domenica 30 giugno 2013

Epigrafi.

In Italia, nove milioni di persone non hanno più accesso alla sanità. Mi piacerebbe far rivedere agli Italiani che cos'è un ospedale, non una fottuta azienda. Gino Strada. In Egitto l'opposizione laica è viva. La restaurazione non è riuscita. In Italia, Berlusconi ristruttura il PDL e torna a Forza Italia. Paese controriformistico. Il ciclista Armastrong, radiato per doping, ribadisce una verità che si era voluto rimuovere: Si "vince" solo col doping. I migranti, burocraticamente definiti clandestini, vengono respinti a Melilla dalla Guardia Civil, mai sciolta dopo la morte di Franco e, dopo essere stati pesantemente picchiati, perchè sappiano che cosa li aspetta se ritorneranno, vengono consegnati ai marocchini che li detengono, per torturarli e lentamente eliminarli. Alcuni, che sono sfuggiti ai miliziani spagnoli, sopravvivono primitivamente nelle macchie e nelle foreste. «Quando vedo un animale, quando vedo il suo comportamento, soprattutto dal punto di vista affettivo e istintivo, mi riconosco. Son tanto simili a noi» Margherita Hack Meglio aggiungere vita ai giorni che giorni alla vita. Rita Levi Montalcini Un funzionario di banca si sente chiamato e viene ordinato sacerdote, poi, viene nominato Monsignore, per uniformità con il precedente inquadramento e, come prima, continua a trafficare denari, per conto del nuovo committente. Gli Stati Uniti spiano tutti. Internet è stato ceduto dalle forze armate americane, delle quali era il sistema di comunicazione interforze che, ovviamente, hanno tutti gli strumenti per infiltrarlo. E' fra l'altro un sistema di spionaggio economico, come Skype per i telefoni, adottato anche da aziende, impunemente, almeno in Italia dove la privacy è oggetto di simposi e non di sanzioni per la sua sistematica violazione. Il Papa polacco intrigava in Polonia, la Gregori e la Orlandi, sacrificate agli strepiti di Wojtila e di Ali Agca e del mancato accordo, non intervenuto in quei giorni fra la magistratura italiana e gli organismi vaticani sullo IOR. Il Ministero dell'interno avvisato, insieme agli artificieri, due ore prima della telefonata ufficiale delle Brigate rosse su Moro in via Caetani. La vita è un inferno di bugie.

venerdì 28 giugno 2013

Dell'ipocrisia del cretino ( senza escludere il cretinismo naif ).

Ho preso a prestito il titolo di un libro che avevo visto sugli scaffali delle librerie due o tre anni fa e che non avevo né comprato, né sfogliato, perchè mi sembrava che l'argomento si imponesse da sé. E' l'insistenza nella espressione che mi induce a cretineggiarne. Intendiamoci: il cretino di cui trattasi è spesso un utile idiota o un idiota che pensa di essere utile a se stesso; infine, un pavido idiota che si adegua a tutte le contingenze, a tutte le sollecitazioni ed alle pressioni per quieto vivere e, quietamente vivendo, tirar su qualcosa. Ma questo non ne fa altro che un cretino. Il cretino di cui trattasi "non tiene famiglia" - ancora, almeno - e la futura giustificazione è del tutto pretestuosa. E'piuttosto una pecora tosata, in questo gregge che non ha mai conosciuto una ribellione portata alle sue naturali conseguenze, che non ha mai conosciuto una rivoluzione, che ha sempre preferito la calma piatta della mediocrità all'impegno, salvo che l'impegno non fosse quello sollecitato da altri in grado di alterare il suo stato catatonico. Quasi sempre l'impegno del galoppino. I cretini sono pericolosi, molto di più delle persone malvage o criminali che, nella loro determinatezza, da adulti si possono fronteggiare con successo, senza incorrere nella miriade di sottospecie interpretative di ogni opportunista, carrierista o menefreghista morale. Di queste specie il nostro cattolicissimo Paese pullula come una coltivazione di microbi, potenzialmente letali. Prenderli di petto, oltre che sforzo gravosamente sfuggente, non sortisce effetti conseguenti, ma sempre laterali e viscidi, come se si fronteggiasse un'anguilla. Meglio, quindi, prenderli per il culo, ma, avendo la faccia come il culo, guizzeranno verso l'alto, senza cambiare espressione . Eppoi, anche di questo, sapranno un giorno farti una pubblica colpa ( debito, in lingua tedesca ), interpretando, da par loro, il ruolo dei vessilliferi della morale comune, ufficiale, falsa e spersonalizzata, quella in base alla quale si viene ostracizzati nelle conformistiche sentenziosità di paese. Il cretino è come una malattia subdola e silente che si rivelerà quando sarà troppo tardi per curarla, agisce in un ambito coatto, noioso, strumentale. Cretini si diventa. Lo asseriva già il Maestro della psicanalisi, che invitava a prendere atto della vitalità, spontaneità, aderenza al reale e al vero, del bambino, rispetto all'adulto bolso, manierato, incluso, casomai nevrotico per il "disagio della civiltà". All'allevamento del cretino contribuiscono la scuola, ormai anche l'Università a numero chiuso e poi il mondo del lavoro, strumentale al guadagno incessante del(l)'(im)prenditore. Si salvano, ma sembrano dei cretini agli occhi dei cretini prodotti, poche figure dotate di abilità manuali, passioni artigianali e poco avidi, che, se vengono aiutati disinteressatamente da qualche d'uno che sappia rigenerarsi nella loro compagnia, possono essere, inaspettatamente, di nuovo artefici di una vita cretivamente appagante. E' utile che,anziché possedere una delle tante inflazionate lauree che ne costringono le prospettive e ne determinano il percorso di vita, continuamente pungolati al successo da un piccolo mondo di picadores, a loro volta tenuti sotto pressione in un'assurda, spesso invidiosa, competizione gladiatoria, in questi frangenti di ripiegamento economico e, presto, sociale, chi ha passioni e abilità, le coltivi con coerenza, ricercandosi e collaborando, aperti ad un mercato non esclusivamente domestico. Persone consimili possono formare anche delle ottime famiglie e ricostruire un senso civile del lavoro che è stato completamente prostituito. E' incredibile il numero delle cose che le persone più modeste conoscono e di come le sanno fare, rivelando il niente di cui si alimentano tanti interventi tecnici "professionali" costosissimi e poco accurati. Il cretino, che ritiene di essere realista e intelligente, ipocritamente si atteggia secondo il costume di riferimento del suo ambiente sociale, che subisce anche a scapito della dignità. Il cretino è democratico, per essere partecipe dei sentimenti comuni, contraddetti dai geni e dagli istinti: insomma, è un ipocrita. Ma resta comunque un cretino.

Chi controlla i controllori e, eventualmente, a che scopo?

Secondo l'Organizzazione del lavoro ( I.L.O. ) , tutti gli indicatori economici attestano che la disoccupazione complessiva aumenterà. Si tratta quindi di selezionare all'interno del fenomeno. 1.500.000.000 di euro messi a disposizione degli imprenditori per mettere nella guida 200.000 ( vedremo ) giovani italiani, così, genericamente. Gli imprenditori ne faranno ( fare ) un uso ragionieristico e solo a fronte di licenziamenti. Siccome si va in pensione a 70 anni, salvo finestrelle socchiuse con malus aggiuntivo a quello del pensionamento - dal 70% al 62% - della retribuzione , per malati terminali o per chi si senta gravemente cagionevole di salute, in presenza di legioni di differiti, sfruttando, anzi, precostituendo le condizioni per poterlo fare, le aziende licenzieranno, per assumere. Le misure etero-finanziate ( in maniera da mantenere il controllo sulle autorità nazionali )daranno qualche piccolo e temporaneo esito solo se i lavoratori anziani saranno licenziati. Il salario sarà per i subentranti molto più contenuto, la cultura dei diritti, assente e, conseguentemente, l'utile del profittatore-imprenditore sarà invece di molto incrementato. Per nuovi investimenti...non c'è dubbio. In una condizione di recessione, per ridurre la disoccupazione bisogna fare investimenti che creino lavoro aggiuntivo e bisogna ridurre l'orario di lavoro fra gli occupati, per redistribuire il lavoro fra più persone. L'austerità europea non lo consente - ma i padroni se ne guardavano bene anche prima - e i governi insolventi possono solo aumentare la precarietà e la disoccupazione. Il Financial Times rivela che il Governo italiano è esposto per 160.000.000.000 di euro, impiegati negli ultimi anni sul mercato dei derivati. Lo scorso anno ne sono stati rinegoziati 31.000.000.000, accusando una perdita di 8.000.000.000. Per parte sua, il Ministero del Tesoro ha già comunicato un'ulteriore perdita di 3.000.000.000. Le perdite si sommeranno, nei prossimi anni, quando ci sentiremo ripetere che "siamo vissuti al di sopra delle nostre possibilità". Se la Grecia ha truccato i conti, nascondendo un indebitamento eccessivo, dietro derivati da saldare in futuro, la regista di questa operazione truffaldina è stata la Banca Goldman Sachs, diretta allora, per il settore europeo, da Mario Draghi. Il Governo Prodi ricorse allo stesso stratagemma, adducendo di voler difendere la lira dal rischio di cambio e dalla variazione dei tassi di interesse. I derivati avrebbero dovuto costituire l'assicurazione contro la volatilità dei mercati, anche se, nei fatti, hanno svolto la funzione contraria. E' ormai evidente che lo scopo effettivo di quelle operazioni era di truccare i conti e garantire anche all'Italia l'ingresso nell'euro. Quando questo avvenne, Mario Draghi era il direttore generale del Tesoro, che era l'organismo contraente, dal 1991 al 2001. Poi, utilizzando il sistema delle "porte girevoli", divenne responsabile per l'Europa di Goldman Sach, sicuramente coinvolta in queste operazioni. Seguirà il Governatorato della Banca d'Italia e la presidenza della B.C.E. La qualità - non quella tecnica - del lavoro ispettivo della Banca d'Italia è testimoniata da molti episodi storici. Limitiamoci all'ultimo. I dirigenti del M.P.S. hanno nascosto (?)agli organi di vigilanza pubblici, l'esposizione debitoria che era incompatibile con il suo regolare funzionamento, nascondendola sotto degli onerosissimi derivati. Il casino (accentato) dei derivati ammonta a 700.000.000 di dollari, in valore nominale. Solo il 10% passa attraverso le Borse, il resto è scambiato tra privati, pattiziamente, per così dire, per cui nessun indice può rilevarne il valore. La finanza che incide sulle condizioni sociali, ammonta quindi a un decimo del disponinile. Di quel 10%, quattro quinti hanno finalità speculative a breve termine. Di tali transazioni a breve, il 37% nell'eurozona e il 78% nel Regno Unito e negli U.S.A., si svolgono mediante computer, governati da algoritmi, che operano ad una velocità di 22.000 operazioni al secondo. Macchine opache agli stessi operatori e, soprattutto, agli stessi regolatori, molto efficienti nel trasferire la ricchezza dai redditi da lavoro e dalla spesa sociale, ai profitti e alla rendita. Quanto agli addetti alla regolazione dei mercati, costoro, grazie al sistema delle "porte girevoli", sono stati il catalizzatore che ha portato questi trasferimenti fino alle loro estreme conseguenze. Perché rimanere sottomessi ad un sistema simile? Quanto all'Italia, essa è passata nella serie B del sistema produttivo per effetto delle scelte delle imprese produttive e bancarie di arricchirsi con la finanza e di abbandonare innovazione e ricerca, di vendere o chiudere gli impianti. In Svizzera ci sono 150.000.000.000 di capitali italiani, trasferiti clandestinamente. Se solo il 10% rientrasse e fosse investito, la ripresa sarebbe immediata. Non rientrerà un centesimo.

