domenica 30 ottobre 2011

Milone

Il ritorno dell'informatico Giuliano ha richiamato alla nostra sopita coscienza, la necessità, per i neo catecumeni, di apprendere dogmaticamente i canoni del verbo, senza che alla ragione venga riservato alcun ambito d'autonomia.
Tra non molto, caro Milone, dovremo tornare a scioperare per cercare di contrastare la deriva, ambivalente e contraddittoria, dei provvedimenti in cantiere per tacitare l'Europa; provvedimenti subdoli ed insinceri, strumentalizzando i quali, si cerca solo di ristabilire un volgare privilegio di classe ( volgare soprattutto in rapporto alla qualità dei suoi componenti ) , schiacciando prima e criminalizzando poi, il popolo non devoto.
In azienda, non solo non sussiste la minima coscienza sindacale, che non sia vicaria e subordinata, ma neppure il senso di appartenenza ad un mondo del lavoro che vada oltre gli angusti confini morali e mentali di chi ci ha sottratti alla precarietà ed al bisogno essenziale.
I titoli di studio saranno pure inflazionati, ma la formazione critica è sempre più evanescente e le più inaccettabili parole d'ordine vengono assunte a faro dell'esistenza, a fondamento dell'educazione delle future generazioni, che, fortunatamente e come sempre accade, ne faranno un uso imprevedibile.
Parlavo ieri di un certo modello ideologico che sottende all'interesse materiale e induce comportamenti e pensieri. Già in passato ne avevo fatto cenno, ma ora vorrei sottolineare come, nei nostri riti, la presenza riservata dei costumi massonici sia costante e pregnante. La riservatezza che sconfina nell'omertà, la vocazione a risolvere all'interno del chiuso mondo degli inziati ogni controversia, potenziale o in atto, l'assenza di interesse agli avvenimenti che inscrivono anche la nostra realtà, l'induzione di comportamenti virtuosi che sono criterio di esclusione dei profani, non possono essere accidenti casuali.
Già la stessa nascita, trentennale, di una struttura bancaria, braccio finanziario di un pre-esistente Gruppo industriale, risultò, all'epoca, troppo anomala ed in contrsto sostanziale con la legge bancaria, per non aver goduto di qualche protezione di Loggia, verso un'entità ancora in bozza che si prestava a rompere un diaframma a tutela dell'autonomia dei comparti economici.
Saluto, pertanto, con una ideale stretta di mano fraterna: tre rapide pressioni con il pollice della mano fra l'omologo dito e l'indice del compare, per significargli che io "non so...né leggere...né scrivere".

Milone

Giovanni decollato - che qualche volta dimentica di svitarsi la testa, entrando - è nero come al solito, ma al piano superiore. Nell'ora dell' abbeveramento comune, è uscito per il suo primo caffé affidato. Lo davano in crescita a Casalecchio e così pare che sarà. Ultimamente, mentre cresceva, ha sostituito tutti, di tutto, di più: chisà se l'attuale è una crescita stabile o se dovrà supplire all'assenza della prossima mamma e, acquisita anche questa caratteristica, dovrà compensare le consuetudini riproduttive aziendali?

La caratteristica che avevo attribuito alla penultima RDE è tipica del ruolo. Ora che l'attuale preposto è spesso in ferie con la fidanzata o in missione con e per l'azienda, il direttore dimidiato si fa relazionare dal Referente contabile delle imprese, che, tre, quattro volte al giorno, all'apertura, prima e dopo l'intervallo ed in chiusura, si porta sulla riva dei bruti e corregge, ammonisce, petula, monitora e controlla, come le servette goldoniane.
Mirandolina 2.

Da tempo è chiaro che ogni attimo della giornata lavorativa - che per molti si prolunga oltre il previsto - deve essere proficuamente impiegato. La tradizionale guerra tra poveri, che in altri ambiti si esplicava nel soppesare benefici comportamentali o di carriera, da noi si esprime, invece, nella delega al reciproco controllo ed alla sua incentivazione produttiva.

Anna dei miracoli non ne può più. Entrando si è informata sull'avviamento del riscaldamento.
Nessuna pietà a Sparta!

