un uomo più che maturo, ma non ancora anziano, si trascina ballonzolando negli abiti mai dismessi del fuori corso prestato al sindacato, tradito dagli eventi e poi fuorviato per paura di perdere un approdo salvifico, nel quale non trova nulla dei suoi scopi terapeutici. Lo intravedo di tanto in tanto lungo la strada, nell'ora di sosta. Mi rammenta, purtroppo un altro caso di solitudine, di perdita di approdi, di infelicità. Quell'altro se ne è già andato. Felice Casson, già giudice poi inutilmente senatore, sarà sindaco di Venezia domenica sera. Lunedì comincerà la lotta sotterranea per vanificare qualsiasi modificazione dello strato corruttivo sottostante alla città lagunare che, con i suoi sessantamila abitanti superstiti e i milioni di turisti che la calpestano durante tutto l'anno, è diventata un pretesto per finanziamenti a pioggia e investimenti sempre da ripetere, più qualche vantata grande opera. In tutto questo la greppia affaristica e quella politica che amministra le concessioni, guazzano e ingrassano. Temo che per il figlio del pescatore di Chioggia si prepari un'altra amarezza, un'altra comparsata testimoniale, al massimo una tregua. Rosy Bindi si è vendicata! Il sospetto è forte quando di mezzo ci sono dei politici l'un contro l'altro armato, ma la Presidentessa empirica della Commissione antimafia, che assunse l'incarico in una divisione di sopravvivenza degli incarichi, e che da tempo Renzie vorrebbe rottamare, in questa occasione ha ottemperato ad un demando che qualche mese fa era stato affidato alla sua struttura: dichiarare pubblicamente chi, fra i candidati a qualsiasi elezione politica o amministrativa, non avesse i requisiti di immacolatezza mafiosa per poterlo fare. Serpe, la denuncio, la giustizia piegata alle contese politiche, ecc..Vladimir Putin ha ottenuto di ospitare, nonostante le sanzioni volute dai nord americani, i campionati mondiali di calcio in Russia, con la sua nazionale guidata dal nostro Fabio Capello ed ecco che il F.B.I. rivela quanto tutti intuivano e cioè che "l'appalto" era stato negoziato a suon di donazioni con i vertici della FIFA, il cui prossimo Presidente potrebbe essere un principe giordano. La puzza di giustizia di scopo sussiste, ma "il reato" è scontato. Lo sputtanamento si è fatto globale, ma non sortirà effetti nel tempo in un mondo votato solo allo spettacolo e emancipato dai meriti sportivi, tanto da costituire fonte e scopo di investimenti da parte di entità ricche che, sul mercato indifferenziato degli affari, con il "soccer" non avevano finora avuto a che fare. E', in questo senso, indicativo che il soccer-President sia ancora quell'Henry Kissinger, grande manovratore della diplomazia nixoniana, gaudente e dotato di olfatto specifico per gli affari, come si conviene a un Segretario di Stato degli Stati Uniti, regista lobbystico. La sollecitazione e l'anfatizzazione dei possibili fini psicologici delle rivelazioni compromettenti è uno schermo stizzito a dati inconfutabili di cui - quali che siano eventulamente gli scopi - si vogliono semplicemente rimuovere gli effetti per interessi privati, loschi o mafiosi. Una signora che ho conosciuto e che fa la badante, mi mostra le fotografie della nipotina di otto anni, in occasione della sua "prima confessione". Mi spiega che la "prima comunione" si terrà solo fra un anno. E' aggraziata nell'espressione, già molto alta, come la nonna, ma il suo aspetto tradisce una recondita sofferenza; ha le gambe magrissime. "Ha il diabete da quando aveva tre anni. Ha una guaina di insulina sottocutanea a rilascio controllato. Non potrà liberarsene più".

mercoledì 27 maggio 2015

Il giudice naturale.

Uno dei principi cardine del diritto è che nessuno può essere distolto da suo giudice naturale, per legge. Si sa che dei principi giuridici comuni, generali e delle altre nazioni, gli Stati Uniti, potenza egemone del mondo a sua immagine e somiglianza, se ne fa un baffo, ma non rinuncia, né si astiene di impicciarsi - se lo ritiene utile - delle potenziali giurisdizioni altrui. Con una recente disposizione legislativa, la Corte federale degli Stati Uniti si è dotata di uno strumento investigativo senza frontiere se, mediatori in qulasivoglia attività illecita, siano stati un provider internet o una banca nord americani, anche se il reato non riguardava, se non strumentalmente, la vita civile americana. Ed è stato così che la neo-Presidente della suddetta Corte, nominata pochi mesi fa da Obama, ha inaugurato il suo mandato facendo le bucce al Gotha del calcio mondiale, argomentando che gli atti corruttivi e le tangenti spese non erano attribuibili ad abitudini individuali o collettive, ma, da almeno vent'anni, costituivano l'essenza stessa, la ragion d'esistere della FIFA stessa, associandosi alla quale si entrava a far parte di un'associazione a delinquere. In particolare sono state contestate le attribuzioni alla Russia dei campionati mondiali a squadre del 2018 e all'emirato del Qatar - dove centinaia di lavoratori schiavi stanno morendo per la labilità delle misure di sicurezza e per i lavori senza soste in un clima torrido - del 2022. Negli Stati Uniti la carriera giudiziaria è elettiva e, quindi politica, soggetta a nomina presidenziale, dopo essere passata per elezioni civili, il diritto è giurisprudenziale, cioè tiene conto del costume delle diverse comunità statali e particolari. La giudichessa che ha scoperchiato il pentolone maleodorante non è quindi estranea alle ambizioni ed alle esigenze della politica, necessarie per soddisfare le proprie ( la Russia si è subito inalberata ), ma, certamente, ha colpito per scopi multipli là dove poteva colpire e lo ha fatto scoperchiando la corruzione del potentato pallonaro, poco influente sul suo territorio. Una sorta di operazione all'Irachena, un'invasione giudiziaria. Resta il fatto che, a parti inverse, gli statunitensi obiettano, semplicemente si negano ed impediscono, qualsiasi reciprocità quando sono loro a commettere dei reati, anche grossolani e marchiani, come gli omicidi mirati ( vedi, per noi, Calipari ) o provocano incidenti, come sul Cermis, per non parlare delle continue dominanze, più che ingerenze in ogni zona energetica e geostrategicamente utile, in ogni parte del mondo. Applicano cioè, unilateralmente, la "common law" di casa loro a tutto il mondo, alleati di fatto solo degli Inglesi che la inventarono e da cui discendono come dominatori del mondo.

lunedì 25 maggio 2015

I contorcimenti dell'insignificanza.

Podemos e Ciudadanos, l'uno contro lo strangolamento delle risorse popolari in nome di un impossibile recupero sul diverso valore delle economie e sui loro debiti, anche corruttivi, l'altro contro la corruzione che ha provocato in gran parte il profondo disagio nella società spagnola, hanno portato via numerosi seggi al Partito popolare di destra di Mariano Rajoi. In particolare, Podemosa ha vinto a Barcellona mettendo il suo sigillo sui moti indipendentisti catalani e, insieme, hanno vinto anche a Madrid. Le metropoli ai movimenti della società civile, la Vandea al partito del conformismo sacrificale. In Polonia, invece, ha vinto la destra, dando una connotazione nazionalista alla sua partecipazione all'Unione europea, senza condividerne la moneta. In Spagna, in Grecia e in Polonia, pur su posizioni diametralmente opposte, le sensibilità locali si sono messe al centro dell'agone politico, come interlocutrici scomode dell'euro-burocrazia brussellese, in Italia, invece, una pseudo-sinistra, cooptata al governo da un Presidente ossequioso e realista, tranne che in libia, per la quale è stato uno degli sponsor più sfegatati del rovesciamento di Gheddafi, fa il lavoro mellifuo e ingannatore ( che però non inganna nessuno ) di una destra contrastata ed osteggaita, quando era al governo sulle stesse tematiche eterodirette e che, per questo, era bene che ci restasse. Posizione del tutto periferica nello scacchiere europeo per l'Italia, sempre incline al compromesso e alla dissimulazione, ma centrale e mediatoria nel mediocre dosaggio degli interessi in gioco, con quelli più deboli comunque da compatire, ma da sacrificare. Fino ad oggi, movimenti consimili a quelli greci e spagnoli, nel bel paese non si sono individuati, la fu sinistra cerca di conservare una posizione rosicchiata e le destre sono talmente imperiose da andare in confusione da sole, alla ricerca e nello scontro di troppe posizioni particolari.

Un bel fine settimana.

Ho avuto il piacere, durante il fine settimana, di apprezzare una nuova rappresentazione teatrale della Compagnia di Francesca Calderara ed una vernice pittorica, ospitata, per puro amore dell'arte, in una piccola galleria, in un vicolo del centro di Bologna. Venerdì sera ho riscontrato i progressi canori e virtuosistici di una formazione di studenti, in crescita culturale, domani professioanle ed artistica. Soprattutto sul piano canoro, alcune voci hanno acquisito un nitore ed una purezza professionale ed hanno impreziosito un fantastico racconto ed accompagnato, attraverso la colonna sonora, la rappresentazione, tenutasi, ancora una volta, preso il meritorio Teatro degli Alemanni in Bologna. I giovani, pur gravati da tirocini ed esami, non demordono ed accompagano la loro professioanlità colta con la coltivazione del teatro e della musica: cosa sarebbe e, purtroppo, per troppi è, la vita senza la cultura? Qualcuno che non citerò, perché non vuole creare fratture competitive nel suo gruppo, è già assurto a livelli tecnici ed artistici di livello cristallino; altri ed altre, hanno confermato una personalità recitativa di prim'ordine, che esprime anche la solidità dei loro contenuti personali. La mostra di Vicolo Cattani, nel reticolo che ospitò e, credo, ospiti ancora, il ristoro frettoloso e mercenario della Bologna gaudente, ha visto la prima esposizione degli allievi di una scuola bolognese di pittura. Nello stile e nei tratti si poteva chiaramente intravedere la mano del maestro, dalla quale i migliori dovranno un giorno affrancarsi per dare spazio, dopo aver assimilato le tecniche, alla loro personale creatività, al messaggio psicologico del loro estro. Nell'insieme e sottolineato l'impegno di un neofito più che ottantenne, va riscontrato che il ricamo pittorico, in taluni casi, esula già dalla mera ripetitività stilistica per assurgere a rivelazione dell'animo dell'artista. Un animo prevalentemente triste, nel quale gli oggetti, i dilavati manti stradali, la piccolezza delle figure umane sullo sfondo, il colore del cielo rimandano ad una pesantezza che non ha domato la vitalità dello spirito. Un volto, bello e dolente, amareggiato e consapevole, si sporge dall'angolo d'entrata ad introdurre il visitatore alle prime incerte espressioni di un'esperienza ancora da trasporre interamente sulla tela.

domenica 24 maggio 2015

Prospettive generazionali.

L'Ucraina ha ricevuto un miliardo e ottocento milioni di euro per continuare la guerra nel Donbass; la Grecia non ricevrà più nulla, almeno così si minaccia. Le sovvenzioni hanno un significato esclusivamente bellico perché, dopo le intemerate improprie di Obama, Presidente di una nazione federale extraeuropea e della Merkel, che aveva sponsorizzato alla presidenza della Repubblica un ex pugile, nato nella Germania orientale dalla quale anche lei proviene e che si era spesa in pubbliche dichiarazioni per invogliare gli Ucraini ad occidentalizzarsi. Ebbene, in questi giorni, il ministro degli esteri tedesco ha sancito, a nome di tutta l'Unione, che per aderie alla U.E., l'Ucraina dovrà aspettare almeno tre generazioni. Eccola abbandonata, dunque, al suo artificiale destino di Stato cuscinetto fa due blocchi, uno centro-occidentale ed uno euro-asiatico. Lo stato dell'ordine interno, dopo tante sobillazioni, la liberazione di una ladra e la sua rivalutazione politica, l'esilio di un altro satrapo e profittatore, ma filo-russo, l'asportazione della Crimea ed una guerra di logoramanto ai confini con la Russia, è disastroso. Le milizie naziste che sono state co-protagosniste della rivolta di piazza Maidan, circoscritta alla capitale o quasi, imperversano indisturbate, la criminalità comune, originata dalla fame, non è più contenuta, il potere si mantiene con le sparizioni in stile mafioso, con le esecuzioni di killer prezzolati ed altre forme non evidenti di repressione mirata. Così l'hanno ridotta loro, ma così non può entrare in Europa. Potrà invece continuare, sotto la guida dei golpisti arancioni, a morire di fame e di piombo, per conto terzi.