Note sparse.

L'Italia occupa lo 0,2% delle terre del mondo. Un paese così piccolo ha prodotto più del 70% delle Opere d'Arte della storia dell'Umanità. Fonte UNESCO. Ma non è mai stata una Nazione, conseguentemente non può essere uno Stato. Città dell'uomo completamente prive di strutture, un deserto di dettagli senza forme, il paradiso o l'inferno di quelli che fanno a modo loro. Il modernismo rivisitato ( nacque come tendenza nel 1960 ) vorrebbe imporre i criteri di un altro rifacimento ( detto ricostruzione ) mondiale. In nome di canoni comuni si edificheranno pochi contenitori molto belli e moltissimi inespressivi e disumani. A chi li abiterà, sembreranno delle novità?

lunedì 24 giugno 2013

Livelli.

La condanna di Berlusconi introduce al finale di partita della destra italiana degli ultimi vent'anni. Non è un dramma per la destra che saprà darsi nuove connotazioni, è uno smacco per quel generone grottesco di socialisti, democristiani, fascisti e opportunisti professionali che, nel solco del Popolo delle libertà, hanno cercato e certamente, almeno in parte, trovato sponsorizzazioni e protezioni analoghe a quelle delle Olgettine. Ognuno, se si rende merce, vende quello che ha mercato e io non intravedo differenze sostanziali fra le diverse espressioni della prostituzione. Chi ha educazione, istruzione, mezzi tecnici utili, "interessanti", li appalta al "mecenate". La prostituzione di lusso è diventata uno status simbol, ostentato grottescamente anche da uomini ormai vecchi, che non sanno uscire, neanche in articulo mortis, da una ostentazione di seduttività del denaro e del potere. Fra di loro non hanno mai smesso di gareggiare, in riunioni lavorative o conviviali, con le accompagnatrici più vistose, nella loro dabbenaggine lusingati dal budget di spesa che comportavano. Berlusconi, dall'alto dei duecento milioni di euro versati fino ad ora nelle tasche dei suoi avvocati, dell'assegno divorzile alla seconda moglie e degli appannaggi all'harem commerciale, sembra voler scuotere le colonne del Tempio. La sua vanagloria coprirà molte inadeguatezze e fornirà alibi insperati.

domenica 23 giugno 2013

Testimoni dell'ideale.

I contestatori sono di nuovo in piazza Taksim, a Istanbul. Sostano immobili, in piedi, sotto il getto degli idranti. Ricordano quel generoso studente che in piazza Tien an Men, a Pechino, fermò un carro armato durante una sanguinosa repressione. Chissà che fine ha fatto quell'anima candida? Gli effetti, però, ci furono: il maoismo, all'apice della Rivoluzione culturale, fu messo in crisi. Poco dopo, Mao morì e il nucleo dei burocrati conservatori, capitanato dalla sua vedova, fu sovvertito, processato alla comunista e levato di mezzo. Quindi, queste manifestazioni facilitano i cambiamenti, anche se non influenzano direttamente gli esiti, che sono demandati alle contese e alle compensazioni nelle stanze del potere. Però, contribuiscono. Altrimenti, l'apparato dominante non verrebbe messo in discussione, dopo essere stato mandato in crisi. In fondo, quei giovani chiedevano libertà e modernità, secondo un'ottica intellettuale e l'hanno ottenuta. Se, per i sopravvissuti in senso fisico e morale, i risultati siano stati consoni alle loro aspettative interiori non è dato sapere; per qualcuno sì, per altri no, per molti, nella sostanza, non è cambiato nulla, a parte l'inquinamento. La vita è cambiata certamente per i nuovi capitalisti dello Stato comunista ( quante categorie d'incompatibilità si sono rivelate fasulle.. ) e, in maniera, se possibile ancora più drammatica, per i nuovi operai, deportati dalle campagne. La Cina maoista era ancora, in tutto e per tutto, uno Stato rurale, nel quale i figli che sopravvivevano erano le stampelle dell'infermità dei genitori e le bambine si selezionavano alla nascita, secondo un calcolo di necessità. Lo strappo industriale è stato feroce e dittatoriale, secondo canoni che, prima che essere patrimonio delle società comuniste, erano sedimentati nella tradizione schiavistica cinese, paragonabile a quella vigente in Europa nel Medio Evo. Gli studenti avevano ragione, la loro sensibilità intellettuale era stata stimolata, ma non sapevano, né si curavano degli effetti che avrebbero favorito. Tutto scorre, panta rei. I risultati in trasformazione e temporanea sedimentazione si misurano negli atti appropriativi degli opportunisti d'accasione, nella casuale combinazione degli eventi, nell'apparente intangibilità dei più avari apparati, che studiano come trar profitto ed accusare minor danno da ogni situazione, fino a che un forte impulso, una ventosità dissolutoria non creeranno le condizioni di un riordino del quale vecchi e nuovi artefici si faranno testimoni. Testimoni dell'ideale saranno stati coloro che intellettualisticamente lo avranno inconsapevolmente prodotto.

Sono rinate le masse, o almeno sembra.

In Brasile si gioca a pallone, molti campioni del dì che fu si sono "formati" giocando per strada con palle di cenci. In Brasile si muore presto e più di metà della popolazione è al di sotto dei sedici anni, età in cui si può guidare un'automobile. Anche il diritto di voto è stato esteso ai sedicenni. In Brasile - e non solo in Brasile - le scuole e le Università più sofisticate sono riservate agli abbienti, cioè a coloro che, per ereditarietà, occuperanno le cariche nei comparti finanziari e industriali, che in quel Paese sono fiorentissimi. Gli ospedali sono solo a pagamento e sono di proprietà di Ordini religiosi europei ( gli ospedali di Rio sono dell'Ordine domenicano spagnolo ) e curano solo privatamente. La Chiesa si assicura l'influenza, politica, non devota, di coloro che nascono con un tracciato da percorrere, attraverso l'educazione ( famosissimo il collegio di San Bento ( Benedetto ) nella capitale carioca. Conseguentemente, li curano. Gli altri, tutti gli altri, che sono decine di milioni, non sono in realtà oggetto di attenzione, né materiale, né spirituale, perchè nascono e vivono in strada o nelle favelas e non sono in grado di apportare nessun contributo spirituale ai grandi empori della fede trascendente e di quella pubblica. E' vero che poveri preti si adoperano nelle favelas, fino ad essere uccisi dai narco trafficanti che le dominano; è anche vero che la loro opera resta minima nei risultati e che spesso diventano un problema per le gerarchie ecclesiastiche, la cui morale proviene dgli ambienti dell'alta borghesia che li ha espressi. Si ricordi, al proposito, la scomunica comminata dal Vescovo di Rio de Janeiro, nei confronti di una bambina di tredici anni che aveva abortito, perchè aveva, lei o chi per lei, reso pubblico il suo atto, dopo una violenza e l'inciviltà di un altro prelato che ha sancito come meno grave la pedofilia dei preti - ha parlato specificamente di quella -, rispetto all'aborto. Il meticciato biologico è unico al mondo ed è praticato al più basso livello sociale. Nei nativi di mille etnie, i contributi magici, tradizionali, ambientali, sono molteplici e, finché sono intrisi di giovinezza, bellissimi. Ma non è di questo universalismo, ivi presente da ben prima che diventasse di moda, che si nutre il potere, qualsiasi potere. La giovane popolazione vive e consuma la sua festa - che è festa reale - in pochi anni e poi, trascinandosi, si estingue. Gli ospedali civili sono quasi inesistenti, ci si cura con la santeria. Ma evidentemente qualcosa è cambiato, se i mitomani del calcio bailado contestano, come in tante altre parti del mondo, gli abusi e le noncuranze per alimentare business di nicchia, intendendosi per nicchie quelle della FIFA, dell'UEFA et similia, con i loro satrapi ignorantissimi e miliardari. Ed ecco allora, la Presidentessa Wilma Roussef, promettere l'importazione di sei milioni di medici ( e gli ospedali? ), il Paese dei balocchi delle tariffe pubbliche che si erano appena aumentate, minacciando l'esercito, già golpista, a tutela delle royalties, che comunque non sono destinate al popolo. Paese latino, nonostante la tua impetuosa crescita economica, cominciata con un presidente ex operaio, non sarai mai una comunità orizzontalmente coesa, un po' più grigia, ma evoluta e stabile, nei compiti come nei diritti. La Roussef viene dalla lotta armata, è la sponsor di Cesare Battisti, il terrorista, non il patriota italiano; durante la dittatura militare fu arrestata e torturata, tiene sotto controllo un tumore e guida la nazione. Eppure, pur promettendo interventi berlusconiani, senza spiegare come non si siano verificati fino ad ora, torna a pestare le orme di tanti demagoghi del samba, della lambada e degli stadi. Quel poco o quel tanto che Ignazio Lula Do Santos ha messo in circolo in una nazione anchilosata dalle logge massoniche, sembra infine manifestarsi a livello sociale. Con tutte le contraddizioni endemiche all'america latina e a quel continente-paese. Speriamo di essere solo all'inizio.

sabato 22 giugno 2013

Come i fiumi secondari d'estate.

Arida finanza. Se le liquide risorse sono assorbite dallo Stato, per mantenere il naso furi dal pelo dell'acqua, quello che resta non basta per le esigenze correnti delle famiglie e, siccome, primum vivere!, materialmente vivere, si mutilano i propri figli della linfa della cultura che, proprio perchè non serve a niente, li sosterrà fino alla fine in ogni prosaico contrasto che la vita riserverà loro. O meglio, li sosterrebbe. Troppo ottimista, mi hanno ammonito più volte: la famiglia non esiste, esistono le famiglie, molte delle quali non vengono allestite con razionalità, non predispongono prospettive per i figli, soprattutto di qualità personale, sono spesso deframmentate da separazioni- divorzi-nuove relazioni, che saranno anche "brillanti", ma certamente sono antieconomiche. Se, però, lo Stato non desse mostra di "equanimità", che è concepibile sempre e solamente verso il basso, a consolazione di ogni categoria di sfigati ed apparisse regger la parte a chi può sbrigliare i suoi "animal spirits", dovrebbe fronteggiare il rapidissimo crearsi di una ristretta ma visibilmente espansiva - nelle manifestazioni - società della ostensione dei costumi e dei consumi, a cui farebbe da contraltare una massa, ma proprio una massa, di altrettanto rapidamente impoveriti, che reclamerebbero quelle politiche di "sostegno" che i ragionieri di Bruxelles severamente censurano. Miei cari, lo stagno governativo sta per essere animato dai mortaretti di una nuova edizione di Piedigrotta.

venerdì 21 giugno 2013

Ischemie sociali.

Le presenti contingenze, atrofiche delle tradizioni rivoluzionarie che vi sarebbero ampiamente giustificate, stanno producendo un fenomeno estraneo, non catalogato, non noto: sono rinate le masse. Non le masse eterodirette da qualche avanguardia, grezza o sofisticata, bensì le masse "autoconvocate" che occupano le strade delle megalopoli dell'eclusione. Assenti o patetiche le organizzazioni politiche e sindacali, la "gente" ha cominciato a far da sé e a farlo bene. E' la polizia che, impazzita, provoca menomazioni e morti. Le proteste arabe, involutesi nel loro contrario per l'influenza endogena della religione, quelle turche e quelle brasiliane che sono succedute agli indignados e ai vari occupy, stanno apportando fisiologico ossigeno, dove l'incancrenirsi sterile degli apparati lo aveva seccato. La presunzione di fare solo per sé, ha come si suol dire, il fiato corto, ma i fenomeni, anche quelli apparentemente più essenziali, sono invece complessi. Troppe sono le influenze che congiurano alla ritirata. Ammoniva Confucio: il tuo nemico non è fuori di te, è dentro di te. E, tanto per intenderci, il tuo nemico non è il diavolo.

giovedì 20 giugno 2013

E' tempo d'analisi, non di giudizi.