Ma insomma, Milone, è tutto negativo al Credem'a me? Nient'affatto, amico mio. Nella media - purtroppo - senza una salda presa regimentare, gli usi e costumi - fatti salvi i casi di cointeressenza e di privilegio - si attesterebbero su grossolane metodiche. Dal caporalato si passerebbe al nonnismo, dalle semplificazioni alle brutalizzazioni. Il vecchio Maramotti conosceva il suo pollaio e lo preservava dalle faine. Questo, però, in tempi recenti ed in supporto al reggiano Prodi, non gli ha impedito di "metterci" dei soldi per evitare che l'alta velocità bypassasse Reggio Emilia. I suoi eredi prediligevano e prediligono, invece, le sfilate di moda e il chiaro sentore di orbace e marzialità ne era e ne è un corollario ambientale. Già durane la seconda guerra mondiale, molti titolari di case di moda inclinavano, per clientela, ambiente nazionale e internazionale, al fascismo ed anche al nazismo. Coco Chanel aveva anche, per amante e sponsor, un razzista nobiluomo francese. Un vilain, allora come oggi, componente del Senato de la republique, composto dai latifondisti della spopolata provincia gallica. E' da lì che vengono i canoni che vincolano la coscienza degli affiliati, che vi si attengono, temendo, altrimenti, di dover subire una sistematica repressione e, se giovani, di non poter coltivare la speranza di un soddisfacente cursus honorum.
E' questa la genealogia della/e morale/i.
Ma la morale non deve essere l'adeguamento opportunistico ad un principio atemporale e astratto, bensì l'individuale maturazione di un pensiero, contraddicendo il quale la persona non sussisterebbe.
Come, infatti, quasi sempre, non sussiste.

Di tanto in tanto, si fa viva la struttura reggiana della FABI che, dal secondo tavolo, nel quale è relegata, stringe accordi con l'azienda che la trimurti contesta ed a cui sembra attribuire la condizione storica delle relazioni sindacali. In ambito reggiano, non so se per influenza propagandistica o per realtà che mi sfugge, molti le attribuiscono una filo-aziendalità ancora più accentuata di quella della CISL.
Non lo escludo.
Per entrare e per consolidarsi, troppi farebbero carte false, ma alla morale dei competitors non credo. D'altra parte, il nostro è un sindacato autonomo, che si amministra su base provinciale e basa le sue gerarchie, un po' come le aziende, sulla "raccolta" e non sulla politica.
A bientot.

mercoledì 26 ottobre 2011

Milone

Meno di due settimane e Anna dei Miracoli si ritirerà per maturare l'Evento.
Un'americana, quando sente l'ordinario fischio della bussola, fugge terrorizzata, in cerca di un altro cambiavalute. Una volta tanto. l'effetto spaventapasseri ha funzionato.
Anna la Gravida di passione e di responsabilità, deve aver ricevuto la visita di un angelo che intercalava il suo dire con ripetuti "veh!", evidentemente un angelo reggiano.
La prescelta disse: "sia fatto di me così come vuolsi colà dove tutto si puote" ed ha coniugato la gestione commerciale e la gestazione biologica, forte dei noti valori.
Con la mediazione del Cappellano, vindice dei medesimi valori a livello di usufrutto popolare, ha contrattato informalmente un mese di perperio aggiuntivo, forse comprensivo di un razionale svezzamento. per allora, avrà trovato a chi lasciare il nuovo concittadino e non sarà costretta a portarselo al lavoro. Le avrà fatte le ferie? Le farà a Novembre? Secondario.
Entra una signora, palesemente disturbata, che ieri ha tentato inutilmente di telefonare dai nostri terminali ad Amnesty international - tranquilli, sede di Bologna - e mi ha spiegato che, a casa sua, il telefono è sotto controllo, nel senso, addirittura, che non riesce a comunicare con nessuno. Le sue viste personali ai numeri negati non hanno sortito effetto e il suo avvocato le ha suggerito di "fregarsene". Prima che la giustizia trionfi, si dedica allo shopping: un paio di stivali antisdrucciolo, due guanti eleganti e un regalo natalizio.
Christian 1° ha cambiato domicilio e deve aver finito le camicie pulite, perché oggi sfoggia una canotta e un golfino a "V" che sanno tanto di improvvisazione. L'emancipazione dalla mamma si paga, almeno inizialmente.
I preziosi colleghi devono essere raffinati ma anche cagionevoli. Da dieci giorni girano incravattati e insciarpati negli eleganti locali della Sede. Così superano il problema della mancanza di attaccapanni e si riguardano circa possibili afonie, mentre sono impegnati a concorrere con Findomestic nei prestiti al consumo.
Sessantasette anni per andare in pensione: la vecchiaia, da modo di dire, prende sostanza, così come diminuiscono statisticamente le previsioni di spesa per lo Stato, sotto l'occhiuta supervisione della figlia di un Pastore luterano e di un immigrato ungherese, praticamente un gitano. L'opposizione dice che se Berlusconi si dimettesse, si potrebbe "prendere in considerazione l'ipotesi".
Solo lo spellacchiato Leone della Lega, ex disoccupato ed ex comunista, tiene duro. Speriamo che si mantenga, anche stortarello e sclerotico. Alla foce del Po, la nostra ultima frontiera.
Baby pensionati che foste, esodati di tutte le risme, fedeli alla biblica concezione del lavoro, ma non all'evangelica espiazione, siete stati, siamo solo figli del Fato, o meglio, degli accomodamenti clientelari di questa Italia, unita solo nell'opportunismo.
Sento alle mie spalle, un gaio collega che spiega ad un altro, che si autoattribuisce un'altissima spiritualità, come si fa ad evadere il canone RAI.
Non poteva essere altrimenti.

