martedì 11 ottobre 2011

Milone

Fa piuttosto freddo, oggi, Milone. I nostri operatori di mercato hanno così avuto modo di trarre dagli armadi i loro completi grigi e bleu.
E' tornato Christian 2° che, non ostante una settimana di indottrinamento, viene guardato a vista da Giorgio e Christian 1°, mentre Rita, alle loro spalle, rivendica gli averi da portare ai clienti, con l'urgenza che il servizio ai terzi e quello domestico richiedono. Ricomparirà sulla soglia per le delazioni rassicuranti, come ciascun degli altri, cappellano-sindacalista compreso.
Non hanno ancora reso i tappeti dalla lavanderia e il taccheggio marziale, anche dei clienti che vanno e vengono dal piano superiore, risuona per il corridoio. Un influenzato, un po' depresso, deambula con il cappotto.
Christian 2° mi parla del Verbo sapienziale della Scuola e delle prassi orali e fattuali dell'agenzia e, avido di certezze, ne lamenta l'eretica incongruità.
Non è solo il potere a reprimerci, siamo noi stessi, desiderosi di rassicurazioni, a cercarne la conformità ben oltre l'intenzione dell'estensore ( intellettuale organico ).
L'uomo è la misura ( contraddittoria ) di tutte le cose.

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