Le espulsioni che fioccano nel M5S, non possono ancora essere giudicate, in termini politici, secondo i canoni dell'etica deterministica e aprioristica che è stata messa in campo. Sono solo poco più di tre mesi che questa crociata improvvisata è iniziata ed i partecipanti provengono da ambienti prevalentemente borghesi della società, assolutamente vergini di malizie politicanti, ma dotati di malizie personali. Non penso, perché non so, se questo sia stato il caso della Senatrice Gambaro; propendo per il no. Costei ha ritenuto normale commentare i comportamenti elettorali di Grillo e pochi come me non hanno nessun riguardo per i poteri di fatto che, con protervia e senza fondamento normativo vogliono, non solo imporsi, ma tacitare chicchessia. Qui, per altro verso, non sono in gioco, però, i principi costituzionali che tuteleranno la senatrice nel mantenere il suo scanno, "senza vincolo di mandato", sono purtroppo in gioco le prassi interne ai partiti - e anche ai sindacati - per cui chi esprime una valutazione pubblica non lo fa a nome proprio, come probabilmente riteneva ( ma non ne sono del tutto certo ) la neo senatrice, bensì esprime una linea politica di un gruppo, di una corrente di una struttura territoriale e può essere l'ingenuo grimaldello di agguati ed incursioni. Per questo è opportuno aspettare ancora, prima di profondersi in ipocriti e sempliciotti anatemi "democratici o liberali". L'uso delle suggestioni carrieristiche alligna dentro i partiti ( e anche dentro i sindacati ) e trova puntello in questa o in quella figura che, tutt'altro che carismatica, rappresenta solo un nucleo di interessi, sempre in rapporto a qualche altra potente entità. Nel caso in esame, i grillini, prima ancora che nascessero, sono stati oggetto di attenzioni improprie di "scouting" annunciati e poi praticati da giovani esploratori e sherpa del PD. I sacri principi sono "profanati" sistematicamente da prassi corruttrici e acquisitorie, alle quali si acconciano in cambio di un po' più di potere e d'influenza o per semplice sopravvivenza, tanti parlamentari senza seguito, gregari d'occasione di questo o di quello. In particolare, una legione d'impiegati che dovrebbero "rendere" al popolo che li ha eletti, dopo essere stati designati da una Rete ristretta a poche decine di migliaia di designatori, che si ritrova con un appannaggio di ventimila euro al mese e la prospettiva di percepirli solo per un anno, può sentir messa a dura prova la propria fede. Ma i salti della quaglia ( se, trascorso il tempus lugendi, avverranno )non sono identici: quello di Favia, che ha bruciato due mandati in posizioni poco remunerate e che, a norma di Statuto, non poteva ricandidarsi, ha avuto una genesi diversa, tranne il lucro cessante e il danno del pisquano emergente. Quello dell'altra Consigliera di cui mi sfugge il nome, anche lei bolognese è da verificare nel tempo. Potrebbe anche non trovare sviluppi per mancanza di offerte. Fra i Cittadini-deputati e senatori, ma soprattutto fra gli internauti, allignano certamente giacobini, anacoreti, idealisti e giustizialisti: tanto loro non hanno concretamente in ballo nulla. Se mi propongo e invito alla pazienza è per quell'indispensabile giacobinismo che pur intravedo nelle disordinata, pur se irregimentata, legione, che proprio perché si propone o dice di proporsi un rinnovamento radicale della rappresentanza, non può esimersi dalla ghigliottina, a rivoluzione abbozzata. Fossero solo queste le vittime di un processo fecondo, non ne sarei particolarmente addolorato. Se tutto involverà - come è probabile - stante gli influssi accomodatori che la comune origine nazionale contempla e l'origine piccolo borghese suggerisce: poco male. Non cambierà nulla e Grillo il mio voto non lo prenderà più.

Il nuovo Medio evo europeo.

In Spagna le tasse universitarie hanno raggiunto quote tali da impedire l'accesso e il proseguimento degli studi a tutte le classi popolari che ne avevano goduto fino ad oggi. L'istruzione torna ad essere censitaria ( non la cultura ) come le carriere che lo sono sempre rimaste, ma le classi popolari giovani non creeranno più problemi di intemperanza e soprattutto di critica, perchè saranno private degli strumenti per poterlo fare. Gli esiti professionali più importanti, si sa, sono ereditari; attengono a un ambiente e non a una gara di competenze che potrebbe dare degli esiti sovvertitori. Ma tropppi problemi aveva creato alla borghesia più forte l'orizzontalità delle opzioni che tanti allori aveva apportato anche ai figli dei lavoratori, anche se, con qualche eccezione, soprattutto all'estero, gli erano rimasti ad appassire in testa. La stratificazione classista si incrosta in regressive e rugose configurazioni e lo spirito critico, la capacità d'espressione delle classi nuovamente escluse, si inaridisce, si involgarisce e, anche se non si rassegna, perde in gran parte d'efficacia. Spero che i fatti mi smentiscano, ma quando la società disinveste dalla cultura diffusa, fornisce un alibi alle classi dominanti, favorendo un nuovo imbarbarimento e sofferenze morali di cui nessuno si curerà.

martedì 18 giugno 2013

Le occasionalità ripetitive.

Infuria sulla rete un torneo di violenza che sarebbe riduttivo catalogare fra le intemperanze verbali. Comitati di internauti solidarizzano con la leghista che ha incitato allo stupro del ministro di colore. Nell'esprimerle solidarietà, costoro si abbandonano a paradigmi di morte in un rogo collettivo degli interi quartieri che, a dir loro, occuperebbero i "neri". La progenie di questi immigrati, che consente ai genitori di ottenere l'assegnazione delle case popolari è paragonata alla merda che, sempre a lor dire, inquinerebbe, ma potrebbe tornar utile per la concimazione. I comitati internazionali dei nazisti hanno per ora ripiegato, dagli ebrei, agli islamici, intendendosi per tali solo gli immigrati. Non sono solo questi border line a nutrire siffatti sentimenti di un primitivismo quasi animale, si nascondono - non sempre - anche dietro l'affettazione delle maniere. Gli anni in cui mi sono formato sono stati caratterizzati da una radicale ribellione della borghesia studentesca, nel pieno della sua "crisi puberale". L'Italia bigotta e post fascista è stata sovvertita nel costume, la cultura dei diritti, con tutte le immaturità e le approssimazioni del caso, ha conosciuto una stagione florida. Si è trattato di un fenomeno esclusivamente borghese, qualche volta di "borghesia operaia". Le lotte sociali e sindacali, il rinascere dal seno della sinistra storica dei partigiani-brigatisti-comunisti, è un'altra storia che si è frammentariamente mischiata, per contatto, con il '68, con il 77, restandone distinta. Lo yuppismo degli anni '80, la fregola della finanza che contagiava tutte le anime imbelli, arruolandole in un esercito di avanguardisti senza conoscenza degli strumenti e dei fini, che non fossero il giovanile desiderio di assumere i caratteri pubblicitari vincenti della loro epoca, ha segnato, con i suoi fallimenti, senza sanzione, il regresso civile, prima che economico, in cui ci agitiamo rimanendo sul posto. Non tutto, nel recinto cattolico, era vandeano. Purtroppo gran parte, sì, ma uomini come Fiorentino Sullo e Aldo Moro seppero intepretare gli eventi e dare una svolta autenticamente democratica e progressista alla politica italiana. Moro, in particolare. I socialisti, con i liberali che poi sarebbero scomparsi nel momento stesso in cui tutti si proclamavano tali, introdussero significative leggi sui diritti civili, relative finalmente anche al mondo del lavoro. Poi, con la Milano da bere, firmarono un altro Concordato con la Chiesa, segnando l'eterna controriforma delle vicende religiose in Italia. L'auspicio di Camillo Benso Conte di Cavour - libera Chiesa in libero Stato - è sempre stato disatteso. Attraverso un lungo ma incontrastato processo di ripiegamento, che cominciò con il referendum sulla scala mobile, con le prime missioni militari all'estero del quadriennio craxiano, in spregio alla Costituzione, l'espansione autonomistica dal centro a tutte le ramificazioni delle istituzioni e delle grandi imprese industriali e soprattutto bancarie, si rattrappì senza criterio, in nome di una improvvisa scoperta dell'efficienza e della redditività, come se precedentemente si fosse vissuti di ozi e di rendita. Qualcuno certamente lo faceva e lo fa ancora. Efficienza e redditività che, mentre venivano retoricamente invocate, andavano di pari passo con una dispersione finanziaria senza paragoni nella storia repubblicana, che coinvolse, per la prima volta, le famiglie, attratte dal suono del piffero magico dell'arricchimento senza la fatica consueta. Poi, almeno noi Italiani, ci siamo barricati a viva forza e senza detenerne le caratteristiche necessarie, in tutti i fortilizi dei maggiori Paesi della Comunità europea che, ribattezzata Unione, non è mai stata tanto costrittiva, fuori dalle diverse realtà effettuali e litigiosa, cioè assolutamente divisa nelle sensibilità popolari che, però, vengono ignorate sulla base di un progetto per ora continentale e, in progresso di tempo, mondialista, se il diavolo - come è probabile - non ci metterà la coda, senza trascinarci possibilmente in altre ambasce per l'interesse di pochi, non solo intra ma soprattutto extra moenia. Per questo le rivendicazioni spontanee, nella sensibilità di chi le mette in atto ed al netto delle pur certe speculazioni non evidenti, l'influenza della Rete sono fondamentali per non precipitare a piombo - e il piombo saremmo noi - lungo i crinali della dispersione e del superamento autoritario della democrazia, il cui lume deve rimanere acceso per poter essere ancora alimentato. La concentrazione del potere, le poche figure bugiarde e mediocri che la rappresentano, congiurano a nostro sfavore. Per questo la cultura della libertà, della dignità, dell'eguaglianza e dei diritti va coltivata e proposta. Noi, ragazzi del '68 e giovani del '77, non ci saremo più, ma a rimanere sconcertati saranno allora i corifei, i banditori e gli incerti propugnatori di un successo che solo pochi avranno conseguito ( e, solo per capire come va il mondo, sarà bene investigarne i motivi sotto le apparenze. Può darsi che qualche eccezione si trovi ) e una nuova stagione più o meno rinascimentale potrà essere conosciuta, secondo le occasionalità ripetitive della vita.

lunedì 17 giugno 2013

Regola tu che regolo anch'io.