domenica 23 ottobre 2011

Milone

Oggi piove, Milone. E' la prima vera giornata autunnale per colori ed umori.
I soliti noti latitano. Tranne quelli che vivono o lavorano nei paraggi, non si vede nessuno.
Di tanto in tanto transitano davanti a noi pochi arcigni, diretti ai loculi dell'alta finanza evasiva e non sempre colgono il nostro sorriso stereotipato, bensì qualche sbadiglio, qualche stiracchiamento. Mi capica di canticchiare, quando, inopinatamente, intravedo qualche grifagno profilo. . Imbarazzato, mi ricompongo, saluto, faccio ciao con la manina, senza che loro mi degnino della minima attenzione.
Detto fra noi, della loro attenzione...Dietro la patina consolidante dei soldi, si intuiscono abissi di inconsapevolezza, baratri di rassicurante ignoranza.
Passa, per fortuna, il presidente dell'Associazione degli O...., un pasquinotto sempre allegro che, ultimamente, si è convertito al leghismo fiscale.
Basta poco per farlo felice: "qual'è il motto della Lega?"; "ce l'abbiamo...." e zampetta via felice.

mercoledì 19 ottobre 2011

Milone

Caro Milone,
i nostri 25.000.000 di euro, più 2 di interessi, sono proporzionali ai 245.000.000 evasi dall'Unicredit.
Diverse le tecniche.
Quando anche le banche, private fin che si vuole, considereranno lo Stato come un biscazziere con il quale furbescamente competere, non ci sarà nessuna prospettiva di evoluzione civile e democratica. Temo anzi che la democrazia sia stata per noi una fortuita importazione, come quella dei paesi dell'ex Impero britannico.
Leggo che l'indagine avrebbe lo scopo di tarpare le ali ad Alessandro profumo, intenzionato ad entrare in politica.
Non ne piango la perdita.

