sabato 31 agosto 2013

Sciegliere fra la peste e il colera.

David Cameron è stato battuto alla Camera dei Comuni ed ha desistito dall'attacco bellico alla Siria che aveva caldeggiato per primo, illudendo anche Obama che si è ritrovato con il cerino in mano, proprio lui, Nobel per la pace durante il suo precedente mandato. Il parlamentarismo britannico si è manifestato in maniera chiara, semplice e netta. Non ci sono stati rilanci parolai. Sulla scia dei caccia nord americani si è ritrovata, sola e felice, la Francia, già protagonista in Libia ( pare anche nell'uccisone di Gheddafi ) e attualmente nel Mali francofono. Autonomi, ma coperti e allineati, i Francesi cercano di reinserirsi nei pertugi neo coloniali aperti - appena aperti - anche e soprattutto in regioni energetiche e di passaggio delle pipeline e delle influenze delle medie potenze, rispetto all'unica super potenza rimasta sul proscenio. Allegri dunque, cari Siriani, l'aiuto umanitario, a favore degli insorti, sta per abbattersi su di voi, con bombe intelligenti, non con flatulenze venefiche. Sarà un carnevale, chissà come piacerà ai bambini.

Sambodromo.

Nel nostro ridicolo Paese, scambiamo le tattiche politiche con il senso della politica stessa ed è a causa di questo che Berlusconi reclama il mantenimento del seggio parlamentare, nonostante la condanna per evasione fiscale e - è da ritenersi - nonostante le altre sentenze che gli cadranno sul gobbo, non potendo più alterare personalmente la giurisdizione, dopo che la Germania ha rivendicato i suoi crediti, non esigibili al di fuori della camicia di forza dell'euro. Per le stesse ragioni, il golpista Napolitano, è arrivato alla nomina di cinque nuovi senatori a vita: il primo fu Mario Monti, il presidente del Consiglio Quisling della Unione europea che lo impose al Governo come facevano gli Stati Uniti con le emotive nazioni sud americane; ora ha completato l'opera con altre quattro nomine di altissimo livello, di fronte alle quali sprofondano miseramente le pur sfacciatamente proposte candidature di Berlusconi stesso e del "Cardinal Mazzarino", alias Gianni Letta, proprio ora che anche l'inossidabile Tarcisio Bertone è costretto a passare la mano. Il nostro "ragiunat" di Arcore ha subito tradotto le nomine nei termini di una nuova e surrettizia maggioranza a suo sfavore, creata ad arte, dal momento che i quattro "moschettieri" si sono espressi in passato in termini critici nei suoi confronti. Io spero che costoro abbiano il buon gusto verso se stessi di rimanere sulla breccia esclusivamente nei rispettivi campi, dove tanto hanno dato e dove dovranno dare ancora, secondo le forze e la lucidità, soprattutto la "giovane" Cattaneo, che teoricamente potrebbe costruirsi una lunga carriera politica, appunto da nominata. Temo che ne riceverebbe solo amarezze e che svilirebbe il suo prestigio, divertissiment a parte, che potrebbe indurla a giocare con i grezzi e paonazzi neo colleghi. Se ne avranno il tempo, vadano a votare in Senato, come già fece,oltre i cento anni, la Senatrice Rita Levi Montalcini e se voteranno contro il Cavaliere disarcionato ( da se stesso )poco male: in politica, nessuno è indispensabile, se non ai suoi beneficiati e ai fatti propri. La democrazia è governo di popolo.

Chi va e chi viene, verso la vita.

Rompere il ghiaccio è sempre stato difficile, non solo oggi, che la crosta della cattiveria egoistica si è ispessita e ci si deve sottoporre a tre gradi di giudizio intervallati, per cominciare il proprio cammino nella vita lavorativa e, in senso lato, nella vita stessa. Resta il fatto che l'obiettivo del moderno prestatore d'opera è, appunto, di vivere, secondo aspettative personali, cultura e propensioni. A questo serve il denaro e a nient'altro. Tanto è vero che, avendone il tempo e le possibilità, ci si affranca, secondo mercato, quando si è sufficientemente sperimentato di che materiale sarebbe lastricato il proprio cammino, da qui alla desuetudine. Tanti cari auguri a chi è scappato in tempo e a chi procede in un percorso che spero ricco di soddisfazioni, dovunque soddisfazione si possa trarre.

venerdì 30 agosto 2013

Dolenti riconoscimenti.

