venerdì 30 dicembre 2011

Milone

Mi parlano tutti male delle banche, caro Milone. Temo che il ritornello diventerà una stentata sinfonia.
Parlar male delle banche è come sparare sulla Croce rossa. Fatto sta che, in previsione di un impoverimento delle fasce medie e basse della popolazione o, come si dice, di un rallentamento del trend, le banche riacquistano quel ruolo strategico che hanno avuto agli albori del meccanismo economico e che ho visto, dopo averne sentito parlare per l'Italia post bellica, nei paesi in via di sviluppo.
E' un fatto che beneficeranno di un correttivo ai loro marchiani errori degli ultimi decenni, commessi per influenza e incompetenza politica e non solo per il vento della finanza mondiale. Poi c'è stato, nelle more, un privato intento speculativo che ha riguardato persone e cricche, dato che momento e circostanze erano propizi. Così, gente senza qualità professionali ha lucrato due volte: prima una carriera burocratica ricca ed ossequiata, poi guadagni ingenti e buone uscite stratosferiche.
Il tutto ha avuto una sua logica, perversa ed ammirata.
Non c'è volantino, distribuito a cura delle categorie professionali che si sentono minacciate, che non rechi, come un refrain, almeno un inciso sui favori riservati alle banche.
Casomai a prescindere dal contesto descritto, la polemica prende perché generalisticamente fondata.
Chi sta in mezzo e disciplina il traffico, può avvantaggiarsi di molte situazioni.
Ma noi, non siamo una banca, bensì un club privé.
Vai a farlo capire al volgo, però.

I nostri frequentatori sono talmente assidui, da farmi pensare che pratichino il nostro sportello, come il medico, il confessore e, i meno vecchi, la moglie.
Sono sempre chez nous, secondo una biologia semplificata.
Fra chi pratica e osserva e chi crede ma non si sacrifica, edificazioni e mancanze ( di liquido ), la casistica delle grazie e dei peccati è costante.
Tendo alla a-gnosis, ma gli aspiranti agli Ordini superiori sono sempre nei pressi, ad estrarre le certificazioni delle ben note irregolarità. Più che delle medesime, sono timorosi delle censure, coerenti e totalitarie, degli Ordini episcopali interni.
La ripetitività elementare e comoda degli adempimenti degravanti, una sorta di purga dell'anima, tradiscono l'anemicità della fede e la rassicurazione conservatrice.

In fondo, sono gli attori di una pièce che prevede il dipanarsi di una trama costante, con protagonisti noti, che entrano in scena e ne escono con la regolarità prevista dal copione, per esiti compulsivi.

Milone

Sono diminuiti i consumi dei dolci, caro Milone e l'anno prossimo sarà recessivo, ufficialmente, addirittura in via previsionale.
La presa sul soldino, sempre ferrea, si è fatta meschina e la disoccupazione prende forma, soprattutto fra le fila di chi, senz'altro scopo che un lavoro, è emigrato e ora si trova letteralmente a spasso, costretto a mendicare un aiuto generico da chi ha occasionalmente conosciuto quando le vacche erano grasse, si fa per dire.
L'imprenditoria delle pulizie, che già lesinava ingaggi anche di mezz'ora, con spostamenti chilometrici, ha lasciato liberi moltissimi addetti. Gli orari si sono fatti antelucani e brevissimi. Si fa in tempo, dopo, a fare colazione.
Che in gran parte si tratti di egoismo cautelativo, lo si evince dalle immutate statistiche sulle vendite dei giochi elettronici, sui viaggi all'estero, pur drogati dalle tariffe low cost, sulla prostituzione.
Bologna è semideserta e lo resterà fin oltre l'Epifania. Le farmacie vendono prevalentemente metadone e antiacidi.
Il traffico di braccia e di altre parti anatomiche continua imperterrito, verso un paradiso ormai inaridito. La disponibilità si fa aspecifica, le sacche di emarginazione diventano visibili, l'equazione povero-criminale è di nuovo proponibile.
L'impossibilità di riservare un futuro prevedibile ai propri figli, l'inutilità prevalente di eventuali conoscenze e fin anche della buona volontà per assicurarsi il rispetto sociale, congiurano verso un futuro speculare al presente dei paesi efficienti e "virtuosi".: alle manifestazioni pubbliche e rivendicative, si sostituiranno i furti dei beni di consumo nei grandi magazzini, come questa estate, nel quartiere di Thottenam, a Londra.
Anche la cultura sociale si è rattrappita e prevalgono rancore, aggressività e rapina. Nonostante la miseria di questa filosofia, alla base fin dagli anni '80 del disastro attuale, non si manifestano anticorpi nell'organismo nazionale.
E' un altro aspetto della globalizzazione, cultural-propagandistica, che si impone.