mercoledì 12 ottobre 2011

Milone

E' l'alba degli operosi e già Rita, alle spalle di Christian 2° lo sollecita sui tagli, la confezione della busta, la profumazione della medesima.
Il postino peruviano arranca verso il banco d'accoglienza con i suoi borsoni quotidiani.
Fuori dell'uscio, rattrappiti e lividi attendono quattro gatti che devono correre al lavoro o che sono insonni per infelicità.
In senso contrario, cominciano le peregrinazioni al bar: il più giovane prende tre caffè in un'ora, timoroso di perdere un conciliabolo privato o che si possa parlar male di lui.
Inizia l'andirivieni del CIM: servizi a domicilio, su appuntamento, ad ore fisse ed estemporanei, caffé 1, caffé 2, caffé 3, in formazioni variabili. Uno, che abita vicino, il pomeriggio si acmbia la cravatta e, d'estate, fa la doccia.
Transumano i promotori finanziari. La loro tecnica d'approssimazione varia: c'è l'amicone, lo scherzoso, il professionale impettito o malizioso, il saggio partecipe e coinvolgente. Tradotto in soldoni, hanno sempre qualche piccola bega da sbrigare per i loro committenti e amano uscire dai salottini, per appoggiarsi al banco senza interrompere la conversazione, per chiedere di perfezionare, tout de suite, quanto concordato nel vestibolo di fronte.
La coazione a ripetere dei sempre medesimi clienti si sfoga in un periodico ripresentarsi alle bussole, nelle quali restano un attimo irrigiditi per l'identificazione, prima di richiedere, a rotazione, sempre le stesse prestazioni.
Con fare elegante o concitato, fra languori telefonici e risate convenzionali, sciamano colleghe che mi ricordano le signorine dei telefoni bianchi. Compresa la gravida.
Quando, legittimamente, ma illusoriamente, un cliente decide di far fruttare i suoi beni, le sue evasioni fiscali, in un altro forziere, scattano le tecniche di tardivi riabbordaggi, per mettere in atto le quali, avendo sentore di adultere intenzioni, si provvede a bloccare i conti e a suscitare il risentimento dei male intenzionati, dai quali non ci separano i vetri e che spesso si sdraiano sul banco, ipnotizzati dal video.
Anche per pochi spiccioli si deve avvisare il gestore che si profonde in promesse e in affidamenti, quasi sempre con i soggetti più arroganti e presuntuosi.
Christian 2° è sempre più timoroso di non essere abbastanza virtuoso e, quindi, meritevole di riconferma. Per questo si avvita in sistematiche, piccole nevrosi che, far qualche anno, ne avranno fatto un perfetto automa.
Tran tran di routine.
Dicono che un paio di nostri gestori facciano gli attori oltre che il loro mestiere: eccedono solo in apparenze e si calano troppo in una loro, interiore, figurazione.
Telefonate a go go: qualcuno ha dei cognomi pirandelliani.
Ore 12,40 o 13, in base al traffico. Riappare Rita, latrice di buste colme di soldi e di colorati assegni.
Quando già si sperava di rilassarsi in attesa del pasto, bisogna uniformarsi alle esigenze temporali dei cash, in o out, per poi filarsela, prima che altre micro incombenze ti vengano sollecitate, incuranti dell'orario.
Primo pomeriggio.
Arriva trafelato un affidatario, negoziante nei pressi, a versare gli incassi, man mano che li realizza, torturato, in una riedizione dell'Inferno dantesco, dal suo cerbero gestore.
Pioggia o pioggerellina di fax con molesta richiesta di certificazione , stesso mezzo, ad operazione avvenuta: ultimo sprint dei correntisti replicanti. Invocazioni di apertura fuori orario degli ultimi deambulanti sul corso.
Ricompare il postino peruviano con i minuti contati: dai loculi giungono intimazioni di non chiudere le sacche.
Finalmente, una rigenerante ritirata al cesso.
Neanche per sogno. C'è già il cingalese, padre di famiglia e in attesa di cittadinanza, che, con secchi e scopettoni, ostruisce l'ingresso e che, ignorando il tuo desio, ti chiede chi lo ha sostituito la settimana prima.
La vita è altrove.

martedì 11 ottobre 2011

Milone

Fa piuttosto freddo, oggi, Milone. I nostri operatori di mercato hanno così avuto modo di trarre dagli armadi i loro completi grigi e bleu.
E' tornato Christian 2° che, non ostante una settimana di indottrinamento, viene guardato a vista da Giorgio e Christian 1°, mentre Rita, alle loro spalle, rivendica gli averi da portare ai clienti, con l'urgenza che il servizio ai terzi e quello domestico richiedono. Ricomparirà sulla soglia per le delazioni rassicuranti, come ciascun degli altri, cappellano-sindacalista compreso.
Non hanno ancora reso i tappeti dalla lavanderia e il taccheggio marziale, anche dei clienti che vanno e vengono dal piano superiore, risuona per il corridoio. Un influenzato, un po' depresso, deambula con il cappotto.
Christian 2° mi parla del Verbo sapienziale della Scuola e delle prassi orali e fattuali dell'agenzia e, avido di certezze, ne lamenta l'eretica incongruità.
Non è solo il potere a reprimerci, siamo noi stessi, desiderosi di rassicurazioni, a cercarne la conformità ben oltre l'intenzione dell'estensore ( intellettuale organico ).
L'uomo è la misura ( contraddittoria ) di tutte le cose.