E' morto un altro premio Nobel irlandese, un poeta, Seamus Heaney. Fa parte, alla memoria, di un nutrito drappello di letterati che hanno conseguito il massimo riconoscimento, sempre per la letteratura. Questa caratteristica, per convenzione, si vorrebbe che fosse appannaggio, dei popoli mediterranei e poveri, ricchi di colore e di umori, di vitalità impotente. La possibilità unica dei popoli latini. Invece l'Irlanda,che con i Paesi del sud condivide la povertà, l'influenza predominante e in via di riaffermazione del colonialismo economico e il cattolicesimo, continua a produrre letterati e poeti, crepuscolari, tristi e nordici, ripiegati sull'anima, senza contributi climatici. Le strade di Dublino sono popolate di monumenti ad altezza d'uomo ed al livello stradale, posti nei pressi dei luoghi e dei locali che frequentavano i suoi scrittori. Fra di loro altre figure, popolari e popolane( venditrici, che recano la loro merce in carrozzine per neonati ) canterine e cantate, per tramando tradizionale. I bambini preadolescenti, prima dell'inizio delle scuole, cantano ancora sul ciglio delle strade e accettano un contributo alle loro spese d'istruzione. La "gloria" attesa ha talvolta favorito il più bieco egoismo: James Joyce abbandonò la moglie e i suoi due figli sul molo del porto di Dublino, per non essere distratto dal suo capolavoro, triste e noioso, quando ne individuò i connotati. Samuel Beckett, invece, visse e interpretò il vuoto esistenziale e morale del depresso popolo irlandese e suo personale. Grandi letterati, grandi espressioni, pur realistiche, dell'anima nell'assenza. Solo Oscar Wilde, venduta la sua anima agli inglesi, fu dandy e salottiero omosessuale, dopo aver avuto una moglie e due figli nella sua prima vita, adattandosi a "l'importanza di chiamarsi Ernesto".

Ignavia.

Quindi l'IMU non si pagherà più. Il 7% proprietario di immobili di lusso non sosterrà più l'onere dell'80% dell'imposta. Un bel respiro di sollievo per tutti coloro - e sono stati tanti - che hanno immobilizzato i loro guadagni ( e andrebbe ancora bene ) o le loro rendite in una casa o in un appartamento, ogni volta che ne accumulavano a sufficienza. Poi si facevano pagare le spese da affittuari extracomunitari, lavoratori di alto e modesto rango in trasferta per le loro aziende, a cui i proprietari inibivano anche l'allacciamento ad un'utenza telefonica fissa, per consentirsi i pagamenti in nero che passavano personalmente a riscuotere, o prostitute ( in quest'ultimo caso, con largo margine di guadagno ). I Comuni, senza risorse, potranno invece attingere ad ogni sorta di fantasioso balzello, attraverso una imprecisata "social tax". Sarà di fatto una redistribuzione minore di cespiti che verranno spostati da una posta all'altra, da una tasca, anzi un taschino, all'altro, secondo una sussidiarietà popolare che è scopertamente la base del pauperismo solidale prossimo venturo. Dall'adozione dei lavoratori disoccupati, con (con)divisione di un solo stipendio, al malus previdenziale per andare in pensione poveri, prima di quando sarebbe necessario, ai contratti ( o ex contratti ) di pura sussistenza alimentare che imperversano nelle destrutturate e disgregate periferie del lavoro residuale che viene offerto, che altro non è che una minuziosa ricerca di utile spicciolo e di dispersione sociale. Coraggio, forse riceveremo una telefonata del pampa-Papa, novello e francescano microfono di Dio, in teleselezione.

La realtà delle parole.