Il rifiuto della realtà.

Premesso che in una società civile la realtà non deve essere altro che quella dei fatti e che non può essere interpretata che da una giuria competente, va constatato che, con sempre maggiore improntitudine, si cerca di nasconderla dietro dei pretesti per affliggere oltre il razionale persone e popoli. Il ministro dell'economia, che è l'unico investito di competenza del governo Renzie, ha richiamato la Corte costituzionale a chiedere il parere del governo, autore di una legge incostituzionale, sulle ragioni contabili per mantenere l'illegalità, Sono specie autonome e la Corte alla sua autonomia ci tiene, ha risposto il suo presidente pro tempore. Se non ci tenesse, andrebbe riformata dalle fondamenta, cosa che si farà con l'introduzione di criteri rassicuranti per il governo attraverso una revisione delle nomine. Tutta l'autonomia della giurisdizione, a cascata, ne sarà compromessa. La Grecia ha ufficialmente comunicato di non avere i soldi per pagare la rata del suo debito scadente a metà Giugno e ha lasciato la patata bollente nelle mani della Unione europea, rimettendole, ma non in termini suicidi, il suo destino..relativo all'appartenenza o meno. Né il Governo di Alexis Sypras, né i creditori vorrebbero veder andare in fumo gli aiuti e i crediti, soprattutto le grandi banche, farcite di titoli greci di vecchia emissione e i governi in difficoltà, ma meno poveri, che per rimanere attaccati al carro si sono dissanguati pro quota, aggiungendo debiti ai debiti e restrizioni alle riduzioni, per co-finanziare ripetutamente il default greco, che non ci sarebbe stato, almeno non in questi termini, se la piccola e decadutissima nazione se ne fosse stata realisticamente fuori, Ma gli interessi di pochi e l'orizzontale clientelismo urbano l'hanno impedito. L'Irlanda, cattolica e pedofila, si è espressa in termini plebiscitari a favore dell'assimilazione dei matrimoni gay a quelli eterosessuali, rivelando una natura e una cultura profonda del tutto difforme da quella che la ricopriva e la soffocava. Quando si allude all'omosessualità, a prescindere dal crescente ritmo della marcia nuzuiale un po' in tutto il mondo occidentalizzato, si fa inconsciamente a riferimento a quella fra maschi, mentre quella statisticamente più diffusa è quella saffica. I dati, incontrovertibili, sono delle sezioni specializzate dell'ONU. Le donne sarebbero più inclini ad esperienze, relazioni omosessuali, anche nascostamente ed in costanza di matrimonio, anche in presenza di figli. Ecco dunque che parte dei matrimoni che verranno riguarderanno coppie lesbiche, con o senza discendenti, procreati in etero sex o adottati dopo. Sì, perché gli Irlandesi hanno riconosciuto alle coppie sposate anche la facoltà d'adozione. Nella società vorticosa, "come la rena, quando turbo spira", anche le identità sessuali o dichiarate tali, diventeranno oggetto di diversi progetti di vita che, mantenendo tutti i difetti delle secolari e sperimentate tradizioni, per molti versi, se non tutti, eguagliabili, sanciranno nuove appartenenze culturali, ma anche economiche, relazionali ed ambientali che si vanno formando, alla luce del sole, proprio su quel substrato generico di uniformità o di accoglienza, che l'ideologia in coltura dei nostri tempi, va elaborando. Ma le ideologie restano esclusiva dei "sacerdoti" che le propagano, mentre l'espressione dei popoli, quando può manifestarsi, manda in soffitta ogni erudita, ma conformistica disamina d'apparato.

sabato 23 maggio 2015

La Resistenza dei nostri giorni.

L'ultimo auspicio logorroico di Matteo Renzie, il bullo dei boys scout, riguarda la formazione futura di un sindacato unico. Sarebbe un sindacato nazionale, sarebbe il sindacato del Partito della Nazione. Sarebbe, infine, un sindacato legalmnte riconosciuto, nient'altro che un sindacato corporativo, ma indistinto, succube della politica governativa e ben visto dalle aziende, repressore come in una parrocchia o in una cappellania dela libera dialettica lavorativa. In questo, fatto salvo il diverso scenario ( ma fino a che punto ? ) che va, a tappe forzate, disegnandosi, una simile conformazione plebea non assumerebbe caratteristiche diverse da quelle vigenti nei regimi totalitari, o meglio, nel nostro prevedibile caso, dell'autoritarismo produttivo e della subordinazione alle esigenze della corrotta ( perché continuerebbe ad esserlo ) amministrazione pubblica ed alle mutevoli strategie speculative. Per essere accettato, deve rivolgersi a una platea di bisognosi priva di formazione civile e culturale; ma di questo Renzie è certo e vi congiura con la sua riforma della scuola di mercoledì scorso. L'ipotesi del sindacato di San Giuseppe lavoratore aprirebbe nuovi varchi alla ricercata preminenza della Chiesa cattolica e del suo sindacato, la CISL, fra il volgo disperso che nome non ha ed al quale si offrirebbe(ro) di offrirne uno, alle loro condizioni. Per fortuna, sotto la crosta del conformismo opportunistico, che i poveri ( sbagliando ) sentono di dover interpretare per non sprofondare nell'indigenza e chiedere, domani, una raccomandazione per i loro figli, il senso "comune", somma di tante sensibilità private, è diverso, anche nelle strutture più represse, come hanno dimostrato i referendum ( gli unici sull'argomento che si sono tenuti in paesi cattolici ) sul divorzio, sull'aborto - in Italia - e, ieri sui matromoni gay, nella Repubblica d'Irlanda, dove la sodomia infantile la esercitavano massicciamente solo i sacerdoti di Santa Romana Chiesa. A proposito, secondo voi è possibile che fenomeni così orizzontalmente vasti si siano verificati solo negli stati Uniti, in Irlanda e in Germania e, ad esempio, in Italia non se ne risulti nulla? Il referendum irlandese è un classico episodio di liberazione dalla cappa di dottrine e costumi oppressivi, oltreché intimamente ipocriti, in Italia, solo la Uil e la CGIL ( pur in malafede intrinseca ) hanno obiettato alle banalità autoritarie di Renzie; la CISL ci si è riconosciuta, come le istituzioni cattoliche si riconobbero nel fascismo, Chi avesse voglia di confrontare gli statuti del Fascio delle coprporazioni e della CISL, troverebbe molte affinità, esclusi i fini. Ho appreso che, in Irlanda, la Costituzione è immodificabile senza che il popolo si pronunci con un referendum. Per questo è stato possibile riformare il matrimonio in quel Paese, a torto ritenuto la sacrestia d'Europa. Forse la diffusa povertà ha consigliato di eguagliare legalmente le ridottissime opportunità coniugali, mentre il conservatorame censitario continuerà a riprodursi nelle sue ridotte e ad impersonarne la moralità. La Chiesa che Francesco cerca di affrancare da una posizione difensiva e perdente, non è vissuta e applicata conformemente in tutto il mondo; non è così in Irlanda, non è così in Polonia e in tanti Vescovadi italiani. Ma il Papa non è un Santo, è un politico come i Vescovi. Il nostro sinistro, ma rotaryano Presidente ha detto oggi un'altra cosa giusta: la mafia e io vorrei aggiungere qualunque mafia, chiusa e ripegata nei suoi interessi, è remora allo sviluppo della società. Ai mafiosi di tutte le risme, spesso collegati fra di loro, questo non interessa e, purtroppo, non coinvolge consapevolmente neanche quelle larghe fasce di popolazione che sentimentalmente vi si oppogono a parole. L'aria di vetta resta per pochi.

venerdì 22 maggio 2015

La libertà di adeguarsi.

La società di massa in gestazione è ormai fatta di incassi al tavolino di un bar-ristorante dove si consumano cibi precotti e dal quale, in questo modo, si viene "scucciati" per far posto a nuovi avventori e a nuovi incassi per la solita ribollita. E' lo stesso canone, solo inverso, rispetto a quello che vigeva nei paesi comunisti, nei quali, se c'era un posto a tavola, ti veniva fatto sedere accanto uno sconosciuto e dove, al termine del pasto, in base al numero ridottissimo delle portate preconfezionate e sempre uguali, una cameriera, di solito con gli zoccoli e i calzini corti, batteva le mani e, senza tante cerimonie, ti invitava a levarti di torno. Io la chiamavo "la caposala". Del resto, negli ospedali le terapie massive vengono somministrate secondo budget, le degenze sono ridotte al minimo, si cerca di avvalersi dell'assistenza domiciliare dei medici di base che vi sfuggono in tutti i modi e ci si avvale prevalentemente, quando non esclusivamente e per scelta di pochi eletti, visti i metodi da mattatoio altrimenti usati, delle provatissime famiglie, quando non sono, a loro volta, sgangherate e precarie. Sulla base dei "servizi" propagandati ( quasi tutti assicurativi e finanziari ) dei quali si cerca di fare un uso a sua volta massivo, come se si trattasse della vecchia e in via di superamento assistenza pubblica, è una sequela di lagnanze equivoche e di equivoci interpretativi, nella speranza che, la prossima volta, "sensibilizzate le parti" con le proteste, il trattamento sia più favorevole. Se mai avviene, è chiaro che, la volta succesiva, l'assistenza sarà quasi nominale..e giù, nuove lagnanze. Siamo un paese di attori melodrammatici e comici che nessuno prende sul serio; per certi versi neanche noi stessi. L'abbigliamento è massificato, l'informale è diventato una formalità e non c'entrano le ristrettezze economiche: i tatuaggi costano eppure coprono ormai gran parte dell'epitelio, come si può constatare soprattutto d'estate. Non c'è bar-tabaccheria che non sia anche una ricevitoria e una sala giochi, dove si vendono e si verificano decine di cartelle statali dedicate al gioco: mentre uno controlla la sua serie di numeri, la fila attende un city pass, un pacchetto di sigarette, sul quale il monopolio di Stato avverte che nuoce gravemente alla salute, senza aprire in quest'ambito alla concorrenza privata. Gli extracomunitari affollano gli autobus e li impestano dei loro miasmi, prodotti dalla scarsa frequenza dei lavacri rituali, nella nostra società igienica, i controllori elevano sanzioni alla numerosa consorteria dei "portoghesi", ma nessuno o quasi si cura della quotidiana attività di borseggio che si svolge nell'indistinzione pubblica. Anche le librerie sono diventate degli empori con lo sconto, dove la merce culturale ( molto, ma molto banalizzata ) viene esposta e reclamizzata per chi si fa compagnia con la lettura, anche con offerte in e-book telematici, a prezzi di lancio. L'istruzione punta sulla subordinazione formativa a qualsiasi pubblicitaria ipotesi di impiego futuribile, in una società nella quale il lavoro è finito e le propietà sono sempre di più all'estero, in mano non a tecnici, ma a finanzieri. La scelta indotta dalla buona accoglienza dei più tradizionali istituti scolastici ridenominati, è preludio ad una sempre più vicina e progressiva privatizzazione dell'insegnamento, poco critico e senza sbocchi reali. Network turistici offrono possibilità di vacanza "ad horas", con pranzo in piedi e letto comunitario a dieci piazze, i pezzi di ricambio, per qualsiasi mezzo, si comperano su internet e si fanno montare a pochi euro alle officine che prima gestivano il rapposto, la scelta, il lavoro e la parcella in toto. Dal verduraio, presso il quale si comprano le coltivazioni cilene estive a Natale, ad opera di imprese ( si dice ) e sementi nazionali, i benzinai che offrono la "power" che fonde il motore e lo pulisce contemporaneamente, i teatri con il cartellone breve per tutti i gusti, le banche con le loro surroghe al ribasso...e si potrebbe continuare all'infinito, offrono ridenominazioni "fashion" degli stessi minestroni, alla ricerca psichiatrica della crescita infinita in un mondo finito, dedito solo al furto delle risorse presenti.

mercoledì 20 maggio 2015

Le riforme giaculatorie.