venerdì 7 ottobre 2011

Milone

Manifestazione estemporanea di studenti medi.
Dalla stazione, verso le 09 sono affluiti una cinquantina di pendolari, lungo via Indipendenza. Slogans e blocco temporaneo del traffico, con i guidatori dei bus attoniti. Presumibili i commenti fra il reazionario e il frettoloso, anche di molti che votano a sinistra.
Pochi minuti dopo, alcuni studenti poco motivati ridiscendevano il corso verso locali di ritrovo, bar e appuntamenti.
Un'ora dopo, lo sciame si è fatto improvvisamente intenso, grida, molte risa e lo scoppio di qualche castagnola. La polizia era già sul posto a tutela del buon pensiero ( e di quello che sottende ).
Frittata finale con imbrattamento del decoro delle nostre pareti.
L'immediato intervento dei nostri responsabili e dei loro delegati è servito a monitorare il danno d'immagine.
Poco dopo è comparso anche il responsabile amministrativo della Questura, nostro cliente e custode.
Sono certo che siete stati edotti con ogni mezzo utile.
La pioggia, che ha cominciatoa cadere, sta lavando l'onta.
Passano venti minuti ed ecco che i pavidi avventori si affollano in agenzia per sistemare le loro beghe, tutti insieme, timidi e rancorosi.

Nonostante le agenzie di rating si siano messe a gareggiare in declassamenti, noi resistiamo con i nostri soci e i nostri clienti nel pelago in tempesta. Male che vada chiederemo l'extraterritorialità.
Oggi, in filiale, era elevata la potenziale adesione al "Partito della gnocca".
Neanche i radicali, con Cicciolina, erano riusciti a fare di meglio.

Milone

Di prima mattina, si è presentato un attempato cliente con una sgargiante cravatta rossa. che faceva pendant con il guinzaglio rosso del cagnolino della sua nuova compagna, che recava all'attaccatura con il manico, un osso di gomma, anch'esso rosso.
La ex moglie e la figlia gli stanno facendo la guerra per gli alimenti. Lui nega, si informa sulle conseguenze dei mancati pagamenti e porta a spasso il cane.
Gente che va....gente che viene.

Milone

Oggi, Milone, il novizio è uscito da solo per due volte, per affrontare le perigliose strade del mondo.
Ha ritardato di pochi minuti sui tempi stimati, senza telefonarci e giustificarsi.
Imparerà.
Per oggi, la cassa, forse anche in funzione dell'indennità, la fa Christian 1°. Christian 2° lo affianca e, per farlo, mi ha ciulato la sedia sulla quale avevo intenzione di riporre una giacchetta stagionale. Dato che io mi rifiuto di riporla nell'armadio, insieme alla modulistica, per le ubie di Gae Aulenti, ho ripiegato il leggero soprabito su una borsa che porto con me quando mi sottopongo a pratiche ginniche e osteopatiche.
Spero che ci resti fino a stasera.
Il suo omonimo precettore lo sta forgiando con passione e responsabilità, incoraggiandolo a percorrere con cipiglio i viottoli di montagna verso la meta, anche se adesso agisce alla periferie delle cucine.
Un giorno, se sarà come tutti gli altri...

Anna dei miracoli tiene botta, con una pancia ormai commendatizia. A giudicare dai suoi dentro e fuori va ancora in visita ai clienti, nonostante la premura di non sottoporre le gestanti a scuotimenti e vibrazioni.
E' uno spettacolo insolito nei luoghi di lavoro e, pur delicato e piacevole, continuo a pensarlo più consono al duro ed essenziale mondo contadino.
Le donne manager, di solito, non procreano. Da noi si fondono spirito tradizionale ed efficienza produttiva, un po' come in Giappone, secondo l'impeccabile stile dei Circoli di qualità.
Ma, nel Paese del Sol levante, le donne che si sposano smettono, tradizionalmente, di lavorare, coniugando così mentalità domestica e redditività per le aziende.
Da noi, in medio stat vitrus.