La crisi siriana ha rivelato quella degli alleati nella Nato. Se i promotori dell'interferenza bellica, a favore degli insorti, che loro stessi hanno fomentato, solo a livello governativo e contro la maggioranza della propria opinione pubblica, sono certi di voler agire, altri tradizionali reggicoda sono questa volta su posizioni renitenti. La ragione principale è da ricercarsi nei costi che una nuova prepotenza bellica comporterebbe su già indebitate economie. La Germania è contraria perché non individua interessi, né storici, né attuali, in conflitti di puro interesse imperialistico o neo-coloniale, ai quali, per ora, presterebbe solo i suoi soldi. E di soldi, la Germania riunificata e di nuovo leader, ne esige e non ne presta più. Per questo, anche i promotori del tardivo "intervento umanitario", sono incerti, nicchiano. Dovevano decollare mercoledì scorso, dicono di volerlo fare mercoledì prossimo. L'Italia, questa volta, si nasconde dietro una impossibile decisione favorevole del Consiglio di sicurezza dell'ONU, i canadesi escludono, in questa circostanza, la loro partecipazione, mentre i Turchi non vedono l'ora di menar le mani e approfittare della confusione per dare una ripassata ai Curdi, sui confini comuni. Intanto Hamas, che si è vista recidere il contatto con i Fratelli musulmani in Egitto, si prepara ad incursioni mirate verso Israele, i Talebani "approvano" l'ipotesi d'intervento dei loro nemici asseragliati solo nella loro capitale mentre le possibilità d'azione in guerre non convenzionali, altrimenti dette terroristiche, aumentano, sia per reazioni endogene fra Arabi, sia per incidenza di "diversa diplomazia", fra potenze, sullo scacchiere mediorientale e non solo. Quanto a noi poverelli, come sarà possibile dimostrare che saremo - se lo saremo - estranei questa volta? L'alto comando NATO per le operazioni nella zona interessata è a Napoli, la regia bellica vi si svolgerà, la base di Pisa rigurgita già di aerei da trasporto di armi e beni di sostentamento e ci sono, sul suolo nazionale, basi di esclusiva pertinenza americana, che pagano un affitto per agire indipendentemente dall'accordo con l'Italia, che le ospita. Dire una cosa per nascondere il suo contrario? Non ci dovrebbe essere problema, sono certo che ci riusciremo.

mercoledì 28 agosto 2013

Francescanesimi.

Francesco, quello originale, parlava ai lupi ed agli uccelli, il suo epigono pontificale, parla al telefono, anche quello cellulare, di chi gli scrive e di chi ha subito abusi. Agli uni e agli altri esprime vicinanza, allegria e partecipazione. Poi riattacca, ma costoro restano in uno stato di beata ebetudne, o almeno così narrano le cronache. Da queste conversazioni non scaturisce nessun effetto concreto, ma l'impressione di benevolenza fa il giro di quasi tutto il mondo, esaltata, sottolineata, ripresa. Mai nessuno - che si sappia - che lo abbia mandato a spendere o che si sia rifiutato al sermone in teleselezione. Il pampa-Papa ride, si fa dare del tu, si paragona e, da buon amico, rincuora. Quasi, quasi, gli scrivo anch'io e poi trascrivo la sua telefonata, sperando che non mi colga al lavoro, dove sono tutto, anema e core, del mio amato credem'a me, che vigila con "francescane" figure sulla mia dedizione esclusiva alla sua causa.

"Necessarie" turpitudini.

Ha ragione Beppe Grillo: bisogna tornare a votare e incaricare gli italiani - non la U.E. o la galassia societaria di Berlusconi -, poi il Presidente travicello potrà serenamente andarsene. Il fatto è che siamo sotto schiaffo della Comunità europea; per questo, dopo essersi dovuto allontanare da un potere legittimamente conseguito, il Cavaliere può prendere spunto da questa "necessità", non del popolo, per ottenere un salvacondotto che ci relegherebbe nel terzo mondo giuridico e morale, se non sottintendessero a questa ennesima turpitudine, interessi autoctoni non confessabili e condizionamenti espropriatori della nostra sovranità a livelli sovra e extra nazionali. L'Italia frana, con o senza l'euro.

martedì 27 agosto 2013

Cerea Bonino.

Ci voleva l'ottimo Ministro Bonino a sancire tempestivamente una posizione chiara dell'Italia sull'imminente attacco anglo-americano alla Siria, rea di tante cose, ma, soprattutto, di essere una realtà incongrua nel neo-ricostituendo scacchiere medio-orientale, a costo d provocare una nuova area di instabilità interna, come in Iraq. Emma Bonino ha ottimamente interpretato, in termini di vis civilis e di competenza, gli incarichi che ha ricoperto ed è stata ripetutamente accantonata perché indipendente rispetto agli interessi intrecciati, ora anche internazionali. Che ottimo Governatore della Regione Lazio sarebbe stata; che ottimo primo Ministro al posto del cointeressato Mario Monti ( altro patente caso di dissimulato conflitto d'interessi ), anche per farsi valere con l'Europa! Adesso, con la competenza che le deriva anche dalla conoscenza della lingua araba e dalla laurea conseguita all'Università de Il Cairo, sancisce che una piccola potenza, come l'Italia non parteciperà, neppure come trampolino d'attacco, al programmato assalto, fin nei minimi particolari ( altrimenti non si sarebbe potuto definire in quarant'otto ore )se non giustificato da una deliberazione dell'ONU. Con gli anglo-americani, concorreranno i francesi come ai tempi delle competizioni coloniali, autonomamente, cioè non richiesti, a prender parte a quello che si preannuncia come un indiscriminato bombardamento demolitorio, vile e non dissimile nei suoi effetti, dal non chiarito uso dei gas nervini che si è "deciso" che sono stati usati nell'ultimo fine settimana, senza specificare neppure da chi. Brava Emma, come sempre. Probabilmente non diventerai un ottimo Presidente di questa compromissoria e scassata Repubblica, ma questo non farà velo al tuo prestigio.

