lunedì 4 maggio 2015

Gravità preconcetta.

Italicum, dimmi sei tu italicum? Non c'è dubbio, dovendo fare i compiti a casa, Renzuccio riesce ad imporre soluzioni che mai nessun presunto statista era mai riuscito ad ottenere. Si tratterà di vedere, alla prova dei fatti, in che cosa consisteranno, calati nella prassi quotidiana. Certamente, siamo passati da una paralisi mediatoria, sul piano formale, ad un decisionismo eterodiretto, ma nel quale la facoltà di prendere decisioni istantanee, da parte del partito o della coalizione vincenti è possibile. Anche prima si prendevano decisioni soppesate e non manifeste e il teatro del governo e dell'opposizione consentiva di reggere "parallelamente" il timone. Dubito che questo tipo di mentalità possa essere superato; vedremo come si svilupperà. La rimodulazione della Costituzione procede a lacerazioni continue, tanto che la tela da cui è intessuta, è sbrindellata e preda delle sperimentazioni di ogni sorta di apprendista. Per fortuna, il vincolo europeo impedisce regressioni politiche autoritarie, ma non impedisce tutte le altre regressioni, da quelle economiche a quelle civili e del costume. C'è un bel negare che il vandalismo di piazza che sta soppiantando il confronto pubblico, sia estraneo ad un imbarbarimento dei ceti periferici: oggi, a Ravenna, gruppi di ragazzi si davano alle risse stradali ed al danneggiamento dei beni esposti; in un paesino del veneto, la moda di colpire inopinatamente i passanti con dei pugni, veniva esercitata contro le nonnine del luogo da gruppetti di dodicenni, tredicenni e quattordicenni. Non è molto che si lanciavano massi dai cavalcavia. Domani tocca agli insegnati e agli studenti: speriamo che non ci sia Renzi in giro, altrimenti le manganellate fioccheranno. Ci fosse solo il ministro dell'istruzione, lo si lascerebbe sommergere da insulti, per competenza. E' il vincolo imitativo europeo che ci tiene nei margini dell'uso importato; se così non fosse, in ambito esclusivamente nazionalistico, i fenomeni storici più beceri avrebbero assunto un peso molto più accentuato e misero. Eppure, il vincolo europeo non è vissuto come un impegno virtuoso, ma come un laccio dal quale chi può continua a sciogliersi, aggravando la condizione di tutti gli altri, in misura differenziata. Le attività economiche, ultimamente anche quelle commerciali, si stanno rarefacendo, la crisi provoca ridimensionamenti e chiusure incessanti e, per i consumi popolari, la grande distribuzione sta soppiantando il negozio privato. In questo senso l'Italia cambia e la mutazione di cui sbraita Renzi è soltanto l'deguamento maldestro delle leggi all'imperante omogeneizzazione regoalmentare dei comportamenti, con tutti i rifiuti e gli scarti che in questa dinamica oppressiva sono impliciti.

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