martedì 27 dicembre 2011

Milone

Giorgio Bocca è discretamente scomparso nel giorno in cui le edicole erano chiuse.
Ha conteso a Indro Montanelli, per mezzo secolo, la palma del più popolare giornalista italiano.
Di carattere apparentemente dissimile, condivideva con Montanelli l'introspezione interiore e un vago senso d'amarezza.
Giorgio Bocca è stato, fino alla fine, un personaggio controverso.
Parlava poco e male, smozzicava, cioè, le frasi come colto da una stanchezza e da una sfiducia profonde.
Scriveva benissimo e in termini chiari, ma non superficialmente.
Ho condiviso le sue analisi al 50%, ma non ho mai smesso di leggerlo. Lui, per parte sua, non ha mai inclinato al politicamente corretto, al mediocre colpo, cadenzato, al cerchio e alla botte.
Negli ultimi anni ho dialogato con lui, via blog, sul risorgente fascismo, dopo la fine della prima repubblica, trovando piena corrispondenza d'analisi col rude partigiano, della mia stessa corrente politica e di pensiero.
Non per questo dovevamo andare d'accordo su tutto e un po' ridicola è la foga incensatoria di alcuni, come la meschina polemica di altri.
Amava dire: "c'è solo una cosa che conti. Un buon bicchiere di vino".

venerdì 23 dicembre 2011

Milone

Lavori di più, guadagni di più.
Io sono padrona di me stessa, ma se le commesse prendono servizio alle 9, per ingannare il tempo, comprano.
Filosofia commerciale di una profumiera.
Si chiama Maria Aparecida, una sorta di comparsa, alla nascita, della Madonna.
Non solo Morena la pensa così.

Quello cinese è un totalitarismo compiuto. La densità umana consente al sistema comu-capitalista di sacrificarne, anche fisicamente, quantità ingentissime, senza accusarne crisi alcuna, neppure rallentamenti.
Il sogno di ogni dispotismo.

Lo stato di salute di una democrazia si valuta anche dal livello della sua informazione.
Tralasciando l'informazione ademocratica del Credem'a me, che dire di ministri piangenti e negazionisti, in studi bianchi e coreografici, attorniati da politici e sindacalisti di contorno, con espressioni imbarazzate ed irritate, incerti su tutto, tranne che sul loro tornaconto personale?
Che sia già morta?

Esco per il rituale caffé. Sulla bussola, incrocio un avventore della nostra rivendita.
Fuori dalla porta, sull'insegna dell'Euromobiliare, una affiche, con una diavoletta. Sembra la pubblicità di un night club.
Invece è Santa Insolvenza, incollata, come un corollario necessario, alla nostra residua, ma solidissima, attività finanziaria.
Delibo e risalgo.
Sulla soglia reincrocio, in direzioni coordinate ma opposte, l'avventore della mia uscita.
Ideali porte girevoli.

Alle porte, si possono ammirare le mises del mondo che verrà. Abiti esausti, facce patibolari o sconvolte chiedono ricetto. Solo noi della casa del cameriere abbiamo ancora l'abito e le phisique du rol.

Fra le tante, evolute prestazioni che ammanniamo allo sportello, in queste more pre natalizie, ci sono numerosi trasferimenti di contante a favore di figli adulti e nipoti. Pigrizia, mancanza di fantasia o segni delle necessità incalzanti?

I Re Magi, nostri clienti, si affollano alle bussole. Ci viene raccomandato di farli entrare. "Ci portano dei soldi".

Milone

Così come se ne era andato, è tornato - che sia risorto? - Giovanni semi-decollato.
Strano giorno, il mercoledì, per riprendere servizio, soprattutto se si torna da Cancun.
Una cardiopatia, con fibrillazione atriale, non gliela toglie nessuno, dopo una vita last minute.