Una riforma al giorno toglie la Commissione europea di torno. Dubito che sarà così. E' vero che, nel recente passato e stante l'espressione e il rispetto del mandato popolare, su certi argomenti si discuteva a lungo, ma non nel merito e le soluzioni erano rivedibili, perché parziali e basate sul compromesso. Ma un governo Quisling, come l'attuale, non investito di nessun mandato elettorale, ma solo delle decisioni dell'Unione europea, espresse in una lettera mai resa nota, desta una profonda inquietudine, perché ribadisce, con una ripetitività propagandistica, che la democrazia è stata sospesa e forse revocata "sine die", nelle sue forme classiche. Protestano, per pigrizia, solo le categorie coinvolte e strepitano per minuzie, dato che solo su quelle si basano i loro comodi; non c'è uno straccio di analisi di scenario, non ci sono proposte e prese d'impegno ( se ne guardano bene ) da difendere con una serrata azione di contrasto e di proposizione. In questo vuoto opportunistico, Matteo Renzie ha buon gioco nell'adattare le fragili istituzioni reali italiane ai desideri dei potentati sovranazionali. I padri fondatori dell'Idea europea non potevano neanche lontanamente immaginare, nel 1945, che il progetto avrebbe preso corpo adesso, in condizioni di grande sofferenza ( in gran parte colpevole ) della maggior parte dei popoli interessati e in assenza di quella democrazia appena sanguinosamente riconquistata allora. Le aspettative di crescita e di maggiore uguaglianza sono state tutte disattese; la preminenza del lavoro sulle dinamiche di modifica degli assetti statali e di creazione di una coesione sempre più intergrata in Europa, sono state sovvertite. Eppure il processo va modificato in itinere, dato che non è stato neppure un disegno nato all'interno dei confini continentali, ma un'esigenza di tutela comune contro i tifoni finanziari e la dematerializzazione del lavoro. Ma il rullo compressore renziano distrugge e ridisegna sulle macerie di un'opera incompiuta.

Per grazia ricevuta.

Nell'Italia da burla anche a un Matteo Renzie viene dato spazio. Questo "coatto" sciorina pagliacciate e sentenze che vorrebbero essere caustiche, come un qualunque servo di scena e di apparato, quale in effetti è. Volendo propagandare ogni sorta di sciocchezza tradisce ormai costantemente il gioco che gli è stato imposto e affidato. Sulle pensioni si appresta, con il solito metodo dell'approvazione di prammatica, a conseentire ad una massa imbelle di aspiranti alla noia delle incombenze familiari o all'ozio senza interessi, di andarsene "flessibilmente" in quiescenza a sessantadue anni, con una riduzione del 25% del trattamento, già decurtato. Si capisce che auspica una larga adesione, perché si abbandona ad acide battute sui "trenta euro" - lui che ha fatto fortuna con ottanta - che lascerebbero all'INPS i tanto favoriti "esodandi". Ma sta di fatto che il ridimensionamento ulteriore delle già misere ( per il 70% degli aventi diritto ) pensioni comincerebbero già con un'indicizzazione in negativo, a cui sommare quella da introdursi, circa un lascito solidaristico da parte dei "fortunati", che si aggirano fra i mille e quattrocento eruo lordi e i tremila euro lordi al mese, in ossequio al principio che la solidarietà si esercita solo in basso e verso il basso, al quale ridurre anche coloro che stanno un gradino sopra, in maniera da avere un sistema di sussitenza secondo un modello devoto, se non altro per impotenza. Per fortuna, il principio della volontarietà non può essere intaccato, altrimenti si scivolerebbe nell'arbitrio e nel "licenziamento previdenziale" pre stimato. In questo povero, ma ridicolo paese, ogni sorta di paturnia devota è propagandabile e, se il successo delle panzane non è sufficiente ( ma lo è sempre, fatta eccezione per i non solidali che notoriamente sono meno poveri, ma anche più avveduti ed usi a trattare i fatti prorpi individulamente, perché ad errore compiuto non resterebbe loro neanche la solidarietà del gregge ) codesti cialtroni e i loro numerosi supporters, si incazzano, come Massimo Giletti con Mario Capanna e Roberto Formigoni ( per la seconda volta, pubblicamente )- cfr. You Tube - con chi lo mette di fronte alle sue inandempienze. L'uno e l'altro scraventano libri e documenti in aria. Matteo Renzie non dovrà far neppur questo: avrà comunque, con qualche "una tantum" una pletora di "adoratori" votanti, per grazia ricevuta.

martedì 19 maggio 2015

In che cosa consiste la conservazione.

La declinazione del termine "flessibilità" in ogni ambito e materia deve indurre in sospetto. Il significato reso in economia e nell'organizzazione aziendale, ne ha già illustrato gli esiti. Sentire la citazione in bocca a Matteo Renzie e al suo trimalcionesco ministro cooperatore del Fu lavoro susciterebbe il riso, se i due buffoneschi compari non agissero in nome e per conto di poteri alieni, cercando l'uno il consolidamento di un lungo potere personale ed il secondo una refrenzialità nuova nel panorama delle primazie e delle "eccellenze" produttive e distributive, dato che la piccola industria è defunta e quella grande si è venduta o sta per vendersi all'estero. In queste condizioni, di che si blatera? Eppure l'italiano è, ad onta delle sue intemperanze verbali, mansueto e opportunisticamente plebeo; in fondo cerca solo un trattamento in franchigia, una mitologica assistenza assicurativa, un modesto indice di adeguamento del suo salario, scettico e disimpegnato circa un miglioramento prospettico della posizioner dei suoi figli, che ripercorreranno le orme dei padri e delle madri, nella migliore delle ipotesi, nel basso, medio ed alto ceto.

Filisteismi.

L'improvvisazione quotidiana in materie tecniche e sofisticate e sotto imperio delle Commissioni brussellesi, inducono alla confusione e alla solidarietà fra gli imbecilli. La linea maestra non va abbandonata e le fanfaluche dei banditori degli sciocchi vanno ignorate. Ciascun faccia ciò che vuole, ma lo faccia individualmente, da solo, senza accodarsi al gregge degli animali di branco. Come sempre, l'ideologia massiva si eserciterà sulle povere menti del popolo conformista: le posizioni più importanti e quelle supportate dal ragionamento saranno in grado di tutelarsi da sé, anche se queste ultime subiranno il "mobbing" ambientale, non quello gerarchico, ma quello orizzontale. Sulle pensioni si sta giocando sporco: l'unica realtà è che l' Unione Europea vi individua la maggior fonte di precarietà nei conti pubblici e induce alla procrastinazione, in alternativa allo smantellamento delle rendite. Il governo italiano sintetizza le due posizioni, "consentendo" un anticipo della pensione posticipata, quindi una presumibile maggior durata, con un abbattimento della corresponsione, già destinata ad una radicale svalutazione nel tempo. Con qualche "una tantum" ( non mi sembra una novità, da rottamatore, nella politica italiana ) secondo il più deteriore stile democristiano, Renzie farà contento l'italiano medio e prenderà un sacco di voti, nella versione aggiornata, ma non tanto, del Comandante Achille Lauro. Il Coro reciterà: lascino gli anziani ( che pur sono e resteranno facoltizzati a giungere al tetto aggiornato dell'età pensionabile ) a beneficio del job's act dei giovani. Familismo morto nella prassi, ma sopravvivente nella memoria. Filisteismi.

domenica 17 maggio 2015

Elemosine misericordiose.

Siamo un Paese sud americano e non da oggi. In Europa ci stiamo a beneficio di pochi reddituari e di qualche massone. Dopo gli ottanta euro in busta paga per i poveretti, che si sono visti ridurre le ore lavorative dopo pochi mesi, l'impagabile Renzie reagisce alla sentenza di incostituzionalità della mancata indicizzazione del 50% delle pensioni, mettendo cinquecento euro, una tantum, nel cedolino di Agosto dei destinatari. Dato che saranno probabilmente in città, potranno concedersi qualche gelato e qualche fetta d'anguria, nell'aria immobile. L'impudenza verso gli aspetti giuridici dei provvedimenti, che sono il solo, possibile contraltare alla sua arroganza da governo Quisling, superano in incivilltà le intemerate di Berlusconi contro i giudici che ce l'avevano con lui e vanno direttamente al cuore del plebiscito che, probabilmente, ancora una volta lo premierà. Quando concederà un giorno di festa occasionale, anche Juan Domingo peron, un altro italiano, sarà raggiunto. Temo per lui che non abbia i mezzi per eguagliare i favori di un altro emigrato illustre, Papa Bergoglio, che beatifica suore palestinesi, fustiga i fabbricanti d'armi, scomunica i mafiosi e chiama il giudizio di dio sui potenti della terra, ma lui, Renzie, la sua elemosina, ogni tanto l'avrà fatta.

In itinere o sul posto.

Ieri, a Bologna, hanno sfilato i rappresentanti dei Sinti e dei Rom, le comunità nomadi, zingare, che si sollevarono, a differenza di quanto fecero gli Ebrei ( con l'eccezione del Ghetto di Varsavia )contro i loro aguzzini. Queste comunità, senza analisi dei comportamenti individuali, sono accusate di essere una genia di ladri. In diversi casi, è vero. Non ci sono ladri fra gli indigeni? La loro itineranza li rende inafferrabili e sospetti, anche se hanno regole, lingua e tradizioni note e che sarebbero studiabili se rivestissero un qualche interesse economico. Anche le discipline umanistiche e antropologiche aprono a qualche facoltà di reddito, ma non relativamente alle etnie nomadi, che sono anche da questo punto di vista marginali e indifese, in quanto possono contare solo su se stesse e anche questa non contemplata facoltà di autotutela li mette a rischio di ulteriori pregiudizi. Gli Ebrei, pur non tutti sionisti, hanno accettto di organizzarsi in uno Stato dal quale praticano, a livello istituzionale, ma soprattutto di intelligence e di azioni armate senza diplomazie, la rappresentanza statica, territoriale dell'ebraismo. Proprio questa sedentarietà li ha tasformati da oppressi in oppressori, almeno all'interno degli espansi confini statuali, dopo la guerra dei sei giorni, dagli Stati arabi improvvidamente mossa contro di loro e risoltasi con una debacle mai più recuperata. I sionisti stessi, per puntellarsi in un'area nella quale avevano rimosso gli stanziali da secoli e "godevano" dell'ostilità specifica e locale che li accompagna, dispersi, in tutto il mondo, si sono fatti custodi degli interessi nord americani in una zona energeticamente strategica, in sostanziale combutta con reami oscurantisti che si appoggiano a loro volta alla potenza americana ed al petrolio per sopravvivere, pur essendo i contenitori di tutte le "eresie" islamiste che alimentano il terrorismo. Sul palcoscenico della vita, provocati da casa Pound e dai Fratelli d'Italia della Melloni tiroidea, i nomadi violinisti hanno cantato la loro solitudine. Chissà se intuivano o se interessava loro intuire in quel frangente, la possibilità ( per loro puramente teorica e remotissima ) di diventare un giorno, stabilmente, degli accettati oppressori?

Morti allo specchio.

Abu Sayyaf è stato ucciso da un commando statunitense sul suolo che le milizie del IS si erano conquistato. Costui era il ministro del califfo per il petrolio e l'energia: un concorrente diretto degli interessi americani. Per lui, come per Osama Bin laden, si sono scomodati i corpi speciali di assassini, che, come tutti gli assassini, uccidono e fuggono. Chissà quanto avrà preso l'antenna dell'intelligence? In Egitto, il Presidente improprio, scaturito dalle prime ed uniche elezioni popolari, patrocinate dagli stessi Stati Uniti, sull'abbrivio delle primavere arabe e dagli stessi committenti revocate, in "golpe", non appena resisi conto che il sentimento popolare era per I Fratelli Musulmani, patrocinatori delle civiltà autoctone e fierissimi avversari dei loro alleati di Israele, è stato contestualmente condannato a morte, invertendo la sentenza che aveva colpito il deposto dittatore Hosni Mubarak: Morsi svrebbe provocato, durante le rivolte anti Rais, morti e feriti. Come se Mubarak non avesse proceduto "manu militari" contro il suo popolo ogni volta che, nel corso di trent'anni, il suo potere era stato contestato o gli interessi geo-politici degli Stati Uniti messi in discussione, non a casa loro, ma nella patria "regione" degli Egizi. Solo la propaganda dei media "liberi", in realtà asserviti agli interessi economici di chi li finanzia direttamente o indirettamente, affermerà che le inevitabili ritorsioni saranno frutto di terroristi misconosciuti che, subito dopo, contraddittoriamente, saranno trattati come eserciti nemici, da colpire non solo con analogo terrorismo mirato, ma anche attraverso vere e proprie guerre sul loro territorio, in associazione con gli altri Stati alla S.p.A. e non solo alla difesa comune.

Trasformismi indotti dalla trasformazione che si subisce.

