lunedì 17 giugno 2013

Regola tu che regolo anch'io.

Un'ansia regolatrice, importata da Bruxelles, contagia la società italiana, superficialmente. Certamente, in questo, il nord sarà più corrivo e stupido del sud. Da Roma in giù, ma soprattutto a Roma e a Napoli, se ne fotteranno creativamente, fra mille manieristici e teatrali atteggiamenti di investitura e di consenso. Anche gli amministratori di condominio assumeranno una veste parapubblica che consentirà loro di indire assemblee continue per trascinare la maggioranza dei condomini su sistematici lavori di ristrutturazione e ritocchi, vita natural ( del condominio ) durante. Prima di avviare lavori straordinari, bisognerà costituire i fondi per eseguirli, i condomini morosi saranno passibili di sanzioni progressive, fino all'azione di rivalsa dei condomini facoltosi verso quelli poveri o troppo inclini alla spesa personale. Analogamente, chi violerà i regolamenti condominiali, sarà passibile di sanzioni fino a mille euro. Non è tanto e non è solo l'onerosità crescente dell'abitare, ma è la facoltà autoritaria attribuita al primo pinco-pallo, di solito espressione della maggioranza stabile del condominio, di comminare sanzioni privatistiche a chi non frequenta gli ambienti nei quali si coalizzano i maggioritari o proprio se ne frega dello scatolone che contiene anche il suo minuscolo cassetto. Sarà soprattutto la beneficiata dei cultori dell'ordine borghese, dei sacerdoti del prestigio - sia pur condominiale - dei fabbricati di lusso, insieme alla canea degli sfigati dei vicoli e della periferia, a investire gli amministratori dei beni comuni ( se sapranno gestire con sottigliezza le assemblee ) di un potere, da investitura, vendicativo e penalizzante, di una gara fra facoltà e indigenza, anche temporanea, sanzionatoria di un non apparentamento morale che fa raggricciare la pelle e richiama alla mente il Capo fabbricato del ventennio fascista. Considerato che nel condominio sociale, pochissimi hanno una cultura - al di là della eventuale tecnologia accademica - che esuli dall'interpretazione prevalente dei regolamenti condominiali, stricto sensu o lato sensu, un altro tassello viene apportato al mosaico di una società che si vorrebbe rigidamente controllata. Bisogna, paganamente, invocare il Genio italico.

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