Quest'anno si parla poco del Natale; molto delle incertezze per il temuto cambio di regime....fiscale.
Meglio così. Il Natale sarà più raccolto - spero - tranne che per le famiglie nelle quali si parlerà, anche a Natale, maledicendolo, di Super Mario Bros.

La moda ha anticpato la società che verrà. Apriamo la porta a facce patibolari, sconvolte, infagottate in panni esausti. Ricchi e poveri non si distinguono, mimeticamente.
Solo noi della Casa del cameriere, possediamo l'abito e le phisique du rol.

Il ristagno degli utili rende vano il cortocircuito aziendalista. Di questi tempi ci si dovrebbe accontentare di mantenere le posizioni, dato che si conta su un gruppo storico di fedelissimi, intesi come clienti e come dipendenti, ma, se così fosse, verrebbe contraddetta la logica del capitalismo, anche se famigliare. Così, la spremitura della polpa, esangue, si accanisce sulle ossa e sulla pelle.
Campagne di incentivazione alle nascite - a prescindere dai fatti nostri - non avrebbero, in questa società, successo. Toccherà, quindi, agli extracomunitari e alle loro famiglie, sopportare il peso maggiore dei nostri egoismi.

Guarda chi c'è. La beneficiaria del meretricio pre Merlin. E' accompagnata da una sua lavorante che indossa ancora il grembiule. Quando escono, sembrano due suorine, la Superiora e la servente, nere e impastranate come sono. Vuole fare una gamma di operazioni infinite in tre minuti primi e senza spese. Al bar, all'angolo della famigerata impresa, è esposto, in originale, il tariffario delle marchette e i tempi contingentati per prezzo.
Assomigliano molto ai nostri tempi di lavoro, scanditi da figure assimilabili e prive di veste contrattuale.

Stasera, dopo la pena quotidiana, mi assiderò sulla poltrona del barbiere - gli sono affezionato, ma non posso fare a meno di assimilarlo alla mia scimmia pulitrice - che mi "spidocchierà", scioglierà l'intrico dellla mia peluria cranico-facciale e, per quaranta minuti, mi rilasserò.
Sempre che, dopo i fischi degli allarmatissimi sistemi, non si metta a suonare il telefono portatile e mi distolga dallo shampoo, dai grattini cerebrali e dalla frizione con l'asciugamano, dopo la disatalebanizzazione della barba del Profeta.

Milone

Anche i cari Leader muoiono e precipitano nel pianto e nello sconforto i fedeli.
Accadde così per il Grande, è stato perimenti per il caro. Lunga vita al grande Successore della dinastia dei pesci lessi.
Nonostante la fame e l'isolamento - anzi proprio per questo - il popolo può dar sfogo alla disperazione, pervertita in rimpianto per gli oppressori.
Chissà perché non credo che la loro propaganda, la loro infantile enfasi incensatoria, il coinvolgimento delle masse ignorate, sia dissimile dalla nostra propaganda da portale.
Chissà se propongono periodicamente dei questionari alla popolazione per conoscere i loro "bisogni", per sottometterli ai propri?
Chissà se, su questa base di consenso, incrementano la loro pressione?

Il rilancio della propaganda, scandita dai ritmi da cottimo, dalla intensificazione della mobilità per i ruoli minori, dalle ferie ad horas, dal volgare controllo personale sulle malattie e sulle gravidanze, i ritardi e le assenze, è figlio della stagnazione della redditività e dei dividendi.
Per questo si è riscatenata la guerra, con tutte le conseguenti inciviltà.

I nostri consueti clienti stanno diventando frenetici. Beneficiano di fonti informative confidenziali e si preparano a sgusciare nelle strette della loro immaginazione. E' uno spettacolo desolante e ridicolo.
Mi sto persuadendo che la natura del nostro servizio non muti dai piani bassi a quelli, compressi, del sotto tetto.. La clientela, da noi, viene a farsi sbrigare le faccenduole e ci riguarda come compiacenti domestici, sia pur per necessità.
Ecco spiegato l'ipocrita costume da cicisbei, che amenamente ci viene sollecitato da figure improbabili.