Con la pseudo-sinistra a fare il lavoro per la Commissione europea, l'Europa che ci tiene dentro un sia pur regolamentare stato di diritto, tocca alla destra più becera impazzare per le contrade più contraddittorie a simulare la difesa della libera espressione delle opinioni. Le incursioni di Salvini durano una mezz'ora, ottenuto lo scopo di provocare disordini, il felpato leghista se la batte, lasciando contusi sul campo, fermati in ospedale e, radioso, twitta il largo consenso di cui ha goduto anche in località anarchiche o di sentimenti di sinistra vera e irriducibile, anche se intollerante, quasi a difesa territoriale delle sue ridotte. La difesa delle burocratiche certezze sulle quali si erano adagiati generazioni di insegnanti, all'ottanta per cento donne, non ha nulla a che vedere con la "buona scuola", ma solo con il tran-tran garantito per una lunga vita dietro la cattedra, senza nessun particolare impegno nell'altrimenti faticosissima presa in carico delle pedagogie e delle didattiche più adeguate alle diverse fasce degli aspiranti allo studio. La scuola privatizzata con i presidi manageriali sarà, d'altra parte, confusa, ancora a lungo clientelare e, infine, subordinata alle politiche efficientiste di un Governo - quale che sia - asservito alle esigenze delle imprese, che sponsorizzeranno quel tipo di studi. La classe scolastica e universitaria che ne scaturirà sarà completamente acritica riguardo alla natura del modello economico e d'impresa e per salari sotanzialmente modesti, del tutto asservita alla filosofia padronale. A tempo e luogo, anche il valore legale del titolo di studio sarà abolito e con esso qualsiasi riferimento oggettivo agli inquadramenti ed alle compatibilità nei ruoli occupazionali. Il combinato-disposto di tutto questo sarà la dequalificazione periodica del personale, poi la mancanza di qualificazione attraverso la sostituibilità da job's act. La tradizionale buona uscita al termine della carriera lavorativa sarà sostituita dall'indennità di congedo con motivazione implicita. Le proiezioni pensionistiche sono sempre più lunghe, lontane e sempre più misere: per gestire le situazioni e il potere, la sinistra non potrà fare altro che limare, limare, limare..solidaristicamente. In questo le saranno di stampella le sempre più para-istituzionali organizzazioni sindacali, ormai prive di rappresentanza e disperatamente e trasformisticamente abbarbicate agli apparati cangianti di nome e, soprattutto, di adeguamento sociologico popolare, di supporto di fatto e, chissà mai di diritto ( spero prprio di no )al "nuovo" ordine censitario. In quest'ambito saranno privilegiate le strutture solidaristiche e neo pauperistiche cattoliche ( per quseto il gesuita Francesco ha riscoperto il Vangelo dei poveri ), contro qualsiasi ipotesi di concorrenza fideistica materialista, resa ancor più debole dalla sconfitta economica del comunismo.

sabato 16 maggio 2015

Le civiltà autoctone.

Il presidente Morsi è stato condannato a morte in Egitto, dove era stato regolarmente eletto - primo nella storia del Paese - ma dalla parte "sbagliata". Mubarak che la democrazia aveva spodestato dalla sua dittatura trentennale, ha subito recuperato la salute ed è libero nelle sue sontuose residenze. E' la morte o il disvelamento del diritto che si sostiene solo con la forza di una sociatà giusta. Il grotteco e il paradossale consistono nel prodotto contraddittorio dell'influenza nord americana nello scacchiere medio-orientale che prima, tramite il segretario di Stato Hillary Roda Clinton, aveva favorito il ribaltamento di Mubarak e il regolare svolgersi delle elezioni e poi, sempre sotto la stessa direzione, ha ribaltato il ribaltatone e invertito le pene di morte. Oggi, la cornuta è candidata. Che ci si può aspettare? La società egiziana è di nuovo stata colonizzata e, come hanno dimostrato le elezioni dopo trent'anni di conformismo, il sentimento emotivo non si smuoverà di un centimetro. Quella gente continuerà ad essere repressa per interessi alieni di geopolitica e di tornaconto spicciolo dei gerarchi civili o militari, feticci corrotti del denaro. Si sono formati i comitati per i ricorsi alla Corte costituzionale contro la nuova legge elettorale, l'Italicum, che assegna il 70% dei parlamentari alla nomina dei vertici di partiti sedicenti o movimenti senza apparente identità. In Italia l'opposizione continua ad essere legale. Speriamo che abbia successo. Il primo ministro del Lussemburgo si è sposato: con un altro uomo. Un architetto con cui amoreggiava da anni. Matrimonio borghese, con tutti i crismi delle parvenze di classe, anche perchè il primo ministro è di destra, come si conviene ad un paesucolo di facciata per capitali di evasori. E' il primo matrimonio gay ai vertici dell'Unione europea; il precedente riguardò due donne, il primo ministro dell'Islanda e la/il sua(o) fidanzata(o). Il pampa-Papa ha abbracciato compiaciuto Abu Mazen, presidente del semi-Stato di Palestina. Di quanto fascismo sia ancora intriso il sotto pelle della Chiesa cattolica bisognerebbe chiederlo agli Ebrei e confrontare le opinioni con i dati storici. La scelta per i poveri, qualsiasi scelta nasconde i suoi prodromi che sono sempre pronti a rimanifestarsi quando le condizioni concrete lo consentiranno. Poche centinaia di Rom e di Sinti italiani hanno sfilato per il centro di Bologna nell'anniversario della chiusura del campo di concentramento di Birkenau, dove erano stati sterminati. La destra voleva provocarli con banchetti e contro manifestazioni. La questura glielo ha impedito. Ora si lamenta perché qualcuno dei manifestanti gli avrebbe dato dei razzisti. Sono potenzialmente molto di peggio. Nessuno uffcialmente contesta le manifestazioni della memoria degli Ebrei, anche perché sono state istituzionalizzate, ma le croste reazionarie e fasciste che vivono, benissimo, nel loro humus naturale, non hanno ritegno a disprezzare popoli di lingua e cultura nomade, ma non solo, che non hanno lobby e Stati a rappresentarli. Queste persone, comunque nomate, potrebbero da un momento all'altro, rifare la stessa fine dei loro antenati. Nel frattempo, vivano in un ghetto.

venerdì 15 maggio 2015

La follia minore.

Kim Jong-un fa uccidere il suo comandante in capo delle forze armate, perché non abbastanza ligio alle sue disposizioni. Io vivo in un'azienda di famiglia, come la Corea del nord. Obama si è comprato Osama con ventisette milioni di dollari, da un pakistano. Ogni giorno, come Kim Jong-un, decide chi deve essere ucciso in una lunga lista di nomi che gli vengono sottoposti. L'uccisione di Bin laden fu caldeggiata dal Segretario di Stato, la cornuta Hillary Roda Clinton, per ragioni di opportunità politica. Nella diretta dell'incursione dei Navy Seals, la donnina appare spaventata, emozionata. Oggi è candidata. Il Governo italiano ha interpretato riduttivamente l'interpretazione incostituzionale sulla mancata rivalutazione delle pensioni più alte ( 1.400,00 euro Sic!!! ) e ha dichiarato che non ne rimborserà che una parte. La Corte avrebbe sentenziato che non era vietato sospendere l'indicizzazione, ma che il governo è stato troppo basso nel farlo. Siamo in Sud America. La Corte europea di Strasburgo avrebbe confermato l'illegittimità del mancato adeguamento, ma le varie commissioni europee puntano soprattutto sulla contrazione della spesa previdenziale per compensare il deficit di democrazie latine, scettiche, pasticcione e corrotte. Anche in ambito pensionistico, chi ha colto la palla al balzo venti e più anni fa, ha fatto un affare all'italiana, come tanti altri ne sono stati consumati in questo ridicolo e invidioso Paese, ma bersi le sciarade di grassi ministri del lavoro o di esegeti economici, sarebbe da imbelli. Per cui: lavorare, lavorare, lavorare, secondo i canoni della civiltà, ovviamente e senza deflettere. La principale criticità che ci riguarda, come sud latino del continente europeo, è l'incongruenza, già evidente ed ora accertata, con le economie che sono in grado di esprimere il valore della valuta comune, nei confronti della quale, le economie dei paesi del sud sono nei fatti svalutate, senza più poterne speculare in termini commerciali. Il Papa latino lagna sulla misericordia solidale: roba fuori contesto. Basterebbe un ritorno al keynesismo ed al serpente monetario per rimettere in asse economie altrimenti in crisi per decenni ( crisi dei consumi popolari, intendo, non degli indici nazionali che non ne tengono conto )perché difformi sul piano morale, nel senso etimologico, cioè dei comportamenti, che esula dagli algidi criteri economici come dalla serietà amministrativa. Altra cosa sono gli atteggiamenti speculativi che, soprattutto sulle crisi, cercano di alimentare i loro affari, avvalendosi purtroppo di truppe acritiche e camellate, come le pseudo-gerarchie che esprimono, solo nell'ambito del modello. La disinformacija non alligna solo fra gli Stati e le entità economiche più importanti, si annida anche nelle piccole congreghe che possano disporre dei soldi necessari a farsi lodare. E' più frequente fra i dittatori e fra quelle entità particolaristiche che vogliono confondere gli spiriti rispetto ai loro scopi e per i quali chiamano gli affiliati a un impegno insensato e mal retribuito. Ciò nonostante, o forse proprio per questo, la competizione è diventata l’elemento dominante nella relazione sociale. Il lavoro è frammentato in piccoli nuclei osmotici; si è così ottenuto di distruggere le basi materiali della solidarietà. Al tempo stesso, l’espansione del lavoro cognitivo ha favorito un processo di identificazione dei lavoratori nella loro funzione produttiva. Si investe nel lavoro la propria capacità espressiva, il proprio desiderio, la propria capacità di comunicazione. Questo raramente è un fatto positivo, perché, nella maggior parte dei casi e delle situazioni organizzative apprestate dalle aziende, crea una condizione di debolezza ulteriore dei lavoratori, che sono disposti ( la libera scelta ) a rinunciare a quote di salario e talvolta anche a diritti fondamentali pur di non essere staccati dalla funzione espressiva che il lavoro gli permette di svolgere. L'Europa unionista si dividerà, pro quota, gli esuli dai loro continenti. Di due, almeno, ne faremo uno: il nostro. Ci credete? Perché, se ci credete, potete bervele tutte e respingere solo quelle che vi verrà suggerito di rifiutare. Oggi, un poveraccio ha esplicato la sua abilità migliore: il tiro. ha risolto un contenzioso relativo ad un filo della biancheria con la famiglia di suo fratello ed ha fatto il tiro a segno sui passanti e sugli intervenuti, con un'alta percentuale di successo. I contradaioli ( non siamo a Siena, ma a Napoli ) hanno tentato di linciarlo, la polizia lo ha sottratto per rinchiuderlo sine die. Espressioni di una pazzia minore.

mercoledì 13 maggio 2015

De " il tutto deve cambiare, rimanendo come prima nel sogno della vita".