lunedì 26 agosto 2013

Ricapitolando.

La rappresentazione estiva, quest'anno, si sta recitando anche in Italia, nell'indifferenza generale, autoctona e internazionale, tranne per le ricadute che, in sede comunitaria, potrebbe avere un esito traumatico sull'euro. Berlusconi, ai domiciliari volontari dalla condanna per evasione fiscale e accantonamento di fondi all'estero, è visitato quotidianamente da una coorte di profittatori, timorosi di perdere il loro approdo. Berlusconi, che non ha santi a cui votarsi, ciurla nel manico, ma non da solo. Con lui ciurlano tutti gli altri, sotto l'egida di una esosa Unione europea, alla quale qualcuno ha voluto acriticamente che aderissimo, nonostante sapesse benissimo, per avervi contribuito, che avevamo agito, per sessant'anni, in difformità dal costume amministrativo e politico dei Paesi più ricchi, nella dichiarata presunzione che avrebbero continuato a pagare i nostri conti e che ci avrebbero consentito di proseguire in una versione domestica e clientelare, delle vecchie politiche di sussidiarietà. Berlusconi potrebbe tentare la via della dichiarazione di una mascherata natura femminile, come ha fatto il soldato Manning, subito dopo la sua condanna, per sostenere poi, che avendo mutato identità, anzi, avendo sempre agito in contrasto con la sua identità vera, non può essere "costituzionalmente" responsabile di atti commessi dalla sua Mrs. Hyde. Dovrebbe quindi cambiare anche il fidanzato, avendo cura di sceglierselo di pari età, a scanso di inconvenienti. Oppure, mantenendo la sua immagine di macho-camacho, ingravidare, dopo aver impalmato, la scapellatrice del calippo su Tele puzzone, oppure facendola ingravidare da un domestico per poi attribursi, trionfante, la nuova paternità. Ma, a questo punto, la divisione fra falchi e colombe si riprodurrebbe anche in famiglia, per l'inarrestabile sfarinamento della pur ingentissima eredità. Se poi, approfittando della esclusiva annuale, la fidanzata protagonista del "se la gonna tiri su, si alza anche l'auditel", riuscisse a farsi sposare, la situazione potrebbe precipitare nella rissa e nel turpiloquio e il povero Silvio, affranto, potrebbe addurre la seminfermità di mente..ma potrebbero proporla i suoi numerosi parenti e il nodo inestricabile delle contraddizoni non si potrebbe sciogliere, senza la debacle del pover'uomo. Insomma, quest' estate ci ha coinvolti nei gravi eventi mediorientali ( anche se a noi si attaglierebbe meglio il Sud America ). In Egitto, il gatto si è Morsi la coda; Mubarak è stato scarcerato, i militari si sono reimpossessati del potere, accanendosi sulla propria popolazione, composta in maggioranza da quei Fratelli musulmani, che, semiclandestini dal 1928, hanno dimostrato di essere ben vivi e presenti e che hanno vinto le uniche elezioni democraticamente svoltesi nel loro Paese. Questa dovrebbe essere la logica univoca e nazionale dei pronunciamenti popolari, ma le élites ( per modo di dire ) non accettano mai, in nessun Paese e circostanza, la genuina espressione del sentimento della comunità, in ossequio non alla laicità - come dichiarano - ma in funzione dei loro interessi, spesso parassitari e comnque estranei al senso comune autoctono. Poi, soprattutto all'estero, si sostiene che "certi popoli" non sono adatti alla democrazia come ci sembra naturale e imprescindibile che sia, sancendo la contraddizione più patente dello stesso concetto. Il dentista londinese, figlio di padre dittatore e sanguinario, richiamato in patria per l'insipienza del fratello, erede designato delle sostanze paterne e del potere politico necessario a detenerle, mentre si sta dimostrando comunque degno successore, sta per essere sacrificato, ultimo fra i Siriani, al tentativo di subordinare tutti i regimi prodottisi durante la Guerra fredda, alla Lega araba petrolifera e filo americana, sulla quale vigila localmente l'entità sionista che potrebbe domani, se non più utile, essere di nuovo tradita e abbandonata, come sospettava Ariel Sharon prima di precipitare nel coma, gravato dai suoi quasi duecento chili di peso corporeo. Tempo al tempo, toccherà all'Iran, Paese islamico radicale non arabo, mentre la Turchia declina verso il confessionalismo che i militari del dopo Muro, sembrano non riuscire più a impedire. Questo avviene - si badi bene - sull'abbrivio del più genuino sentimento popolare, almeno di quello maggioritario. Le potenze ex coloniali, in primis la Francia, che fornì l'armamento nucleare ad Israele, scalpitano per riacquisire il vecchio ruolo, sotto mentite spoglie, nello scacchiere energetico, polveriera mondiale, non di per sè, ma per le interferenze sistematiche dei Paesi utilizzatori. Potrebbe venire un giorno in cui, prosciugatisi i pozzi, queste realta desertiche o quasi, regredirebbero nell'aridtà climatica e dei costumi vetusti, sui quali non se è mai inciso, assecondandoli per interessi endogeni ed internazionali in mascherata simbiosi. Mutatis mutandis, anche le vicende eurocentriche non trovano la loro genesi nella vulgata ufficiale. Lo spread ha affossato il Cavaliere, non l'attività politica dei suoi rivali. Il ventennio volge al termine perché non più tollerato dalle forze esogene che per boriosa vanagloria, ogni stentato protagonista presume che non esistano, mentre privilegia il suo ego ombelicale, mentre "il mondo" non si cura di lui, tranne quando, per privati propositi, costui entra in conflitto con sopravvenienti interessi predominanti e viene abbandonato da chi intraveda la possibilità di un'altra parte in commedia, senza il capocomico. Sic transit gloria mundi, diceva appena un anno fa del suo amico Gheddafi, senza individuare la trama che avvolgeva anche lui. Lo macineranno, menando il can per l'aia, "amici e nemici", mentre convergono in una sostanziale uniformità di intenti e provvedimenti, sotto l'egida della finanza. Lo stesso partito intercambiabile, perché no, in regime presidenziale. Come il partito repubblicano, anziché quello democratico statunitensi.