lunedì 19 dicembre 2011

Milone

Anche Vaclav Havel se ne è andato.
Ha tenuto viva e rappresentato la grande anima Ceca, durante la notte del regime comunista.
Ha animato Charta 77 ed ha impersonato la Resistenza attraverso la Cultura, diffusa e partecipata in quel popolo evoluto, non simpatico ai latini per diversità d'indole, ma con il quale si poteva conversare, in italiano, al Bar Slavia di Praga.
I Cechi non erano filo-occidentali; avevano sperimentato la doppiezza della diplomazia, quando il generale Patton, che occupava il Paese, si ritirò per fare entrare i Russi, dopo gli accordi di Yalta. Erano anti-Russi e rifiutavano le ferie gratuite sulle spiagge del Mar Nero, per non imbastardirsi.
Di quel periodo, Havel ha rappresentato, insieme ad altri meno noti e al grande romanizere Milan Kundera - che vedrà declinare la sua opera quando assumerà la lingua francese, per rifarsi con la critica letteraria, pittorica e musicale, nella quale continua ad eccellere - lo spirito, nutrito ed arricchito di contenuti e di principi, non piegabili da influssi volgari. Fu personalmente libero e, in virtù di questo, riuscì ad esserlo anche all'interno di un sistema totalitario, che, per mantenersi, contava esclusivamente sulla "massa".
Il totalitarismo oppresse i Cechi, ma non li piegò mai.
Ricordo gli spettacoli teatrali alle ore 18, i samizdat con tutti gli aggiornamenti culturali ed informativi, diffusissimi orizzontalmente.
Ricordo poi le notti nomadi, nella città stupenda, privilegio di noi stranieri, in comnpagnia di qualche operaio al lavoro e delle macchine della polizia che sfrecciavano nel deserto, senza mai infastidirci o fermarci.
Oggi, il mercatismo e gli idoli del consumismo hanno cercato di sovrapporsi allo spirito di libertà, prostituendone i contenuti e, nelle giovani generazioni meno acculturate, hanno trovato una platea ricettiva, emarginando con il rumore della pubblicità, quei sentimenti, quei valori e quei pensieri. In una parte - quella più superficiale - la venalità e il luccichio hanno opacizzato quell'indoito sentimento interiore che ha riempito di senso l'esistenza di tanti uomini e donne, noti e ignoti. Facilmente, il consumismo ha trovato la sua "massa", in un meccanismo che non prevede né esito, né obiettivo, ma solo un insensato moto perpetuo, più difficile, per troppi, da avvertire.

venerdì 16 dicembre 2011

Milone

Dall'assemblea di ieri, caro Milone, sono emerse due verità lapalissiane: la "manovra" che, nottetempo, verrà "siglata" domani, sarà a saldi invariati, come quella di Super Mario Bros, rilanciatissimo, per Natale, dalla Nintendo.
Alludo cripticamente al Contratto di lavoro che, come i ladri di Pisa, la "parti" stipuleranno senza che i lavoratori siano stati consultati sui suoi contenuti. Verrà poi illustrato per la scontata approvazione.
Sarà approvato perchè conterrà un inadeguato adeguamento retributivo, quello compatibile fra la domanda e l'offerte ufficiose, in cambio dell'abolizione della "banca delle ore", che fu istituita per superare, nei fatti e non in diritto, le varie tipologie di permessi che il CCNL ancora prevede, seppur desuete. Forse saranno rianimati i permessi non retribuiti, purchè siano pari ai tre giorni più uno dell'attuale regime. Forse, modularmente, sarà aumentato l'orario di sportello, che, per noi, avrebbe anche il vantaggio di assicuarre un più prolungato servizio di portineria, senza assumere atteggiamenti carbonari, vagamente cospiratori - pardon complici - dato che non vengono pagati, nè recuperati.
La seconda constatazione riguarda l'anemicità dei diritti dei lavoratori in Credem'a me, sia sul piano normativo, sia su quello retributivo, non esclusa, per essere ipocriti, come costuma, una complice evasione contributiva, del tutto analoga a quella delle domestiche, che, per lucrare qualche spicciolo in più, non "vogliono" essere messe in "regola".
E' così vero che, da una comparazione empirica fra valore del premio di produttività- redditività e tasso di scioperosità fra le diverse aziende bancarie, risulta un'equazione all'incontrario per quanto ci riguarda. Così come per ogni altra categoria contrattuale, che, fra l'altro, l'azienda rinegozia con pretesti ricorrenti ogni qual volta le viene estorto un adeguamento parzialissimo alle regole comuni.
E' inoltre vero che l'onere per retribuzioni al Credm'a me è affine alla media di sistema.
Dove finiscono, allora, i soldi?
Nelle tasche capienti di una ristretta élite economica, costituita dai verici aziendali, a scalare, in granitica coerenza comportamentale ed espressiva di tutte le alte figure "manageriali" che lucrano le proprie prebende sulla redditività di "competenza", con un evidente schiacciamento delle retribuzioni impiegatizie. Su questa base, si sviluppano, come i funghi dopo una pioggia, i manierismi, le falsificazioni e l'ideologia pappagallesca.
In cosa consiste, allora, la seconda verità lapalissiana?
Semplicemente in una constatazione; come fa il Sindacato a rappresentare i lavoratori se questi non scioperano?
Plebe e possidenti uniti nella lotta.
Oggi, "il Gonfio", così carismaticamente chiamato - ma non da me - è assente.
E' morta la mamma di un suo amico, tre anni dopo il papà.
Proprio oggi!!