Mentre la politica tradizionale frana sotto i colpi dell'insignificanza in un contesto indefinito, il 25 di questo mese si vota in Spagna per elezioni regionali e amministrative, simili, nella forma a quelle che si terranno in Italia, ma molto più significative nella sostanza di un Paese tenuto insieme, prima da una dittatura fascista ed ora dalla Corona che non riece ad essere unificatrice, perché i nazionalismi catalano ( soprattutto ) e basco, andaluso e galiziano ( forse le due uniche entità davvero regionali ) metteranno a dura prova la tenuta dello Stato e, probabilmente articoleranno il panorama partitico ispanico in quattro sezioni. Ai popolari, di destra e ai socialisti si affiancheranno due nuove formazioni: Podemos, direttamente dal movimento degli indignati, di sinistra alternativa all'Europa del nord e Ciudadanos, movimento anti apparati di destra, la cui genetica e la cui chimica non sono state analizzate approfonditamente in un contesto ribollente e contraddittorio come quello spagnolo, nel quale la destra, con l'aiuto della Chiesa cattolica, ha avuto in passato buon gioco nell'imporre la sua forza. Questi movimenti non hanno radicamento politico, non si ispirano a dottrine che possano trovare applicazione nel contesto attuale, ma si fondano sulla rappresentanza delle difficoltà della gente comune e si valgono anche della partecipazione a-ideologica di quelle che una volta si chiamavano "le masse" e che adesso sono non uniformemente alimentate dalle persone in difficoltà. A destra si scontano sentimenti identificativi, non tanto e non solo nella nazione chiusa in se stessa, quanto nella nazione tradizionalista e reazionaria contro il globalismo e la dominanza estranea dell'europa settentrionale. L'appartenenza è trasversale e trasversali potranno essere le alleanze sullo scenario europeo. In pratica, questi magmatici movimenti, per forza di cose estranei alla dinamica a-politica di scenario, vanno miscelando le confuse e future identificazioni con gli apparati post partitici che si vanno formando sull'otto volante della finanza globale. La crisi irreversibile di certi Paesi, come la Grecia, li rende sensibili alle sirene di altre, mastodontiche formazioni di Stati che si stanno rinserrando per competere, su posizioni di forza, contro l'influenza nord americana, ma anche del continente europeo centro occidentale, pur non sussistendo più società collettivistiche. I nuovi raggruppamenti di Stati, ad esempio Russia-Cina ( stretti da un cinquantennale accordo energetico )India ( che ha un contingente militare d'élite in simbiosi operativa conm l'esercito russo ) Sud Africa, le cui banche sono state tutte rilevate dal capitale cinese, come le grandi infrastrutture portuali e Brasile, per un post terzomondismo che mi sfugge, ma a cui assomiglia la nuova pattuglia non omogeneizzata al capitale senza confini, ripercorrono, diversificandoli, gli schieramenti ottocenteschi delle potenze in lizza, oggi coagulate. Un sistema economico univoco, ma il diverso obiettivo di non farsi fagocitare dall'altro schieramento e, domani, di batterlo. Non ci sono più le contrapposizioni fra i blocchi economici ed ideologici, al cui interno persistevano diversità tenute a freno da un obiettivo contingente comune, ma la spinta a coalizzarsi in funzione contenitiva ed aggressiva si è ripresentata come se, in mezzo, non ci fosse stato niente. In questo contesto, fatto salvo lo scopo comune di conntenere nei suoi confini l'Islam e di controllare le migrazioni indotte dal nuovo colonialismo e dalla miseria ulteriore degli esclusivi modelli di ricchezza, il pampa-Papa rilancia alla grande la missione diplomatica della Chiesa cattolica e diversifica le aree del suo insedimanto e della sua espansione, offrendo un ammortizzatore alle incredibili e rapidissime sperequazioni nel reddito dei popoli. Non credo che sia un risveglio dai vecchi sogni, bensì l'adeguamento cinico ai nuovi ( si fa per dire ) scenari, riposizionandosi nelle fogge più utili alla riconferma, riconvertita, delle antiche preminenze, da ristabilire continuamente.

Eppure, di ogni azione si lodano gli effetti..in televisione.

Il numero due dell'ISIS è stato "giustiziato" da un missile statunitense che lo deve aver polverizzato come quei caduti alla stazione di Bologna, nel 1980, che sedevano sulla bomba in sala d'apetto e che furono identificati dalla cheratina delle unghie. Ma il numero due dell'ISIS è stato ucciso come il Capo di Stato Maggiore delle forze armate della Corea del nord, davanti a tutta la nomenclatura militare della parte settentrionale di quella penisola, ma isolato per essere colpito da un missile contraereo, attivato da un artificiere a sua volta a rischio della vita se avesse mancato il colpo. A disintegrazione avvenuta, tutti si sono felicitati con il leader e fra di loro e l'artificiere è stato lodato sul portale governativo. A volte mi sembra di far parte di un qualcosa d'analogo, chiuso in se stesso per non consentire al caos esterno di entrare, per isolare la rendita di posizione, proprio come la Corea del nord. Il Vaticano ha "aperto" ai Palestinesi ed ha chiesto il riconoscimento giuridico delle sue attività caritatevoli e, con esse, del suo status nell'area, dato che i Palestinesi hanno uno Stato in fieri, ma una realtà come quella di Gaza. La mossa del diplomatico Bergoglio non è piaciuta, ovviamnete, ad Israele e credo che non servirà sottoscrivere un altro accordo, molto più blando, con lo Stato sionista, a mitigare il riaffermato senso d'isolamento in cui sta riprecipitando. In compenso, in ambito europeo, si cerca di disincentivare la diaspora sollecitata dal riconfermato Primo mnnistro di Gerusalemme, che aveva invitato gli Ebrei a lasciare l'Europa per rifugiarsi in Israele, dove avrebbero comportato un'estensione degli insediamenti e dell'espropriazione dei residui beni degli arabi locali: "giammai gli ebrei dovranno lasciare casa loro, cioè l'Europa, se vi si trovano", ha affermato Tajani. La Chiesa non ama gli Ebrei, perché è ecumenica, mentre i semiti sono particolaristi, non cercano di convertire nessuno e amano essere lasciati in pace a coltivare il loro senso della giustizia. Sul piano tattico è più abbordabile il rapporto con gli arabi palestinesi, soprattutto se derelitti, per cercare di ottenere, tramite la loro condizione, quella internazionalizzazione dei "luoghi santi" che rispedirebbe gli Ebrei nel Ghetto, prima morale e culturale e poi, chissà... Nella Sicilia del "cappotto", nel 2001 di Forza Italia, che si aggiudicò tutti i sessantuno collegi isolani, il simbolo dell'ex partito di Berlusconi concorrerà ancora in due province minori. Da qualche anno si considera la Sicilia il nuovo laboratorio della politica italiana. Se è vero, questo è lo specchio dell'italia odierna e l'emblema degli interessi oligarchici che "orientano" l'opinione elettorale, non solo in Sicilia. Al processo per gli sversamenti venefici della Montedison, quando era tanto forte da nominare i Ministri e tanto tossica da intumorare intere comunità del Sud e delle aree depresse del Centro-Nord, la giuria popolare non potè leggere nemmeno gli atti, le fu detto di non condannare la Montedison, da un giudice togato. Il suo contributo, fuori dagli schemi di potere che il diritto dottrinario tutela, a differenza di quello giurisprudenziale, pur con sentenze, per noi, paradossali, fu anestetizzato, impedito, a favore di un centro di potere e di un volano economico, pur deficitario, che controllava giornali e che non doveva essere disturbato nella sua azione, indifferente alla redditivtà d'impresa, di "supporto" all'economia delle zone più povere, dove era rispettato e tutelato come l'ILVA a Taranto, dove sindacati e maestranze hanno manifestato contro il Tribunale locale.

martedì 12 maggio 2015

La politica dell'annuncio.

Oggi, il pampa-Papa ha affermato che dio giudicherà i potenti della terra e chiederà loro conto del loro operare in maniera specifica: hanno provveduto a dare a ciascuno cibo a sufficienza? Hanno salvaguardato l'ecosistema per tutti?, A parte il fatto che non tutto in natura è bello e buono, tanto che, inieme ai rimedi e ai lenimenti, la natura ci riserva i veleni e la catena alimentare si dipana, a digradare, dai più feroci predatori carnivori, ai miti agnelli sacrificandi che si nutrono di vegetali. Anche in ambiente ittico, la natura non cambia. La riproduzione non è una poesia d'amore profumata, ma un istinto ormonale, che induce al piacere come i sapori al gusto, durante la giovinezza e la vita degli animali, compreso l'animale uomo, che perpetua il ciclo biologico, la cui funzione si regge su un equilibrio sostanzialmente alimentare, fino alle coltivazioni intensive, agli organismi geneticamnete modificati ed ai lager per gli animali da macello, programmati dalla nascita allo squartamento ed insaccamento, per noi umani razionali. Chiederà conto solo d'ora in avanti? Chiederà conto solo ai governanti del turbo-capitalismo? Dio è con noi, sembra dire ai poveri, certamente è con lui, come diversamente è stato con tanti, anzi con tutti i suoi predecessori, tranne qualcuno delle cui gesta si è poi chiesto, quando non serviva più, perdono, senza realizzare nemmeno l'unanimità del collegio dei feudatari della Chiesa, compendiati ma non ridimensionati dall'autocrazia papale. La politica dell'annuncio si ampia e si dipana in competizione con i poteri temporali. Oggi è comparsa una lunga intervista a Matteo Renzi, nella quale l'esternatore gonorroico effonde il tutto e il suo contrario in un'affabulazione che, di passo in passo, mostra la corda, che lui cerca di nascondere nella confusione. E' categorico solo sul coronamento della sua missione: la primavera del 2018. Una legislatura completa. E' questo il lasso di tempo necessario a ridisegnare l'apparato legale e istituzionale italiano secondo i voleri dei poteri forti, ampiamente rappresentati, anche da Italiani, ai vertici delle burocrazie sovranazionali europee: sovranazionali per tutti, tranne che per la Germania e per la Gran Bretagna, per diverse riservatezze. La libertà formale e sostanziale è intonsa, ma la fatica del vivere in un contesto senza rappresentanza si conosce nelle ridotte del lavoro destrutturato e sempre meno pagato, dinamicizzato, per le imprese superstiti, dai licenziamenti, mentre gran parte dell'ossatura economica nazionale o ha chiuso od è passata di mano..in mani straniere che, subito dopo aver rilevato le aziende, fra il giubilo delle maestranze, propongono, anzi impongono sanguinosi piani di ristrutturazione al ribasso, nei quali il lavoro è una variabile occasionale delle vendite. Perché tutto questo sia definitivamente consolidato e si possano schiudere le porte della Città proibita a Matteo Renzie, è necessario che lui arrivi indisturbato al 2018.

A chi serve la competizione e la guerra.

La guerra serve a chi fabbrica le armi, cioè, intendeva dire il pampa-Papa, nella versione anticapitalistica e guevarista del Vangelo, al capitale senza confini e senza creanza che imperversa per il mondo. In questo, la pensa come Putin, di cui fu alleato all'epoca della crisi siriana, quando sembrava che il pavido Obama stesse per cedere alle richieste dei guerrafondai. Il Papa lo ha detto, a mo' di catechesi ai bambini di un'associazione per la pace che era venuta in visita da lui, ha scoperto l'accqua calda ma ha avuto la franchezza di affermarlo. Il comunismo è stato sconfitto, ma la bulimia bellica non ha conosciuto crisi, perché ha dovuto accompagnare, correggere e sedare ogni disallineamento dal verbo unico. Anche la Russia è uscita dalla sua crisi di sistema riscoprendo la sua vocazione di grande potenza e riarmandosi massicciamente. Putin certamente rimpiange le terre irredente ai suoi confini, speso afferma che in due giorni le rioccuperebbe, ma intanto riarma la grande madre Russia, ne celebra i fasti sovietici e, meritoriamente, anti nazisti, in competizione con l'altra grande democrazia, ma mercantile, degli Stati Uniti. Oggi, il lucro dei mercanti d'armi si focalizza sull'occidente, sulle sue trame, sui conflitti locali che provoca o che sponsorizza, sulle massicce forniture ai Governi militari alleati, sul rifornimento ai combattenti sul campo, mentre gli estrattori di petrolio continuano a lavorare, riparati da truppe fedeli, al business. I contractors sono presenti in ogni area del mondo dove sia in corso una guerra; le truppe ucraine arancioni sono rifornite di armi che non sanno usare, mentre i Russi sfoderano la loro riassestata industria bellica, in maniera regionalmente soverchiante. Israele continua a modificare le armi che acquista dagli Stati Uniti, dalla Francia e da altri Governi, tramite intermediari, con le quali annichilisce gli eserciti delle potenze arabe o compie veri e propri crimini di guerra contro le popolazioni palestinesi, ghettizzate a Gaza, che hanno il torto, non solo di proteggere Hamas, ma anche di eleggerla al Governo di un'entità palestinese che nel piccolo alveare rivierasco, ma interdetto a qualsiasi traffico, organizza la sua resistenza politica ma anche militare, attraverso un rifornimento di armi che qualcuno o qualcosa dovrà pur pagare, come l'imponente apparato bellico di israele. All'Expo di Milano, il padiglione israeliano celebra il popolo che ha coltivato il deserto, proponendo un paragone implicito con i palestinesi che non ci hanno mai provato. A parte il costume popolare dei nativi della Palestina, che non li stimolava a rigogliose "invenzioni" per attrezzare un apparato civile e militare di tipo parlamentar-capitalistico, i Palestinesi non hanno mai avuto i soldi per provarci e dubito che le risorse economiche siano state create in loco dagli Israeliani con i kibbutz. Fra scoppi e crepitii, orfani e mutilati, il lucro si alimenta del sangue, come, in ambito civile, del sudore e del debito.

lunedì 11 maggio 2015

Guerre, migrazioni, e blocchi continentali.