Milone

Non c'erano dubbi che il mondo non ci riguardasse. Dio ce ne guardi!
Nel nostro ambito, ossia nel nostro universo, catalizziamo le passioni e le responsabilità, in un fragore bellico.
All'attacco!
Ma è una banca quella che fa lievitare gli impieghi in un perimetro ristretto, senza implicazioni, non dico globali, ma almeno circondariali? Che natura ha una difesa così accanita e indifferente dei propri possedimenti se si intermedia denaro, ci se ne fa volano, se del denaro si fa il proprio prodotto e la propria merce?
Che cosa aveva di diverso il Portogallo di Salazar, ad esempio, e di quali interessi si faceva tutore?
Allo scopo si mobilitano, in meccanica sinergia, acronimici commandos per reimpossessarsi di NOI e dei NOSTRI clienti.
Nel 2012 il mondo andrà ancora di più in malora, ma la nostra fattoria sarà sempre più florida.

martedì 4 ottobre 2011

Milone

San Petronio e San Francesco, non più Patrono d'Italia. Il patronato si esercita su base locale e localmente il deserto impera. I bolognesi sono devotissimi alle vacanze e il bel tempo congiura.
A Perugia, due vacui assassini sono stati assolti perché "bravi ragazzi". Sollecito, che aveva sollecitato anche i politici della sua provincia, aveva recentemente ripreso gli studi per specializzarsi, intravedendo una via di "uscita". Complice anche il segretario di stato, la cornutissima Hillary Roda Clinton, che ha più volte perorato la causa della "celestiale" - in realtà apatica - connazionale.
Ha ragione il nostro presidente del consiglio circa lo Stato che governa(?) Se ne varrà per rafforzare la sua tesi riguardo l'eterodirezione dei giudici.
Tanto la povera Meredith è morta per niente, a prescindere, come dicevano gli incaricati dell'approvigionamento dei farmaci antitumorali a Palermo.
Abbiamo scelto l'alleato più forte, quello che ci ha umiliato in occasione dell'incidente del Frejus e della morte di Calipari.
Ubi maior...i genitori di Meredith se ne faranno una ragione.
Oggi la servitù è a mezzo servizio. troppi descamisados senza appuntamenti, troppi jeans sotto la giacca del tailleur.
Però Anna è venuta, sempre preceduta dal bambino.

Milone

Fra due giorni i celeberrimi asili di Reggio Emilia rischieranno la chiusura o un drastico ridimensionamento delle attività educative che li hanno resi famosi e imitati.
Non più tardi di un anno fa, la mia amica Natsuko, pedagogista trilaureta - in Giappone, Stati Uniti e Italia - li visitò insieme alla direttrice del suo asilo di Tokio, presso il quale cura i neonati da zero a tre anni: il periodo in cui si imprime nella mente il carattere di ciascuno di noi.
So che sta per essere istituita una fondazione e che è già stato chiesto il contributo delle famiglie, degli ex allievi e del personale in servizio e in quiescenza.
Gli asili sono il fiore all'occhiello della città e l'hanno resa famosa, negli ambienti più qualificati, nel mondo.
Non sarebbe male se anche il Credem contribuisse con passione e responsabilità.
Lo farà?

Milone

L'accordo sulla rappresentanza e sulla validità degli accordi sindacali, sottoscritto anche dalla CGIL, senza che questa organizzazione modificasse il proprio Statuto, rivela l'affanno del sindacato nel suo sforzo trasformistico senza un obiettivo, come tutto il comparto della politica, civile o sociale.
La Confindustria spera di evitare l'uscita dalla sua organizzazione della maggiore iscritta - la FIAT - mentre i sindacati confederali scelgono la strada para-istituzionale ( loro che sono associazioni private, basate sugli associati ) dell'essere interlocutori sempre più politici e sempre meno rappresenta(tivi)nti dei lavoratori concreti.
La FIOM pare non starci ed ha già chiesto le dimissioni della Camusso, che dalla categoria era già stata espulsa per "moderatsmo", provenendo, fra l'altro, dalla corrente socialista, come Epifani, il quale, però, non prendeva di petto una componente storica e così considerata.
Ci stiamo adeguando all'europa.
Modello francese, con la CGT ( Thorez si rivolterà nella tomba o lo metteva in conto? ) da quasi trent'anni al 10% della rappresentanza fra i lavoratori, ma ricca ( per i contributi pubblici ) e riconosciuta presso le istituzioni, o modello tedesco, corporativo e partecipativo con un valore economico del doppio ed una media delle retribuzioni superiore del 67% rispetto alle nostre?
Per altro, l'Europa è la Germania, il marco è diventato l'euro, i nostri partigiani riposano sopra le corone d'alloro deposte ai piedi delle loro fotografie, fra bandiere nazionali e di un'Europa egemonizzata dalla Germania, loro che sognavano di riposare fra le bandiere rosse.
I Francesi contano sostanzialmente poco, ma se la tirano e coprono politicamente il quarto Reich.
A noi, Credem'a me, non ce ne importa, stiamo nella nostra nicchia al di qua del bene e del male e, in questo, siamo anomali rispetto all'italico gioco opportunistico con la realtà.
Poi, di quanto accade nel mondo economico e, per corollario, civile, nulla ci cale.
In questo siamo perfettamente in linea con il costume nazionale.
Anche i tribuni della plebe si stannoe volvendo "culturalmente".