mercoledì 14 dicembre 2011

Milone

Andremo, Milone, all'assemblea del Consiglio pastorale del Credem'a me.
Mancherà solo il neo-assunto Christian 2°, che presidierà lo sportello, nella presunzione che il cartello, affisso all'esterno, in cui si accenna ad un servizio minore, sia sufficiente a scoraggiare l'avvento.
In realtà si vuole tutelare la sua ingenua buona fede e non indurlo a credere di essere ancora titolare di quei diritti civili di cui gli hanno parlato a scuola.
L'ultimo precetto osservato - i colleghi partecipanti sembrano chiamati ad avvalorare una consuetudine spenta e vi si prestano diligentemente - è stato triste e noioso, tanto che anche il delegato della CGIL, a sua volta precettato per dare una parvenza di condivisione e di unitarietà alla celebrazione, dopo la relazione se ne è andato, lasciando campo libero al sermone Credem'a me.
Nelle banche normali, l'addetto alle cassette di sicurezza e l'usciere non possono partecipare alle assemblee pomeridiane e si riuniscono, la mattina successiva, insieme al part-time.
Noi, semplicemente, non avendo inquadramenti, neppure funzionali, per favorire la crescita degli utili, proteggiamo dalle influenze le anime del limbo, non ancora confermate nella fede.
E' un'illegalità bella e buona. Eppure, se interrogati, gli esclusi asserirebbero di essere volontari, anche se, per evitare guai, dovuti all'inesperienza, non apriranno neppure la porta, questo pomeriggio, acquattandosi in qualche ridotta, dalla quale guatare, però, il monitor, onde consentire il transito dei dotati di appuntamento e dei nostri eleganti fattorini.
Va beh, Milone, io ci vado perché spero nelle varie ed eventuali, per ricordare a questi ignavi che la loro non è vita, ma insensato trascorrere. Quanto a me, invece, punto deciso sui settant'anni, anche se non mi serviranno a raggiungere il traguardo.
L'hanno spostato.
I ritmi, se possibile, si fanno ancora più concitati. la rozza utenza non si fa scoraggiare dal cartello, anzi si fa ancora più molesta. L'RDE marcatempo gira per le postazioni di lavoro, tanto che una cliente ucraina - sottovoce - come piace al Credem'a me - mi sussurra che le ricorda i suoi capataz spioni di quando lavorava nel suo paese.
Dato che rischio l'inumazione nelle mura della Sede, devo centellinare i miei tempi di vita e non posso sprecarne le schegge, soffermandomi nell'intervallo.
Per cui, sono costretto a salutarti, amico mio.

