venerdì 30 dicembre 2011

Milone

Mi parlano tutti male delle banche, caro Milone. Temo che il ritornello diventerà una stentata sinfonia.
Parlar male delle banche è come sparare sulla Croce rossa. Fatto sta che, in previsione di un impoverimento delle fasce medie e basse della popolazione o, come si dice, di un rallentamento del trend, le banche riacquistano quel ruolo strategico che hanno avuto agli albori del meccanismo economico e che ho visto, dopo averne sentito parlare per l'Italia post bellica, nei paesi in via di sviluppo.
E' un fatto che beneficeranno di un correttivo ai loro marchiani errori degli ultimi decenni, commessi per influenza e incompetenza politica e non solo per il vento della finanza mondiale. Poi c'è stato, nelle more, un privato intento speculativo che ha riguardato persone e cricche, dato che momento e circostanze erano propizi. Così, gente senza qualità professionali ha lucrato due volte: prima una carriera burocratica ricca ed ossequiata, poi guadagni ingenti e buone uscite stratosferiche.
Il tutto ha avuto una sua logica, perversa ed ammirata.
Non c'è volantino, distribuito a cura delle categorie professionali che si sentono minacciate, che non rechi, come un refrain, almeno un inciso sui favori riservati alle banche.
Casomai a prescindere dal contesto descritto, la polemica prende perché generalisticamente fondata.
Chi sta in mezzo e disciplina il traffico, può avvantaggiarsi di molte situazioni.
Ma noi, non siamo una banca, bensì un club privé.
Vai a farlo capire al volgo, però.

I nostri frequentatori sono talmente assidui, da farmi pensare che pratichino il nostro sportello, come il medico, il confessore e, i meno vecchi, la moglie.
Sono sempre chez nous, secondo una biologia semplificata.
Fra chi pratica e osserva e chi crede ma non si sacrifica, edificazioni e mancanze ( di liquido ), la casistica delle grazie e dei peccati è costante.
Tendo alla a-gnosis, ma gli aspiranti agli Ordini superiori sono sempre nei pressi, ad estrarre le certificazioni delle ben note irregolarità. Più che delle medesime, sono timorosi delle censure, coerenti e totalitarie, degli Ordini episcopali interni.
La ripetitività elementare e comoda degli adempimenti degravanti, una sorta di purga dell'anima, tradiscono l'anemicità della fede e la rassicurazione conservatrice.

In fondo, sono gli attori di una pièce che prevede il dipanarsi di una trama costante, con protagonisti noti, che entrano in scena e ne escono con la regolarità prevista dal copione, per esiti compulsivi.

Milone

Sono diminuiti i consumi dei dolci, caro Milone e l'anno prossimo sarà recessivo, ufficialmente, addirittura in via previsionale.
La presa sul soldino, sempre ferrea, si è fatta meschina e la disoccupazione prende forma, soprattutto fra le fila di chi, senz'altro scopo che un lavoro, è emigrato e ora si trova letteralmente a spasso, costretto a mendicare un aiuto generico da chi ha occasionalmente conosciuto quando le vacche erano grasse, si fa per dire.
L'imprenditoria delle pulizie, che già lesinava ingaggi anche di mezz'ora, con spostamenti chilometrici, ha lasciato liberi moltissimi addetti. Gli orari si sono fatti antelucani e brevissimi. Si fa in tempo, dopo, a fare colazione.
Che in gran parte si tratti di egoismo cautelativo, lo si evince dalle immutate statistiche sulle vendite dei giochi elettronici, sui viaggi all'estero, pur drogati dalle tariffe low cost, sulla prostituzione.
Bologna è semideserta e lo resterà fin oltre l'Epifania. Le farmacie vendono prevalentemente metadone e antiacidi.
Il traffico di braccia e di altre parti anatomiche continua imperterrito, verso un paradiso ormai inaridito. La disponibilità si fa aspecifica, le sacche di emarginazione diventano visibili, l'equazione povero-criminale è di nuovo proponibile.
L'impossibilità di riservare un futuro prevedibile ai propri figli, l'inutilità prevalente di eventuali conoscenze e fin anche della buona volontà per assicurarsi il rispetto sociale, congiurano verso un futuro speculare al presente dei paesi efficienti e "virtuosi".: alle manifestazioni pubbliche e rivendicative, si sostituiranno i furti dei beni di consumo nei grandi magazzini, come questa estate, nel quartiere di Thottenam, a Londra.
Anche la cultura sociale si è rattrappita e prevalgono rancore, aggressività e rapina. Nonostante la miseria di questa filosofia, alla base fin dagli anni '80 del disastro attuale, non si manifestano anticorpi nell'organismo nazionale.
E' un altro aspetto della globalizzazione, cultural-propagandistica, che si impone.

martedì 27 dicembre 2011

Milone

Giorgio Bocca è discretamente scomparso nel giorno in cui le edicole erano chiuse.
Ha conteso a Indro Montanelli, per mezzo secolo, la palma del più popolare giornalista italiano.
Di carattere apparentemente dissimile, condivideva con Montanelli l'introspezione interiore e un vago senso d'amarezza.
Giorgio Bocca è stato, fino alla fine, un personaggio controverso.
Parlava poco e male, smozzicava, cioè, le frasi come colto da una stanchezza e da una sfiducia profonde.
Scriveva benissimo e in termini chiari, ma non superficialmente.
Ho condiviso le sue analisi al 50%, ma non ho mai smesso di leggerlo. Lui, per parte sua, non ha mai inclinato al politicamente corretto, al mediocre colpo, cadenzato, al cerchio e alla botte.
Negli ultimi anni ho dialogato con lui, via blog, sul risorgente fascismo, dopo la fine della prima repubblica, trovando piena corrispondenza d'analisi col rude partigiano, della mia stessa corrente politica e di pensiero.
Non per questo dovevamo andare d'accordo su tutto e un po' ridicola è la foga incensatoria di alcuni, come la meschina polemica di altri.
Amava dire: "c'è solo una cosa che conti. Un buon bicchiere di vino".

venerdì 23 dicembre 2011

Milone

Lavori di più, guadagni di più.
Io sono padrona di me stessa, ma se le commesse prendono servizio alle 9, per ingannare il tempo, comprano.
Filosofia commerciale di una profumiera.
Si chiama Maria Aparecida, una sorta di comparsa, alla nascita, della Madonna.
Non solo Morena la pensa così.

Quello cinese è un totalitarismo compiuto. La densità umana consente al sistema comu-capitalista di sacrificarne, anche fisicamente, quantità ingentissime, senza accusarne crisi alcuna, neppure rallentamenti.
Il sogno di ogni dispotismo.

Lo stato di salute di una democrazia si valuta anche dal livello della sua informazione.
Tralasciando l'informazione ademocratica del Credem'a me, che dire di ministri piangenti e negazionisti, in studi bianchi e coreografici, attorniati da politici e sindacalisti di contorno, con espressioni imbarazzate ed irritate, incerti su tutto, tranne che sul loro tornaconto personale?
Che sia già morta?

Esco per il rituale caffé. Sulla bussola, incrocio un avventore della nostra rivendita.
Fuori dalla porta, sull'insegna dell'Euromobiliare, una affiche, con una diavoletta. Sembra la pubblicità di un night club.
Invece è Santa Insolvenza, incollata, come un corollario necessario, alla nostra residua, ma solidissima, attività finanziaria.
Delibo e risalgo.
Sulla soglia reincrocio, in direzioni coordinate ma opposte, l'avventore della mia uscita.
Ideali porte girevoli.

Alle porte, si possono ammirare le mises del mondo che verrà. Abiti esausti, facce patibolari o sconvolte chiedono ricetto. Solo noi della casa del cameriere abbiamo ancora l'abito e le phisique du rol.

Fra le tante, evolute prestazioni che ammanniamo allo sportello, in queste more pre natalizie, ci sono numerosi trasferimenti di contante a favore di figli adulti e nipoti. Pigrizia, mancanza di fantasia o segni delle necessità incalzanti?

I Re Magi, nostri clienti, si affollano alle bussole. Ci viene raccomandato di farli entrare. "Ci portano dei soldi".

Milone

Così come se ne era andato, è tornato - che sia risorto? - Giovanni semi-decollato.
Strano giorno, il mercoledì, per riprendere servizio, soprattutto se si torna da Cancun.
Una cardiopatia, con fibrillazione atriale, non gliela toglie nessuno, dopo una vita last minute.

Quest'anno si parla poco del Natale; molto delle incertezze per il temuto cambio di regime....fiscale.
Meglio così. Il Natale sarà più raccolto - spero - tranne che per le famiglie nelle quali si parlerà, anche a Natale, maledicendolo, di Super Mario Bros.

La moda ha anticpato la società che verrà. Apriamo la porta a facce patibolari, sconvolte, infagottate in panni esausti. Ricchi e poveri non si distinguono, mimeticamente.
Solo noi della Casa del cameriere, possediamo l'abito e le phisique du rol.

Il ristagno degli utili rende vano il cortocircuito aziendalista. Di questi tempi ci si dovrebbe accontentare di mantenere le posizioni, dato che si conta su un gruppo storico di fedelissimi, intesi come clienti e come dipendenti, ma, se così fosse, verrebbe contraddetta la logica del capitalismo, anche se famigliare. Così, la spremitura della polpa, esangue, si accanisce sulle ossa e sulla pelle.
Campagne di incentivazione alle nascite - a prescindere dai fatti nostri - non avrebbero, in questa società, successo. Toccherà, quindi, agli extracomunitari e alle loro famiglie, sopportare il peso maggiore dei nostri egoismi.

Guarda chi c'è. La beneficiaria del meretricio pre Merlin. E' accompagnata da una sua lavorante che indossa ancora il grembiule. Quando escono, sembrano due suorine, la Superiora e la servente, nere e impastranate come sono. Vuole fare una gamma di operazioni infinite in tre minuti primi e senza spese. Al bar, all'angolo della famigerata impresa, è esposto, in originale, il tariffario delle marchette e i tempi contingentati per prezzo.
Assomigliano molto ai nostri tempi di lavoro, scanditi da figure assimilabili e prive di veste contrattuale.

Stasera, dopo la pena quotidiana, mi assiderò sulla poltrona del barbiere - gli sono affezionato, ma non posso fare a meno di assimilarlo alla mia scimmia pulitrice - che mi "spidocchierà", scioglierà l'intrico dellla mia peluria cranico-facciale e, per quaranta minuti, mi rilasserò.
Sempre che, dopo i fischi degli allarmatissimi sistemi, non si metta a suonare il telefono portatile e mi distolga dallo shampoo, dai grattini cerebrali e dalla frizione con l'asciugamano, dopo la disatalebanizzazione della barba del Profeta.

Milone

Anche i cari Leader muoiono e precipitano nel pianto e nello sconforto i fedeli.
Accadde così per il Grande, è stato perimenti per il caro. Lunga vita al grande Successore della dinastia dei pesci lessi.
Nonostante la fame e l'isolamento - anzi proprio per questo - il popolo può dar sfogo alla disperazione, pervertita in rimpianto per gli oppressori.
Chissà perché non credo che la loro propaganda, la loro infantile enfasi incensatoria, il coinvolgimento delle masse ignorate, sia dissimile dalla nostra propaganda da portale.
Chissà se propongono periodicamente dei questionari alla popolazione per conoscere i loro "bisogni", per sottometterli ai propri?
Chissà se, su questa base di consenso, incrementano la loro pressione?

Il rilancio della propaganda, scandita dai ritmi da cottimo, dalla intensificazione della mobilità per i ruoli minori, dalle ferie ad horas, dal volgare controllo personale sulle malattie e sulle gravidanze, i ritardi e le assenze, è figlio della stagnazione della redditività e dei dividendi.
Per questo si è riscatenata la guerra, con tutte le conseguenti inciviltà.