Un'ansia regolatrice, importata da Bruxelles, contagia la società italiana, superficialmente. Certamente, in questo, il nord sarà più corrivo e stupido del sud. Da Roma in giù, ma soprattutto a Roma e a Napoli, se ne fotteranno creativamente, fra mille manieristici e teatrali atteggiamenti di investitura e di consenso. Anche gli amministratori di condominio assumeranno una veste parapubblica che consentirà loro di indire assemblee continue per trascinare la maggioranza dei condomini su sistematici lavori di ristrutturazione e ritocchi, vita natural ( del condominio ) durante. Prima di avviare lavori straordinari, bisognerà costituire i fondi per eseguirli, i condomini morosi saranno passibili di sanzioni progressive, fino all'azione di rivalsa dei condomini facoltosi verso quelli poveri o troppo inclini alla spesa personale. Analogamente, chi violerà i regolamenti condominiali, sarà passibile di sanzioni fino a mille euro. Non è tanto e non è solo l'onerosità crescente dell'abitare, ma è la facoltà autoritaria attribuita al primo pinco-pallo, di solito espressione della maggioranza stabile del condominio, di comminare sanzioni privatistiche a chi non frequenta gli ambienti nei quali si coalizzano i maggioritari o proprio se ne frega dello scatolone che contiene anche il suo minuscolo cassetto. Sarà soprattutto la beneficiata dei cultori dell'ordine borghese, dei sacerdoti del prestigio - sia pur condominiale - dei fabbricati di lusso, insieme alla canea degli sfigati dei vicoli e della periferia, a investire gli amministratori dei beni comuni ( se sapranno gestire con sottigliezza le assemblee ) di un potere, da investitura, vendicativo e penalizzante, di una gara fra facoltà e indigenza, anche temporanea, sanzionatoria di un non apparentamento morale che fa raggricciare la pelle e richiama alla mente il Capo fabbricato del ventennio fascista. Considerato che nel condominio sociale, pochissimi hanno una cultura - al di là della eventuale tecnologia accademica - che esuli dall'interpretazione prevalente dei regolamenti condominiali, stricto sensu o lato sensu, un altro tassello viene apportato al mosaico di una società che si vorrebbe rigidamente controllata. Bisogna, paganamente, invocare il Genio italico.

Sipario.

In Grecia non ha chiuso solo la televisione di Stato, fonte certa di clientelismi e sprechi, ma strumento pubblico amputato. Evidentemente, negli scenari che si prospettano, la pubblicitaria macchina da guerra per i partiti familiari greci non è più necessaria, tutto si cristallizzerà nella stasi dittaoriale del già dato. Speriamo che i paradossi della storia ci stupiscano ancora una volta, anche sanguinosamente, se necessario. In Grecia ha chiuso anche la Filarmonica di Stato che si è congedata con un ultimo concerto. La cultura non è più possibile, la sua proposizione, con pochi clienti, non è più sostenibile. Andiamo verso un mondo nel quale la cultura, appannaggio dei popoli ricchi, si esalterà in deliri di superiorità per una borghesia ansiosa di uscire dagli angusti limiti della mediocrità. Il pampa Papa dice qualcosa d'interessante. La logica dei numeri, del profitto non è umana, neanche in senso naturalistico. Ben vengano gli incoraggiamenti ad un'azione che è solo nelle mani degli uomini, maschi e femmine. Purtroppo, il senso della vita invocato dal Papa è deterministico, conduce, se applicato, alla morte della libertà. Ma dialetticamente, suo malgrado, va bene. La Chiesa è una potentissima e ricchissima entità mondana. Intende muoversi secondo le intenzioni espresse dal Santo Padre? Come, concretamente? E' disposta ad agire parallelamente ad associazioni con cui condivide solo qualche capitolo del "Verbo"? Berluconi invita all'indebitamento per esentare i commerci dall'IVA e le dimore dei ricchi dall'IMU. Invita esplicitamente a fregarsene di qualsiasi regola liberamente sottoscritta. Solo su questo argomento aveva ragione Monti: è un cialtrone. Se invece promuovesse una reinterpretazione del dettato costituzionale e poi indicesse un referendum, sarei con lui: l'Italia è l'unico Paese a non essersi espresso, anche se, altrove non ne hanno tenuto conto. Almeno si sa che il popolo, accantonato, non è d'accordo. Non è la Germania il membro forcaiolo e ultraliberista dell'Unione europea; sarebbe in contraddizione con il suo modello socio-economico: è l'Inghilterra, antenna degli Stati Uniti, che, pur proponendosi di uscirne l'anno prossimo referendariamente, agisce e preme quotidianamente sugli uffici di Bruxelles, perché al cesarismo regolamentare si abbini il più deregolamentato liberismo finanziario e operativo. Come in tante piccole consorterie di avidi e piccini accumulatori. Erdogan disconosce il parlamento europeo, che aveva censurato l'inammissibile repressione violenta di una protesta giustificata. La Turchia non è europea, tranne compositamente e per qualche aspetto l'internazionale Istanbul, che dovrebbe godere di uno statuto autonomo. Ammesso che ci tenesse, deve averne preso atto. Per coniugare regime repressivo e affari ha scelto la via dell'islamismo. Da noi, a suo tempo, quella del trono e dell'altare. Istanbul non è rappresentativa della Turchia, ma speriamo che basti a tenerla al riparo dall'oscurantismo. Purtroppo, l'Europa non la soccorrerà. L'assemblea dei grillini vota sull'espulsione di una senatrice che si è espresa come le competeva. Non ci sono scuse: un movimento che tacita il dissenso è privo di legittimazione, anche se la corruzione parlamentare è in atto. Al G20 del 2009, i partecipanti erano spiati. Serva di monito ai "codeterminatori" di tutte le risme. Gli operai di un'azienda di trasformazione di prodotti agricoli, non possono più accedere alla proprietà privata, per protestare. Ad impedirglielo, dei bodyguard, versione aggiornata dei bravi manzoniani e della mafia originaria, guardia bianca del latifondo. Alti lai, a Taranto, perché l'ILVA non può riprendere ad inquinare la città. Rifuggire dagli accomodamenti. I tempi sono fra i meno affidabili. Questo gioco vale solo per i "girolimoni", ricchi e poveri.

domenica 16 giugno 2013

Rumori di fondo.

La polizia turca,che ha rimosso gli accampamenti nella piazza contesa, nel luogo pubblico non commerciale di Istanbul, ha, per primi, percosso i medici e distrutto i loro ambulatori improvvisati. Li ha voluti punire per le cure anonime prestate. Numerosi frequentatori del parco destruendo sono stati coinvolti nei tafferugli. Non si conosce il numero, né l'identità degli arrestati. Il governo turco ha mobilitato i suoi sostenitori in pubbliche manifestazioni, sdrucciolando verso il regime, rappresentativo solo di chi lo ha eletto. La laicità della Turchia è drammaticamente a rischio: sarà l'esito del conflitto a stabilirne i limiti. I movimenti informali di resistenza possono interrompere l'esperienza, troppo lunga, di Erdogan, l'islamista progressivo. Un calciatore palestinese è stato liberato dopo tre anni di detenzione cautelativa in Israele. Ha subito ogni sorta di tortura nervosa. Alcuni suoi compagni della nazionale palestinese languono ancora in carcere, mentre in Israele volgono al termine i campionati europei di calcio under 21. Che c'entra geograficamente Israele con l'Europa? Dopo una nostalgia trimillenaria per la terra degli avi, prova adesso una nostalgia europea, dove è stato ridotto al lumicino. Nel frattempo si trastulla con i Palestinesi e fa il gurdiano-spia degli USA. Babele di riferimenti culturali del nomade popolo eletto. A Milano si è tenuta una riunione internazionale di teste rasate. I naziskin vi sono affluiti da tutto il mondo, con ogni mezzo, coordinati via facebook. Il 20 Aprile hanno festeggiato il compleanno di Hitler. Sono il Ku Klux Klan della Unione europea. Le associazioni politiche, economiche, nobiliari e, lato sensu, culturali, non si estinguono con il venir meno delle strutture politiche che li promuovevano e di cui si servivano. Sopravvivono, come le canne al vento, pronte a svettare di nuovo, all'affievolirsi delle correnti che li avevano piegati o, più spesso, relegati nei loro specifici confini. Chi ci spia? La rete stessa. Quando crediamo di essere soli, una impalpabile divinità scruta nei meandri della nostra coscienza. Poi sembra disinteressarsi di noi, fino a disvelarci ed opprimerci per punirci di averla ignorata. Il pampa Papa ha tenuto una splendida omelia domenicale. Tutto ciò che si oppone alla vita nasconde i suoi scopi di profitto, potere, arricchimento, piacere, negazione del bene dell'altro. Verissimo. Ma anche il bene è melensa costruzione. L'uomo, maschio e femmina, ha da esser libero e libertà è dialettica degli oppposti: daimonion ti. A Teheran ha vinto le elezioni un Imam moderato, al primo turno. Hanno eletto un demoislamico centrista, nella speranza di sfuggire alla vendetta preventiva ebraica. Si sono castrati due volte.

sabato 15 giugno 2013

Somiglianze.

Oggi, a Istanbul, si è tenuta una manifestazione a favore del Primo Ministro Erdogan, al potere da diciannove anni. Anche in italia, la destra sfilacciatissima quando è priva di Berlusconi, lo ha difeso, in piazza, a Brescia e in tribunale, a Milano, occupandolo. Gran parte dell'intellighenzia russa, anche quella tecnica e scientifica che, entro certi limiti, anche il regime comunista lasciava esprimere, ha lasciato o sta per leasciare il suo Paese. Putin, al terzo mandato presidenziale, inframmezzato da uno uno da primo ministro, ha stabilito una dittatura elettiva, in tandem con Medvediev. La Russia, superficialmente ricomposta, ritorna all'autocrazia e alla restaurazione morale e religiosa. La situazione turca e quella russa assomigliano a quella italiana, dove, Berlusconi, per diciannove anni, è stato eletto leader di una coorte nazionale di clientes, intervallato da un'altra formazione clientelare guidata da Prodi, che, però non piaceva e non piace ad una parte della sua coalizione. A parte il "craxiano uomo d'affari" Berlusconi, tutti i capi di Governo sono stati democristiani, da Prodi a Letta. Presidente, sul limitare biologico, il comunista Napolitano: le larghe intese che soffocano la dialettica, pretendendo di rappresentare tutto lo spettro politico, succedute ad un Governo tecnico, dimostratosi irrilevante per la ricercata sterilità politica. Comunque, senza Prodi e senza Berlusconi, i rispettivi movimenti in concorrenza, ma non in competizione, non si affermano. Non ingannino le amministrative senza il quorum, che per le elezioni non è previsto, mentre, assurdamente, per i referendum sì. E' in corso un attacco facile, perché basato sulla rieleggibilità e le prebende piene, contro il grillismo in fasce. Gli interventi "umanitari" della NATO e, ultimamente, quelli "concordati" della Francia neo coloniale, sono cominciati negli anni '90. L'Italia ne è stata spesso partecipe, direttamente ( perché ci bombardate?, chiedeva l'intervistatore iracheno a un piagnucolante capitano Cocciolone ) o logisticamente. Talvolta, di nascosto, l'una e l'altra cosa insieme. A cose fatte, l'Italia ha sempre contribuito a rabberciare l'incerto stato post bellico, anche in Libano, dove i cocci li avevano provocati altri. Dopo che le forze armate inglesi hanno denunciato la politica di compromesso, foraggiamento e accordo dietro le linee, dei nostri comandi - che in Libano continua ancora - l'elenco dei nostri caduti è diventato ingente. Se combattono, è normale che siano combattuti. Kuwait, Iraq, ex Jugoslavia, Afghanistan, Ruanda, ancora Iraq, Libia, Mali. Le guerre in Iraq, Libia e Mali sono ancora in corso, anche se hanno cambiato aspetto: sono diventate guerre civili nei primi due Paesi, mentre, in Mali, dove lo era stata, è diventata guerriglia dopo l'occupazione francese, che non risparmia etnie e tribù. Un menzognero e non originale battage annuncia un prossimo intervento in Siria, dove le ragioni umanitarie avrebbero dovuto provocarlo prima, come in Jugoslavia. ma le ragioni non sono inutilmente umanitarie. La resa dei conti con l'Iran sembra posticipata, Israele permettendo. Intanto, pare che i due scienziati atomici iraniani siano stati uccisi dall'intelligence statunitense e non israeliana, come si riteneva. La Korea del nord è come l'Albania di Hoxja, sotto l'egida del giovane leader down, tutto dedito a pirotecnici esperimenti atomici mentre il popolo muore di fame prima che di radiazioni. L'area di intervento che conta energeticamente è omogenea e presidia le residue risorse petrolifere. Il ruolo della Turchia in regresso verso l'islamismo, in una logica di potenza regionale, non araba, è sotto attacco, pur sull'onda di una giusta protesta. Il troppo lungo esercizio del potere, non più cristallizzato dalla divisione in blocchi, provoca reazioni violente. Le guerre "umanitarie" e la lotta agli "Stati canaglia", hanno solo tolto di mezzo regimi diventati "astorici", ma hanno reinnescato disordini e conflitti intestini endemici, che le sovrastrutture istituzionali non controllano, nè indirizzano. Sono funzionali alle relazioni con le potenze consumatrici e alla loro geopolitica nell'area. La vita civile ed economica ha preso lo scivolo della decadenza e dell'abbandono. Anche la burocrazia di Bruxelles in Europa, presenta caratteristiche simili di sovranazionalità e incongruenza con la realtà delle economie reali. In un quartiere di palazzine, che ospitano uffici simil ministeriali, una coorte di burocrati, che non può né deve incidere direttamente sulle politiche economiche degli Stati membri, applica regolamenti in maniera anodina, istruisce pratiche sanzionatorie, inibisce normative anti dumping nazionali, è soggetta alla contraddittoria ma pressante influenza inglese per sollecitare deregolamentazioni, in contrasto sostanziale, ma purtroppo non formale, con con il sacerdotale culto delle normative cogenti di un'entità sovranazionale, artificialmente creata a beneficio di non identificati potentati. E' trasparente, invece, la funzione di longa manus della ridicole ex potenza coloniale britannica, degli Stati Uniti, dai quali ed in favore dei quali si sta dipanando la più grave crisi finanziaria degli ultimi cent'anni. Sì, superiore anche a quella mitologica del 1929. Negli anfratti dell'economia reale, chi ne scapita e chi, come un avvoltoio, a puri fini d'implementazione di un patrimonio territorialmente corcoscritto e per lobbystici beneficiari, studia come un avvoltoio l'agonia dei concorrenti per approfittarsene. E' un argomento reale e immanente. A tempo e luogo proveremo a parlarne.

