venerdì 14 giugno 2013

Democrazia standard.

Adesso che il capitalismo ha trionfato e può permettersi tutte le contraddizoni, anarchicamente, e che il comunismo non agisce più sul piano critico e su quello militare, gli Stati che non sono più in grado di controllare e compensare gli squilibri finanziari, demolitori dell'economia, stanno diventando autoritari o, per la prima volta, mostrano una natura nascosta, tecnologicamente totalitaria. Il successo della tecnica su tutti gli altri aspetti della cultura umana, va inaridendo sempre di più la civiltà umanistica sulla quale si era fino ad ora fondata. Fra i due corni del dilemma, c'è stato un equivoco, secondo il quale si stava vivendo in una civiltà scientifica. Affermazione, infatti, delle più false, in quanto la scienza era osteggiata , limitata e contraddetta nelle sue possibilità, non è stata internazionalizzata per ragioni di brevetti, né messa a disposizione anche di chi non era in grado di pagarla perchè non vivesse saprofiticamente sulle nostre ( di chi? ) spalle. Non le è stata consentita una vita autonoma ed è stata subordinata in funzione commerciale e militare. La scienza non è stata divulgata adeguatamente su nessun network che non fosse una dispensa per la comunità accademica dei diversi segmenti scientifici. Senza freni, ammortizzatori e competitori, il capitalismo si è radicalizzato. E' ripartita la rapina delle risorse, attraverso l'eliminazione di quei regimi che, da complici nella geopolitica di cui ante, erano diventati minacciosi per i Paesi arabi infarcitisi e corrotti di petrodollari. Ma proprio da quei crogioli alieni, ben vitali anche nei contesti istituzionalmente più proni alle esigenze dei consumatori, sono venuti i denari e molti attentatori suicidi. Allignava l'obiezione morale e culturale. Dal reducismo afgano della guerra contro i sovietici invasori, è nata Al Qaeda, dal Paese arabo più popoloso, l'Egitto, numerosi leaders del terrorismo, che altro non è che una parte belligerante, anche senza una dichiarazione ufficiale di guerra. Dichiarano guerra, gli americani? Ecco, quindi, che, mentre monotonamente ripetono la stessa bugia giustificazionista di un intervento diretto o di supporto, anzi, prima di supporto, poi, eventualmente, diretto e stabiliscono il non plus ultra in Iran , gli americani si fanno sputtanare, incontrovertibilmente, sul sistema di intercettazione e di ascolto su tutti gli strumenti di comunicazione in uso negli Stati Uniti, da un tabloid inglese di media diffusione, a dimostrazione che le notizie sono tali a prescindere dalla monumentalità della fonte pubblicistica. Si sapeva già e da anni, che intercettavano e decifravano ogni comunicazione al mondo con un sistema informativo ed informatico, detto Echelon, e non c'è proprio da meravigliarsi se il sistema interforze dei nord americani, Internet, sia stato facilmente investigato da quando fu ceduto, a fini commerciali, al mondo civile, dopo cioè che le forze armate si erano dotate di un altro sistema, più evoluto. Resta da chiedersi che cosa resti della democrazia e della privatezza delle persone, constatato che nell'era(?) delle tecnologie, il libero scambio di merci, sulla base di un prezzo e di opinioni standardizzate e controllate, non è più fondamento e garanzia né di pluralismo, né di libertà.

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