I nostri consueti clienti stanno diventando frenetici. Beneficiano di fonti informative confidenziali e si preparano a sgusciare nelle strette della loro immaginazione. E' uno spettacolo desolante e ridicolo.
Mi sto persuadendo che la natura del nostro servizio non muti dai piani bassi a quelli, compressi, del sotto tetto.. La clientela, da noi, viene a farsi sbrigare le faccenduole e ci riguarda come compiacenti domestici, sia pur per necessità.
Ecco spiegato l'ipocrita costume da cicisbei, che amenamente ci viene sollecitato da figure improbabili.

lunedì 19 dicembre 2011

Milone

Anche Vaclav Havel se ne è andato.
Ha tenuto viva e rappresentato la grande anima Ceca, durante la notte del regime comunista.
Ha animato Charta 77 ed ha impersonato la Resistenza attraverso la Cultura, diffusa e partecipata in quel popolo evoluto, non simpatico ai latini per diversità d'indole, ma con il quale si poteva conversare, in italiano, al Bar Slavia di Praga.
I Cechi non erano filo-occidentali; avevano sperimentato la doppiezza della diplomazia, quando il generale Patton, che occupava il Paese, si ritirò per fare entrare i Russi, dopo gli accordi di Yalta. Erano anti-Russi e rifiutavano le ferie gratuite sulle spiagge del Mar Nero, per non imbastardirsi.
Di quel periodo, Havel ha rappresentato, insieme ad altri meno noti e al grande romanizere Milan Kundera - che vedrà declinare la sua opera quando assumerà la lingua francese, per rifarsi con la critica letteraria, pittorica e musicale, nella quale continua ad eccellere - lo spirito, nutrito ed arricchito di contenuti e di principi, non piegabili da influssi volgari. Fu personalmente libero e, in virtù di questo, riuscì ad esserlo anche all'interno di un sistema totalitario, che, per mantenersi, contava esclusivamente sulla "massa".
Il totalitarismo oppresse i Cechi, ma non li piegò mai.
Ricordo gli spettacoli teatrali alle ore 18, i samizdat con tutti gli aggiornamenti culturali ed informativi, diffusissimi orizzontalmente.
Ricordo poi le notti nomadi, nella città stupenda, privilegio di noi stranieri, in comnpagnia di qualche operaio al lavoro e delle macchine della polizia che sfrecciavano nel deserto, senza mai infastidirci o fermarci.
Oggi, il mercatismo e gli idoli del consumismo hanno cercato di sovrapporsi allo spirito di libertà, prostituendone i contenuti e, nelle giovani generazioni meno acculturate, hanno trovato una platea ricettiva, emarginando con il rumore della pubblicità, quei sentimenti, quei valori e quei pensieri. In una parte - quella più superficiale - la venalità e il luccichio hanno opacizzato quell'indoito sentimento interiore che ha riempito di senso l'esistenza di tanti uomini e donne, noti e ignoti. Facilmente, il consumismo ha trovato la sua "massa", in un meccanismo che non prevede né esito, né obiettivo, ma solo un insensato moto perpetuo, più difficile, per troppi, da avvertire.

venerdì 16 dicembre 2011

Milone

Dall'assemblea di ieri, caro Milone, sono emerse due verità lapalissiane: la "manovra" che, nottetempo, verrà "siglata" domani, sarà a saldi invariati, come quella di Super Mario Bros, rilanciatissimo, per Natale, dalla Nintendo.
Alludo cripticamente al Contratto di lavoro che, come i ladri di Pisa, la "parti" stipuleranno senza che i lavoratori siano stati consultati sui suoi contenuti. Verrà poi illustrato per la scontata approvazione.
Sarà approvato perchè conterrà un inadeguato adeguamento retributivo, quello compatibile fra la domanda e l'offerte ufficiose, in cambio dell'abolizione della "banca delle ore", che fu istituita per superare, nei fatti e non in diritto, le varie tipologie di permessi che il CCNL ancora prevede, seppur desuete. Forse saranno rianimati i permessi non retribuiti, purchè siano pari ai tre giorni più uno dell'attuale regime. Forse, modularmente, sarà aumentato l'orario di sportello, che, per noi, avrebbe anche il vantaggio di assicuarre un più prolungato servizio di portineria, senza assumere atteggiamenti carbonari, vagamente cospiratori - pardon complici - dato che non vengono pagati, nè recuperati.
La seconda constatazione riguarda l'anemicità dei diritti dei lavoratori in Credem'a me, sia sul piano normativo, sia su quello retributivo, non esclusa, per essere ipocriti, come costuma, una complice evasione contributiva, del tutto analoga a quella delle domestiche, che, per lucrare qualche spicciolo in più, non "vogliono" essere messe in "regola".
E' così vero che, da una comparazione empirica fra valore del premio di produttività- redditività e tasso di scioperosità fra le diverse aziende bancarie, risulta un'equazione all'incontrario per quanto ci riguarda. Così come per ogni altra categoria contrattuale, che, fra l'altro, l'azienda rinegozia con pretesti ricorrenti ogni qual volta le viene estorto un adeguamento parzialissimo alle regole comuni.
E' inoltre vero che l'onere per retribuzioni al Credm'a me è affine alla media di sistema.
Dove finiscono, allora, i soldi?
Nelle tasche capienti di una ristretta élite economica, costituita dai verici aziendali, a scalare, in granitica coerenza comportamentale ed espressiva di tutte le alte figure "manageriali" che lucrano le proprie prebende sulla redditività di "competenza", con un evidente schiacciamento delle retribuzioni impiegatizie. Su questa base, si sviluppano, come i funghi dopo una pioggia, i manierismi, le falsificazioni e l'ideologia pappagallesca.
In cosa consiste, allora, la seconda verità lapalissiana?
Semplicemente in una constatazione; come fa il Sindacato a rappresentare i lavoratori se questi non scioperano?
Plebe e possidenti uniti nella lotta.
Oggi, "il Gonfio", così carismaticamente chiamato - ma non da me - è assente.
E' morta la mamma di un suo amico, tre anni dopo il papà.
Proprio oggi!!

mercoledì 14 dicembre 2011

Milone

Andremo, Milone, all'assemblea del Consiglio pastorale del Credem'a me.
Mancherà solo il neo-assunto Christian 2°, che presidierà lo sportello, nella presunzione che il cartello, affisso all'esterno, in cui si accenna ad un servizio minore, sia sufficiente a scoraggiare l'avvento.
In realtà si vuole tutelare la sua ingenua buona fede e non indurlo a credere di essere ancora titolare di quei diritti civili di cui gli hanno parlato a scuola.
L'ultimo precetto osservato - i colleghi partecipanti sembrano chiamati ad avvalorare una consuetudine spenta e vi si prestano diligentemente - è stato triste e noioso, tanto che anche il delegato della CGIL, a sua volta precettato per dare una parvenza di condivisione e di unitarietà alla celebrazione, dopo la relazione se ne è andato, lasciando campo libero al sermone Credem'a me.
Nelle banche normali, l'addetto alle cassette di sicurezza e l'usciere non possono partecipare alle assemblee pomeridiane e si riuniscono, la mattina successiva, insieme al part-time.
Noi, semplicemente, non avendo inquadramenti, neppure funzionali, per favorire la crescita degli utili, proteggiamo dalle influenze le anime del limbo, non ancora confermate nella fede.
E' un'illegalità bella e buona. Eppure, se interrogati, gli esclusi asserirebbero di essere volontari, anche se, per evitare guai, dovuti all'inesperienza, non apriranno neppure la porta, questo pomeriggio, acquattandosi in qualche ridotta, dalla quale guatare, però, il monitor, onde consentire il transito dei dotati di appuntamento e dei nostri eleganti fattorini.
Va beh, Milone, io ci vado perché spero nelle varie ed eventuali, per ricordare a questi ignavi che la loro non è vita, ma insensato trascorrere. Quanto a me, invece, punto deciso sui settant'anni, anche se non mi serviranno a raggiungere il traguardo.
L'hanno spostato.
I ritmi, se possibile, si fanno ancora più concitati. la rozza utenza non si fa scoraggiare dal cartello, anzi si fa ancora più molesta. L'RDE marcatempo gira per le postazioni di lavoro, tanto che una cliente ucraina - sottovoce - come piace al Credem'a me - mi sussurra che le ricorda i suoi capataz spioni di quando lavorava nel suo paese.
Dato che rischio l'inumazione nelle mura della Sede, devo centellinare i miei tempi di vita e non posso sprecarne le schegge, soffermandomi nell'intervallo.
Per cui, sono costretto a salutarti, amico mio.

giovedì 8 dicembre 2011

Milone

In questa ovattata mattinata invernale, nella quale le luci crepuscolari delle lampadine a risparmio "energetico" ci apparentano alla succursale della Certosa, avverto, felpato e sforzato, il borbottio del nostro cappellano.
Di che cosa sta gorgogliando?
Dei costi del gasolio con un itinerante - certamente prenderà iniziative per l'adeguamento della diaria - confrontandoli con i suoi oneri ( che gli vengono rimborsati dal sindacato ), per scivolare poi sulla previdenza.
E' la classica mentalità vicaria dei chierici, che devono i loro benefici ai possidenti ed educano i poveri ad accontentarsi ( Bertone docet! ), in cambio di esenzioni varie. Tutto il contrario di un normale, non rivoluzionario, costume democratico.
Temo che l'alleanza fra benestanti e plebe - l'architrave del Credem'a me, di tutti i Credem'a me - stia per riproporsi.
Mario Monti sembra, anche nell'aspetto, il feudatario preferito dell'Imperatrice teutonica ( la culona inchiavabile del Cavaliere nostrano ). O così o pomì. Come è pieno di Passione e Responsabilità il P.D.
Ho provato ad accennare ai miei colleghi pischelli, che, nell'ambito di una mentalità materialistica, fra il fascismo aziendale e il comunismo ( capitalismo ) statale, all'atto pratico, non avrebbero apprezzato differenze. L'occhio vacuo mi ha sconsigliato dall'insistere.

Si affaccia la nuova badante della Maitresse fondatrice. La ragazzina asiatica ha lasciato la casa; con una novantenne, non ne poteva più. E' stata sostituita da una signora ucraina, ormai anziana, che, convivendo con una sorda totale, non può fare esrcizio di lingua - grammaticale e sintattica - e non profferisce verbo nel nostro idioma.

Anche la Responsabile locale di Marella si chiama Morena. portava, questa mattina, con ostentazione, il suo nome, inciso su orecchini di foggia ottomana. Dev'essere un toponimo dirigenziale.

Due dame, dotate di appuntamento, nel passare con il cane al guinzaglio, ci avvertono - come se ce ne importasse qualcosa - che la bestiola "ha già fatto tutto". L'una asserisce, l'altra conferma.
In ogni caso, l'RDE che cosa ci sta a fare, a parte la spia?

Anna dei miracoli dev'essere in sala parto - salvo inammissibili ritardi -. Con un po' di Passione e di responsabilità, dopo ben tre giorni di riposo, lunedì prossimo potrebbe riprendere servizio, portandosi il pupo appresso, come faceva prima.

martedì 6 dicembre 2011

Milone

Super Mario Bros poteva rappresentare una speranza solo per chi non aveva conosciuto i suoi prodotti.
Venne infatti ( in Galelea? ) la moda dei bocconiani, allorquando alcuni fra costoro, i meno dotati di Famiglia, furono costretti a prendere in considerazione anche un breve impiego bancario per attestarsi poi nella mediocre categoria dei Quadri.
Mai bocconiano, in precedenza, aveva mai ambito neppure al ben più remunerato funzionariato.
Vennero dunque a noi i bocconiani poveri; per un mese fecero anche i cassieri e, in quattro anni, "conobbero" tutti i comparti bancari - ben delimitati e organizzati - per accedere a ruoli di Capi agenzia o Segretari di Direzione.
Fu in quelle attribuzioni che ne conoscemmo la meschinità ipocrita, mascherata, cioè, da maniere, apprese in corsi complementari alla Bocconi.
A pari condizioni e ruoli, corrispose lo stesso sostanziale contegno.
Al pari degli altri, però, quando avevano bisogno di un alloggio, per esempio, pietivano insistentemente all'uscio dei Tribuni della plebe.
Il vecchio Retore del padronato ha anche ringraziato il suo Cavaliere per la proroga, rinunciato alle sue spettanze ministeriali, beneficiato del pianto del Ministro del Welafre e non ha degnato di un cenno quel pover'uomo di Bersani che ha fatto, certamente e per fortuna, l'ultimo salasso alla sua armata Brancaleone, altrimenti detta Gioiosa macchina da guerra.
A me, personalmente, sta bene. Non ho mai considerato il lavoro una maledizione biblica, se svolto secondo regole civili ed evolute - su questo, si vedrà - spero solo che, dopo di te, Milone, il portale mantenga un piccolo spazio dell'accesso, per mezzo del quale mantenere un dialogo - dia logos - con "il mondo esterno".
Quello che infatti colpisce è l'assoluta catatonicità di questi impinguinati colleghi, che, mentre i social network esplodono, non sanno replicare nulla a quei pochi clienti che si prendono la briga di interrogarli sulla prima manovra del Governo neutro.
Con fatalismo, psrtenopeo, direi, sospirano un beh!
I giardiacaccia della nostra Lady Morena Chatterly si aggirano per i box, come farebbe il mio Beagle: sbirciano, ascoltano, controllano.
Per fortuna non alzano la zampa.