venerdì 14 giugno 2013

Democrazia standard.

Adesso che il capitalismo ha trionfato e può permettersi tutte le contraddizoni, anarchicamente, e che il comunismo non agisce più sul piano critico e su quello militare, gli Stati che non sono più in grado di controllare e compensare gli squilibri finanziari, demolitori dell'economia, stanno diventando autoritari o, per la prima volta, mostrano una natura nascosta, tecnologicamente totalitaria. Il successo della tecnica su tutti gli altri aspetti della cultura umana, va inaridendo sempre di più la civiltà umanistica sulla quale si era fino ad ora fondata. Fra i due corni del dilemma, c'è stato un equivoco, secondo il quale si stava vivendo in una civiltà scientifica. Affermazione, infatti, delle più false, in quanto la scienza era osteggiata , limitata e contraddetta nelle sue possibilità, non è stata internazionalizzata per ragioni di brevetti, né messa a disposizione anche di chi non era in grado di pagarla perchè non vivesse saprofiticamente sulle nostre ( di chi? ) spalle. Non le è stata consentita una vita autonoma ed è stata subordinata in funzione commerciale e militare. La scienza non è stata divulgata adeguatamente su nessun network che non fosse una dispensa per la comunità accademica dei diversi segmenti scientifici. Senza freni, ammortizzatori e competitori, il capitalismo si è radicalizzato. E' ripartita la rapina delle risorse, attraverso l'eliminazione di quei regimi che, da complici nella geopolitica di cui ante, erano diventati minacciosi per i Paesi arabi infarcitisi e corrotti di petrodollari. Ma proprio da quei crogioli alieni, ben vitali anche nei contesti istituzionalmente più proni alle esigenze dei consumatori, sono venuti i denari e molti attentatori suicidi. Allignava l'obiezione morale e culturale. Dal reducismo afgano della guerra contro i sovietici invasori, è nata Al Qaeda, dal Paese arabo più popoloso, l'Egitto, numerosi leaders del terrorismo, che altro non è che una parte belligerante, anche senza una dichiarazione ufficiale di guerra. Dichiarano guerra, gli americani? Ecco, quindi, che, mentre monotonamente ripetono la stessa bugia giustificazionista di un intervento diretto o di supporto, anzi, prima di supporto, poi, eventualmente, diretto e stabiliscono il non plus ultra in Iran , gli americani si fanno sputtanare, incontrovertibilmente, sul sistema di intercettazione e di ascolto su tutti gli strumenti di comunicazione in uso negli Stati Uniti, da un tabloid inglese di media diffusione, a dimostrazione che le notizie sono tali a prescindere dalla monumentalità della fonte pubblicistica. Si sapeva già e da anni, che intercettavano e decifravano ogni comunicazione al mondo con un sistema informativo ed informatico, detto Echelon, e non c'è proprio da meravigliarsi se il sistema interforze dei nord americani, Internet, sia stato facilmente investigato da quando fu ceduto, a fini commerciali, al mondo civile, dopo cioè che le forze armate si erano dotate di un altro sistema, più evoluto. Resta da chiedersi che cosa resti della democrazia e della privatezza delle persone, constatato che nell'era(?) delle tecnologie, il libero scambio di merci, sulla base di un prezzo e di opinioni standardizzate e controllate, non è più fondamento e garanzia né di pluralismo, né di libertà.

Deframmentazioni.

Un italiano, a Napoli, ha quasi ucciso di percosse una ventiquattrenne albanese, madre di una bambina di quattro anni, perché voleva smettere di prostituirsi. Allo scopo, si era assicurata una relazione apparentemente stabile e aveva deciso di affrancarsi dal suo custode. Costui ha dichiarato che si era sentito tradito negli affari e nei sentimenti. Gli operai, licenziati un anno fa a Termini Imerese, per la chiusura degli impianti, reimpiantati in Polonia, sono scesi di nuovo in strada ( più probabilmente vi si sono spostati lasciando temporaneamente i tavolini dei bar ) a reclamare quello che non c'è più, come se si trattasse di un impiego pubblico. I giovani italiani si preparano ad emigrare, alla fine degli studi e faranno bene, per sfuggire all'emarginazione del clientelismo endemico e delle professioni di famiglia. Mancanza di prospettive e prospettive altrove. Continua la liquidazione di aziende storiche. I figli degli imprenditori acquisiscono, ereditano ante mortem, una posizione di rendita. Molti di loro ( i discendenti ), per estrema cautela e, più o meno consapevolmente, per il senso interiore della loro debolezza di carattere, afflosciatosi nella bambagia, non hanno, a loro volta, procreato eredi. La loro storia finirà con loro. I Capi del personale delle maggiori aziende sono, ormai, solo dei tagliatori di teste. Sono dotati di budget specifici e premiati in proporzione al loro raggiungimento. Nel fare il loro mestiere, che si esercita nell'eliminazione costante di chi non rispetti i protocolli aziendali o non tenga più il ritmo dell'incessante ricerca dell'utile monetario, giocano di sponda con i conati legislativi estemporanei di governi d'occasione. Altrimenti forzano le situazioni, le interpretazioni, cercando di dissimulare gli scopi. Nelle aziende di famiglia, dopo che si sono pensionati, vengono riassunti, dietro il paravento delle consulenze e pagati in cifra fissa, più le "provvigioni". Data l'età, godono del supporto di liberti a cui trasmettere tutta la loro malizia e da verificare nell'apprendimento e nelle attitudini. Per loro, nessun conflitto d'interesse; l'interesse è unitario, consustanziale, organico al quello del padrone, di cui indossano la veste di Sommo Sacerdote. I commercianti, leaders dell'evasione fiscale, hanno aggredito l'imbelle Ministro che, timidamente, preannunciava il prossimo aumento dell'I.V.A. Paventavano un ulteriore calo dei consumi, sia di quelli da indigenza, sia di quelli dissimulatori. I commercianti, associati in network o con una catena di negozi, monitorano quotidianamente gli scontrini emessi, che "devono" registrare almeno due capi venduti per ciascuno. Ai singoli commessi giungono, via mail, ingiunzioni su testi predefiniti, spediti autonomamente dai computer, programmati allo scopo. Al posto dei saluti, le mail contengono preavvisi di licenziamento. Presto, con lo stesso mezzo, saranno comminati. Le note di qualifica, ereditate dalle imprese contrattualmente strutturate, vengono sostituite con rilevazioni meccaniche e reports riassuntivi che costringono l'agire entro salici o massonici protocolli. Entrambe sono simbologie. Una volta adeguativisi, tutto il resto dell'iter lavorativo, finchè le energie lo consentiranno, sarà tracciato e i comportamenti normalizzati. Sfugge, in tutto questo, la funzione del sindacato. Casualmente, sorseggiando un caffé. ho visto, in diretta su TG.com, il congresso della CISL. Seduti su poltrone, sopra un palco, ospiti e giornalisti a gettone, ciacolavano sorridenti su ipotesi prive di fondamento: il lavoro. Nella platea di un Centro congressi, venivano mostrati i delegati e gli osservatori, in vacanza premio con obbligo di presenza. Le ferie, diritto costituzionale, vengono sprecate con soste brevissime e monche rispetto alla settimana, secondo esigenze di copertura dei ruoli con un personale volutamente insufficiente, per trarne il massimo profitto. Si trasformano così in una stasi deprimente o in un proseguimento nella corsa nevrotica di tutti gli altri giorni. Un quarantenne palestrato sventola una banconota da venti euro:"è l'ultimo obolo che pago. Chiudo il conto. - Come esattori privati anche noi non scherziamo - Me ne vado da questo paese dove si paga anche l'aria che si respira" E pensare che a me rimproverano uno scarso senso d'appartenenza. C'è dunque emigrazione ed emigrazione, con scopi pratici ed illusori. Una signora paga l'IMU, movimentando lo statico patrimonio riposto nei nostri forzieri. "Non si preoccupi - mi rassicura - sono appena reduce da una convention comunicativa a Reggio Emilia. La nostra banca, va bene - recupero, illuminato, il senso di appartenenza - quindi, a noi che importa? Tra poco andremo in vacanza".

giovedì 13 giugno 2013

Il cuore di tenebra italiano.

Da quando è stata nominata Ministro, la dottoressa Kyenge è soggetta ad un pestaggio morale senza paragoni. Uomini e donne della vandea bianca settentrionale le ostentano un odio plebeo, la accusano di ogni contaminazione, di intenzioni poligamiche, ne auspicano persino lo stupro, "per farle provare ciò che si sente". Quest'ultima correzione è una sbriciolata foglia di fico su una cattiveria autenticamnete razzista, che non riguarda solo la pigmentazione, bensì il rifiuto della sua esistenza, come già fu per gli ebrei. La florida ignoranza è già alla caccia del suo capro espiatorio, anzi del rappresentante governativo dei suoi capri espiatori, attribuendo ai concorrenti alla pagnotta la sua scarsità.

mercoledì 12 giugno 2013

Facili profezie.