giovedì 8 dicembre 2011

Milone

In questa ovattata mattinata invernale, nella quale le luci crepuscolari delle lampadine a risparmio "energetico" ci apparentano alla succursale della Certosa, avverto, felpato e sforzato, il borbottio del nostro cappellano.
Di che cosa sta gorgogliando?
Dei costi del gasolio con un itinerante - certamente prenderà iniziative per l'adeguamento della diaria - confrontandoli con i suoi oneri ( che gli vengono rimborsati dal sindacato ), per scivolare poi sulla previdenza.
E' la classica mentalità vicaria dei chierici, che devono i loro benefici ai possidenti ed educano i poveri ad accontentarsi ( Bertone docet! ), in cambio di esenzioni varie. Tutto il contrario di un normale, non rivoluzionario, costume democratico.
Temo che l'alleanza fra benestanti e plebe - l'architrave del Credem'a me, di tutti i Credem'a me - stia per riproporsi.
Mario Monti sembra, anche nell'aspetto, il feudatario preferito dell'Imperatrice teutonica ( la culona inchiavabile del Cavaliere nostrano ). O così o pomì. Come è pieno di Passione e Responsabilità il P.D.
Ho provato ad accennare ai miei colleghi pischelli, che, nell'ambito di una mentalità materialistica, fra il fascismo aziendale e il comunismo ( capitalismo ) statale, all'atto pratico, non avrebbero apprezzato differenze. L'occhio vacuo mi ha sconsigliato dall'insistere.

Si affaccia la nuova badante della Maitresse fondatrice. La ragazzina asiatica ha lasciato la casa; con una novantenne, non ne poteva più. E' stata sostituita da una signora ucraina, ormai anziana, che, convivendo con una sorda totale, non può fare esrcizio di lingua - grammaticale e sintattica - e non profferisce verbo nel nostro idioma.

Anche la Responsabile locale di Marella si chiama Morena. portava, questa mattina, con ostentazione, il suo nome, inciso su orecchini di foggia ottomana. Dev'essere un toponimo dirigenziale.

Due dame, dotate di appuntamento, nel passare con il cane al guinzaglio, ci avvertono - come se ce ne importasse qualcosa - che la bestiola "ha già fatto tutto". L'una asserisce, l'altra conferma.
In ogni caso, l'RDE che cosa ci sta a fare, a parte la spia?

Anna dei miracoli dev'essere in sala parto - salvo inammissibili ritardi -. Con un po' di Passione e di responsabilità, dopo ben tre giorni di riposo, lunedì prossimo potrebbe riprendere servizio, portandosi il pupo appresso, come faceva prima.

martedì 6 dicembre 2011

Milone

Super Mario Bros poteva rappresentare una speranza solo per chi non aveva conosciuto i suoi prodotti.
Venne infatti ( in Galelea? ) la moda dei bocconiani, allorquando alcuni fra costoro, i meno dotati di Famiglia, furono costretti a prendere in considerazione anche un breve impiego bancario per attestarsi poi nella mediocre categoria dei Quadri.
Mai bocconiano, in precedenza, aveva mai ambito neppure al ben più remunerato funzionariato.
Vennero dunque a noi i bocconiani poveri; per un mese fecero anche i cassieri e, in quattro anni, "conobbero" tutti i comparti bancari - ben delimitati e organizzati - per accedere a ruoli di Capi agenzia o Segretari di Direzione.
Fu in quelle attribuzioni che ne conoscemmo la meschinità ipocrita, mascherata, cioè, da maniere, apprese in corsi complementari alla Bocconi.
A pari condizioni e ruoli, corrispose lo stesso sostanziale contegno.
Al pari degli altri, però, quando avevano bisogno di un alloggio, per esempio, pietivano insistentemente all'uscio dei Tribuni della plebe.
Il vecchio Retore del padronato ha anche ringraziato il suo Cavaliere per la proroga, rinunciato alle sue spettanze ministeriali, beneficiato del pianto del Ministro del Welafre e non ha degnato di un cenno quel pover'uomo di Bersani che ha fatto, certamente e per fortuna, l'ultimo salasso alla sua armata Brancaleone, altrimenti detta Gioiosa macchina da guerra.
A me, personalmente, sta bene. Non ho mai considerato il lavoro una maledizione biblica, se svolto secondo regole civili ed evolute - su questo, si vedrà - spero solo che, dopo di te, Milone, il portale mantenga un piccolo spazio dell'accesso, per mezzo del quale mantenere un dialogo - dia logos - con "il mondo esterno".
Quello che infatti colpisce è l'assoluta catatonicità di questi impinguinati colleghi, che, mentre i social network esplodono, non sanno replicare nulla a quei pochi clienti che si prendono la briga di interrogarli sulla prima manovra del Governo neutro.
Con fatalismo, psrtenopeo, direi, sospirano un beh!
I giardiacaccia della nostra Lady Morena Chatterly si aggirano per i box, come farebbe il mio Beagle: sbirciano, ascoltano, controllano.
Per fortuna non alzano la zampa.