Il Credem'a me è rimasto fedele alla sua Vocazione di Braccio secolare e finanziario, non dell'imprenditoria privata in genere - come è scritto nel Volume commemorativo dei suoi dichiarati cent'anni - ma di quella che, proveniente dai redditi dominicali - decisamente una sorta di mano morta - in parte investiti in attività di trasformazione, in parte gestiti, anzi, fatti gestire, in termini staticamente finanziari e sempre pronti ad approfittare delle sventure imprenditoriali altrui, mantiene coesa una confraternita d'interessi e di sedicenti valori irranciditi.
In via dell'Indipendenza, come in via Mazzini, alla pletora di bottegai della zona, si aggiunge un circoscritto Consorzio di benestanti, ex nobili - molto decaduti nell'aspetto - oculati e profittevoli sfruttatori di ogni situazione che le dinamiche di mercato offrano alle loro ridotte di puntamento.
Proprio come il mio Beagle.

venerdì 2 dicembre 2011

Milone

Lo spettacolo quotidiano, fornito gratuitamente dagli avventori, conferma l'invarianza della scimmiesca mimica, con la quale gli evoluti primati, storicamente, attestano la loro qualità.
Il pieno di sé, l'edonista, la professionista, la vedova, il reddituario, si approcciano alla rappresentazione della loro incompiuta sostanza con estensioni laterali del cranio. L'eloquio vorrebbe essere essenziale e puntuale; si rivela limitato e, se si entra in area critica, si irrigidisce sulla soglia dell'incipiente incompetenza.
Le espressioni obbediscono alle convenzioni sociali o pseudo sociali a cui si appartiene o alle quali si aspira.
Bisogna farli rimbalzare, senza contraddire apertamente la loro presunzione. Poi, come sono venuti, se ne andranno. Purtroppo, ritorneranno, ma la pantomima non cambierà. Alla lunga, annoiano.
Ci sono poi quelli che lavorano per loro, spesso immigrati.
Costoro hanno un atteggiamento fra l'insicuro e l'arrogante, se sono giovani e singles. Il soldino è la loro unica dimensione importata: quando hanno conseguito uno stipendio, hanno creduto di toccare il cielo, poi si sono accorti che per soddisfare un desiderio e non una necessità, i soldi non ci sono mai, comunque.
Poi ci sono gli arricchiti, dei quali gli asini sono la maggior parte.
Di solito, questi ultimi, fanno i piedi alle mosche, le punte alle matite.
Vanno assecondati, dopo aver spento l'audio. Esauriti i puntigli, vanno in tournée a replicare.
Infine, ci sono gli incerti.
Incerti del loro status, che sentono infimo, insignificante. Taluni sono loschi, insinuanti, talaltri lamentosi. Alcuni accentuano la bonomia o la gergalità, cercando di superare gli ostacoli, in realtà puramente mentali, ma avvertiti come insuperabili.
Si arrotolano, chiedono di soppiatto, incamerano con un movimento monco, sorridono in tralice mentre si allontanano.
Un ritardatario, membro di una brigata che deve evadere alcune pratiche all'Euromobiliare, si attacca letteralmente al pulsante della bussola, scambiandolo per un campanello. Riceve lo stesso trattamento di tutti gli altri. Un po' curvo, nello sforzo, arranca verso la meta.
Uno smemorato dimentica il nome del beneficiario di un bonifico. E' titolare unico di una pizzeria di cui è anche l'unico lavorante. Finge di non capire e chiede, richiede, comincia a balbettare che passerà a firmare lunedì. Più tardi non può, deve fare delle consegne.
Lo conosco e abbozzo.
Due signore in nero fanno fischiare insopportabilmente la bussola. Incedono scoordinatamente verso i sacri tempietti da cui si ottiene la grazia fiscale.
Telefona una tutrice dall'accento irritante: non conosco la tutelata, ma la tutela è poco tutelante.

Milone

Questa sera, un centinaio di coscritti:"tu ci vai? Per forza, Credem", si radunerà in un casale , attrezzato ad azienda, così da sentirsi sempre a casa.
I due raccomandati, smaccati, di questa sede, provvedono alle conferme dei posti, anzi, uno. L'altro è mobilitato per l'affluenza al C4.
Il C4, fuori orario, non è pagato; la cena, amicale e spintanea - almeno a livello interiore, psicologico, per la radiazione di qualsiasi soggettività - sarà a carico di ciascuno dei partecipanti, come i bolli sull'estratto conto.
Chissà se ci sarà anche l'Arciprete?
Il primo segreto per arricchirsi è risparmiare, soprattutto con i famigli, con i quali la forma reputazionale non serve.

Ieri mi ha telefonato la Lufthansa: voleva proporci sconti e facilitazioni sulle tratte nazionali e internazionali, per esigenze di lavoro e viaggi d'affari.
Ho fornito loro il numero competente.
Non sono sicuro che non abbiano sortito effetto: Adolfo dovrà pur andare, qualche volta, sul Nido delle aquile, la selezionata dirigenza dovrà pur visitare, una volta nella vita, la filiale di Enna.
La massa indistinta, proprio per questo così costantemente attenzionata, citata, esaltata a chiacchiere e slogans, continuerà ad arrabattarsi con i suoi mezzi e a prorrpie ( prevalenti ) spese, soprattutto fisiche e nervose.
Più opportuno sarebbe sottoscrivere per loro, pardon: fargli sottoscrivere un abbonamento ai mezzi pubblici, nel rispetto di un contratto - l'unico legame che conti - a prestazioni corrispettive, cioè su di un piano di realistica parità.

giovedì 1 dicembre 2011

Milone

Quando assegnate i moduli per i corsi on line, preoccupatevi, per favore, di rileggerli: in quello sulla prevenzione del terrorismo e del riciclaggio al medesimo fine, si parla ancora della possibilità del cambio lira-euro e viceversa.
Distrazione o preveggenza?
Non ci sono solo i contributi alla formazione da lucrare, mentre lavoriamo allo sportello.
Fatelo, se non altro, per la natura reputazionale della faccenda.

Continua il teatrino dell'evasione e dell'occultamento dei beni. Oggi sono stato richiesto di un sacco di plastica per trasportare beni custoditi in cassetta di sicurezza: ho consegnato una busta di cassa che è uscita con il cliente, piena a metà.

I più improbabili custodi dei valori immaginari che sono il substrato, molto sub, culturale della borgesia piccola e mediocre, cercano di contagiarmi con la loro nevrosi dei limiti di prelevamento esenti da segnalazione. Il bello è che si innervosiscono loro.
Ataviche mentalità che devono "armonizzarsi" con altrettanto ataviche mentalità tedesche.
Rappresentazioni minori - molto minori - pirandelliane.

Milone

Sarà come ripete il vecchio Adolfo, ma questa pretesa estetizzante di extra territorialità, questo rassicurare gli avanguardisti circa i destini dell'Azienda, sa molto della propaganda dei regimi scricchiolanti.
Scricchiolanti, in che termini?
Probabilmente in quelli di una potenziale insidia agli equilibri finanziari interni, che hanno mantenuto coesa, perché ben pagata, la seriosa brigata, l'austero manipolo.
Quotidianamente, i nostri aficionados mi rivelano aspetti non "dichiarati" della loro subconscia personalità: " Buongiorno, ah!ah!ah! Ho un grande mal di pancia! Mi cambieberebbe qualche foglietto da cinquecento? Ho sentito dire, anzi pare proprio, che non potrò più usarli per qualche "pagamento".
Non vedo perché. Che si tratti di pagamenti in nero?
Sono tanti/e quelli che lo fanno.
Le donne sono più discrete. portano un semi sorriso mesto sul volto provato dal sacrificio ed operano per 2.450 euro a botta.
Non tutte.
Qualcuna, essenziale e apparentemente sicura - in questa fase - va "in cassetta", estrae e occulta.
Ieri mi sembrava di essere, più di sempre, alla "riva dei bruti": la sequenza, individuale ma ininterrotta dei peccatori-pagatori, che, per dispetto, solo l'ultimo giorno onoravano i loro impegni pubblici e comuni, compendiava l'afflusso personalizzato delle anime alla punizione, per aver presunto di sé, sola importanza.
Speriamo che sia solo l'inizio e che i declassati non trovino alleanza con la plebe, come tante volte, purtroppo, è storicamente avvenuto.
Ma, a giudicare da quà dentro. temo che le condizioni perché ciò avvenga ancora, siano immutate, generazione dopo generazione.

mercoledì 30 novembre 2011

Milone

Forse, Milone, invecchieremo insieme, al Credem'a me.
La mini patrimoniale esimerà gli evasori storici dal redimersi, l'ICI, demagogicamente cancellata, resusciterà, chissà quanti altri ammennicoli saranno serviti, come antipasto di un convito luculliano, dopo tre generazioni di economia assistita e quattro di esenzione fiscale.
Se sarà così, per me sarà un piacere.
Con te parlar, insieme a te morir.
Credem'a me.

martedì 29 novembre 2011

Milone

Ho appreso da uno di quei televisori al plasma che stanno sostituendo i quadri alle pareti, che, questa notte, Lucio Magri ha deciso di porre fine ai suoi giorni.
Lo ha fatto in Svizzera, attraverso il suicidio assistito, un vero e proprio servizio sociale, a basso costo, non solo per i malati terminali, ma anche per chi soffre del tedium viate et senectutis o, genericamente, di depressione, come pare che fosse il caso del grande esteta della sinistra.
Aveva cambiato partito sei volte; di uno, il Partito di unità proletaria, era stato anche cofondatore. Scriveva sul Manifesto e numerose altre pubblicazioni alternative, vestiva con raffinata eleganza e il taglio dei suoi capelli era sempre accurato. Aveva avuto numerose relazioni sentimentali con donne belle e interessanti.
Poi, il suo narcisismo non aveva più trovato sfogo e, da materialista quale era, non aveva trovato più ragioni per continuare a vivere.
In fondo, è morto secondo un'etica aristocratica classica, precristiana.
E' stato un buon critico dell'esistente, oltre il quale non credeva, né aspirava ad andare.

Entra la coordinatrice di una catena di pelletteria di Napoli.
E' stata per qualche mese in giro per l'Italia a verificare l'efficienza delle venditrici o commesse, come lei. E' impegnata in una concitata conversazione telefonica e non si accorge dei ripetuti richiami dello sportellista, fino a che, sollecitata da un altro cliente in attesa, si avvicina al banco continuando quello che si rivela un monologo: "ma stiamo impazzendo? Come pensate che possa aiutarvi da Bologna? Chi ha ordinato sessanta valigie? Comunque, vanno esposte entro oggi! Non ho parole, siamo qui per lavorare! Non voglio sentire né A, nè B, né C!"
Che originalità di pensiero e di espressioni, in rapporto ad una drogata sicurezza, in un deserto.
Val la pena di suicidarsi per questo? No, di certo.
Chissà se si chiederà mai se valga la pena, per lei, di vivere?
Costa così poco.

Milone

Mentre i provvedimenti economici non sembrano così urgenti come li si contrabbandava, il Governo dei gerontocrati sapienti - una specie di Consiglio dei saggi o degli anziani - ha nominato i rispettivi sottopanza.
Il sottosegretariato, con ampie deleghe ed autonomie, serve da sempre a quella bulimia frettolosa - ci si alterna, infatti, di frequente - di affari per sé e, in proporzione, per i propri patroni. Si crea, in questa guisa, una coesione fluida, ma ad altissima densità.
Ti dice niente, Milone?
E' in questa fase "minore" che passano tutti quei conflitti di interesse che dovrebbero essere le Colonne d'Ercole di ogni democrazia e di ogni Stato di diritto.
Semplicemente, senza deroghe.
Che ne dici Milone? Sarebbe mai sorta la strana banca del Credem'a me, se questo basilare ed elementare principio fosse stato vigente e rispetttato, nel centocinquantenario del bel Paese?
Ieri, l'augusto Professore ha ratificato la nomina di alcuni noti lestofanti di lungo corso, adusi alle quinte colonne ( non a quelle d'Ercole ) aziendali, finanziarie e, ora, direttamente politiche, compreso il coniuge di un'ammanigliata Signora.
La maggior parte delle non nutrita, ma qualificatissima ( nel malaffare ) conventicola, proviene da banca dell'Intesa e fa riferimento esplicito e tradizionale a Corrado Passera, il motore, il catalizzatore dello Sviluppo che non c'è.
Intanto, a Termini Imerese ( ma la competenza non è del Ministero del Lavoro - pardon, del welfare? ) - si è prodotto in una narcosi rapidissima della tragedia greca che stava andando in scena, "incentivando", "accompagnando" - come se si trattasse di minori - , pensionando fin anche un quarantaduenne.
Mi spiace dirlo, ma la possibilità di trapassare il giorno al bar, in oziose chiacchiere, guardando il mare che proprio la FIAT, sul litorale, ha inquinato per cinquant'anni, ha "rimosso" istantaneamnete il "presidio" ai cancelli.
Che il mondo delle banche - nessuna esclusa - fosse la punta di diamante del clientelismo, diversamente modulato, lo sanno anche i sassi. Eccolo, quindi, rappresentato e all'opera direttamente, senza più mediazioni evidenti.
Se quest'uomo deve dare un contributo originale all'azione di Governo, io sono un fedele del Credem'a me.
L'esperienza storica non inganna e la nostra post unitaria, sia pur breve, ancor meno: tutto continuerà ad andare come prima dopo la ri-tessitura che la sospensione della democrazia avrà consentito di effettuare, nella festosa celebrazione "comune" del risanamento virtuoso e delle sorti eterne e progressive della nazione, alle quali, nella diversità dei ruoli, ma nell "unum sentire", crederemo di aver contribuito, dimentichi delle personali e "fatali" condizioni.
E' proprio tutto un Credem'a me, caro Milone.

lunedì 28 novembre 2011

Milone

Con l'approssimarsi della fine dell'anno, propongo di riassumere in un numero monografico tutte le autoincensazioni che ci siamo rivolti in dodici mesi, con una particolare sottolineatura di quelle più spiritose e divertenti.
Alla fine del triennio della Pasione e della Responsabilità, dovremmo pubblicare un volume catechistico e catechizzatore, con la prefazione del nostro Cappellano.
A corredo, una rassegna fotografica dei colleghi più emblematici del fenomeno virtuoso, con il quale concorriamo alle fortune economiche del manipolo apicale dell'azienda, mentre rinnoviamo i voti, noi che siamo sopravvissuti.
Chi per il Credem muor, vissuto è assai!

