giovedì 6 giugno 2013

Ricapita.

Ricapita, con monotona ripetitività. La fase storica in corso inclina pesantemente a favore dei padroni e la vandea squadrista si rimobilita a loro favore. I manipoli degli uomini e - pare - anche delle donne di mano e di manganello sono composti da sottoproletari di borgata che disperano di potersi "evolvere" diversamente, parimenti ai "fattori, scudieri, tecnici della mistifcazione". Un ragazzo di diciannove anni, studente di Scienze politiche alla Sorbona, è stato ucciso di percosse - come sono usi fare - sempre o quasi sempre assolti, i poliziotti - da tre noti estremisti di destra, fra i quali ha fatto la sua parte una donna. La volontà di ucciderlo è attestata non solo dalle violente bastonature inferte, ma soprattutto dallo sbattimento inferto al capo su di uno spigolo murario. la morte è sopravvenuta quasi subito. Non entro nel merito delle vantate appartenenze politiche - sono purtroppo stantie - ma la violenza indirizzata a tacitare per sempre le voci dissonanti, le personalità altre, la loro stessa occupazione fisica dello spazio è rientrata nella quotidianità. la sua matrice, negli anni appena passati, è stata l'esclusione, il rigetto di qualunque espressione o morale diversa dalla propria. La società che avanza a grandi passi, caratterizzata da un numero impressionante di efferati e, sempre più spesso, maniacali delitti, la facilità corruttrice di miserabili benefit per i quali si prostituiscono e uccidono anche delle adolescenti, è caratterizzata da un primitivismo risorgente che riguarda tutte le classi sociali, al netto dei manierismi.

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