Una nave turca è stata attaccata a lungo da mezzi navali e da aerei del Governo ufficiale di Libia. Andava a rifornire i combattenti islamisti, la cui fede e furia, vengono strumentalizzate dai Turchi in una lotta di egemonia contro l'Egitto, che aspira a controllare la Libia del post Gheddafi. Il mini Governo libico rappresenta solo una delle tre fette del grande ma poco popolato Paese petrolifero, conteso dalle compagnie di estrazione , quindi anche dagli Stati Uniti, che però, ufficialmente, se ne tengono alla larga e delegano agli Egiziani del dopo colpo di Stato, la rappresentanza dei loro interessi, al posto dello storico alleato turco, incline al confessionalismo, alla dittatura personale e, probabilmente, alleato di sponda di qualche potenziucola europea. Come non pensare alla Germania, stante gli storici rapporti? Comunque sia, il terzo comandante del cargo di dissimulato rifornimento ci ha rimesso la pelle e ci sono altri feriti a bordo. La reazione contro un mercantile ( gravido di che cosa? ) è stata violenta e senza tregua, anche punitiva, perchè i bombardamenti si sono prolungati anche in mare aperto, senza reticenze o riguardi, come si fa con un nemico chiaro e temuto. In queste condizioni, ce la vedo poco l'Italia a capo di una missione militare, navale o di terra. A parte il fatto che le altre potenze europee non ci delegherebbero la guida delle loro truppe e con esse la rappresentanza dei loro interessi, nazionalistici e difformi dai nostri, ma, soprattutto, non credo che saremmo in grado di opporci a eserciti molto meglio organizzati e prevedibilmente decisi, anche alla luce delle recenti parole del Papa sui costumi ottomani. L'Italia diplomatica si barcamena come la Grecia di Tsipras in materia finanziaria, mentre la connessione di lacere trame rende caotico ed ininterpretabile il tessuto di una unione che più disunita non si può. In conseguenza di quanto accade, le migrazioni non potranno cessare, né rallentare. All'ingiunzione di un tecnocrate di Bruxelles, autorevole e temuto, ha fatto seguito una serie di sberleffi mai verificatisi quando a pagare il fio della vicinanza costiera sembrava destinata la sola Italia: severi finanziariamente, unitari nei conti, ma la feccia allo sbaraglio ve la tenete voi. In questo senso siamo più antiunitari di Beppe Grilo e di Farage.

Dio li fa e poi li accompagna.

Se si frequentano, vuol dire che sono fatti della stessa pasta. La recente affermazione di Raul castro a proposito del cattolicesimo di ritorno ( in realtà non se ne era mai andato ) nell'america ispanica è sintomatico di un piano comune di resistenza e di espansione all'influenza dirompente del capitalismo, al totalitarismo di quel mondo unipolare a cui si è rifiutato anche Vladimir Putin. La Chiesa rischia di diventare una chiesetta, aveva detto al collegio cardinalizio Papa Bergoglio, che, certo dell'infedeltà dei ricchi, ha improvvisamente deviato verso le masse povere del sub mondo. Le persone che compongono questo oceano di miseria non rivestono, individualmente, nessuna rilevanza; il loro stato sì. Come già la religione comunista era stata insinuata nelle aspirazioni irrazionali di tanti poveri diavoli, così la rivincita populista cattolico-evangelica, cavalca il sentimento di plebi prive di tutto, ma sensibili al calore di un'attenzione, soprattutto se vestita di bianco e profetante un'altra vita di letizia e soddisfazioni spirituali, quell'ottimismo del vivere a cui loro non potranno mai aspirare. Il gesuita Bergoglio è un figlio di buona donna e, allegramente, inclina la barca di Pietro verso litorali post coloniali, ben avvertendo che un neo colonialismo unipolare "che crea continue discrasie e crisi in ogni parte del mondo" ( Vladimir Putin ) sarà l'avversari incontrastato dei poveri di tutto il mondo. Ma lui e solo lui, il successore di Pietro, può assumerne la rappresentanza verbale. Probabilmente, Raul Castro glielo voleva riconoscere e esprimeva la sua preferenza per una Chiesa latino-americana che tenesse in rispetto i nord americani, nei confronti di una nuova invasione che rimuovesse dalle coscienze e dal costume, con i sistemi caleidoscopici che conosciamo, quel senso mediato di "solidarietà o, nella fattispecie, di socialità che era stata alimentata, nella pigrizia e nella sensualità del caribe, per tutti i decenni successivi ad una rivoluzione militarmente formidabile, ma della quale Raul aveva solo sentito parlare. Mi pare che abbia affermato di avere studiato anche lui dal Gesuiti e che questo lo apparenterebbe a Bergoglio. E' probabile che il "gesuitismo", tutto politico, che cioè non crede in nulla e che per nulla ha combattuto, limitandosi agli studi collegiali, abbia trovato una chiave interpretativa, nella quale i poveri saranno, come a loro compete, solo strumenti, dolci e paciosi se tutto andrà bene, dispersi ed uccisi se dovessero sorgere delle probabili complicazioni. In quest'ultimo caso, le celebrazioni non mancheranno.

Espressioni geografiche.

Nonostante la particolarità dei capoluoghi del Trentino e dell'Alto Adige,, l'affluenza è calata anchi lì di un 6%. Il PD ha vinto al primo turno a Trento, dove la componente democristiana ha certamente avuto una assoluta preminenza e, forte del 41%, vincerà al ballottaggio a Bolzano. Aanno votato gli Austriaci che novantasette anni fa si ritrovarrono sotto l'Italia? Il terremoto c'è stato solo nel centra-destra italofono, dove la Lega ha sopravanzato di tre volte Forza Italia, ridottasi al 5%. Gli Italiani aspirano ad un particolarismo nell'ambito dello Statuto speciale. In Alto Adige, l'exploit ( quasi il 7% ) è toccato ai fascisti di casa Pound ( siamo sempre nell'ambito dell'elettorato italiano ). Insomma, fatta salva la tradizione governativa di due regioni in una, ad alto reddito e problemi quasi inesistenti, le componenti italiane hanno riesumato ( ma ci sono sempre stati, sotto pelle ) i caratteri che contraddistinsero l'artificiale ed occasionale annessione del Sud Tirolo, che, con l'Italia si è sempre ben guardato dall'integrarsi. Agli autoctoni, antropologicamente parlando, non importa null'altro che il mantenimento della extraterritorialità fiscale dall'Italia, mentre i mal sopportati Italiani cercano identità nei rigurgiti fascisti più vitalistici ed estremi o in un leghismo meridionale, rispetto ad un algido e distante austriacante. Di fronte a evidenze così stridenti del poliedrico italianismo, lungo ma ridotto territorialmente e soggetto a tutte le incongruenze culturali, economiche e di costume, suonano per quello che sono, cioè pura retorica, le parole al vento delle istituzioni statali, pur pronunciate con tale sicumera e gravità da sembrare "mitologicamente vere".

domenica 10 maggio 2015

Il feticcio del potere.

Silvio Berlusconi, a ottant'anni suonati, è tornato sul palcoscenico di un movimento che non si ispira a lui, per rilanciare un progetto politico di destra moderata, fiscalmente e giudiziariamente blanda. Oltre che dal fisco, Berlusconi dovrebbe guardarsi dai divorzi o almeno da quello consumato sull'abbrivio dei soldi della prima moglie, con una bellona dello spettacolo, che, invece, ha saputo egregiamente approfittarsi di lui, oltre la sua vita stessa. Ormai, anche se condannato, potrà tornare settimanalmente, ad occuparsi dei suoi coetanei, dato che la carcerazione, per raggiunti limiti di età, gli è interdetta. Dovrebbe pensare a vendere proficuamente, per i suoi numerosi eredi, le sue proprietà, dato che, nel settore delle comunicazioni, i suoi rampolli, senza che partecipino all'agone politico, potrebbero sempre trovarsi in difficoltà, sempre che i nuovi avversari siano meno schifiltosi nell'accettare le loro profferte o che le riserve all'estero siano sufficienti a mantenere adeguatamente due generazioni. Oltre, realisticamente, non è dato prevedere, programmare o preoccuparsi. Ciò non di meno, forse per passarsi il tempo, un gonfio conferenziere, abbastanza simile all'ultimo Breznev, ma meno rincoglionito, si esibisce ancora in inteventi nei quali, sul nostalgico ricordo dei suoi trascorsi con George W. Bush, evoca una ridenominata formazione politica che potrebbe chiamarsi "repubblicana", in completa ignoranza o rimozione volutamente superficiale, di ciò che è stato il Partito Repubblicano Italiano, non certo un partito di massa, fra l'altro. Ugo La Malfa si sarà rivoltato nella tomba. Ma l'ignoranza è un ottimo viatico per il successo, perché è ampiamente condivisa e la propaganda richiama le pubbliche esperienze dell'attualità, le sue immagini commerciali. Nessun cenno, in quest'ultima occasione, alla sua vicinanza a Vladimir Putin, recentemente di nuovo padre, del secondo frutto del suo amore con una giovane donna, che gli ha consentito di replicare un'altra vita, dopo il grigiore dei servizi segreti. Con Putin, si dice, andava a puttane, sia a Mosca, sia in Sardegna; si è solo pubblicamente doluto che la diplomazia occidentale abbia voluto isolare la Russia, rimanendone invece isolata. Non sanno cosa si perdono. Dopo un'affaticata perorazione per un nuovo federato centro-destra, è inciampato per eccesso di sicurezza ostantativa e si è avvoltolato in un'ellisse circolare, uscendone, anche in questo caso, per sua fortuna, incolume. Si accontenti.

Involuzioni.

Raul Castro ha trovato in Jorge Bergoglio il suo "Che". Forse, in articulo mortis, ridiventerà cattolico. Tutto pur di evitare un nuovo colonialismo che gli americani potrebbero in sincrono ammortizzare con l'intervento del sinistro gesuita. Almeno per un po' di tempo. D'altra parte, i residui contingenti di un mondo finito, usciranno di scena, più prima che poi, ma i popoli, le nazioni e gli Stati continueranno a crogiolarsi nei miti e ad arrabattrasi nelle necessità, secondo l'assurdità della vita, alla quale assurde religioni (a)e temporali continueranno a conferire un senso riduttivo e ad indicare un nemico da cui guardarsi, con maggiore o più blanda attenzione, a salvaguardia di sfuggenti dinamiche di potere. Perché, in una cameretta a piano terra, nelle stanze pesantemente barocche di un Palazzo governativo coloniale, o nei saloni dell'appartamento papale, ora deserto, il potere alligna e si conserverà anche dopo la morte degli attuali inquilini e anche di quelli futuri. Anche Ernesto Che ( espressione di amicizia e notorietà popolare, in america latina e in Argentina segnatamente ) Guevara era argentino; a differenza di Bergoglio veniva dalla ricca borghesia, era un medico e un hidalgo, un poeta e sognatore ( tanto che fu venduto da quegli stessi campesinos che credeva di rappresentare ) ed ha vissuto una vita furente e fisica, piena di accadimenti e che "volle" lasciare Cuba, in quanto straniero e perché due galli in un solo pollaio non possono che venire a confronto. Ora, il pampa-Papa ha mediato fra un Presidente statunitense nero e un burocrate ereditario che non combatté durante la rivoluzione, ma che ha sempre vissuto all'ombra del potere del fratello, fin sulla soglia dei settant'anni. Da un tipo così non ci si può aspettare altro che ritorni cattolico. Fra due anni Obama sarà fuori dai giochi politici ( improbabile una candidature della sua signora ) e Bergoglio ha detto di avvertire come breve il suo pontificato. Anche Raul Castro, un vecchietto tignoso, sente non lontana la fine e vuole uscire di scena a braccetto. Poi, gli eventi storici dei quali non è stato protagonista, non lo coinvolgeranno più.

sabato 9 maggio 2015

Priapismi stentati.

