venerdì 1 maggio 2015

Commemorazioni alla memoria.

Dal 1970 è il Primo maggio che si celebra, a prescindere, senza l'art. 18, senza la necessità di giustificare i licenziamenti individuali. La disoccupazione galoppa, anzi ha conosciuto un incremento dopo l'emanazione del Job's Act, smentendo tutte le fanfaronate su un pronto effetto benefico, propagandate dal ministro Poletti. All'Expo di Milano si lavora sotto tariffa e, in parte gratis. Come è possibile? Sinceramente mi sfugge: è il primo esempio di lavoro prestato per entusiasmo espositivo. Speranza di un posticino futuro? Prima, gli unici volontari a me noti erano quelli della Feste dell'Unità, ( allora, no, c'era un precedente di entusiasmo espositivo ) anche loro non alieni da sperati benefici, tanto è vero che ci sono ancora. D'altra parte i figli del ministro, d'estate scaricano la frutta gratuitamente alla cooperativa sotto casa. Sospetto che diventeranno cooperatori. L'attacco al lavoro è seguito a quello alla previdenza e gli eventuali accorgimenti riguarderanno adattamenti ribassisti, fino alla gratuità...delle espressioni irragionevoli utilizzate. Le leggi "incentivanti" l'occupazione scontano l'avidità e la speculazione e le statistiche sbugiardano i manutengoli, nascosti dietro gli impegni europei. Di pari passo con lo smantellamento del lavoro, procede lo smantellamento costituzionale e con esso, primariamente, le modalità per eleggere i parlamentari devoti di un regime per vie interne. E pensare che il "realista-oppurtunista" Palmiro Togliatti, precursore di Renzi sperava di realizzare la presa del potere per vie interne. Succube dell'Europa, ci sta riuscendo Renzie. Senatori nominati in Regione e deputati, in maggior numero, cooptati dalle strutture partitiche e da esse strettamente dipendenti. Un subordinazione civile e politica parametrata sull'Europa che comanda. Una scuola già svalutata dalla pigrizia dei docenti, subordinata alle esigenze tecniche di una produzione sempre più dislocata all'estero e privata degli elementi formativi che resteranno appannaggio dele famiglie benestanti, già introdotte nel mercato clientelare delle professioni e delle carriere. Era già scarsa prima, lo resterà etero e teleguidata. Intanto, "il partito della nazione", un asso pigliatutto con dentro tutte le frattaglie della politica italiana, storica e trasformista, si va coagulando in una congerie di affermazioni antitetiche, tarate solo sulle caratteristiche locali dei vari candidati, ma nelle quali prevalgono i dati diffusi più conformistici e reazionari, mentre il progressivo depauperamento delle risorse, renderà le compravendite e gli inganni pubblicitari sempre più abituali. E' chiaro che a qualcuno questa realtà in formazione risulterà ancora estranea, ma lo sarà per la coesione sociale che è ormai venuta meno e che a breve non ritornerà.

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