domenica 11 agosto 2013

Memoria.

Amalek è il primo nemico ad attaccare gli Ebrei, subito dopo che questi avevano attraversato il Mar Rosso. Se ne narra nella Bibbia, perchè non si dimentichi. Ricordare è un imperativo perché noi siamo fatti di memoria, senza la quale saremmo privi di profondità e vivremmo in un'unidemensionalità senza senso. La questione si altera quando si tratta di una memoria dolorosa. Il dolore, a volte, altera la memoria e confonde le proporzioni. La vita ne è inquinata. Per questo, molte vittime preferirebbero non ricordare, per non convivere con la sofferenza e non provare l'umiliazione di non essere creduti. Ma, se non si ricorda Amalek, non per questo Amalek sparisce. Si rischia, anzi, di ritrovarselo alle spalle senza accorgersene. E' tendenza comune rifiutare le espressioni sociali, politiche o uniformemente diffuse del male e, con questi accorgimenti e in questi contesti, l'esistenza del male stesso e, quindi, di sminuirne gli effetti. Gli aguzzini dei lager ammonivano gli eventuali sopravvissuti a non raccontare nulla di quanto avevano visto e di quanto era a loro occorso. "Non vi crederanno". La testimonianza consiste nel difficile tentativo di insegnare a guardare dentro l'uovo del serpente e imparare a riconoscere il male quando sta arrivando. Gli uomini e le donne di cattiva volontà devono sapere che i loro gesti non si affievoliranno, nè spariranno nel tempo. La memoria, per loro, è una condanna eterna, anche se la giustizia non li ha raggiunti. Contro la mentalità dominante, chi fa del male o lo ha fatto, deve sapere di non poter contare sull'oblio e di non poter contare sull'indifferenza delle proprie periferie, dei propri favoreggiatori. Gli Ebrei e anche i Cechi, nel puzzle dell'Europa centrale, non hanno avuto la tendenza a identificarsi con la Storia, a vedere serietà e senso nei suoi spettacoli. L'esperienza li ha disabituati a venerare questa Dea, a tessere gli elogi della sua saggezza. Meglio protetti contro la demagogia della speranza, possiedono un'immagine più lucida dell'avvenire che non le nazioni sempre pronte ad esaltarsi con la loro gloriosa missione storica.

sabato 10 agosto 2013

Dopo di lui, niente di nuovo, qualcosa di diverso, ma non migliore.