Milone

Il Commissario europeo - mai tale carica fu ricoperta tanto a lungo e con tale conseguente zelo - ha relazionato il Consiglio di amministrazione, composto dai due soci forti e, a noi che saremo chiamati materialmente a ridonare l'oro alla ex Patria, che, in soli centocinquant'anni si è già avvitata ripetutamente su se stessa, cercando all'estero il consolidamento dei suoi interessi prevalenti, non si è peritato di riferire, come se fossimo i suoi ( i loro ) dipendenti.
In questo si sostanzia un'impressione già molto negativa.
La faccia seria, il tono pacato, le ignote abitudini sessuali ( a proposito, il vecchio Berlusca ha smesso di scopare? ) piaceranno al popol bove ( quindi, non a tutto ), ma rendono d'attualità l'espressione marxiana sulla funzione dell'intellettuale organico a un sistema, perchè ne possa trarre prebende e benefici. Il Professor Monti lo incarna perfettamente.
Se la battagliera Emma Bonino fosse stata prescelta dal secondo governo Berlusconi a sostituirlo nel ruolo di commissario ante litteram, non avrebbe(ro) potuto, neanche come senatrice a vita, ricoprire il suo ruolo attuale.
A proposito di citazioni, è sempre più attuale quella di Ugo Foscolo a proposito delle patrie memorie: "ma la gloria non vedo".

sabato 26 novembre 2011

Milone

Osservavo l'icona della "Bella partenza", riproducente lo sforzo di quattro agonisti, con una strana e svolazzante tuta ginnica.
Lo sprint, bruciante, mi ha fatto pensare a una finale (d'anno) dei cento metri piani, nella quale il pensiero del traguardo - così prossimo - non riesce a precedere l'arrivo.
Lo spermatozoo - mi sembra la similitudine più appropriata - uno solo, brucerà le velleità di tutti gli altri in una occasionale e scomposta corsa alla sopravvivenza.
L'esito sarà puramente casuale e solo la presunzione del donatore e la trepida fantasia della ricevente, lo rivestiranno di contenuti convenzionali.
La partenza è sempre "bella", gli esiti si consumano nel corso di tutta la vita, a meno che la vita si riduca a frettolose e ricorrenti polluzioni, nelle quali il piacere dell'esito si consuma, fino allo strazio, in ravvicinatissime performances.
Come si suol dire: quando è più la fatica del gusto.

martedì 22 novembre 2011

Milone

Caro Milone, sono tornati i tappeti, vinti ad un'asta fallimentare - non ci smentiamo mai - e sono stati disposti lungo la parete, di fronte alle casse.
Dovevano essere ridotti molto male ed il lavaggio avrà sicuramente impegnato i due prossimi premi di produttività.
Solo chi inclina ai salottini, d'ora innanzi, avrà il privilegio di calpestarli.
I rudi operai che li hanno squadernati sul pavimento, hanno spianato le pieghe laterali ed angolari con scarponi recanti annuali sedimentazioni di fango e, non avendo avuto disposizioni circa un vaso di simil vegetazione, lo hanno lasciato sul posto. Peccato che, sotto, adesso ci sia un tappeto.
Maestranze fedeli - sono sempre gli stessi - ma rozze.
Non si può avere tutto.

Christian 2° è ormai consacrato ai riti aziendali e disciplina le forze, potenzialmente anche quelle degli altri, secondoo i canoni interiorizzati.
E' sempre così con i replicanti: ogni volta bisogna spiegarsi, ben sapendo che possono essere spinti a provocare o che, resi troppo sicuri dall'indottrinamento, a volte si producono da sé in avventate iniziative missionarie.

Giuliano d'Andria si adopera adesso a San Giovanni in Persiceto, nel vassallatico minore del feudatario dimidiato. Quando sarà stremato ( moralmente )un piccolo segno della benevolenza del Signore, lo rianimerà.
Ma solo allora.

Ho ricevuto una telefonata - mi dice Christian 2° - da un collega che non conosco, di Castel San Pietro Terme. Considerato che ho trovato il precedente a Modena Mer, ne arguisco che possa trattarsi del Direttore. Chissà se era rimasto sconcertato nell'aver ricevuto un volantino sindacale - non ufficiale - della FABI reggiana, per il quale io ho solo fatto da tramite, perchè lo ho ritenuto opportuno e di cui non sposo le tesi?
Ritenendo che chi chi ha buoni motivi di cercarmi, si rifarà vivo, ho atteso invano.
Spero di aver fatto bene.
L'ho fatto per evitargli un 28.

sabato 19 novembre 2011

Che ci fa la Cancellieri al Governo?

Che ci fa la Cancellieri al Governo.
Venne a fare il Commissario a Bologna, che era già in pensione, ma commissariava già il Teatro Bellini di Catania. Lasciò quell'incarico e poi lo riassunse, ad interim. Ora stava commissariando il Comune di Parma e non risulta che si sia dimessa ( è ancora al Bellini? ), nonostante sia stata nominata Ministro per gli affari interni, di polizia si diceva una volta. Si può affidare la gestione dell'ordine pubblico ad un tecnico aduso a questioni amministrative? Mai pensione fu più attiva. A Bologna la nominò Maroni a cui è succeduta, ha fatto il suo lavoro senza incidere più di tanto, cassando definitivamente il progetto di metropolitana e lasciando andare in malora il Teatro Duse. Con i musicisti del Comunale ed i loro sindacati adoperò un contegno prepotente ed intimidatorio, lasciando le cose come erano. Anodina, sotto traccia, passa da un incarico all'altro. A Bologna rifiutò di candidarsi per il Centro-destra, dopo aver valutato che non era aria. E' stata comunque premiata e, se vorrà, potrà esssere premiata ancora.
Ma Monti la conosceva?

Commento a Il Riformista.

La democrazie è sospesa, a prescindere che lo dica Ber(lusconi) o Ber(sani,) che si guarda bene dal dirlo.
Quest'ultimo non farà il premier, nonostante le sue comparsate ai convegni ecclesiastici, perché le pecorelle smarrite stanno per essere ricondotte all'ovile.
Casini alla Presidenza della Repubblica? Dimostrerebbe che la politica ha i suoi itinerari, a prescindere, volutamente a prescindere, dalla qualità delle persone.
E le ragioni del socialismo? Non sono più attuali.

Milone

Don Ciotti sostiene che i beni sequestrati alle mafie giacciono inutilizzati perché sono gravati da ipoteche bancarie, che le associazioni chiamate a gestirli - fra le quali, suppongo, il Gruppo Abele - non sono in grado di pagare e chiede un intervento "politico".
Con questa cultura politica non andremo da nessuna parte. Si possono chiedere esenzioni fiscali a termine e far fruttare economicamente le potenziali attività demandate e, in caso di insuccesso, si passerà la mano, alle stesse condizioni, ad altri qualificati soggetti, la cui natura imprenditoriale non dovrà essere necessariamente esclusiva, ma dovrà essere presente. Non si educa solo con i principi, questi o quelli, i miei o i tuoi, ma con uno scopo, un impegno, un'attività costante, focalizzata sulla sostenibilità e non sul lucro fine a se stesso. Deve essere chiaro, fin dall'inizio, però, che si deve contare solo sulle proprie forze, altrimenti si assume la stessa mentalità che si ritiene "educativamente" di voler combattere e ci si adagia su vizi e consuetudini territoriali ed ambientali.

Siamo proprio la banca dei bottegai: addirittura convenzionati con il Ciocco Ciok. Dopo soli due giorni di manifestazione, gli infreddoliti, costipati e starnutenti espositori, cominciano a bonificare - in contanti!! - gli incassi pericolosamente giacenti. Mi dicono che i nostri valenti colleghi promotori, mentre si abbuffano ai loro buffet ambulanti, promuovono i nostri servigi, con le conseguenze che si cominciano ad "apprezzare". Qualcuno è già censito, fra gli occasionali, dall'anno scorso.

Quando un cliente facoltoso si attarda allo sportello, il suo angelo custode, richiamato per emanazione, lo affianca radioso. Nessun rimprovero al cassiere lentigrado, ma rapida acquisizione e sequestro nel proprio scatolone consulenziale. Qualche volta si fa in tempo a cogliere lo stupore dell'attenzionato: "ma come fa a saperlo? Mi controllate?" Beato candore.

Angeli custodi, spie, secondini e chissà quante altre nature in cambio di un acronimo, nell'iniziatico paradiso dei maramotti, vetsiti da max mara. Filosofi di un pensiero strumentale che, in stretta coesione gerarchica e funzionale, si traduce in soldi "pattizi" per la stratificazione percettrice dirigenziale.

Mi accorgo che la concitazione è una caratteristica non solo nostra, ma anche dei nostri clienti. Va distinta quella dei poveretti che devono correre a lavorare o a cui misurano i tempi - quasi sempre in negozio -, da quella ripiegata su se stessa e meschina dei titolari d'impresa.
Ho rivalutato le prostitute. Qualche volta sorridono.

giovedì 17 novembre 2011

Milone

E' nato, con un travaglio troppo breve, il Governo di larghe "Intesa".
Corrado passera, ministro dello sviluppo economico per meriti nazionali: ha infatti farcito la banca prodiana di titoli di Stato, contribuendo alla sua crisi attuale.
Che le banche grosse avessero una funzione extra-economica, o iper-economica, o alter-super economica, lo sapevo per esperienza diretta.
Il salvatore della Patria si è dimesso. D'altra parte, non lo potevano più vedere in banca e, probabilmente, si appresta a servire il paese da una posizione più dichiaratamente istituzionale.
Christian 2°, prima di andare in bagno, mette la bussola in manuale. Come farà quando sarà mono cassa?
I prodiani, Passera compreso, sono pari a un terzo degli interessi rappresentati: cosa farà Piero Gnudi al Turismo, dopo la Brambilla che, per diventare Segretaria di Stato dovette fare una scenata a Berlusconi?
Noi, nel feudo Maramotti-Max Mara ci siamo raccolti nei nostri Valori ed abbiamo sollevato il ponte levatoio.
Una cara signora, che ha interrogato i manifestanti sul corso, ci ha riportato che: "odiano le banche perché rubano i soldi alla scuola":
Tra poco uscirò per il caffettino e, per quanto ami i paradossi, spero che abbiano buona mira.
Entra un operaio rumeno, vuole cambiare l'assegno con cui gli pagano lo stipendio. Il sistema gli preleva 6,15 euro di commissioni, mentre è molto parco quando si presentano allo sportello i padroni: "è uno stipendio, 27 mi raccomando".
C'è qualcosa di sbagliato nel sistema.

Nota alla costituzione del Governo "tecnico".

Il Governo Monti - bella figura, un Governo in Parlamento senza parlamentari - sembra fatto apposta per celebrare i soli centocinquant'anni dell'unità d'Italia.
E' una miscellanea di cattolici e massoni, come già all'indomani della breccia di Porta Pia, quando, alla Banca romana, sedettero insieme, alla selezione del personale ( direttivo ), nobili sabaudi e nobili pontifici.
E' decisamente un Governo di larghe "Intesa".
Cosa ci farà Piero Gnudi al Turismo, il dicastero per il quale la Brambilla dovette fare una scenata a Berlusconi?
Misteri esoterici.

mercoledì 16 novembre 2011

Milone

Due extra - non importa cosa, presto lo saremo, in parte, anche noi, nelle componenti ai limiti della sussistenza - si muovevano, questa mattina, all'interno di una ideale gabbia di vetro, fra il soppalco ed il soffitto esterni della nostra sede architettonica.
Erano di piccola taglia, bassi e leggeri ma, comunque, non in grado di lavorare in piedi. Troppo ridotto lo spazio, similmente ai tempietti votivi del CIM e dell'Euromobiliare, dove si rischia in continuazione una zuccata.
Così, si muovevano con sincronizzati movimenti da ominidi in preda ai primi stupori e, contemporaneamente, intenti ad orchestare un agguato predatorio.
Inconsapevolmente, interpretavano una mimica, come se ne vedono nei saggi di danza. Era la loro condizione, offerta e non simboleggiata agli astanti.
Evidentemente, il pacchetto di rimozione degli sbaffi di vernice sulla parete esterna, con una piccola aggiunta, ha ricompreso anche il disappanamento del coperchio della scatola nella quale siamo confezionati.
Il lavoro non ha rimosso completamente l'alone rossastro sulla colonna. Per fortuna, domani è prevista un'altra manifestazione ( l'ho appreso, incidentalmente, dall'informatissimo direttore ): potrà essere ritoccato.

martedì 15 novembre 2011

I mercati vanno male anche dopo le dimissioni di Berlusconi.