Il Credem'a me è rimasto fedele alla sua Vocazione di Braccio secolare e finanziario, non dell'imprenditoria privata in genere - come è scritto nel Volume commemorativo dei suoi dichiarati cent'anni - ma di quella che, proveniente dai redditi dominicali - decisamente una sorta di mano morta - in parte investiti in attività di trasformazione, in parte gestiti, anzi, fatti gestire, in termini staticamente finanziari e sempre pronti ad approfittare delle sventure imprenditoriali altrui, mantiene coesa una confraternita d'interessi e di sedicenti valori irranciditi.
In via dell'Indipendenza, come in via Mazzini, alla pletora di bottegai della zona, si aggiunge un circoscritto Consorzio di benestanti, ex nobili - molto decaduti nell'aspetto - oculati e profittevoli sfruttatori di ogni situazione che le dinamiche di mercato offrano alle loro ridotte di puntamento.
Proprio come il mio Beagle.

venerdì 2 dicembre 2011

Milone

Lo spettacolo quotidiano, fornito gratuitamente dagli avventori, conferma l'invarianza della scimmiesca mimica, con la quale gli evoluti primati, storicamente, attestano la loro qualità.
Il pieno di sé, l'edonista, la professionista, la vedova, il reddituario, si approcciano alla rappresentazione della loro incompiuta sostanza con estensioni laterali del cranio. L'eloquio vorrebbe essere essenziale e puntuale; si rivela limitato e, se si entra in area critica, si irrigidisce sulla soglia dell'incipiente incompetenza.
Le espressioni obbediscono alle convenzioni sociali o pseudo sociali a cui si appartiene o alle quali si aspira.
Bisogna farli rimbalzare, senza contraddire apertamente la loro presunzione. Poi, come sono venuti, se ne andranno. Purtroppo, ritorneranno, ma la pantomima non cambierà. Alla lunga, annoiano.
Ci sono poi quelli che lavorano per loro, spesso immigrati.
Costoro hanno un atteggiamento fra l'insicuro e l'arrogante, se sono giovani e singles. Il soldino è la loro unica dimensione importata: quando hanno conseguito uno stipendio, hanno creduto di toccare il cielo, poi si sono accorti che per soddisfare un desiderio e non una necessità, i soldi non ci sono mai, comunque.
Poi ci sono gli arricchiti, dei quali gli asini sono la maggior parte.
Di solito, questi ultimi, fanno i piedi alle mosche, le punte alle matite.
Vanno assecondati, dopo aver spento l'audio. Esauriti i puntigli, vanno in tournée a replicare.
Infine, ci sono gli incerti.
Incerti del loro status, che sentono infimo, insignificante. Taluni sono loschi, insinuanti, talaltri lamentosi. Alcuni accentuano la bonomia o la gergalità, cercando di superare gli ostacoli, in realtà puramente mentali, ma avvertiti come insuperabili.
Si arrotolano, chiedono di soppiatto, incamerano con un movimento monco, sorridono in tralice mentre si allontanano.
Un ritardatario, membro di una brigata che deve evadere alcune pratiche all'Euromobiliare, si attacca letteralmente al pulsante della bussola, scambiandolo per un campanello. Riceve lo stesso trattamento di tutti gli altri. Un po' curvo, nello sforzo, arranca verso la meta.
Uno smemorato dimentica il nome del beneficiario di un bonifico. E' titolare unico di una pizzeria di cui è anche l'unico lavorante. Finge di non capire e chiede, richiede, comincia a balbettare che passerà a firmare lunedì. Più tardi non può, deve fare delle consegne.
Lo conosco e abbozzo.
Due signore in nero fanno fischiare insopportabilmente la bussola. Incedono scoordinatamente verso i sacri tempietti da cui si ottiene la grazia fiscale.
Telefona una tutrice dall'accento irritante: non conosco la tutelata, ma la tutela è poco tutelante.

Milone

Questa sera, un centinaio di coscritti:"tu ci vai? Per forza, Credem", si radunerà in un casale , attrezzato ad azienda, così da sentirsi sempre a casa.
I due raccomandati, smaccati, di questa sede, provvedono alle conferme dei posti, anzi, uno. L'altro è mobilitato per l'affluenza al C4.
Il C4, fuori orario, non è pagato; la cena, amicale e spintanea - almeno a livello interiore, psicologico, per la radiazione di qualsiasi soggettività - sarà a carico di ciascuno dei partecipanti, come i bolli sull'estratto conto.
Chissà se ci sarà anche l'Arciprete?
Il primo segreto per arricchirsi è risparmiare, soprattutto con i famigli, con i quali la forma reputazionale non serve.