Con l'archiviazione del ventennio scarso di Berlusconi, al Governo o comunque ai vertici della politica nazionale ( dopo quali contorcimenti, si vedrà ), la politica italiana sarà precipitata in un coacervo di menzogne, differimenti, aggiustamenti, che solo un popolo o individui incivili potranno prendere in considerazione. Per questo, temo che avrà un prevalente successo, che non inficierà il buon diritto di altri, se la giurisprudenza sarà garantista e gli argomenti non saranno efficacemente stravolti. L'alternativa a quello che è stato un regime soft ed estraneo alla vita quotidiana dei cittadini, sarà un polpettone di influenze parziali, incongrue ed incompetenti, fatta salva - ma non sarà un lenimento - l'attività del commissario Mario Monti che riavrà certamente un ruolo di garanzia verso i forcaioli ragionieri di Bruxelles e delle finanziarie mondiali di cui è consulente e Cugino massonico. La precaria situazione economica e soprattutto finanziaria del Paese, sarà cogestita da molti dei soggetti chi vi hanno dato causa, a colpi di maglio, al cerchio ed alla botte, aggravandola sostanzialmente nel medio periodo, ma sminuendone i sintomi superficiali e apparenti nell'immediato. Diventerà fondamentale non farsi infinocchiare da Ministri, sindacalisti e aziende: la precarietà viene solo marginalizzata perchè sia meno visibile, ma viene contestualmente estesa. Il baillamme delle mistificazioni diventerà quotidiano, emulsionato e lenito in due fasi successive, dai democristiani di turno, siano essi Matteo Renzi, Gianni Letta o quel tal Saccomanni, che, con un saio addosso, sarebbe un perfetto Frate gaudente. Alla prepotenza privatistica del vecchio satiro si sostituiranno ogni sorta di ammiccamenti, di accomodamenti, per salvaguardare, piccole e meno piccole posizioni di rendita o per creane di nuove, nella speranza che il costume nazionale medio non sia diverso. Ancora la menzogna ci caratterizzerà e l'eterna ignavia nazionale. Sarà, giocoforza, un razionale, calmo e metodico sforzo analitico a tenerci in rotta, confidando - data la certa minorità numerica - nelle uniche possibilità individuali risiedenti nella giustizia - quella terrena - e nell'autonomia di quei giudici che, se vorranno, potranno anche farne oggetto di dottrinaria esplicazione, badando a selezionare fra i destinatari della loro lezione.

venerdì 9 agosto 2013

E' la buona fede che nasconde i misfatti.