Che il problema dei mercati non fosse Berlusconi era evidente a tutte le persone di buon senso e con un minimo di memoria.
Il problema resta strutturale e chi lo ha prodotto, casomai aumentato, non è titolato a risanarlo. Per questo si affida a un chirurgo, ma non si ritira, con tutta la sua pletora di incompetenti e parolai.
La propaganda ha ancora una volta fomentato gli animi, esacerbati da frustrazioni che con la (non) gestione politica dei fenomeni avevano un rapporto puramente psicologico e simbolico.
Per questo si è nominato un "dittatore" temporaneo.
Ci è andata pure bene.
In passato si avvertiva il tintinnar delle sciabole, ma, per fortuna, da noi non sono seri neanche i colpi di Stato.

Commento a Il Riformista.

Sarà come Lei dice, egregio Direttore.
Io, nel mio piccolo, ricordo il preliavo del '92, direttamente dal mio conto corrente, ad opera di Giuliano Amato, chiamato a rimediare a un default speculativo, in lire, al quale parteciparono allegramente l'Ufficio italiano dei cambi, diretto da Cesare Geronzi ed alcuni dei direttori ed amministratori delegati della maggiori banche nazionali, coordinati dal Geronzi medesimo.
Poi, sul finire degli anni '90, fu Prodi a volerci portare a tutti i costi in Europa e, per farlo, ci sottopose ad un pesantissimo prelievo fiscale e ad una tassa di scopo, poi restituita al netto del contributo sanitario. Ora, per restarci, in Europa, siamo da capo a quindici, con quali modalità si vedrà.
Consentirà che tutto ciò avviene in regime di sospensione temporanea del corso politico ed istituzionale, della democrazia apparente, come si faceva nell'antica Roma durante i periodi di crisi, prova evidente che alla democrazia sostanziale non crede nessuno.
In tempi più recenti, abbiamo donato l'oro alla Patria ed ora ci riaccingiamo a farlo, pascolati dalla televisione e dai retori istituzionali, mentre i partiti si distinguono secondo ceto sociale presuntivamente rappresentato.
Statisticamente, per lo stesso motivo: la sostenibilità di un Paese disonesto e pasticcione, ogni nove anni, ci risiamo.
Lei crede, infine, che pagheranno veramente i ricchi e i potenti?
E' mai accaduto durante la Sua vita?
Si è mai verificato storicamente, in era pagana o in era cristiana?
Sono certo che avverrà adesso.

lunedì 14 novembre 2011

Nulla cambia.

Nell'antica Roma, quando lo Stato, l'Impero o la Repubblica, prima, seconda, terza, periclitavano, si sospendevano le guarentigie giuridiche ed istituzionali per nominare un dittatore temporaneo - di solita nella figura di un Console - che cristallizzava e fossilizzava la situazione, imponeva ai poveri ( ancora non Cristi )le privazioni necessarie a mantenere prima e a rafforzare poi i possedimenti patrizi. Se mai, storicamente, si è verificato qualcosa di dissimile, è possibile che Super Mario Monti bros, sia capace di fare una politica equa, di coiniugare le capre e i cavoli. Se ritenesse di possedere tali facoltà, non si sforzerebbe di ottenere il sostegno dei partiti più forti. A negarglielo è rimasta solo la Lega, a condizionarla al solito clientelismo borbonico e meridionale sono i movimenti patronali siciliani e non. Non è molto che gli Italiani donarono l'oro alla Patria, ricevendone in cambio, quando si trattatva della fede nuziale, una fede grezza d'acciaio a significarne il vile valore materiale e la forza e solidità di un patto che già sanciva una sconfitta.
Nel 1992, fu Giuliano Amato, soprannominato il dottor sottile, per rendere maliziosa la sua rapina dai conti correnti di una percentuale del 30%, utile a rabberciare un default - ma non si chiamava così - del tutto speculare all'attuale, a sfilare dalle nostre tasche quanto necessitava agli spreconi, mentre la dirigenza di numerose banche speculava, anche a titolo personale, sulla crisi della lira. Sul finire degli anni '90, Romano ( un nome che rivela i sentimenti familiari )Prodi fece altrettanto per entrare in Europa, restituendo poi la cifra prelevata, mondata del contributo sanitario. Dopo e di meno. Ora siamo daccapo per restare in Europa, cioè sotto il protettorato della Germania, dalla quale abbiamo succhiato il latte della sconfitta nella seconda guerra mondiale, dopo la giravolta che ci aveva consentito di appoggiarci ai vincitori all'ultimo momento, senza ottenerne né la stima, né l'autonomia nazionale.
Quanto accade, il commissariamento, irresponsabilmente provocato ed invocato sotto traccia, per non assumersi la responsabilità del decadimento, non solo economico, nazionale, non presenta nessun carattere di novità, né storico, né cronachistico, così come sarà nel solco di una ridicola e ignobile tradizione, il comportamento del popolo giullare.

venerdì 11 novembre 2011

Milone

Di tutte le possibili preoccupazioni che dovrebbero affaticare i giorni di un manager, la più sentita, da noi, riguarda l'estetica reputazionale.
Resto incerto circa i nostri ammiratori, dal momento che operiamo sulla linea dell'equatore, in mezzo a network, outlet. Ogni tanto, qualche marchettara viene a cambiare 500 euro, senza neanche struccarsi; indebitati e sudaticci bottegai entrano ed escono a copertura estrema dei fidi, mentre meditano nuovi investimenti.
Tempo fa, l'ultimo ad uscire, il Migliore - mi scusi Togliatti - fu rampognato, il lunedì successivo, per aver lasciato la porta aperta ed aver consentito che il vestibolo d'accesso diventasse la pattumiera dell'inqualificabile transumanza lungo il Corso.
Al mio fianco, sento le disposizioni secche della discendente alberghiera di una accreditata dinastia, dedita all'ospitalità delle ragazze senza mezzi e senza dimora, oggi apprezzata e generica albergatrice.
Sarà che la mia concezione dell'estetica tange la morale e che alla mia morale nol consentirebbe, ma non mi capacito del disappunto che turba il volto del Direttore, ogni qual volta un'allegra brigata di studenti - realmente senza prospettive - mentre passa davanti al nostro sito - in quest'occasione, finanziario - lo ravviva con uno zabaione o, come nel caso odierno, con un po' di vernice rossa sulla targa dell'Euromobiliare, a colorare, nei limit del possibile, il nostro grigiore.
Si affaccia una zingara: "cambiare moneta?" NO!NO! Vade retro!

Milone

Ho trovato, questa mattina, negletto in una vaschetta, un volantino che, sin dal titolo, mi sembrava un comunicato sindacale e non il solito, belante sermone.
Vi si accennava, in premessa, al deterioramento delle relazioni sindacali: non ho capito che cosa si sia deteriorato, da questo osservatorio, non avendo avvertito mai nulla.
Comunque, si dice che l'azienda abbia stipulato un accordo per accentuare il già inammissibile controllo sui suoi dipendenti, attraverso un sistema di rilevazione, a mezzo di telecamere, al quale avrebbe fornito il suo servile consenso la FABI reggiana, che, come la CISL e la UIL a Pomigliano d'Arco, avrebbe giocato di sponda con la strana banca, consentendo l'abuso, in una folle rincorsa fra collaborazionisti.
E' probabile che sia andata così, anzi è certo, dato il ricorso alla magistratura.
Sul piano personale, anche io ho sospettato che la rilevazione delle mie entrate-uscite, sia avvenuta a mezzo della telecamera esterna; altrimenti, non capisco come avrebbe fatto a segnalarle chi, spesso, non ho trovato all'entrata al suo desco, perché troppo impegnato in mille adempimenti e che era già uscito quando uscivo io.
Non mi meraviglia che la FABI ( reggiana ) si acconci, ma non mi riguarda. Alla FABI non si prendono i voti, altrimenti non ci sarei mai entrato o ne sarei uscito subito.
Spicchi di memoria:
quando in un'azienda bancaria si sedimentavano due o tre rappresentanze, la terza o la quarta, soprattutto se concorrenziale sul piano della bottega, veniva esclusa da qualsiasi concertazione e relegata in un angolo meschino, dal quale, per uscire e non essendo meglio dei relegatori, si abbandonava a comportamenti sconvenienti, rinfocolando il moralismo tartufesco dei privilegiati. Lo faceva la FABI; in questo contesto le tocca il contrappasso.
La coalizione rappresentativa ha sempre una sua specifica dinamica interna, in rapporto alla quale, le differenze macroscopiche fra una componente e un'altra vengono ignorate, come se non esistessero e non fossero, di questi tempi, su tutti i giornali. Ma si sa, al Credem'a me i giornali non si leggono; basta il portale.
Nella fattispecie, si tratta di una straordinaria unitarietà fra componenti, compresa quella fascista dell'UGL, che in altri ambiti non disdegna neanche la FABI, ma che risulterebbe scandalosa nelle storiche compagini "resistenziali", almeno per chi ci crede, che hanno, sul territorio reggiano e non, una esclusiva valenza politica, alla quale, quando serve - molto spesso - sacrificano ogni diritto dei lavoratori, cercando maldestramente di salvagurdare le forme con atteggiamenti omissivi ed omertosi. Con quanta affinità all'atteggiamento aziendale, lascio al giudizio dei più esperti delle "logiche" interne.
Nel leggere, finalmente, un sia pur burocratico volantino sindacale, mi è tornata la voglia di sindacare azienda e sindacati concorrenti, di volantinare, collega per collega e, soprattutto, di scrivere i comunicati: erano apprezzati.
Poi, indire assemblee, non importa se per dire male della FABI.

giovedì 10 novembre 2011

Milone

E' inquietante, Milone, verificare, da uomo della strada o dello sportello, come cambino repentinamente le valutazioni, tecniche e morali, quando ne vengono toccate le tasche o il potere.
La nostra amabile clientela è tutta ( le eccezioni sono irrilevanti )attestata su posizioni, politiche e morali, che sono patrimonio ( incolto ) di una destra reddituaria e sono ( stati ) quasi tutti di sentimenti berlusconiani, fidando soprattutto sulla possibilità di non farsi carico fiscalmente delle necessità che non li riguardassero.
Stamattina - poco traffico - hanno il dente avvelenato contro il "nano", già Napoleone, che "ha aumentato il deficit del cinquantennio precedente alla sua discesa in campo, del 20%, dal 2001 al 2011".
A loro memoria, la base è da collocarsi al 100% di debito rispetto al PIL, dopo di che, sempre secondo loro, nel decennio summenzionato non si è visto al governo che il satiro di Arcore.
Dimentichi della cura Amato del '92 che, dal 180% lo portò al 98%, si accaniscono sull'ultimo profittatore di situazioni, che ha sempre avuto in mente, da buon imprenditore, la salvaguardia dei suoi beni, "per i suoi numerosi figli". Similmente al costume delle dinastie dittatoriali in via di superamento.
Come si tramuta in odio, repentinamente, l'amore, quando ci si sente traditi! Quando ci si sente traditi in ciò che realmente ci preme.
Morte al tiranno!!
Gheddafi, dalla sezione mussulmana del paradiso dei Martiri sarà consolato, oltre che dalle Uri, le vergini che si riverginano ogni volta e che vengono date in premio ai giusti, per aver trovato compagno al duol.
Forse Berlusconi precipiterà nel nostro Inferno, dove, però, troverà analoga compagnia.

venerdì 4 novembre 2011

Milone

Con queste brume, i poveracci non riescono più a mascherarsi e appaiono in tutta la loro mestizia.
Quando sono anche un po' bagnati, il quadro è completo.
Non bastano le inopportune, iterative battute, le risate a troppi decibel, quasi a sovrastarsi nel "festoso" rumore. Della serie: "quasi, quasi...mi ammazzo".
Non che d'estate, fiacchi e sudati, gli esiti comunicativi siano entusiasmanti, ma, almeno, un'asmatica vitalità, casomai solo neurovegetativa, confonde l'umore.
I cosiddetti bioritmi sono, non solo rallentati, ma anche schermati da una nebbiolina mentale che si amalgama, facendosene influenzare, con la vaporizzazione esterna.
Tra pochi giorni, le luminarie prenatalizie daranno una mano alla serotonina, la gente si affastellerà caoticamente, come al solito. Resterà da verificare se lo farà per la consueta orgia di regali inutili o se, per un rifleso condizionato che sulla soglia dei negozi si interromperà, per dirottarli altrove. Per un cappuccino, al massimo.
Nelle ristrettezze, si rivitalizzerà il senso religioso, confinato nel ripostiglio? Gli indigenti veri si sentiranno meno soli, nell'altrimenti rutilante cretinismo festaiolo?
Chi non accuserà crisi sarà, certamente, chi, lento pede, ma con costante andatura, macina con serietà la sua vita, non stancandosi dell'impegno, ma facendone, autonomamente, il proprio carburante, non divagando verso riempitivi hobbystici e felicità o festività coatte.
Il tempo delle Feste è sempre breve.

mercoledì 2 novembre 2011

Milone

Oggi, caro Milone, è il giorno dei morti, degli antenati o dei Penati, diresti tu, e la giornata è conforme, almeno per noi cristiani, nel suo grigiore.
Anna, non più dei miracoli, è ormai una mater dolorosa che si trascina per ottemperare al patto scellarato con l'azienda che le consentirà di svezzare il suo bambino, appena in tempo per tornare in battuta. Eviterà, quindi, di interrompere ancora il suo lavoro per allattarlo, come fanno le altre, prive di passione e responsabilità. Solo in questa fase gli scuotimenti e le vibrazioni sono esclusi: si muove a fatica, con molto decoro.
Sia lei, sia il suo prodotto, sono eugeneticamente adeguati ai nostri standard.