Milone

Che suggerrirvi?
La nuova ripartizione del lavoro ne specializza l'esecuzione, secondo una esclusiva logica di resa, al netto della tara. Come la ripartizione delle risorse infragruppo e la dislocazione temporanea delle maestranze sul territorio.
Le ferie si prendono in concertazione squadristica e presto potremo chattare sugli I Phone.
E' perfetto.
E' proprio un regime, privo di opposizione.

Milone

Sento parlare, caro Milone, di portarsi avanti per affrontare eventuali emergenze prima che l'anno trapassi fiscalmente.
L'espressione emergenza mi pare fuor di luogo, valida solo in rapporto ad un pronto soccorso. Bisognerebbe trovarne un'altra per fotografare una scadenza amministrativamente importante, ma non decisiva..
Di emergenza in emergenza, ci si avvelena la vita, mentre spesso si latita quando serve, perché persi a contare per gli altri, a contarne le sostanze, fino a convincersi di partecipare di quelle medesime e altrui realtà.
Dev'essere quanto è accaduto ai tribuni della plebe quando sono stati arruolati nei ranghi troppi dottorini, i quali, dialogando con i (nuovi) padroni sulla base di contenuti culturali comuni, hanno smarrito il sennso del loro ruolo e si sono sistematicamente trovati con un pugno di mosche in mano.
Nelle ridotte emergenziali, uno sparuto manipolo di arditi vigila sulle ipotesi con Passione e Responsabilità.

Milone

Caro Milone, da tempo il portale non recava alla considerazione comune i suggerimenti dei colleghi virtuosi.
La frettolosa sentenza che bolla tutti gli altri come viziosi si ammanta di ecologismo, ma, come tutte le altre sollecitazioni virtuose, ha una connotazione economica per il Signore e una morale per i plebei.
Simul stabunt aut simul cadent.
La discussione, piena di passione e di responsabilità, assomiglia, in molti tratti, a una partecipe riunione di condominio, nella quale gli inquilini si superano in zelo a fini di superiore risparmio.
Spassosa la proposta "giapponese", involontariamente azzeccata, alla quale il Responsabile di acronimo si cautela di opporre il decoro aziendale, specchietto per le allodole, alla pericolosa indicazione di svestirsi d'estate e di imbaccuccarsi d'inverno.
Insuperabile - non poteva essere altrimenti - il calcolo sull'inquinamento apportato in un anno dal mancato spengimento delle stampanti, pari alla dispersione nell'ambiente di trenta tonnellate di petrolio.
Circa il consumo abnorme di carta, proporrei di cominciare da quella igienica, purtroopo non utilizzabile sul retro per non contraddirne l'igienicità, rendendola asportabile dai contenitori solo previo inserimento di 10 cent a quadrato.
Sono certo che, così facendo, molti utilizzerebbero le dita.

Milone

La vita è ripetitiva, Milone, almeno per noi travet, ma anche per i fruitori dei nostri servizi.
Penso anzi che il mondo si stia uniformando secondo una medievale coazione/condizione di "natura", per la quale, sotto l'egida di una divinità ignota, gli uomini e le donne riempiono di contenuti immaginari le loro strumentali esistenze.
La democrazia politica va scemando nella passività generale, i caratteri si irrigidiscono in puerili presunzioni, ciò che è stato si impone nuovamente con aggiornamenti - ma neanche tanto - propagandistici.
Il denaro come lubrificante della vita, le risa che si tramutano in pianto, facendo le une alle altre schermo. Le stesse costrizioni giornaliere; la stessa noia.
Anna continua a portarsi il bambino al lavoro.
Fra poche ore, la vicinanza dei progetti comuni e la frequentazione di aspirazioni non eterodirette - almeno per ora - ci rinfrancheranno.