Essere giovani significa aspirare, l'età media significa voler essere compiutamente quello che si è, da anziani si prolunga la validità fin che si riesce e poi si declina in una nuova infanzia, bisognosi di tutto per sopravvivere. Le aspirazioni sono quasi sempre indotte dal proprio ambiente e dall'educazione, talvolte contraddette da questi stessi elementi costitutivi. Raggiunti gli scopi costitutivi, ci si attesta sulla loro valorizzazione sociale, che ha luogo solo se è supportata da una sorta di ereditarietà e solidarietà di Gens. Le eccezioni sono rare e contengono visibili conflitti nel loro intimo, in ogni caso confermano la regola. Se gli scopi ideali non vengono conseguiti, dopo essersi attardati inutilmente in commemorazioni di ciò che è già morto, o meglio, non è mai nato, normalmente ci si rassegna e si cerca un illusorio sollievo nelle istituzioni sociali più celebrate, ad esempio: la famiglia, senza riflettere che è stata proprio l'istituzionalizzazione delle aspirazioni a fregarci. Senza basi concrete e non mettendo nel conto tutte le possibili bizzarrie compensative del o della partner, ci si involve in un meccanismo, che solo la presenza di figli riusciva a tenere insieme ( ora non più )in un contesto di risentimento e frustrazione. Salvo che nella famiglia del Mulino bianco. Oggi, al mare, amici preadolescenti si incontrano al bar della spiaggia e si confidano sulla giovane compagna albanese del babbo, che li accudisce in vacanza, se costui è un professionista, durante il periodo di affido, mentre la mamma è in vacanza con amiche singole o altro compagno part-time. Nel ceto medio e basso, si verificano, invece, situazioni al limite del degrado o oltre questo limite, con bambini coinvolti nelle aperte disfide offensive fra i coniugi contendenti ( anche se non c'è quasi nulla da contendersi ) o con visite nel fine settimana dei nuovi compagni alle amate con tre ( si fa per dire ) figli in casa, che non gli consentono di vedere il Gran Premio, se, in contemporanea, ci sono le partite. Al declinar delle forze, se un cancheraccio non ci leva di torno prima, un incidente non recide le nostre prospettive avaramente residue, ridiventiamo, pian piano o al verificarsi di un fatto antigienico che improvvisamente ci riduce alla nostra inanità, come siamo stati, ma in rapida evoluzione, da infanti: abbiamo bisogno di tutto in ogni momento, ma non siamo più vezzeggiati, quando per il benessere apportatoci sorridiamo sdentati. La mamma, pur affaticata da una cura non lieve, si rinfranca con noi, gioca con il nostro pistolino ( ovviamente se siamo maschi ) e poi aspetta che ci addormentiamo dopo il ruttino, per rifiatare un po'. Da vecchi ci ricaghiamo addosso, ma il soccorso è più frettoloso, la vestizione faticosa e, se sorridiamo, sempre sdentati, perchè abbiamo imparato ad accontentarci, mestamente, di quel che passa il convento, veniamo liquidati con pochi convenevoli di rito. Non che sia sparito un barlume di umanità in chi ci assiste, ma è di quelli che mitigano soltanto la nostra solitudine. Da vecchi, spesso siamo ingannati, perché la nostra caparbietà non è più sostenuta dall'autonomia, perché sentiamo poco anche con i più sofisticati apparecchi, senza i quali non sentiremmo più nulla; ci si concentra sull'assistenza pratica e ci si ridimensiona al rango di una creatura priva ormai, dopo un'intera vita, di razionalità ( è falso, si tratta solo di una menomazione dei sensi ) e ottusa nei sentimenti ( questa è una vera e propria infamia ). Se siamo vezzeggiati, non di rado siamo presi in giro, come i bambini, ma senza più la possibilità di rivalerci. Il ripiegamento è l'eclissi della vita e ce ne rivela, troppo tardi, la banalità, mentre, a pochi metri da noi, si svolge e si accende il balzano spettacolo che chiamiamo vita ( culturale e economica ). Anche la vita culturale, nelle sue diverse stratificazioni censitarie, ci ha ingannati; oggi sembra volerci venire incontro ( diffidate, per favore ); sembra che l'infanzia sia l'immagine dell'avvenire, non perché sarà presto adulta, ma perché è l'avvenire mitologico che si ripiega su di noi genericamente. Si vorrebbe che la giovinezza non fosse più una condizione biologica, ma una definizione culturale. Si è giovani non perché si ha una certa età, bensì perché si partecipa a certi stili di vita e di consumo. Ogni regime totalitario è una macchina che bambinizza gli adulti. Viene proposto loro di dimenticare la libertà, la propria individualità, tornare bambini, smettere di occuparsi delle grandi questioni politiche e non. Il regime totalitario è oggi ben presente nelle aziende ed è veicolato dal sistema pubblicitario. La soddisfazione dei bisogni materiali ( anche in quest'ambito molto sfuma nell'illusorietà ), in cambio della libertà. Ciclicamente questo disegno va a segno, tante volte senza minacce esplicite, quindi senza paura, ma solo per torbida, prona obbedienza, che si presume di aver calcolato. L'alimento di tanti odiosi sistemi, politici, culturali o economici che siano, è l'entusiasmo, ad opera di entusiasti, convinti di avere individuato la strada maestra per il paradiso. E' la buona fede, talvolta, che nasconde i misfatti.

Eredità morali e, in senso lato, politiche.