Halleween è trascorsa fra le gare d'intaglio della zucca della Coldiretti e gli anatemi della Curia, che sembra far riemergere dalle latebre del Medio Evo la condanna dei sopravviventi/sopravvenienti riti pagani. Per fortuna non può più reprimerli direttamente, dopo essere stata repressa - ma era un'Ecclesia o per meglio dire e mi si scusi, una Setta di ingenui e di entusiasti - nel periodo ancora antecedente.
L'origine pagana dei culti celtici è ben rilevabile nelle campagne irlandesi, fin anche nei cimiteri dei castelli e dei monasteri, dove con la sovrapposizione della croce, hanno coinciso modifiche primitive e locali nelle forme e nelle fogge, non diversamente, in termini di antropologia culturale, dalle tombe cristiane, affiancate dalle sepolture animiste, nei villaggi africani.

Amanda Knox ha festeggiato l'anniversario dell'immolazione della piccola Meredith, per le vie di Seattle, vestita da ladra; esattamente una delle linee difensive dei suoi avvocati americani ed italiani. Lei l'ha sfangata e se ne frega, ora come allora, di chi non c'è più. A casa sua l'avrebbero giustiziata(?)

Un'anziana signora, fulva di parrucchiere, si scusa timidamente perché, per sua personale amministrazione, continua a prelevare tramite l'emissione di assegni di conto corrente. Questa sua abitudine provoca uno spreco evidente di questi tagliandi, che frequentemente torna a chiederci, gratuitamente. Per questo, è stata investigata e le è stato ricordato il possesso di un antico carnet che risulta inutilizzato. Stia più attenta, Signora, già le sue abitudini comportano per noi un onere di cui lei approfitta. Se non passione, almeno responsabilità!!

E' il momento di uno scalcinato esoterista da bar di periferia, che si atteggia a negromante e porta, d'estate, magliette con l'effigie di Charles Manson: i suoi soldi devono essere del diavolo, sono, infatti, tutti infeltriti e impastano le pulegge della macchina. Ovviamente alle 13,20

la festa di tutti i Santi deve essere ormai un rito catacombale d'élite. La sua luminosità è riservata ai cuori, ma, all'esterno, se splende, non si nota.

domenica 30 ottobre 2011

Milone

Il ritorno dell'informatico Giuliano ha richiamato alla nostra sopita coscienza, la necessità, per i neo catecumeni, di apprendere dogmaticamente i canoni del verbo, senza che alla ragione venga riservato alcun ambito d'autonomia.
Tra non molto, caro Milone, dovremo tornare a scioperare per cercare di contrastare la deriva, ambivalente e contraddittoria, dei provvedimenti in cantiere per tacitare l'Europa; provvedimenti subdoli ed insinceri, strumentalizzando i quali, si cerca solo di ristabilire un volgare privilegio di classe ( volgare soprattutto in rapporto alla qualità dei suoi componenti ) , schiacciando prima e criminalizzando poi, il popolo non devoto.
In azienda, non solo non sussiste la minima coscienza sindacale, che non sia vicaria e subordinata, ma neppure il senso di appartenenza ad un mondo del lavoro che vada oltre gli angusti confini morali e mentali di chi ci ha sottratti alla precarietà ed al bisogno essenziale.
I titoli di studio saranno pure inflazionati, ma la formazione critica è sempre più evanescente e le più inaccettabili parole d'ordine vengono assunte a faro dell'esistenza, a fondamento dell'educazione delle future generazioni, che, fortunatamente e come sempre accade, ne faranno un uso imprevedibile.
Parlavo ieri di un certo modello ideologico che sottende all'interesse materiale e induce comportamenti e pensieri. Già in passato ne avevo fatto cenno, ma ora vorrei sottolineare come, nei nostri riti, la presenza riservata dei costumi massonici sia costante e pregnante. La riservatezza che sconfina nell'omertà, la vocazione a risolvere all'interno del chiuso mondo degli inziati ogni controversia, potenziale o in atto, l'assenza di interesse agli avvenimenti che inscrivono anche la nostra realtà, l'induzione di comportamenti virtuosi che sono criterio di esclusione dei profani, non possono essere accidenti casuali.
Già la stessa nascita, trentennale, di una struttura bancaria, braccio finanziario di un pre-esistente Gruppo industriale, risultò, all'epoca, troppo anomala ed in contrsto sostanziale con la legge bancaria, per non aver goduto di qualche protezione di Loggia, verso un'entità ancora in bozza che si prestava a rompere un diaframma a tutela dell'autonomia dei comparti economici.
Saluto, pertanto, con una ideale stretta di mano fraterna: tre rapide pressioni con il pollice della mano fra l'omologo dito e l'indice del compare, per significargli che io "non so...né leggere...né scrivere".

Milone

Giovanni decollato - che qualche volta dimentica di svitarsi la testa, entrando - è nero come al solito, ma al piano superiore. Nell'ora dell' abbeveramento comune, è uscito per il suo primo caffé affidato. Lo davano in crescita a Casalecchio e così pare che sarà. Ultimamente, mentre cresceva, ha sostituito tutti, di tutto, di più: chisà se l'attuale è una crescita stabile o se dovrà supplire all'assenza della prossima mamma e, acquisita anche questa caratteristica, dovrà compensare le consuetudini riproduttive aziendali?

La caratteristica che avevo attribuito alla penultima RDE è tipica del ruolo. Ora che l'attuale preposto è spesso in ferie con la fidanzata o in missione con e per l'azienda, il direttore dimidiato si fa relazionare dal Referente contabile delle imprese, che, tre, quattro volte al giorno, all'apertura, prima e dopo l'intervallo ed in chiusura, si porta sulla riva dei bruti e corregge, ammonisce, petula, monitora e controlla, come le servette goldoniane.
Mirandolina 2.

Da tempo è chiaro che ogni attimo della giornata lavorativa - che per molti si prolunga oltre il previsto - deve essere proficuamente impiegato. La tradizionale guerra tra poveri, che in altri ambiti si esplicava nel soppesare benefici comportamentali o di carriera, da noi si esprime, invece, nella delega al reciproco controllo ed alla sua incentivazione produttiva.

Anna dei miracoli non ne può più. Entrando si è informata sull'avviamento del riscaldamento.
Nessuna pietà a Sparta!

Ma insomma, Milone, è tutto negativo al Credem'a me? Nient'affatto, amico mio. Nella media - purtroppo - senza una salda presa regimentare, gli usi e costumi - fatti salvi i casi di cointeressenza e di privilegio - si attesterebbero su grossolane metodiche. Dal caporalato si passerebbe al nonnismo, dalle semplificazioni alle brutalizzazioni. Il vecchio Maramotti conosceva il suo pollaio e lo preservava dalle faine. Questo, però, in tempi recenti ed in supporto al reggiano Prodi, non gli ha impedito di "metterci" dei soldi per evitare che l'alta velocità bypassasse Reggio Emilia. I suoi eredi prediligevano e prediligono, invece, le sfilate di moda e il chiaro sentore di orbace e marzialità ne era e ne è un corollario ambientale. Già durane la seconda guerra mondiale, molti titolari di case di moda inclinavano, per clientela, ambiente nazionale e internazionale, al fascismo ed anche al nazismo. Coco Chanel aveva anche, per amante e sponsor, un razzista nobiluomo francese. Un vilain, allora come oggi, componente del Senato de la republique, composto dai latifondisti della spopolata provincia gallica. E' da lì che vengono i canoni che vincolano la coscienza degli affiliati, che vi si attengono, temendo, altrimenti, di dover subire una sistematica repressione e, se giovani, di non poter coltivare la speranza di un soddisfacente cursus honorum.
E' questa la genealogia della/e morale/i.
Ma la morale non deve essere l'adeguamento opportunistico ad un principio atemporale e astratto, bensì l'individuale maturazione di un pensiero, contraddicendo il quale la persona non sussisterebbe.
Come, infatti, quasi sempre, non sussiste.

Di tanto in tanto, si fa viva la struttura reggiana della FABI che, dal secondo tavolo, nel quale è relegata, stringe accordi con l'azienda che la trimurti contesta ed a cui sembra attribuire la condizione storica delle relazioni sindacali. In ambito reggiano, non so se per influenza propagandistica o per realtà che mi sfugge, molti le attribuiscono una filo-aziendalità ancora più accentuata di quella della CISL.
Non lo escludo.
Per entrare e per consolidarsi, troppi farebbero carte false, ma alla morale dei competitors non credo. D'altra parte, il nostro è un sindacato autonomo, che si amministra su base provinciale e basa le sue gerarchie, un po' come le aziende, sulla "raccolta" e non sulla politica.
A bientot.

mercoledì 26 ottobre 2011

Milone

Meno di due settimane e Anna dei Miracoli si ritirerà per maturare l'Evento.
Un'americana, quando sente l'ordinario fischio della bussola, fugge terrorizzata, in cerca di un altro cambiavalute. Una volta tanto. l'effetto spaventapasseri ha funzionato.
Anna la Gravida di passione e di responsabilità, deve aver ricevuto la visita di un angelo che intercalava il suo dire con ripetuti "veh!", evidentemente un angelo reggiano.
La prescelta disse: "sia fatto di me così come vuolsi colà dove tutto si puote" ed ha coniugato la gestione commerciale e la gestazione biologica, forte dei noti valori.
Con la mediazione del Cappellano, vindice dei medesimi valori a livello di usufrutto popolare, ha contrattato informalmente un mese di perperio aggiuntivo, forse comprensivo di un razionale svezzamento. per allora, avrà trovato a chi lasciare il nuovo concittadino e non sarà costretta a portarselo al lavoro. Le avrà fatte le ferie? Le farà a Novembre? Secondario.
Entra una signora, palesemente disturbata, che ieri ha tentato inutilmente di telefonare dai nostri terminali ad Amnesty international - tranquilli, sede di Bologna - e mi ha spiegato che, a casa sua, il telefono è sotto controllo, nel senso, addirittura, che non riesce a comunicare con nessuno. Le sue viste personali ai numeri negati non hanno sortito effetto e il suo avvocato le ha suggerito di "fregarsene". Prima che la giustizia trionfi, si dedica allo shopping: un paio di stivali antisdrucciolo, due guanti eleganti e un regalo natalizio.
Christian 1° ha cambiato domicilio e deve aver finito le camicie pulite, perché oggi sfoggia una canotta e un golfino a "V" che sanno tanto di improvvisazione. L'emancipazione dalla mamma si paga, almeno inizialmente.
I preziosi colleghi devono essere raffinati ma anche cagionevoli. Da dieci giorni girano incravattati e insciarpati negli eleganti locali della Sede. Così superano il problema della mancanza di attaccapanni e si riguardano circa possibili afonie, mentre sono impegnati a concorrere con Findomestic nei prestiti al consumo.
Sessantasette anni per andare in pensione: la vecchiaia, da modo di dire, prende sostanza, così come diminuiscono statisticamente le previsioni di spesa per lo Stato, sotto l'occhiuta supervisione della figlia di un Pastore luterano e di un immigrato ungherese, praticamente un gitano. L'opposizione dice che se Berlusconi si dimettesse, si potrebbe "prendere in considerazione l'ipotesi".
Solo lo spellacchiato Leone della Lega, ex disoccupato ed ex comunista, tiene duro. Speriamo che si mantenga, anche stortarello e sclerotico. Alla foce del Po, la nostra ultima frontiera.
Baby pensionati che foste, esodati di tutte le risme, fedeli alla biblica concezione del lavoro, ma non all'evangelica espiazione, siete stati, siamo solo figli del Fato, o meglio, degli accomodamenti clientelari di questa Italia, unita solo nell'opportunismo.
Sento alle mie spalle, un gaio collega che spiega ad un altro, che si autoattribuisce un'altissima spiritualità, come si fa ad evadere il canone RAI.
Non poteva essere altrimenti.

