mercoledì 12 giugno 2013

Facili profezie.

Il vaniloquio politico e l'occasionalità dei provvedimenti che il secondo governo Quisling si contorce a prendere, devono indurci alla più rigorosa separatezza, rispetto al gioco da saltimbanchi nel quale vorrebbero coinvolgerci. E' imprescindibile abbandonare i sindacati al loro riposizionamento minore, sul piano sociale e al tentativo - che fallirà - di ottenere riconoscimenti giuridici. Otterranno solo qualche favore per i loro vertici. Oggi il Nipote è andato al congresso del principale sindacato complice di ogni politica regressiva: la CISL e ha detto che le parole del transfuga dal lavoro, Bonanni, sul lavoro, sone le sue. Non mi stupisce, dato che Letta junior non ha mai lavorato. Ma, soprattutto, le vuote espressioni del public relations men della pseudo sinistra, ne richiamano di analoghe, allorquando Berlusconi, al congresso confindustriale presieduto da D'Amato, disse che le parole dei padroni - che non lo sosterranno mai con uniformità - erano l'espressione del programma del suo governo. Come le cose siamo precipitate nel vuoto concettuale è sotto gli occhi di tutti e come precipiteranno è implicito nelle cose. L'Europa è criticabile e anche abbandonabile, ma richiede serietà. E noi non siamo né seri, né, in questo senso, europei.

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