Il vaniloquio politico e l'occasionalità dei provvedimenti che il secondo governo Quisling si contorce a prendere, devono indurci alla più rigorosa separatezza, rispetto al gioco da saltimbanchi nel quale vorrebbero coinvolgerci. E' imprescindibile abbandonare i sindacati al loro riposizionamento minore, sul piano sociale e al tentativo - che fallirà - di ottenere riconoscimenti giuridici. Otterranno solo qualche favore per i loro vertici. Oggi il Nipote è andato al congresso del principale sindacato complice di ogni politica regressiva: la CISL e ha detto che le parole del transfuga dal lavoro, Bonanni, sul lavoro, sone le sue. Non mi stupisce, dato che Letta junior non ha mai lavorato. Ma, soprattutto, le vuote espressioni del public relations men della pseudo sinistra, ne richiamano di analoghe, allorquando Berlusconi, al congresso confindustriale presieduto da D'Amato, disse che le parole dei padroni - che non lo sosterranno mai con uniformità - erano l'espressione del programma del suo governo. Come le cose siamo precipitate nel vuoto concettuale è sotto gli occhi di tutti e come precipiteranno è implicito nelle cose. L'Europa è criticabile e anche abbandonabile, ma richiede serietà. E noi non siamo né seri, né, in questo senso, europei.

Contessa, cos'è mai la vita..

Nel contesto della decrescita infelice che stiamo vivendo, intravediamo una società dell'esclusione. Un'esclusione crescente che, dopo aver relegato nel niente un intero continente, l'Africa, si industria nel selezionare, in progresso di tempo, sempre rigenerate e ristrette fasce di partecipanti a un banchetto che non vuole essere più condiviso. L'Africa ha conosciuto un momento di molto maggior coinvolgimento ed attenzione subito dopo la sua decolonizzazione, seppur miseramente fallita per la vanagloria di leader senza cultura e senza esperienza. Allora, però, per alcuni decenni era comparsa sulle cronache e sembrava avviarsi ad un lento, faticoso, contraddittorio sviluppo politico, etico e culturale, più che economico. Tutte le aspettative sono miseramente fallite, dalla fine della contrapposizione fra blocchi in competizione. L'invenzione dell'euro per cercare di barricarsi in un mercato interno - altra illusione perduta - ha definitivamente relegato nel nulla tutta l'Africa, ad eccezione del nord magrebino e dell'estremo sud. Il neo colonialismo, soprattutto francese, ha ripreso le sue incursioni appropriative, dimostrandosi più traditore e levantino dei vanesi dittatori a vita che, con il beneplacito degli americani e degli israeliani, hanno provveduto a togliere di mezzo. La decrescita comporta e comporterà molte altre esclusioni, perchè la titolarità dei beni si restringerà progressivamente e chi ne aveva acquisito un piccola parte e si era illuso, su questa base, di poter tentare un inserimento culturale e professionale per i propri figli, dovrà tristemente ripiegare nell'insuccesso, parlandone in termini generali. L'occasionalità della vita, l'ineluttabilità del destino saranno liricamente sparsi da una corte di aedi, ma di occasionale non ci sarà stato nulla; di ineluttabile solo la volontà del più forte.

domenica 9 giugno 2013

All'apparir del vero

Domenica 02/06/2013 Pietro è partito per l'Inghilterra. Verificherà in corpore ex vivo le sue nozioni di anatomia da 30 e lode. Durante gli spostamenti e i rari tempi morti, come la materia su cui si applicherà, studierà come deve fare chi ama lo studio e per il quale la fatica è solo il corollario delle cose belle. Ormai è adulto. Un po' mi è dispiaciuto E' così che si riconoscono i sentimenti. Ho avuto la sensazione che anche al grande Pita, mio nipote, dispacesse. Questo è più che sufficente a rasserenare la mestizia. Ti immagino, Pietro, in transito verso il Galles, chino sui libri. Sbriga, in termini pratici e sintetici, quanto non è applicazione e studio. Se puoi, respira di qualche bello scorcio, quando uscirai dalle camere di dissezione. Un abbraccio dallo zio Pier Paolo Non necessita di una risposta. Grazie mille zio, sono ancora in viaggio, con il pulman, verso Victoria station, nel centro londinese e, a quel punto, cambierò con uno diretto a Cardiff. Ci sentiamo presto! Pietro Caro zio, sono arrivato a Cardiff verso le 8 e ho cenato in un laido fast food gestito da pakistani ( unico locale aperto in una città come Cardiff, che di Domenica sembra fantasma, ma che dicono ripopolarsi durante la settimana ). Ora siamo in un pub a bere un boccale di birra ( io rigorosamnete Coca Cola ) mentre tutti palesemente sognano ad occhi aperti, senza affermarlo esplicitamente, per non fare la figura del guastafeste, il momento in cui appoggeranno il capo sul cuscino per riprendersi da una giornata estremamente faticosa. Domani, alle 8,30 il ritrovo per dirigerci verso la zona universitaria dove poveri barboni, deceduti e non riconosciuti, aspettano di essere squartati. Buona notte e a presto. Pietro Il giorno successivo. Grande pietro, come è andata la tua prima esperienza chirurgica ? Stai apprezzando qualche altro aspetto dell'internazionalità studentesca? Coltivi, lungo il cammino che conduce all'ostello, emulazioni del figlio pazzo della Regina Vittoria? Un saluto dallo zio Pier Paolo Molto bene, mi sono divertito anche se è stata una giornata molto stancante. Nel mio gruppo, composto da quattro membri, abbiamo cominciato una dissezione a livello toracico andando a studiare le varie componenti cutanee, adipose e muscolari attraverso un processo chiamato "skinning"; domani probabilmente entreremo nel pieno della cavità toracica. Per la cruenza con cui mi approcciavo al cadavere, riscontrabile nel colorito giallastro che il mio camice ha già assunto, sono stato infatti soprannominatoJack the ripper! Tu tutto bene? Un saluto anche alla nonna. Pietro Oggi ci siamo concentrati sulle articolazioni e le connessure nervose. I cadaveri, sollecitati e sezionati in quegli ambiti, pur inerti da tempo, si animano di nuovo ma tu sadicamente non puoi, né devi interromperti, per cui, agitandosi, color che ancora indugiano sul limitar di Dite, proiettano fuori di se parti molli in salamoia. Una mia collega si è trovata un pezzo di grasso in bocca, quello stesso grasso che ingiallisce i nostri camici. Coloro che soli e ignoti a tutti ricevono un'ultima offensiva attenzione, si vendicano così. Quando saranno stati completamente sciempiati e solo se non ancora riutilizzabili, passeranno per il camino dell'oblio. Oggi mi è toccato un uomo di oltre due metri. Aveva un cuore "così". Di ciascuna della cavie non si conoscono le cause della morte, neanche di quella che ha sputato il suo grasso in bocca alla sua seviziatrice scientifica, ance se in qualcuno sono rilevabili le escavazioni del cancro. Ho potuto esaminare a lungo e in dettaglio i polmoni. Sono molto contento. Per esaminare con precisione anche i più minuti tessuti, devo stare praticamente sdraiato sul corpo che sto esaminando. Questo aumenta l'ingiallimento del camice. Mi applico molto. A sera, oltre l'una non voglio andare. C'è chi si attarda in discoteca. Ho vinto il premio "scarpetta d'oro". Oggi mi è stato affidato il corpo di una donna. Ho potuto esaminare e percorrere, dall'alto verso il basso, il condotto lungo il quale avviene il parto, dall'utero, che ho prima asportato, al meato vaginale. Oggi mi hanno fatto trovare due corpi in sezione, tagliati longitudinalmente a metà, di un uomo e di una donna, ci siamo esercitati per tutta la giornata sulle due monolateralità, portando alla luce l'anatomia profonda. I miei due corpi, dimezzati, erano però completi. A volte sono senza la testa. La danno ai dentisti. In Italia i cadaveri per studi anatomici sono pochi, sottoutilizzati. Vengono acquistati sul mercato internazionale dei reperti anatomici, in misura molto ridotta. Corrispondentemente sono scarsi gli strumenti di conservazione e non vengono allestite grandi sale di dissezione. Qui, a Cardiff, operiamo in un ambiente sterile grande come una piazza. Le ragioni della penuria non attengono ai costi. Senza parere, senza pubblicità, attraverso i Consigli di istituto, affollati di ciellini e le consorterie mediche confessionali, la Chiesa catolica boicotta, ancor oggi, queste pratiche, come fa con gli aborti che sono in gran parte regrediti nella clandestinità e negli ambulatori privati. Una volta, infatti, si volava a Londra. In Inghilterra, l'uso estremo degli homeless e dei numerosi barboni non viene invece trascurato. A parte le spese di viaggio e di soggiorno, convenzionate con le Università italiane, si spendono circa 100 euro a spoglia. Non sono comprese le spese di lavanderia e per l'acquisto dei camici. La tecnica chirurgica si affina quindi, a pagamento, attraverso convenzioni universitarie in Inghilterra e negli Stati Uniti. Questi ultimi, in proporzione alla loro popolazione e, alle frequenti campagne belliche, sono particolarmente provvisti di barboni alla "Ironside" e di caduti propri, che spesso, nell'esercito di mestiere sono dei disperati, ma anche dei Paesi occupati e belligeranti, che viaggiano verso gli States in parallelo alle bare imbandierate. Boston e Buffalo sono i centri di dissezione più forniti di cadaveri. Ne appaltano uno al giorno agli studenti, per un mese alla volta.

venerdì 7 giugno 2013

Similitudini, in scala.

I sistemi di monitoraggio dei privati e della loro vita, attraverso le tracce che lasciano in ogni dove, vivendo la vita di ogni giorno, erano noti già da quasi due decenni. Mancava la conferma, l'ufficialità, come se solo il sigillo del potere potesse dare la stura alla cerimoniale indignazione che non sposterà di un acca il comportamento arrogante dello spione. La sicurezza, in termini generali, a giustificazione di tutto, la privatezza, fondamento di ogni prassi liberale, negata, auscultata, irrisa e strumentalizzata per qualsiasi fine ignobile, ignobile a prescindere. Se di ignominia si tratta al livello dei massimi sistemi reali,che senso attribuire al sistematico, orizzontale, organizzato ficcanasare delle aziende? Siamo arrivati al punto che i dati elementari dell'operatività di ciascuno sono soggetti a registrazione informatica e costituiscono la base di qualsiasi valutazione pretestuosa. Il controllo delle carte magnetiche, la pretesa che il loro utilizzo all'estero sia segnalato in durata e itinerario, configurano una mentalità da regime, nella quale possono adagiarsi solo i profittatori di una non evidente situazione. La maldicenza paesana eretta a criterio di conoscenza, controllo e deformazione della verità, è inquisitoria della vita degli altri. La delega a successivi "Comitati di saggi" di ogni decisione che attiene costituzionalmente alla dialettica democratica, l'irregimentazione di qualsiasi clientelare politica nazionale intraeuropea, ci fanno precipitare in una palude nella quale, chi galleggerà, sarà del tutto insensibile al dibattersi di chi, invece, vi affonderà.

Mutazioni?

E' una democrazia quella nella quale - e sono ormai decenni - la popolazione è spiata con un'imponente e costosissimo spiegamento di forze? E' - al netto del terrorsimo, che è stato un vero e proprio evento bellico, nel caso delle torri e un indotto di alienazione negli altri casi noti - una forma di monitaraggio cautelativo a salvaguardia, non delle istituzioni, ma del sistema che di esse si vale per conservarsi e prosperare. Stando così le cose, la democrazia è solo nominalistica. Percorriamo, in Italia e negli altri paesi pigs, quasi esclusivamente meridionali, più che nell'Europa florida e corazzata, la stessa strada incivile, nel tentativo di salvaguardare i bassi affari, le camorrille e la corruzione endemica nazionale. Ci stiamo purtroppo riuscendo. Le informazioni statunitensi di cui trattasi, venivano scambiate con l'antenna europea degli States, la ex potenza coloniale inglese, ridottasi, come Israele, al rango di spia privilegiata dei nord americani. La fine delle giustificazioni anticomuniste, che servivano, come ora la "sicurezza", a tutti gli scopi, ha definitivamente scoperto il gioco. Ed è un gioco nauseante e deprimente. Noi italiani possiamo stare allegri comunque: la nostra mancanza di serietà ci salverà dalla depressione. Al lezzo ci siamo abituati.

giovedì 6 giugno 2013

Ricapita.