domenica 23 ottobre 2011

Milone

Oggi piove, Milone. E' la prima vera giornata autunnale per colori ed umori.
I soliti noti latitano. Tranne quelli che vivono o lavorano nei paraggi, non si vede nessuno.
Di tanto in tanto transitano davanti a noi pochi arcigni, diretti ai loculi dell'alta finanza evasiva e non sempre colgono il nostro sorriso stereotipato, bensì qualche sbadiglio, qualche stiracchiamento. Mi capica di canticchiare, quando, inopinatamente, intravedo qualche grifagno profilo. . Imbarazzato, mi ricompongo, saluto, faccio ciao con la manina, senza che loro mi degnino della minima attenzione.
Detto fra noi, della loro attenzione...Dietro la patina consolidante dei soldi, si intuiscono abissi di inconsapevolezza, baratri di rassicurante ignoranza.
Passa, per fortuna, il presidente dell'Associazione degli O...., un pasquinotto sempre allegro che, ultimamente, si è convertito al leghismo fiscale.
Basta poco per farlo felice: "qual'è il motto della Lega?"; "ce l'abbiamo...." e zampetta via felice.

mercoledì 19 ottobre 2011

Milone

Caro Milone,
i nostri 25.000.000 di euro, più 2 di interessi, sono proporzionali ai 245.000.000 evasi dall'Unicredit.
Diverse le tecniche.
Quando anche le banche, private fin che si vuole, considereranno lo Stato come un biscazziere con il quale furbescamente competere, non ci sarà nessuna prospettiva di evoluzione civile e democratica. Temo anzi che la democrazia sia stata per noi una fortuita importazione, come quella dei paesi dell'ex Impero britannico.
Leggo che l'indagine avrebbe lo scopo di tarpare le ali ad Alessandro profumo, intenzionato ad entrare in politica.
Non ne piango la perdita.

mercoledì 12 ottobre 2011

Milone

E' l'alba degli operosi e già Rita, alle spalle di Christian 2° lo sollecita sui tagli, la confezione della busta, la profumazione della medesima.
Il postino peruviano arranca verso il banco d'accoglienza con i suoi borsoni quotidiani.
Fuori dell'uscio, rattrappiti e lividi attendono quattro gatti che devono correre al lavoro o che sono insonni per infelicità.
In senso contrario, cominciano le peregrinazioni al bar: il più giovane prende tre caffè in un'ora, timoroso di perdere un conciliabolo privato o che si possa parlar male di lui.
Inizia l'andirivieni del CIM: servizi a domicilio, su appuntamento, ad ore fisse ed estemporanei, caffé 1, caffé 2, caffé 3, in formazioni variabili. Uno, che abita vicino, il pomeriggio si acmbia la cravatta e, d'estate, fa la doccia.
Transumano i promotori finanziari. La loro tecnica d'approssimazione varia: c'è l'amicone, lo scherzoso, il professionale impettito o malizioso, il saggio partecipe e coinvolgente. Tradotto in soldoni, hanno sempre qualche piccola bega da sbrigare per i loro committenti e amano uscire dai salottini, per appoggiarsi al banco senza interrompere la conversazione, per chiedere di perfezionare, tout de suite, quanto concordato nel vestibolo di fronte.
La coazione a ripetere dei sempre medesimi clienti si sfoga in un periodico ripresentarsi alle bussole, nelle quali restano un attimo irrigiditi per l'identificazione, prima di richiedere, a rotazione, sempre le stesse prestazioni.
Con fare elegante o concitato, fra languori telefonici e risate convenzionali, sciamano colleghe che mi ricordano le signorine dei telefoni bianchi. Compresa la gravida.
Quando, legittimamente, ma illusoriamente, un cliente decide di far fruttare i suoi beni, le sue evasioni fiscali, in un altro forziere, scattano le tecniche di tardivi riabbordaggi, per mettere in atto le quali, avendo sentore di adultere intenzioni, si provvede a bloccare i conti e a suscitare il risentimento dei male intenzionati, dai quali non ci separano i vetri e che spesso si sdraiano sul banco, ipnotizzati dal video.
Anche per pochi spiccioli si deve avvisare il gestore che si profonde in promesse e in affidamenti, quasi sempre con i soggetti più arroganti e presuntuosi.
Christian 2° è sempre più timoroso di non essere abbastanza virtuoso e, quindi, meritevole di riconferma. Per questo si avvita in sistematiche, piccole nevrosi che, far qualche anno, ne avranno fatto un perfetto automa.
Tran tran di routine.
Dicono che un paio di nostri gestori facciano gli attori oltre che il loro mestiere: eccedono solo in apparenze e si calano troppo in una loro, interiore, figurazione.
Telefonate a go go: qualcuno ha dei cognomi pirandelliani.
Ore 12,40 o 13, in base al traffico. Riappare Rita, latrice di buste colme di soldi e di colorati assegni.
Quando già si sperava di rilassarsi in attesa del pasto, bisogna uniformarsi alle esigenze temporali dei cash, in o out, per poi filarsela, prima che altre micro incombenze ti vengano sollecitate, incuranti dell'orario.
Primo pomeriggio.
Arriva trafelato un affidatario, negoziante nei pressi, a versare gli incassi, man mano che li realizza, torturato, in una riedizione dell'Inferno dantesco, dal suo cerbero gestore.
Pioggia o pioggerellina di fax con molesta richiesta di certificazione , stesso mezzo, ad operazione avvenuta: ultimo sprint dei correntisti replicanti. Invocazioni di apertura fuori orario degli ultimi deambulanti sul corso.
Ricompare il postino peruviano con i minuti contati: dai loculi giungono intimazioni di non chiudere le sacche.
Finalmente, una rigenerante ritirata al cesso.
Neanche per sogno. C'è già il cingalese, padre di famiglia e in attesa di cittadinanza, che, con secchi e scopettoni, ostruisce l'ingresso e che, ignorando il tuo desio, ti chiede chi lo ha sostituito la settimana prima.
La vita è altrove.

martedì 11 ottobre 2011

Milone

Fa piuttosto freddo, oggi, Milone. I nostri operatori di mercato hanno così avuto modo di trarre dagli armadi i loro completi grigi e bleu.
E' tornato Christian 2° che, non ostante una settimana di indottrinamento, viene guardato a vista da Giorgio e Christian 1°, mentre Rita, alle loro spalle, rivendica gli averi da portare ai clienti, con l'urgenza che il servizio ai terzi e quello domestico richiedono. Ricomparirà sulla soglia per le delazioni rassicuranti, come ciascun degli altri, cappellano-sindacalista compreso.
Non hanno ancora reso i tappeti dalla lavanderia e il taccheggio marziale, anche dei clienti che vanno e vengono dal piano superiore, risuona per il corridoio. Un influenzato, un po' depresso, deambula con il cappotto.
Christian 2° mi parla del Verbo sapienziale della Scuola e delle prassi orali e fattuali dell'agenzia e, avido di certezze, ne lamenta l'eretica incongruità.
Non è solo il potere a reprimerci, siamo noi stessi, desiderosi di rassicurazioni, a cercarne la conformità ben oltre l'intenzione dell'estensore ( intellettuale organico ).
L'uomo è la misura ( contraddittoria ) di tutte le cose.

venerdì 7 ottobre 2011

Milone

Manifestazione estemporanea di studenti medi.
Dalla stazione, verso le 09 sono affluiti una cinquantina di pendolari, lungo via Indipendenza. Slogans e blocco temporaneo del traffico, con i guidatori dei bus attoniti. Presumibili i commenti fra il reazionario e il frettoloso, anche di molti che votano a sinistra.
Pochi minuti dopo, alcuni studenti poco motivati ridiscendevano il corso verso locali di ritrovo, bar e appuntamenti.
Un'ora dopo, lo sciame si è fatto improvvisamente intenso, grida, molte risa e lo scoppio di qualche castagnola. La polizia era già sul posto a tutela del buon pensiero ( e di quello che sottende ).
Frittata finale con imbrattamento del decoro delle nostre pareti.
L'immediato intervento dei nostri responsabili e dei loro delegati è servito a monitorare il danno d'immagine.
Poco dopo è comparso anche il responsabile amministrativo della Questura, nostro cliente e custode.
Sono certo che siete stati edotti con ogni mezzo utile.
La pioggia, che ha cominciatoa cadere, sta lavando l'onta.
Passano venti minuti ed ecco che i pavidi avventori si affollano in agenzia per sistemare le loro beghe, tutti insieme, timidi e rancorosi.

Nonostante le agenzie di rating si siano messe a gareggiare in declassamenti, noi resistiamo con i nostri soci e i nostri clienti nel pelago in tempesta. Male che vada chiederemo l'extraterritorialità.
Oggi, in filiale, era elevata la potenziale adesione al "Partito della gnocca".
Neanche i radicali, con Cicciolina, erano riusciti a fare di meglio.

Milone

Di prima mattina, si è presentato un attempato cliente con una sgargiante cravatta rossa. che faceva pendant con il guinzaglio rosso del cagnolino della sua nuova compagna, che recava all'attaccatura con il manico, un osso di gomma, anch'esso rosso.
La ex moglie e la figlia gli stanno facendo la guerra per gli alimenti. Lui nega, si informa sulle conseguenze dei mancati pagamenti e porta a spasso il cane.
Gente che va....gente che viene.

Milone

Oggi, Milone, il novizio è uscito da solo per due volte, per affrontare le perigliose strade del mondo.
Ha ritardato di pochi minuti sui tempi stimati, senza telefonarci e giustificarsi.
Imparerà.
Per oggi, la cassa, forse anche in funzione dell'indennità, la fa Christian 1°. Christian 2° lo affianca e, per farlo, mi ha ciulato la sedia sulla quale avevo intenzione di riporre una giacchetta stagionale. Dato che io mi rifiuto di riporla nell'armadio, insieme alla modulistica, per le ubie di Gae Aulenti, ho ripiegato il leggero soprabito su una borsa che porto con me quando mi sottopongo a pratiche ginniche e osteopatiche.
Spero che ci resti fino a stasera.
Il suo omonimo precettore lo sta forgiando con passione e responsabilità, incoraggiandolo a percorrere con cipiglio i viottoli di montagna verso la meta, anche se adesso agisce alla periferie delle cucine.
Un giorno, se sarà come tutti gli altri...

Anna dei miracoli tiene botta, con una pancia ormai commendatizia. A giudicare dai suoi dentro e fuori va ancora in visita ai clienti, nonostante la premura di non sottoporre le gestanti a scuotimenti e vibrazioni.
E' uno spettacolo insolito nei luoghi di lavoro e, pur delicato e piacevole, continuo a pensarlo più consono al duro ed essenziale mondo contadino.
Le donne manager, di solito, non procreano. Da noi si fondono spirito tradizionale ed efficienza produttiva, un po' come in Giappone, secondo l'impeccabile stile dei Circoli di qualità.
Ma, nel Paese del Sol levante, le donne che si sposano smettono, tradizionalmente, di lavorare, coniugando così mentalità domestica e redditività per le aziende.
Da noi, in medio stat vitrus.

Milone

Non c'erano dubbi che il mondo non ci riguardasse. Dio ce ne guardi!
Nel nostro ambito, ossia nel nostro universo, catalizziamo le passioni e le responsabilità, in un fragore bellico.
All'attacco!
Ma è una banca quella che fa lievitare gli impieghi in un perimetro ristretto, senza implicazioni, non dico globali, ma almeno circondariali? Che natura ha una difesa così accanita e indifferente dei propri possedimenti se si intermedia denaro, ci se ne fa volano, se del denaro si fa il proprio prodotto e la propria merce?
Che cosa aveva di diverso il Portogallo di Salazar, ad esempio, e di quali interessi si faceva tutore?
Allo scopo si mobilitano, in meccanica sinergia, acronimici commandos per reimpossessarsi di NOI e dei NOSTRI clienti.
Nel 2012 il mondo andrà ancora di più in malora, ma la nostra fattoria sarà sempre più florida.

martedì 4 ottobre 2011

Milone

San Petronio e San Francesco, non più Patrono d'Italia. Il patronato si esercita su base locale e localmente il deserto impera. I bolognesi sono devotissimi alle vacanze e il bel tempo congiura.
A Perugia, due vacui assassini sono stati assolti perché "bravi ragazzi". Sollecito, che aveva sollecitato anche i politici della sua provincia, aveva recentemente ripreso gli studi per specializzarsi, intravedendo una via di "uscita". Complice anche il segretario di stato, la cornutissima Hillary Roda Clinton, che ha più volte perorato la causa della "celestiale" - in realtà apatica - connazionale.
Ha ragione il nostro presidente del consiglio circa lo Stato che governa(?) Se ne varrà per rafforzare la sua tesi riguardo l'eterodirezione dei giudici.
Tanto la povera Meredith è morta per niente, a prescindere, come dicevano gli incaricati dell'approvigionamento dei farmaci antitumorali a Palermo.
Abbiamo scelto l'alleato più forte, quello che ci ha umiliato in occasione dell'incidente del Frejus e della morte di Calipari.
Ubi maior...i genitori di Meredith se ne faranno una ragione.
Oggi la servitù è a mezzo servizio. troppi descamisados senza appuntamenti, troppi jeans sotto la giacca del tailleur.
Però Anna è venuta, sempre preceduta dal bambino.

