lunedì 3 giugno 2013

Se sempre di compromessi si tratta..

Quando beppe Grillo si fa prendere dai nervi sbrocca incontinentemente, ma quando commenta le prese di posizione del regime è l'unico a sottolinearne la protervia e ad indicarla, con note a margine, al popolo dei non tengo famiglia. La pretesa di Napolitano di ricordare al Governo, che solo il Parlamento può sfiduciare, che ha un compito esclusivamente istituzionale, al termine del quale, dopo una gestazione di diciotto mesi, dovrà farsi da parte, è l'intimazione di un golpista i cui ispiratori sono stati i burocrati dell'euro zona. Considerata l'assoluta improvvisazione degli eletti del Movimento 5 stelle, il gioco di inquinamento e di seduzione precoce a cui sono sottoposti, la loro funzione resta positiva e di salvaguardia da un'attività consociativa alla quale è stato assegnato un tempo di creazione di confini recintati con il filo spinato, esattamente come avvenne a suo tempo con il Governo tecnico, nominato e non eletto. Rappattumando gli opposti in un ipocrita alveo di regime, il Presidente rieletto e il Governo Quisling ci stanno precipitando in un'altra storica subordinazione, aggravando la ferita che il compromesso storico, espressione realistica delle peggiori componenti nazionali, ci sta apportando.

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