Ieri mi ha telefonato la Lufthansa: voleva proporci sconti e facilitazioni sulle tratte nazionali e internazionali, per esigenze di lavoro e viaggi d'affari.
Ho fornito loro il numero competente.
Non sono sicuro che non abbiano sortito effetto: Adolfo dovrà pur andare, qualche volta, sul Nido delle aquile, la selezionata dirigenza dovrà pur visitare, una volta nella vita, la filiale di Enna.
La massa indistinta, proprio per questo così costantemente attenzionata, citata, esaltata a chiacchiere e slogans, continuerà ad arrabattarsi con i suoi mezzi e a prorrpie ( prevalenti ) spese, soprattutto fisiche e nervose.
Più opportuno sarebbe sottoscrivere per loro, pardon: fargli sottoscrivere un abbonamento ai mezzi pubblici, nel rispetto di un contratto - l'unico legame che conti - a prestazioni corrispettive, cioè su di un piano di realistica parità.

giovedì 1 dicembre 2011

Milone

Quando assegnate i moduli per i corsi on line, preoccupatevi, per favore, di rileggerli: in quello sulla prevenzione del terrorismo e del riciclaggio al medesimo fine, si parla ancora della possibilità del cambio lira-euro e viceversa.
Distrazione o preveggenza?
Non ci sono solo i contributi alla formazione da lucrare, mentre lavoriamo allo sportello.
Fatelo, se non altro, per la natura reputazionale della faccenda.

Continua il teatrino dell'evasione e dell'occultamento dei beni. Oggi sono stato richiesto di un sacco di plastica per trasportare beni custoditi in cassetta di sicurezza: ho consegnato una busta di cassa che è uscita con il cliente, piena a metà.

I più improbabili custodi dei valori immaginari che sono il substrato, molto sub, culturale della borgesia piccola e mediocre, cercano di contagiarmi con la loro nevrosi dei limiti di prelevamento esenti da segnalazione. Il bello è che si innervosiscono loro.
Ataviche mentalità che devono "armonizzarsi" con altrettanto ataviche mentalità tedesche.
Rappresentazioni minori - molto minori - pirandelliane.

Milone

Sarà come ripete il vecchio Adolfo, ma questa pretesa estetizzante di extra territorialità, questo rassicurare gli avanguardisti circa i destini dell'Azienda, sa molto della propaganda dei regimi scricchiolanti.
Scricchiolanti, in che termini?
Probabilmente in quelli di una potenziale insidia agli equilibri finanziari interni, che hanno mantenuto coesa, perché ben pagata, la seriosa brigata, l'austero manipolo.
Quotidianamente, i nostri aficionados mi rivelano aspetti non "dichiarati" della loro subconscia personalità: " Buongiorno, ah!ah!ah! Ho un grande mal di pancia! Mi cambieberebbe qualche foglietto da cinquecento? Ho sentito dire, anzi pare proprio, che non potrò più usarli per qualche "pagamento".
Non vedo perché. Che si tratti di pagamenti in nero?
Sono tanti/e quelli che lo fanno.
Le donne sono più discrete. portano un semi sorriso mesto sul volto provato dal sacrificio ed operano per 2.450 euro a botta.
Non tutte.
Qualcuna, essenziale e apparentemente sicura - in questa fase - va "in cassetta", estrae e occulta.
Ieri mi sembrava di essere, più di sempre, alla "riva dei bruti": la sequenza, individuale ma ininterrotta dei peccatori-pagatori, che, per dispetto, solo l'ultimo giorno onoravano i loro impegni pubblici e comuni, compendiava l'afflusso personalizzato delle anime alla punizione, per aver presunto di sé, sola importanza.
Speriamo che sia solo l'inizio e che i declassati non trovino alleanza con la plebe, come tante volte, purtroppo, è storicamente avvenuto.
Ma, a giudicare da quà dentro. temo che le condizioni perché ciò avvenga ancora, siano immutate, generazione dopo generazione.