Milone

Fra due giorni i celeberrimi asili di Reggio Emilia rischieranno la chiusura o un drastico ridimensionamento delle attività educative che li hanno resi famosi e imitati.
Non più tardi di un anno fa, la mia amica Natsuko, pedagogista trilaureta - in Giappone, Stati Uniti e Italia - li visitò insieme alla direttrice del suo asilo di Tokio, presso il quale cura i neonati da zero a tre anni: il periodo in cui si imprime nella mente il carattere di ciascuno di noi.
So che sta per essere istituita una fondazione e che è già stato chiesto il contributo delle famiglie, degli ex allievi e del personale in servizio e in quiescenza.
Gli asili sono il fiore all'occhiello della città e l'hanno resa famosa, negli ambienti più qualificati, nel mondo.
Non sarebbe male se anche il Credem contribuisse con passione e responsabilità.
Lo farà?

Milone

L'accordo sulla rappresentanza e sulla validità degli accordi sindacali, sottoscritto anche dalla CGIL, senza che questa organizzazione modificasse il proprio Statuto, rivela l'affanno del sindacato nel suo sforzo trasformistico senza un obiettivo, come tutto il comparto della politica, civile o sociale.
La Confindustria spera di evitare l'uscita dalla sua organizzazione della maggiore iscritta - la FIAT - mentre i sindacati confederali scelgono la strada para-istituzionale ( loro che sono associazioni private, basate sugli associati ) dell'essere interlocutori sempre più politici e sempre meno rappresenta(tivi)nti dei lavoratori concreti.
La FIOM pare non starci ed ha già chiesto le dimissioni della Camusso, che dalla categoria era già stata espulsa per "moderatsmo", provenendo, fra l'altro, dalla corrente socialista, come Epifani, il quale, però, non prendeva di petto una componente storica e così considerata.
Ci stiamo adeguando all'europa.
Modello francese, con la CGT ( Thorez si rivolterà nella tomba o lo metteva in conto? ) da quasi trent'anni al 10% della rappresentanza fra i lavoratori, ma ricca ( per i contributi pubblici ) e riconosciuta presso le istituzioni, o modello tedesco, corporativo e partecipativo con un valore economico del doppio ed una media delle retribuzioni superiore del 67% rispetto alle nostre?
Per altro, l'Europa è la Germania, il marco è diventato l'euro, i nostri partigiani riposano sopra le corone d'alloro deposte ai piedi delle loro fotografie, fra bandiere nazionali e di un'Europa egemonizzata dalla Germania, loro che sognavano di riposare fra le bandiere rosse.
I Francesi contano sostanzialmente poco, ma se la tirano e coprono politicamente il quarto Reich.
A noi, Credem'a me, non ce ne importa, stiamo nella nostra nicchia al di qua del bene e del male e, in questo, siamo anomali rispetto all'italico gioco opportunistico con la realtà.
Poi, di quanto accade nel mondo economico e, per corollario, civile, nulla ci cale.
In questo siamo perfettamente in linea con il costume nazionale.
Anche i tribuni della plebe si stannoe volvendo "culturalmente".

Milone

Che suggerrirvi?
La nuova ripartizione del lavoro ne specializza l'esecuzione, secondo una esclusiva logica di resa, al netto della tara. Come la ripartizione delle risorse infragruppo e la dislocazione temporanea delle maestranze sul territorio.
Le ferie si prendono in concertazione squadristica e presto potremo chattare sugli I Phone.
E' perfetto.
E' proprio un regime, privo di opposizione.

Milone

Sento parlare, caro Milone, di portarsi avanti per affrontare eventuali emergenze prima che l'anno trapassi fiscalmente.
L'espressione emergenza mi pare fuor di luogo, valida solo in rapporto ad un pronto soccorso. Bisognerebbe trovarne un'altra per fotografare una scadenza amministrativamente importante, ma non decisiva..
Di emergenza in emergenza, ci si avvelena la vita, mentre spesso si latita quando serve, perché persi a contare per gli altri, a contarne le sostanze, fino a convincersi di partecipare di quelle medesime e altrui realtà.
Dev'essere quanto è accaduto ai tribuni della plebe quando sono stati arruolati nei ranghi troppi dottorini, i quali, dialogando con i (nuovi) padroni sulla base di contenuti culturali comuni, hanno smarrito il sennso del loro ruolo e si sono sistematicamente trovati con un pugno di mosche in mano.
Nelle ridotte emergenziali, uno sparuto manipolo di arditi vigila sulle ipotesi con Passione e Responsabilità.

Milone

Caro Milone, da tempo il portale non recava alla considerazione comune i suggerimenti dei colleghi virtuosi.
La frettolosa sentenza che bolla tutti gli altri come viziosi si ammanta di ecologismo, ma, come tutte le altre sollecitazioni virtuose, ha una connotazione economica per il Signore e una morale per i plebei.
Simul stabunt aut simul cadent.
La discussione, piena di passione e di responsabilità, assomiglia, in molti tratti, a una partecipe riunione di condominio, nella quale gli inquilini si superano in zelo a fini di superiore risparmio.
Spassosa la proposta "giapponese", involontariamente azzeccata, alla quale il Responsabile di acronimo si cautela di opporre il decoro aziendale, specchietto per le allodole, alla pericolosa indicazione di svestirsi d'estate e di imbaccuccarsi d'inverno.
Insuperabile - non poteva essere altrimenti - il calcolo sull'inquinamento apportato in un anno dal mancato spengimento delle stampanti, pari alla dispersione nell'ambiente di trenta tonnellate di petrolio.
Circa il consumo abnorme di carta, proporrei di cominciare da quella igienica, purtroopo non utilizzabile sul retro per non contraddirne l'igienicità, rendendola asportabile dai contenitori solo previo inserimento di 10 cent a quadrato.
Sono certo che, così facendo, molti utilizzerebbero le dita.

Milone

La vita è ripetitiva, Milone, almeno per noi travet, ma anche per i fruitori dei nostri servizi.
Penso anzi che il mondo si stia uniformando secondo una medievale coazione/condizione di "natura", per la quale, sotto l'egida di una divinità ignota, gli uomini e le donne riempiono di contenuti immaginari le loro strumentali esistenze.
La democrazia politica va scemando nella passività generale, i caratteri si irrigidiscono in puerili presunzioni, ciò che è stato si impone nuovamente con aggiornamenti - ma neanche tanto - propagandistici.
Il denaro come lubrificante della vita, le risa che si tramutano in pianto, facendo le une alle altre schermo. Le stesse costrizioni giornaliere; la stessa noia.
Anna continua a portarsi il bambino al lavoro.
Fra poche ore, la vicinanza dei progetti comuni e la frequentazione di aspirazioni non eterodirette - almeno per ora - ci rinfrancheranno.

venerdì 16 settembre 2011

Milone

Lugano addio, cantava...
e dire che non si trova più una cassetta di sicurezza. Abbandoniamo l'inafferrabile finanza e ci ripieghiamo su di noi, aspettando che la bufera passi.
Intanto ci rassicuriamo con i ratios: male che vada, abbiamo ampie possibilità di svalutazione patrimoniale senza ricorrere ai 230 azionisti+la famiglia, anzi, possiamo fare shopping delle potature periodiche dei rami delle altre piante, quando rischiano di inaridire. Retail possessivo e possessorio, presidio del territorio, omogeneizzazione dominicale dei famigli, come se fossero stati associati al fondo.
Costoro acquisiscono un costume vicario, senza sviluppare nessuna solidarietà fra di loro. L'uso di darsi del "tu", maschera le gerarchie, che diventano più insidiose e favorisce la delazione. Per altro, di quanto avviene alle persone in azienda, è fatto divieto di parlare. Così, qualsiasi difformità morale non attecchisce e viene isolata ed espulsa dagli anticorpi, per questa via, creati.
Il controllo sugli atteggiamenti esteriori delle persone è minuto, attenendo all'immagine, ne tarpa le espressioni. Non si parla d'altro che di lavoro in termini applicativi, come se chi lavora non avesse altra opzione che l'obbedienza.
Si tratta, ovviamente, di una prassi: Il Credem'a me non è una fonte del diritto, ma a molti sfugge la differenza.

Berlusconi e Gheddafi non sono stati amici casualmente,
Condividono, infatti, mitatis mutandis, la stessa condizione di uomini assediati, ricchi, viziati, resistenti ma in fuga.
All'interno della formazione creata su toponimi sud americani - come gli altri trasformistici pseudo partiti - ormai i fedeli si sono trasformati in congiurati.
Vedremo chi prevarrà.
Al centro avremo probabilmente Montezemolo, a sinistra Alessandro Profumo.
Quasi, quasi, la prossima volta, voto per Berlusconi.

Riepiloghiamo.
Siamo appassionati e responsabili, curiamo l'aspetto reputazionale della nostra attività, ci proponiamo di creare valore nel tempo senza correre rischi, tendiamo all'eccellenza, siamo impeccabili e talmente selettivi che non si capisce come abbiamo fatto ad aumentare gli impieghi del 9,6% ( induciamo bisogni fittizi? ).
Non rammento tutte le autoincensazioni che ci siamo rivolti. Da piccolo, mi dicevano che "chi si loda, si imbroda".
Se il personale si accontenta...

In funzione di tutto quanto precede, caro Milone, la cappellania sindacale è la più adeguata al mantenimento dell'ordine societario. E', in realtà, pleonastica sul piano effettuale, ma utile, anche solo a livello simbolico, al soddisfacimento degli archetipi interiorizzati.

mercoledì 7 settembre 2011

Milone

6 di settembre, giornata pre-autunnale. Sono in sciopero a tutela di quell'art. 18 che protegge le maestranze anziane dal collocamento forzoso a riposo, nell'ambito del quale, le pensioni non potranno reggere a lungo il loro pur modesto potere d'acquisto. I giovani lavoratori a intermittenza, precari come una lampadina in procinto di spegnersi, erano probabilmente al lavoro. Uno, tre, sei mesi di ingaggio non possono prevedere decurtazioni di paga.
Prendo l'automobile e commetto lo stesso errore di molti altri; mi trovo, cioè, imbottigliato sui viali di circonvallazione, dove i vigli, come gli antichi castellari di guardia alle porte d'accesso della cinta muraria, che fu poi colpevolmente abbattuta, marginano il traffico.
Coloro che svolgevano un'attività commerciale su gomma, quelli che si muovono solo in auto, inframmezzati da ciclomotoristi, ciclisti ecologisti che pedalavano nello smog e pedoni trasandati, sembravano uno sciame di insetti impazziti, come se ne vedevano una volta, intorno al mosto nei tini.
Rimbalzavano contro lo schermo invisibile dell'amministrazione, restando nei pressi.
Nella confusione, qualche stuntmen zigzagava, faceva inversione ad U, metteva a repentaglio la sicurezza, ma non si muoveva dalla cinta periferica.
Recuperata, dopo molto tempo, una via di fuga, andavo in cerca di qualche lavoratore dotato di passione e di responsabilità, ma non trovavo un ufficio postale aperto in nessuno dei pur popolosi e serviti suburbi e nulla di mia spicciola utilità.
Caparbio come un reazionario, imboccavo un casello autostradale sperando di poter cambiare il telepass, prossimo all'esaurimento,presso un Punto blu, ma, ad accogliermi, davanti alla porta serrata, ho trovato solo un ombrello di servizio, dentro l'apposito contenitore.
In compagnia di due dei miei formidabili nipoti, mi sono inerpicato, quindi, sulle dolci vette del nostro Appennino, in un progressivo rannuvolarsi, fino all'approdo di una gradevole trattoria, di buona qualità.
Se non ora, quando?

ecco, siam sulla ceglia..da una poesia di Gaetano Arcangeli

All'inizio mi sono sentito male; ho avuto un mancamento. In bagno, poi, sono stato soggetto ad un accesso di dissenteria.
Così si intraprendono le opere più significative della nostra vita? Un senso di inadeguatezza, di debolezza rispetto all'esito sperato, l'amnesia momentanea della coscienza del compito, così come la psiche se lo figura?
Poi, la reazione del corpo, liberatoria delle scorie e rilassatrice della tensione.
Infine, sono stato bene e leggero nel corpo e nello spirito, mi sono concentrato sulla lotteria del test.
Ora non so se, questo pomeriggio, andrò a rileggermi domande e risposte, oppure se persevererò nel percorso programmato e rimanderò al 15 p.v. l'esito ora temuto.
Ci andrò, forse, domani con lo zio.
La catarticità imposta mi ha isolato, ma la mia anima e il mio corpo hanno reagito in successione, come il lampo e il tuono e hanno liberato le mie facoltà.
Che si fondi su questi elementi la costruzione dell'uomo, della sua vita e su questi presupposti si basi la sua speranza, la sua illusione, ma anche la sua forza?
Anche se, alla fine del lungo, ardimentoso, travagliato percorso, scoprissimo che il nostro propellente morale, spirituale e fisico, si è tradotto in una lunga scia di liquami, mal indulgeremmo ad una materiale filosofia scatologica, anziché affidarci al ricordo felice dei dolci frutti delle nostre concimazioni, per mitigare la mestizia del tempo autunnale.