Ricapita, con monotona ripetitività. La fase storica in corso inclina pesantemente a favore dei padroni e la vandea squadrista si rimobilita a loro favore. I manipoli degli uomini e - pare - anche delle donne di mano e di manganello sono composti da sottoproletari di borgata che disperano di potersi "evolvere" diversamente, parimenti ai "fattori, scudieri, tecnici della mistifcazione". Un ragazzo di diciannove anni, studente di Scienze politiche alla Sorbona, è stato ucciso di percosse - come sono usi fare - sempre o quasi sempre assolti, i poliziotti - da tre noti estremisti di destra, fra i quali ha fatto la sua parte una donna. La volontà di ucciderlo è attestata non solo dalle violente bastonature inferte, ma soprattutto dallo sbattimento inferto al capo su di uno spigolo murario. la morte è sopravvenuta quasi subito. Non entro nel merito delle vantate appartenenze politiche - sono purtroppo stantie - ma la violenza indirizzata a tacitare per sempre le voci dissonanti, le personalità altre, la loro stessa occupazione fisica dello spazio è rientrata nella quotidianità. la sua matrice, negli anni appena passati, è stata l'esclusione, il rigetto di qualunque espressione o morale diversa dalla propria. La società che avanza a grandi passi, caratterizzata da un numero impressionante di efferati e, sempre più spesso, maniacali delitti, la facilità corruttrice di miserabili benefit per i quali si prostituiscono e uccidono anche delle adolescenti, è caratterizzata da un primitivismo risorgente che riguarda tutte le classi sociali, al netto dei manierismi.

Mihi aptus est.

I processi, che si avviano a conclusione, a carico del leader incontrastato del PDL, mi richiamano alla mente storie di retrovia, che attestano la non imprevedibile costanza di un costume anacronistico e decadente di uomini ricchi e anziani, che ne fanno un elisir di dimenticanza della morte incombente. Del sistema prostitutivo milanese mi parlò tanti anni fa un mio collega, di rigorose convinzioni morali. Era stato infatti seminarista, poi, constatato che l'immagine femminile non smetteva di tormentarlo e temendo, a ragione, di non essere nella condizione, di bypassare in via di fatto i canonici impedimenti, si era sposato. Era rimasto molto represso e ancor preda di fantasie verso le belle creture del Signore, compreso un maschietto efebico verso il quale non nascondeva la sua ammirazione che rimase sempre, come per le femmine, sul piano estetico-contemplativo. Ebbene, costui, che aveva lasciato a sedici anni il seminario, senza conseguire il diploma, come invece facevano tanti opportunisti, che vi conseguivano anche la laurea, prima di scoprire che la vocazione ecclesiastica non faceva effettivamente per loro e rimanendo legati alla bottega cattolica, diventavano spesso fra i più laidi maiali, che ipocrita mente possa dissimulare. Di questi, ne ricordo in particolare uno, deputato democristiano per una legislatura, poi presidente d'ente pubblico, che si accreditò come satiro di servette, impiegate e raccomandatrici per pur modesti impieghi. Ebbene, questo caro amico e collega, di nome Riccardo, aveva iniziato la sua carriera bancaria presso la sede milanese di I.B.I. banca, che a Bologna occupava la palazzina liberty di via dell'Indipendenza, precedentemente sede della Majani. Riccardo faceva il commesso d'anticamera del direttore di sede della banca meneghina e, da costui, veniva coinvolto, nella ricerca di una servile complicità, che non gli accordò mai, in confidenze e poi in inviti a condividere con lui non solo la macchina di servizio con autista per tornare a casa la sera, ma anche certi ambiti, per frequentare i quali si adducevano impegni improrogabili di lavoro, in famiglia. "Dai, Riccardo, ci sono delle ragazzine che sono più giovani delle mie figlie". Aveva colto la debolezza per i desideri rimossi e rimasti inappagati e repressi dal Super Io, cattolicamente condizionante. Ma gli aveva rivelato un mondo collaterale a quello dell'immagine pubblica, riservato ai benestanti, ma certamente sempre esperito gratis nella fase formativa di siffatte personalità, praticato in alberghi, alimentato da ragazze stupide e perverse, prima che bisognose, ma mai perverse come i loro clienti e neppure altrettanto stupide. Riccardo scendeva a casa, talvolta il direttore proseguiva e si attardava altrove. Le descrizioni, giornalistiche e giudiziarie sono ancora strettamente attinenti ai racconti di Riccardo. Sono cambiate le protagoniste strumentali e strumentalizzatrici, si sono autoriprodotti, come una razza di amebe, i lenoni e i ruffiani. Riccardo poteva tranquillamente essere un prototipo di una vasta congerie di cittadini morigerati per condizione economica, per serietà di impegno familiare, per principi interiorizzati eppur solleticati dal demone che non aveva trovato espressione, una sorta, per loro, di diavoletto che avevano sconfitto o ritenuto di aver sconfitto, ma che non aveva smesso di suggerir loro una qual nostalgia, che non aveva, soprattutto, avuto occasione e possibilità di manifestarsi o che, come nel caso di Riccardo, quando sembrava sul punto di potersi concretizzare, veniva respinta al mittente, per la zavorra del suo sistema valoriale, ma anche per un senso di inadeguatezza alla situazione prospettata, una sorta di: "non è per te".

lunedì 3 giugno 2013

Se sempre di compromessi si tratta..

Quando beppe Grillo si fa prendere dai nervi sbrocca incontinentemente, ma quando commenta le prese di posizione del regime è l'unico a sottolinearne la protervia e ad indicarla, con note a margine, al popolo dei non tengo famiglia. La pretesa di Napolitano di ricordare al Governo, che solo il Parlamento può sfiduciare, che ha un compito esclusivamente istituzionale, al termine del quale, dopo una gestazione di diciotto mesi, dovrà farsi da parte, è l'intimazione di un golpista i cui ispiratori sono stati i burocrati dell'euro zona. Considerata l'assoluta improvvisazione degli eletti del Movimento 5 stelle, il gioco di inquinamento e di seduzione precoce a cui sono sottoposti, la loro funzione resta positiva e di salvaguardia da un'attività consociativa alla quale è stato assegnato un tempo di creazione di confini recintati con il filo spinato, esattamente come avvenne a suo tempo con il Governo tecnico, nominato e non eletto. Rappattumando gli opposti in un ipocrita alveo di regime, il Presidente rieletto e il Governo Quisling ci stanno precipitando in un'altra storica subordinazione, aggravando la ferita che il compromesso storico, espressione realistica delle peggiori componenti nazionali, ci sta apportando.

Una mattina mi son svegliato...

I manifestanti turchi che sfilano imperterriti per le vie di Istanbul, nonostante una repressione che sconfina nel colpo di Stato poliziesco, hanno intonato "Bella ciao", in italiano. Portavano le bandiere rosse con la mezza luna islamica, erano cioè nazionalisti che della storica canzone partigiana rivendicavano, più o meno consapevolmente, solo la laicità a rischio del grande paese euralasiatico. Dei partigiani non hanno l'organizzazione bellica e forse non ne hanno neppure una nozione precisa, ma condividono con loro il sentimento di una libertà, formale fin che si vuole, ma da riconquistare dopo che inavvertitamente la si era lasciata intaccare da un potere para religioso strisciante. Bella ciao l'aveva intonata anche Francois Hollande alla vigilia delle elezioni francesi, insieme alla Marsigliese, in un sincretismo ideologico nel quale, la libertà senza aggettivi si impone come la richiesta cardine. Questo fermento è significativo di un'avvertenza aleggiante sugli eventi e sulle maniere surrettizie di amministrarli, per ricondurli ad ogni costo nell'alveo di questa o quella alleanza, comunque riaffermatrice di un potere discrezionale. La ribellione, sana e disperata scaturisce dalla percezione di essere presi in giro e finalmente sfocia nella protesta di principio, ideale, nel rifiuto di sottomettersi a modelli che la recente e faticosa storia recente aveva superato. Per i politici, qualsiasi situazione si materializzi, a prescindere dalla sua moralità o dalla sua "ineluttabilità", viene subito adottata perchè è la soluzione più comoda e, dopo aver selezionato fra i propri adepti i più adatti a riconvertirsi ad un criterio utilitaristico e opportunistico, la cavalcano con sicumera e menzogna. Stavolta, almeno per ora, questo comportamento sembra andare in crisi, non sotto l'egida di un partito da seguire o di un pensiero da adottare, bensì liquidamente, spontaneamente ( anche se i tentativi di strumentalizzazione certamente non mancano ). Sembra di assistere all'ultimo comizio di Ceausescu, prima della breve fuga, dal balcone del suo palazzo, dal quale faceva scaturire entusistiche acclamazioni, fino a che, inopinatamente, non fu subissato di fischi. Che il motivo partigiano aleggi sugli informali oppositori è un piacevole e inaspettato richiamo simbolico.

domenica 2 giugno 2013

Macelleria regressiva.

Fra i tanti sintomi di malattia sociale, che ormai si possono evidenziare con franchezza come un morbo conclamato, allignano i tagli all'istruzione e all'assistenza che, per la prima volta dal dopoguerra, invertono il trend civile che, proprio valendosi della sconfitta nella seconda guerra mondiale, aveva fatto dell'Italia ( e del giappone ) le due nazioni con il maggior investimento nell'istruzione pubblica, essendo venuto meno l'onere militarista. A quei tempi, nel nostro paese, la percentuale degli analfabeti era molto elevata; una delle migliori e più amate trasmissioni in bianco e nero della televisione era "Non è mai troppo tardi", nella quale un mestro elementare, il maestro Manzi, insegnava letteralmente a leggere e scrivere ai nostri connazionali privi di questa facoltà. Ecco che i ministeri della pubblica istruzione e delle infrastrutture, tagliano risorse ulteriori, dopo la cura Tremonti-Gelmini, alla diffusione orizzontale della conoscenza e all'ingegneria civile, per destinarle a riarmare le tre armi che costituiscono, con i Carabinieri, le nostre forze armate. E' trasparente l'intenzione di accodarsi alle imprese neocolonialiste in giro per il mondo depositario di risorse energetiche, di interposizione nelle aree calde per mantenervi lo status quo, di contenimento e annientamento dei regimi che non staranno alle regole della finanza occidentale, il cui regime è, per ora, ancora in fase di consolidamento. Come per il passato, dopo decenni di noiosa vita di caserma e di basse retribuzioni, gli alti gradi potranno rapportarsi al fiorente mercato bellico internazionale e procurarsene le percentuali derivanti dalle commesse. Si consuma un altro stravolgimento della Costituzione repubblicana, che con suprema ipocrisia, dalla Coop alla Repubblica, si continua ad offrire come gadget alle casse e alle edicole, spacciandola per iniziativa di irrobustimento di quello che è ormai un testo storico, giuridicamente equilibratissimo e mai applicato, se non tardivamente e parzialmente. L'esercito professionale ha bisogno di truppe di adeguata ignoranza, spirito critico assente, di una nuova e cospicua riserva di riproduttori e riprodotti per fare strame degli altri e, avvolti nella bandiera, di se stessi. P.S. Oggi Francesco zero ha celebrato in mondovisione e, nel farlo, ha pregato, ricordandoli, per i militari impegnati all'estero in "missioni di pace". Dato che non ce n'è nessuno, il pampa Papa peronista ha pregato, per la prima volta nel dopoguerra per dei portatori di morte ed ha benedetto le loro armi. Dio è di nuovo con noi, sembrerebbe. Sintomi inquietanti di francescanesimo-gesuitico e conferma di un plebeismo ipocrita mondialista, assolutamente conservatore. Direttamente dai barrios di Buenos Atires.