Dice il grave Mattarella: più integrazione, meno austerità. Tutti insieme allegramente, dunque. Ma chi è già allegro e sicuro delle sue sostanze non trova divertenti i pezzentelli che la buttano sulla simpatia e "noi che siamo europeisti" non avevamo bene in mente che cosa potesse significare vedersela ad armi impari e con un gravame di corruzione e frivolezze, con l'entità egemone del continente. Solo Putin lo ha capito e ne ha preso atto. Bimbo in valigia a Ceuta, "enclave" spagnola in territorio marocchino, attraverso la quale frotte di migranti cercano si raggiungere l'europa, valendosi in essa di una rete clandestina. Si sospetta, a ragione, che dietro il tentativo di ricongiungimento ci sia un traffico di minori. Nella disperazione albergano tutti i sentimenti, soprattutto quelli infondati e quelli criminali. Berlusconi: "uniti, possiamo battere la sinistra". E chi se ne frega - verrebbe da dire - e poi, quale sinistra? Quella sedicente? Non so se ancora a qualcuno interessi consolidare ( ma sarà proprio cosi? ) i propri presunti interessi conservativi, investendo del governo una sedicente camorrilla di interessi professionali. I capitali importanti sono già in Asia e il compito di quella che fu la destra, li svolge meglio la sinistra europeista. Quindi, è inutile rischiare le ossa in rovinose cadute, sucitando anche il risolino delle supporters in sala. Le abolite Province, da Giugno non pagheranno più gli stipendi, denuncia la CGIL. Mi sembra ovvio, con quali soldi, se non ci sono più? D'altra parte è l'unica possibilità concreta di liberare i locali. Capisco che le elezioni si allontanano e che i posti di sotto governo si sono rarefatti, ma di tutto questo che cosa importa alla CGIL? Sempre più giovani, fino ai trentacinque anni, chiedono l'allungamento e l'ingrossamento chirurgico del pene. La competizione in piscina e in palestra e nel coagulo del gineceo comune o ambientale, li spingono ad un'autoreferenziale competizione, costosa e di scarsi effetti. Sono gli obiettivi dei nostri giorni, le giostre dei budget, i risultati economici che premiano chi li incentiva. Chissà che pene hanno costoro e seppur tutti ce l'abbiano.

Celebrazioni all'incanto e celebrazioni di rivincita.

Anche a Mosca, come il 25 Aprile da noi, si è tenuta al commemorazione della vittoria sui nazisti, settant'anni fa. Nel nostro caso, si è trattato della rievocazione della lotta partigiana, che conosce, da parte neo-fascista, una dialettica verbale alla pari, dopo il loro sdoganamento,a cui è seguita una lunga storia revisionista a ritroso. I Russi hanno celebrato l'evento sulla Piazza Rossa, che non ha ancora cambiato la sua denominazione, in una bella giornata di sole. Sul palco del mausoleo prospiciente, c'era Putin e la nomenklatura dell'esercito. Mancava l'iconografia sovietica e i drappi rossi. Il Capo di Stato maggiore delle forze armate è uscito dal solito androne e ha pronucniato, con voce stentorea, poche e circostanziate parole, scandendole lungo le nemerose tappe del suo percorso. L'aspetto evidente della parata era nazionalistico: morta l'Unione Sovietica, i Russi continuano a celebrare la loro sanguinosissima guerra contro l'occupante nazista e la loro successiva espansione verso l'ovest del continente, che determinò il disegno dei confini di reciproca influenza, fra l'impero comunista e quello mercantile. Sulla torre del Cremlino non campeggia più la stella rossa, ma i Cinesi e i Cubani erano presenti, i governanti dell'Occidente erano tutti assenti, in un gioco di scuderia, miope e contingente. La guerra dei Russi fu condotta con uno spirito di sacrificio e di eroismo che hanno poche testimonianze nella storia. Al netto delle costruzioni ufficiali e della propaganda, il popolo russo si perse effettivamente in una lotta irriducibile che lo portò alla vittoria militare, ma lo privò di trenta milioni di connazionali. Quanti ne aveva ucciso Stalin per "liberare" le terre dal canservatorame contadino, che spesso si limitava al non voler conferire le merci prodotte al Kolkoz, come usava conferirle al padrone feudale in altri tempi e circostanze. Sulla spianata delle manifestazioni, i veterani superstiti sfoggiavano, sulle loro giacchette sovietiche di pessimo taglio, i medaglieri che erano stati loro attribuiti: molte di quelle medaglie recavano in effigie la falce e il martello. Putin ha voluto sottolineare che i dati storici non si contraffanno e che le sanzioni non fermeranno il ritorno sulla scena mondiale della Russia. Intanto, nelle zone di confine con l'Ucarina, le battaglie di cui non si parla più, imperversano e causano morti e mutilati. Ne sanno ancora qualcosa le donne emigrate in Italia e altrove a fare le badanti o le domestiche, che vengono spesso raggiunte dalle notizie dei caduti fra le fila delle loro disperse famiglie o di atroci mutilazioni agli arti, che rendono ancora più disperata la lotta per la sopravvivenza o il lento trascinarsi verso una ormai agognata fine, con il dolore di lasciare in vita, menomati, tanti fra i propri cari. Intanto, nella parte occidentale del globo, continua l'adeguamento istituzionale ad una nuova società delle diseguaglianze che fornirà, all'occorrenza, nuova mano d'opera e nuova carne da macello, a chi e per chi deterrà il portafoglio rappresentativo delle nazioni. Ma Mosca si è celebrato il 1° Maggio?

venerdì 8 maggio 2015

Facoltà di scelta.

I Conservatori, già al Governo, stravincono nelle elezioni di giovedì, tenutesi in Gran Bretagna. Tutti i leader sconfitti si sono subito dimessi. I nazionalsti scozzesi hanno ottenuto un parziale, ma significativo successo. Le elezioni di metà settimana hanno ridotto significativamente il numero dei partecipanti: si tratta per altro di un consolidato e snobistico costume inglese, a marcare l'ordinarietà del gesto, dopo il quale solo il Parlamento avrà la facoltà di interpretare le esigenze rappresentate e di legiferare in merito. Sempre che il Primo ministro non intraveda la possibilità di migliorare il suo successo ed indica nuove elezioni, che spesso si risolvono con la vittoria degli avversari. Questa volta, Cameron ha portato a termine il quinquennio. Era dato ii sostanziale stallo con il Partito laburista e, invece, ha vinto nettamente, o meglio con la metà più uno dei parlamentari, margine di sicurezza in un sistema come quello britannico, tanto è vero che ha annunciato di voler governare da solo. Spariscono o quasi i liberali, piccolo nucleo storico della società inglese: i "liberali", in queste contingenze, sono diventati conservatori, come in Italia sposarono ad un certo punto, l'ideologia e il partito neofascista, sostituendo i propri rappresentanti con i loro. Gli xenofobi ed antieuropeisti hanno ottenuto un buon risultato percentuale, ma il sistema ha negato il seggio anche a Farage, alleato di Beppe Grillo a Bruxelles. Pur mantenendo il secondo posto nel Parlamento, i laburisti hanno perso oltre venti seggi ed il loro segretario dimissionario sta per venir sostituito da suo fratello. Il familismo, in politica si conferma anche in Gran Bretagna. Se l'Europa ha stimolato dovunque la rinascita dei particolarismi, nel Regno Unito lo sta facendo con particolare virulenza e sono già alle viste ampie concessioni agli Scozzesi, dopo queste elezioni. Ma, soprattutto, la ex liberale Inghilterra. oggi conservatrice, si appresta, l'anno venturo, a pronunciarsi con un referendum sulla permanenza o sull'uscita nella o dalla Unione europea, verso la quale ha vincoli molto labili, ma dalla quale, anche ai vertici del Governo, sono robusti gli scetticismi ed è chiara la volontà di far scegliere il popolo. Pur con drammatiche sperequazioni di reddito, l'Inghilterra se lo può permettere; nessuno si azzarda a minacciarla, nessuno ha la presunzione di poterne condizionare la politica. E' questa la differenza fra il nostro "stato di necessità" e la libertà di scelta le cui eventuali conseguenze, sono già scontate da sempre dai sudditi di Sua Maestà.

L'ordine che regna ad Orune.

Si ragionava, nei giorni scorsi, della violenza d'importazione, sulle ali della finanza e della volatilità dei contenuti, quando oggi, una notizia, proveniente da Orune, in provincia di Nuoro, ci ha raggiunto con il carattere, da un lato del bullismo degenerato dei cortili popolari, da sempre in uso ad ogni latitudine ed alle nostre in particolare e dall'altro con il crisma della degenerazione omicida, dei suburbi americani armati. Un ragazzo che aveva difeso, da solo, la sua ragazza dagli apprezzamenti competitivi di un gruppo di bifolchi, è stato ucciso questa mattina, alla fermata dell'autobus, da un ignoto assassino, sceso da un auto, che gli ha esploso in faccia due colpi di carabina e canne corte, che gliela hanno spappolata. Del giovane si conosceva l'alterco recente con la mini banda, ma si vociferava di malanimi ambientali, maturati nelle viuzze di Orune. Le modalità dell'omicidio farebbero propendere per questa seconda ed indeterminata tesi, secondo la quale, all'incongruità di questo diciassettenne si è potuto pensare di "sopperire" con un omicidio, nello stile della Chicago degli anni '20, in uno scenario di bassa vegetazione mediterranea. Che in un paesino di quelle dimensioni le tensioni fra i residenti possano passare sotto l'omertà ambientale e la pigrizia investigativa della locale stazione dei Carabinieri è già di per sé un grave vulnus alla serena convivenza che, quando manca, dovrebbe essere assicurata anche attraverso i rigori educativi della legge, ma che si addivenga, senza scalfire il silenzio complice, ad un omicidio così efferato ( termine abusato, ma in questo caso idoneo ) getta nello sconforto, perché lacera, ma poi richiude subito, la paratia di accondiscenza verso ogni prepotenza che si appoggi sulla familiarità e la solidarietà conformistica, giungendo a riservare la morte anche a un ragazzo che dava prova di dissentire. Ebbene, io sono convinto che le indagini non saranno radicali e non recideranno il male, ma lo nasconderanno sotto le foglie e riserveranno alla crudeltà degli assassini le attenuenti della "pazzia" e della parziale capacità d'intendere e di volere. Mentre è vero il contrario.

giovedì 7 maggio 2015

Utilità marginali.

Il ministro Alfano vuole far lavorare i migranti appena approdati sulle coste siciliane, di modo che non si annoino e possano pagarci le spese di soccorso. Dopo essere stati taglieggiati in patria troveranno gli esattori all'arrivo nell'Eden promesso. Immagino che si tratterà di lavori gratificanti: raccogliere il pattume per le strade, dar la caccia ai randagi come loro, svolgere, una volta ripuliti, qualche lavoretto domestico in casa del prefetto o del Questore. E' già successo che detenuti poco pericolosi facessero i camerieri, in occasione di intrattenimenti del direttore del loro carcere; la stessa cosa avveniva da parte di ausiliari burocratici e privati, Potrebbero dare una mano - deve aver pensato il ministro Alfano - nella raccolta dei pomodori a Villa Literno: abbasserebbero i costi complessivi. Si può sempre essere l'utilità marginale di qualcun'altro. Se l'europa che conta se ne lava le mani, non ci resta che metterli a contributo, cosicché i nostri cittadini trovino utile la loro presenza e riscoprano la pietà italica, li trovino addirittura simpatici. Ci mancherebbe che si incazzassero, dopo essere voluti venire fino a noi: scoprirebbero il gioco e l'assurda speranza di rilassarsi e girarsi i pollici. Che non venisse poi in mente ai candidi europei del nord di poterceli lasciare, dato che fra fannulloni siamo destinati ad intenderci; è proprio perché siamo sedimentari sul patrio suolo che abbiamo bisogno dei bisognosi per farli lavorare per noi e assicurarci una presunzione di status. Capiranno così, se non altro, che il paradiso terrestre non esiste o meglio che non è per loro, da nessuna parte.

mercoledì 6 maggio 2015

Pirlate.

