lunedì 24 giugno 2013

Livelli.

La condanna di Berlusconi introduce al finale di partita della destra italiana degli ultimi vent'anni. Non è un dramma per la destra che saprà darsi nuove connotazioni, è uno smacco per quel generone grottesco di socialisti, democristiani, fascisti e opportunisti professionali che, nel solco del Popolo delle libertà, hanno cercato e certamente, almeno in parte, trovato sponsorizzazioni e protezioni analoghe a quelle delle Olgettine. Ognuno, se si rende merce, vende quello che ha mercato e io non intravedo differenze sostanziali fra le diverse espressioni della prostituzione. Chi ha educazione, istruzione, mezzi tecnici utili, "interessanti", li appalta al "mecenate". La prostituzione di lusso è diventata uno status simbol, ostentato grottescamente anche da uomini ormai vecchi, che non sanno uscire, neanche in articulo mortis, da una ostentazione di seduttività del denaro e del potere. Fra di loro non hanno mai smesso di gareggiare, in riunioni lavorative o conviviali, con le accompagnatrici più vistose, nella loro dabbenaggine lusingati dal budget di spesa che comportavano. Berlusconi, dall'alto dei duecento milioni di euro versati fino ad ora nelle tasche dei suoi avvocati, dell'assegno divorzile alla seconda moglie e degli appannaggi all'harem commerciale, sembra voler scuotere le colonne del Tempio. La sua vanagloria coprirà molte inadeguatezze e fornirà alibi insperati.

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