venerdì 7 ottobre 2011

Milone

Oggi, Milone, il novizio è uscito da solo per due volte, per affrontare le perigliose strade del mondo.
Ha ritardato di pochi minuti sui tempi stimati, senza telefonarci e giustificarsi.
Imparerà.
Per oggi, la cassa, forse anche in funzione dell'indennità, la fa Christian 1°. Christian 2° lo affianca e, per farlo, mi ha ciulato la sedia sulla quale avevo intenzione di riporre una giacchetta stagionale. Dato che io mi rifiuto di riporla nell'armadio, insieme alla modulistica, per le ubie di Gae Aulenti, ho ripiegato il leggero soprabito su una borsa che porto con me quando mi sottopongo a pratiche ginniche e osteopatiche.
Spero che ci resti fino a stasera.
Il suo omonimo precettore lo sta forgiando con passione e responsabilità, incoraggiandolo a percorrere con cipiglio i viottoli di montagna verso la meta, anche se adesso agisce alla periferie delle cucine.
Un giorno, se sarà come tutti gli altri...

Anna dei miracoli tiene botta, con una pancia ormai commendatizia. A giudicare dai suoi dentro e fuori va ancora in visita ai clienti, nonostante la premura di non sottoporre le gestanti a scuotimenti e vibrazioni.
E' uno spettacolo insolito nei luoghi di lavoro e, pur delicato e piacevole, continuo a pensarlo più consono al duro ed essenziale mondo contadino.
Le donne manager, di solito, non procreano. Da noi si fondono spirito tradizionale ed efficienza produttiva, un po' come in Giappone, secondo l'impeccabile stile dei Circoli di qualità.
Ma, nel Paese del Sol levante, le donne che si sposano smettono, tradizionalmente, di lavorare, coniugando così mentalità domestica e redditività per le aziende.
Da noi, in medio stat vitrus.

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