Le sentenze della Corte costituzionale sono "interpretabili". Così, a proposito del rimborso indicizzato ai pensionati che percepsicono oltre 1.400 euro al mese. Non oltre i 3.000 euro "lordi", cioè circa 1.650 euro al mese. Queste sono le controriforme interpretative di cui è capace l'Italia. "Non tutti potranno pagarsi il ricorso per il rimborso, quindi meglio non darlo a nessuno" chiosava una delle botticelliane ministre, sottosegretarie, portavoci dell'entourage di Renzie. La nostra sentenza vale "erga omnes", non richiede ricorso e va solo applicata, ribatteva poco fa la Corte costituzionale. La solita Italia che ci prova, ai massimi ( che pena! ) livelli come ai minimi, passando per i mediocri. Se non è democrazia questa..Il grave Mattarella, rotaryano di sinistra, ha firmato, senza battere ciglio, l'Italicum: il padre del primo compromesso elettorale post proporzionale, che pure anche lui aveva richiamato come l'unico conforme alla Costituzione, nella sua veste di giudice della Consulta, si è adeguato e rilassato, in un ecosistema artificialmente condizionato. Pippo Civati se ne va dal P.D. verso il Gruppo misto " che non sarà mai misto come il P.D.": gli ex comunisti, che non saprebbero dove andare e Rosy Bindi, obiettano che "le battaglie si combattono nel partito". Costoro sono i "laudatores temporis acti", ma la loro prospettiva politica non c'è più. In Inghilterra e in Spagna si brinda al boom dei posti di lavoro, ma il malcontento popolare è diffuso: sono tutti posti precari e poco pagati, mentre i tagli allo Stato sociale che rimane sono sempre più impietosi. Il pampa-Papa delegherà, per il Giubileo, un certo numero di suoi emissari-confessori per sollecitare il pentimento di donne che hanno abortito e di medici e infermieri che li hanno "assecondati". E' una controriforma che specula sul senso di colpa di persone che hanno certamente superato il problema concreto che le aveva indotte all'aborto, mentre per i medici si vagheggia una "conversione" che fa ridere, quando non è opportunistica. Come se non bastasse, un porporato che certamente non parlava e non veniva intervistato a titolo personale, sottolineava come Bergoglio non avesse abrogato il "peccato" in questione. I movimenti "pro life", negli Stati Uniti minacciano incursioni all'islamica nel convitto di Santa Marta dove il pampa-Papa si serve delle macchinette per bere una Coca Cola o per farsi un caffé da solo ed intrattenersi in partite di scopone o con battute ironiche alle impettite guardie svizzere, del Cantone dei Grigioni. E' certamente questa sua levità che lo rende così accondiscendente con le donne che rifiutano la maternità quando non vogliono o non possono permettersela o che si liberano, prima che diventino un problema, dei frutti menomati dei loro amplessi. Pena la scomunica. Ma da chi e da che cosa? E' giurisdizione canonica quella dei Papi o dei Vescovi o dei semplici sacerdoti, secondo l'importanza che rivestivano nell'antica civiltà feudale i padroni delle anime, che si consumavano nei campi. Credo che analoghi "provvedimenti", se non opportunamente evitati attraverso il nascondimento, siano propri delle cumunità rurali o montanare del Pakistan e di altre civiltà arcaiche, dove la coesione sociale viene mantenuta con il pregiudizio e la superstizione. E' il mondo arcaico legato alla terra, alla rendita fondiaria ed alle braccia necessarie alle coltivazioni per i padroni, che albergano nelle nevrosi di qualche anima rimasta condizionata da questi archetipi e il mondo globalizzato e dinamico. La religione cattolica è la cifra della mentalità controriformistica delle società che ha impregnato e la base assolutistica di quelle comunità reazionarie. Confusione, ignoranza ed emotività si coagulano attestandosi nell’area centrale del campo politico dove vigono i principi cari alle maggioranze silenziose (Legge e Ordine), su cui innestare il soggetto acchiappatutto denominato Partito della Nazione. A Milano, un certo Mattia, che ha partecipato ai disordini anti Expo, ha prima rivendicato quanto messo in atto e poi, intervistao dalla televisione, si è pentito e si è fatto umiliare a beneficio di coloro che idee in merito ai problemi non ne hanno o se ne fregano, attenti solo al loro tornaconto, ai quali ha fornito tutte e due le retoriche del loro repertorio: lo sdegno e la "giusta" punizione che devono "redimere" il reo prima che possa essere perdonato. Qualche idea il "pirla" Mattia - come lo ha definito suo padre - le ha; i suoi censori televisivi, nella veste degli intervistatori e degli spettatori, no. Quel "pirla" ha fatto tutto da solo.

lunedì 4 maggio 2015

Gravità preconcetta.

Italicum, dimmi sei tu italicum? Non c'è dubbio, dovendo fare i compiti a casa, Renzuccio riesce ad imporre soluzioni che mai nessun presunto statista era mai riuscito ad ottenere. Si tratterà di vedere, alla prova dei fatti, in che cosa consisteranno, calati nella prassi quotidiana. Certamente, siamo passati da una paralisi mediatoria, sul piano formale, ad un decisionismo eterodiretto, ma nel quale la facoltà di prendere decisioni istantanee, da parte del partito o della coalizione vincenti è possibile. Anche prima si prendevano decisioni soppesate e non manifeste e il teatro del governo e dell'opposizione consentiva di reggere "parallelamente" il timone. Dubito che questo tipo di mentalità possa essere superato; vedremo come si svilupperà. La rimodulazione della Costituzione procede a lacerazioni continue, tanto che la tela da cui è intessuta, è sbrindellata e preda delle sperimentazioni di ogni sorta di apprendista. Per fortuna, il vincolo europeo impedisce regressioni politiche autoritarie, ma non impedisce tutte le altre regressioni, da quelle economiche a quelle civili e del costume. C'è un bel negare che il vandalismo di piazza che sta soppiantando il confronto pubblico, sia estraneo ad un imbarbarimento dei ceti periferici: oggi, a Ravenna, gruppi di ragazzi si davano alle risse stradali ed al danneggiamento dei beni esposti; in un paesino del veneto, la moda di colpire inopinatamente i passanti con dei pugni, veniva esercitata contro le nonnine del luogo da gruppetti di dodicenni, tredicenni e quattordicenni. Non è molto che si lanciavano massi dai cavalcavia. Domani tocca agli insegnati e agli studenti: speriamo che non ci sia Renzi in giro, altrimenti le manganellate fioccheranno. Ci fosse solo il ministro dell'istruzione, lo si lascerebbe sommergere da insulti, per competenza. E' il vincolo imitativo europeo che ci tiene nei margini dell'uso importato; se così non fosse, in ambito esclusivamente nazionalistico, i fenomeni storici più beceri avrebbero assunto un peso molto più accentuato e misero. Eppure, il vincolo europeo non è vissuto come un impegno virtuoso, ma come un laccio dal quale chi può continua a sciogliersi, aggravando la condizione di tutti gli altri, in misura differenziata. Le attività economiche, ultimamente anche quelle commerciali, si stanno rarefacendo, la crisi provoca ridimensionamenti e chiusure incessanti e, per i consumi popolari, la grande distribuzione sta soppiantando il negozio privato. In questo senso l'Italia cambia e la mutazione di cui sbraita Renzi è soltanto l'deguamento maldestro delle leggi all'imperante omogeneizzazione regoalmentare dei comportamenti, con tutti i rifiuti e gli scarti che in questa dinamica oppressiva sono impliciti.

domenica 3 maggio 2015

L'amoralità dei giusti.

La retorica giornalistica, in queste ore, è uniforme. Pagine e pagine - costosissime in termini di modulo pubblicitario - sono sacrificate all'unanime coscienziosità del popolo italiano, di cui quello milanese si erge a rappresentante. Tuuti a pulire le strade, eminenti voci fuori contesto celebrano la ferita della loro anima, emblema capace di espressione dell'infelicità apportata dai vandali del Primo Maggio, quando la Festa del Lavoro si è trasformata,a tutti gli effetti, nella celebrazione della fiera culinaria mondiale. Invece, del popolo italiano e segnatamente di quello milanese fanno parte anche i giovani travisati che hanno arrecato danni materiali intorno a sé: non sono figli di papà, non portavano dei Rolex al polso, come pure mi è toccato di leggere. Venivano, in metropolitana, dalle tristi periferie milanesi e in metropolitana sono tornati a casa. Alle gazzette di regime, ha subito fatto riscontro il ministro Alfano, un uomo che dovrebbe vergognarsi di ricoprire qualsiasi carica pubblica, tanto è squallida la sua vocazione ricattatoria per mantenere un potere clientelare a qualunque costo e ,con lo stesso metodo, tenere insieme precariamente una pattuglia di carrieristi senza qualità. Ci sono a dimostrarlo, anche le carriere del fratello, laureato, con laurea breve, non so dove e cooptato ai vertici di un Ente inutile meridioanle, utile solo a lui per percepire un lauto stipendio. C'è anche la sua signora che raccatta cariche e prebende con i buoni uffici del marito, a consolidamneto di un fortino domestico che fa venire il latte alle ginocchia. Ebbene, il geco mediterraneo, il piagnone ( è così fin da bambino ), il figlio d'arte democristiana, cioè tutto tranne che un uomo "moderno", proiettato verso il futuro, con la spudoratezza che i tempi gli consentono e con il lavoro di affiancamento poliziesco che "sente" essergli stato demandato, incarica i Prefetti,dopo la cancellazione dei matrimoni gay dai registri comunali, di "impedire", senza coinvolgerlo, ogni futura manifestazione atta a turbare l'ordine così rimpianto dall'Italia delle gazzette e dei ben pensanti. Saranno così impedite in futuro anche le manifestazioni pacifiche e legittime, che, a Milano, il Primo Maggio, ha visto alcune migliaia di persone marciare contro l'Expo e denunciarne le caratteristiche esclusivamente affaristiche. Dal mezzo del corteo, sono usciti, dopo essersi mascherati i Black Bloc nostrani, che a vandalismi compiuti, si sono spogliati in strada e sono tornati a casa. In una situazione di morte civile e di manifestazioni imitative di indecifrabili blocchi politici internazionali, si appalesa una creata ad arte presenza consustanziale al tessuto delle città, se volete una parte malata del tessuto, da curare, anziché incrementare con politiche imitative, subordinate ad ordini superiori, per conto di creditori, anche a causa dei cui crediti, questi ragazzi non avranno un futuro. La speculazione politica è la cifra del nulla opportunistico e presuntuoso di un paesucolo che si dimostra, ancora una volta, amorale.

venerdì 1 maggio 2015

Società medievale, fra grandi parate e grigie periferie. Quando le contraddizioni si ritrovano in piazza.

La guerriglia milanese, certamente prevista, conferma il parallelismo con le manifestazioni violente del mondo occidentale senza più ( da noi ) un partito antagonista, casomai solo di facciata. La crosta culturale - dove ancora identificabile - può essere diversa, ma la sostanza di un mondo che si sente ed è superato e l'espressione caleidoscopica di un mondo degli affari e della ricchezza commerciale, è sempre più stridente. Queste manifestazioni non porteranno a nulla - i manifestanti lo sanno - ma attesteranno una presenza sulla scena degli esclusi. Questi ragazzi difficilmente lavoreranno, tranne che a singhiozzo e per lasciare presto una gamma di possibilità fatte di stenti; le loro qualifiche professionali e culturali sono probabilmente inesistenti, la loro organizzazione di borgata o di centro sociale ( dove però la polizia è presente, o come si dice, infiltrata ). Sono andati alla manifestazione in metropolitana e in metropolitana sono tornati a casa. Si sono travisati con i caschi integrali e si sono spogliati, sulla strada del ritorno delle tute nere, che hanno abbandonato sulla strada. A Roma dicevano che l'assassino del giuslavorista D'Antona era rientrato con il motorino in qualche cortile condomniniale. E' questa organicità con il tessuto urbano che dovrebbe preoccupare. Gli atti vandalici, coperti da assicurazione, sono identici, anzi inferiori a quelli che nelle stesse ore interessavano Batimora e pochi anni or sono Tottenham, in quel di Londra. Non dissimili erano i moti cinquecenteschi nelle città tedesche interessate dalla riforma luterana: è solo un esempio fra i tanti. Non più sofisticate erano le soldataglie e i manifestanti spiritati ( ma lo erano anche le trupep lealiste ) in quelle contrade. A un certo punto, a Milano, i contestatori hanno tirato fuori dalle bisacce dei candelotti lacrimogeni, con i quali si sono coperti la fuga. Mi sembra che sia la prima volta che accade. Qualcuno su Twitter ha chiosato: "verrà un giorno in cui qualcuno ci spiegherà chi erano i black-bloc, come fece Andreotti, nel 1990, illustrandoci chi era stata Gladio". Non so se sia un'interpretazione corretta: in parte, è possibile. Anche a Genova, dove i tumulti furono ripresi da diversi registi cinematografici, la polizia, col volto coperto di nero-fumo e in buona parte in borghese, come a Milano oggi, si intrattiene con i cappucci neri in maniera ambigua e colloquiale. Non ci sono scappati né morti, né feriti e questo è il miglior risultato della giornata. Nei video, un automobilista in calzoni corti, attraversa la strada, raggiunge le macchine in fiamme e sposta la sua, intatta fra due roghi, poche decine di metri più avanti. Quello avrei potuto essere io. In un altro film,che invece non mi è piaciuto, un poliziotto riconosce una manifestante che stava ritornando sui suoi passi: "ammanettala, ammanettala questa sozza, fermala questa troia". Era completamente isolata. No, non ci siamo, da nessuna parte.