Un altro non sense.

Ieri in tutta Europa, anche in quella virtuosa e dominante, si sono svolte imponenti manifestazioni di "occupy" non so di che cosa. So invece che si tratta di movimenti transnazionali no global, che con cadenza sempre più regolare si mostrano in una retorica ma partecipata contestazione agli algidi e assenti signori della finanza, davanti alle loro simboliche, ma anche operative, sedi. Questi giovani, studenti ma anche disoccupati o sottoccupati, sono ormai tanto diffusi in tutto il mondo da riuscire a far numero fra di loro, col passa parola, con internet ed impegnare lo spazio agibile dei garantiti, almeno da un salario. I giovani della splendida Istanbul stanno contendendo alla polizia di Erdogan lo spazio dell'unico parco monumentale cittadino che l'islamico moderato, cioè in progress, vuole occupare con un mega emporio, incompatibile con il bosco. La protesta ecologista la condivido in pieno, anche perché sono convinto che una scelta così incivile sia il frutto di interessi economici che allignano anche all'interno dello sbiadito partito religioso del primo ministro, che , per fortuna ha trovato un argine nel Presidente della repubblica turca, meno ideologicamente convinto che la repressione sia sacra e santa. Una ragazzina con una giacca rossa resiste indomita al violento getto degli idranti che la colpisce al viso. E' già un'icona del sentimento pulito dei ragazzi. Le cosiddette autorità, le polizie si preoccupano di queste manifestazioni organizzate ma anomale e senza riferimenti specifici, da infiltrare, strumentalizzare, da contrapporre e da reprimere miratamente, ma le loro manifestazioni, descritte ma non interpretate dai media, si stanno intensificando e, per la prima volta, anche nel mondo dove non sono legalmente consentite. La pandemia finanziaria sconvolge, nei grandi numeri, le tradizioni e le identità e, manifestando, la parte più pura della cittadinanza, perchè non ancora irretita in miraggi coinvolgenti, attesta l'ingiustizia e l'inciviltà di quanto sta avvenendo. Nella Turchia laica, imposta militarmente, da Kemal Ataturk, il partito degli islamici non dichiarati cerca una compensazione morale alle storicamente precarie condizioni di cento milioni di persone, annacquandone, o meglio, reinterpretandone il nazionalismo. Pare che lo faccia bene, se i militari che dovrebbero, per precetto costituzionale, impedire regressi confessionali, si sono arrestati diciotto mesi fa, dopo aver messo in progetto il golpe contemplato. L'ambiguità del progressivo recupero del sentimento islamico, mai soppresso fra la popolazione, le difficoltà di gestione di un interregno unicamente basato sull'ordine pubblico, in un contesto che non ripudia il nazionalismo e che si confonde con velleità di integrazione nella Unione europea, li hanno tenuti a freno. ma dipenderà dagli interessi geopolitici degli Stati Uniti e degli ex alleati e partners militari israeliani, che non hanno esitato a sequestrare una nave turca diretta a Gaza col beneplacito di Erdogan, che ne condizioneranno il futuro. Intanto, i ragazzi "ecologisti" affrontano una polizia fra le meglio attrezzate del mondo, ma che, non per questo, adotta tecniche più evolute. Ad attestarlo stanno i quattro ciechi per la fusione tossica delle lenti a contatto, i due morti, i mille feriti e i mille e settecento arrestati. E' ancora legittimo un governo così?

Non sense.

Nel nostro mondo, che è rimasto angusto, ma senza argini, né contrappesi, forniti da entità più pesanti e complesse, ma dissoltesi, sopravvivono - anzi, sono in ottima salute - applicazioni da cui sono discesi e si conservano costumi e tradizioni, non solo culturali, ma anche economiche, che si mantengono intatte, confuse nella babilonica indistinzione. Sono invece precipitate le istituzioni solidali, ma non romantiche, sulle quali si appoggiavano ed elaboravano la loro cultura le classi strumentali. Il pensiero ebraico ha favorevolmente influito sui momenti migliori della storia dell'occidente , ma, per una ostile rimozione, di questi contributi, importanti e costanti, in quelle more non si è mai fatto cenno: erano le istituzioni predominanti, anche culturalmente, a menarne l'esclusivo vanto. L'influenza del pensiero ebraico sul costume occidentale comincia con la Rivoluzione francese. Dopo quel progresso, gli Ebrei poterono dare il loro secondo maggior contributo alla civiltà della nascente società borghese, divisa in classi. Da tutte le trincee del fondamentalismo ideologico gliene verranno accuse. Il primo contributo fu un monoteismo tribale, che aveva fornito idee universalistiche ai fondatori della cristianità e dell'Islam. Durante il Medio Evo europeo, per la durata del quale solo nei monasteri si ruminarono e stravolsero, pur producendone fedele copia, i lasciti del mondo antico, gli Ebrei fecero da mediatori fra il mondo islamico e quello cristiano. Per questa loro non riconosciuta mediazione e medietà, furono pereguitati in forme più o meno accentuate: si passerà dallo sterminio di comunità locali, al tentativo di cancellazione "razziale". Il marchio specifico di ogni atto "etnicamente" compiuto è riconoscibile anche nei più generali capitoli storici. Ad esempio i colonialismi. Il colonialismo francese, fu, infatti, borghese; quello inglese, feudale. Ho deciso di citarne solo due, esulando da quelli spagnolo e portoghese, da quello tedesco e belga, perché, pur avendo la stessa impronta economica predatoria, non hanno conosciuto la caratterizzazione emblematica dei primi due. Il modello borghese ha cercato il coinvolgimento, attraverso la costituzione, di élites indigene e, se non altro ai fini dello sfruttamento, ha lasciato in eredità ai dominati, una mentalità parlamentaristica, istituzioni democratiche e intellettualità organiche ad un progetto troppo ambizioso per queste poverissime comunità. Gli Inglesi si comportarono con i colonizzati come sul suolo patrio. I coloni, in fondo, appartenevano alla classe dirigente, alla quale si erano assoldati, in qualità di manovalanza, tutti gli ubriaconi reclutabili negli angiporti. In generale, il modello borghese lo troviamo riproposto in molte economie industriali e finanziarie del nostro continente, ma anche il modello feudale, legato intrinsecamente alla mentalità fondiaria, sopravvive e, più che in inziative imprenditoriali, si conserva in pratiche finanziarie. In che cosa consiste il "protocollo" feudale? Nella territorialità dominicale, nella quale il feudatario è il dominus, il capo religioso o ideologico, o mix degli elementi, dei suoi sudditi, giudice unico e condottiero in campagne di difesa e di appropriazione. Rappresenta l'autorità suprema sul territorio a lui sottoposto ed è interpretato da una filiera ristretta di replicanti i suoi ordini e da una coorte ammansita con qualche tozzo di pane, al massimo di vino scadente. Il contadino, per parte sua, è costretto alle prestazioni gratuite e a cedere al sua produzione di maggior qualità. La filosofia e la normativa generale di sistema vigenti non contemplano queste entità, ma, nei dettagli, se ne nascondono parecchie. Nel nostro mondo, angusto ma globalizzato, i cui prodromi sono da ricercarsi nel turismo di massa che cominciò nella metà degli anni '70, oggi, per continuare a viaggiare, ci si è dovuti abituare, come negli ambiti lavorativi, come nella vita civile, alla fretta e al low cost, per declinare in una staticità, di cui ante, con il progredire dell'età. E' come se si fosse inconsapevolmente e, per questo, entusiasticamente acceduto ad un corso di addestramento e condizionamento volontario. Si viaggia ancora troppo, numericamente, a prezzi esorbitanti rispetto al trattamento di trasporto ed a quello di accoglienza, per emigrare. Di questi tempi, l'espressione editoriale dei nostri sentimenti ripiega sull'Arcadia, mai purtroppo superata, sull'impotenza, sulla finitezza rattrappita, ma si evita di citare la depressione, senza la quale non si spiegherebbero i tanti suicidi, gli efferati e quotidiani omicidi, la violenza indiscriminata per acquisire, più sciamanicamente che realmente, le facoltà altrui o per fare in modo che non gravino su di noi, quando si sono esaurite. Rispetto alla prassi, la legalità è diventata un argine, anche se la giurisprudenza ne risente. Senza i bilanciamenti, autosostenuti della tasse di chi le paga, le mani levigate ma grifagne dei detentori dei capitali si chiudono e non si lasciano più sfuggire nulla, quel nulla a cui anelano, da sempre, di riconoscere. Procediamo come mandrie, anche ai livelli governativi, ci lasciamo condurre al pascolo, anche se sempre più arido, alla stalla e, infine, al macello. Quando l'odore del sangue ci rivelerà il nostro destino, tenteremo di ribellarci, irrisi e spaventati da umani ancor più stupidi di noi. Ma l'ultimo sussulto sarà inutile. Qualsiasi forma di servizio ha già raggiunto prezzi d'esclusione. La salvaguradia lacunosa dei residui vitali contempla solo un insufficiente sacrificio personale. Fra gli animali da pascolo, il capo isolato che ha perso la coesione con il gruppo, anche se è un vitello, viene ignorato da tutti, tranne che dai predatori.

sabato 1 giugno 2013

Ossimori.

Il progetto di legge, dopo vent'anni applicativo del referendum abolizionista sul finanziamento erariale dei partiti, oltre l'opportuna gradualità, che servirà ai partiti a tararsi su strutture leggere, nasconde, in prospettiva, il solito inganno all'italiana. Fu così con il mattarellum, che ha aumentato - se possibile - gli appetiti e le incongruenze all'interno del neppur ridotto numero di formazioni in lizza per la spartizione, è stato così con l'8/°° alla Chiesa cattolica, per suo conto esentasse, sarà così domani con il 2/°° da destinare ai partiti o da ripartire se non specificamente attribuito. Al ribasso, selettivamente, anziché cambiarle, si ripristinano vecchie gerarchie. Per fortuna resta la libertà..di essere abbandonati al reddito di cittadinanza, a beneficio dei pubs. La presenza di stranieri in Italia, se priva di scopo, aumenta il tasso di criminalità, di efferratezza e di sfruttamento ad opera di connazionali organizzati, creditori di disgraziati messi all'incanto; creditori quasi sempre non diretti, ma delle famiglie di appartenenza degli emigranti. La CGIL pare essersi scaricata di dosso il 20% che, dall'interno, faceva la fronda alla linea accomodante, parole a parte, della segreteria. Dico pare, perché, prontamente, anche la FIOM ha aderito e poi ha continuato nella sua polemica da simil partito. L'Italia, come si accennava in premessa, è il Paese del gattopardismo minore, democratico, ma, anche dando per scontato tutto questo, il margine di gioco oggettivo si riduce a vista d'occhio, rientra nelle compatibilità. Aumenterà, per converso, il gioco di sponda fra i sindacati gialli e le imprese. Si va, ormai a grandi passi, verso un mondo di proclami al vento, che col vento si disperderanno. Dimenticavo: l'Italia è un paese di gattopardismi minori, minorilmente democratici, perché non è un Paese serio. Correttamente, giustamente, ma poco seriamente, tutto ritorna alla sua dimensione individuale,, nella quale gli individui saranno pochi. In un mondo di risorse finite, la crescita infinita necessaria al capitalismo è un ossimoro. Ecco spiegato - e siamo solo all'inizio - il nazismo bianco dei tempi che viviamo.