Scenderebbe in campo Marina se non ci fosse in ballo un'eredità mostruosa - in tutti i sensi - e il desiderio di continuare e trasmettere ( secondario ) una vita di capricci e di vizi? Scenderebbe in campo se fosse una borghese qualsiasi per rivendicare il prestigio sociale dell'amato papà? Fate vobis. Hanno ragione quindi i Papi a non consentire il matrimonio ai preti. Troppo grande il rischio di una dispersione dei beni in liti ereditarie, salvo un ritorno - non impossibile in Italia - al feudalesimo. Ci sarebbero comunque le guerre fra feudatari. A distruggere "Forza Italia" potrebbero però, a questo punto, concorrere i figli di Veronica. Oppure no, troppo ammansiti da "retribuzioni pattize" fra famiglie?

giovedì 8 agosto 2013

Porcilaie.

Il bonario giudice Esposito è oggetto di una diffamzione che troverà certamente la congrua sanzione economica nel processo che sarà intentato dai suoi legali, ma l'infantile delegittimazione pubblica - con indicazione del numero di cellulare di Esposito, desumibile dal sito dell'Università per la quale lavora - è una sceneggiata non senza rischi. Addebitare al proprio giudice una presunta incompatibilità lavorativa concorrenziale è un'altra deformazione aziendalistica. I giudici possono svolgere attività privata se autorizzati dal CSM. Ma tutta l'aggressione al proprio giudice è una beceraggine rivolta solo a dei beceri, ignoranti o in mala fede, che sta montando come la panna intorno a una sentenza che ha carattere di oggettività. Che il buon, ma improvvido Esposito, si sia peritato di rilasciare al cronista una mini lezione di diritto penale, ci può stare, proprio in funzione della sua qualità di giudice di cassazione e di docente ai master di diritto di una Università privata. Una volta i ben pensanti pensavano che la propaganda e il polverone fossero prerogativa di una sinistra che voleva far supportare alla piazza le sue posizioni politiche, sotto forma di rivendicazioni, ma non si era ancora visto, nell'Europa e nel mondo occidentale del dopo guerra, una simile pretesa di prevaricazione nei confronti di un organo terzo. Siamo ben lungi dall'essere un paese civile.

Fare il culo ai passeri, ovvero come sovraperformare il mercato.

Da qualche mese, le banche, quelle di nome e di fatto, hanno cominciato ad applicare il nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro e hanno dato luogo a due turni di lavoro, per squadre omogenee, assicurando la consulenza commerciale e l'assistenza al cliente fino alle ore 20. Al miglior servizio prestato alla clientela personal e corporate, si è aggiunto un più proficuo utilizzo della forza lavoro e si sono coniugate esigenze di mercato ( difficile ), lasciando intatte le garanzie del personale. Le banchette esattrici dell'utile della spremitura dell'ex élite del lavoro dipendente, si sono per ora ritratte, in gran parte, nel loro ruolo e lavoro di rivalsa ( di seconda o terza scelta ), armonizzando costi e ricavi e riservando questi ultimi, in una proporzione stimata, ai dipendenti, ai dirigenti e agli azionisti. Solo qualche d'una, fuori dal contratto e dalle prassi del credito, afflitta dall'invidia della rana verso il bue di Esopo, cerca di contrastare il mercato e di sovraperformarlo, richiedendo ( ma è un eufemismo )alle proprie salmerie, in buona parte giovanili e baldanzose, di prolungare miratamente il servizio e ai ruoli esecutivi di supportarli e di svolgere, quindi, un servizio concorrenziale due volte, in quanto non pagato, né recuperato. Quasi tutto, neppur registrato. E' il segreto del successo nazionale. Deve trattarsi di quell'economia sommersa, in varie vulgate, di cui parlava a suo tempo, per magnificarla, la Vittima condannata di Arcore. E, come è dimostrato, anche la speranza nei figli è vana.

mercoledì 7 agosto 2013

Gruppi politici.

Si può essere un partito patrimoniale e populista? Certo che sì, patrimoniale e popolare, no se non nel senso della simpatia indotta dai mezzi pubblicitari, dalle espressioni studiate, fuggevoli, che vengono offerte alle casalinghe mal maritate, ai borghesi immaginari e via pescando nella mediocrità diffusa, insieme alle poche ben maritate e ai borghesi ricchi ricchi e asserragliati e anche all'italiano medio con qualche risparmio. A costoro, ancora una volta, la Famiglia offre un modello, anche se, a ben guardare, di famiglie ce ne sono varie ed eventuali e tutto si riduce ad una holding famigliare, ad un'aziendalità spinta, che nella riproposizione dell'interesse di diverse nidiate, di diversi letti, ostenta il conflitto d'interessi, artefatto da assurde negazioni verbali. Un patrimonio, frutto di ogni sorta di facilitazioni, di leggi ad personam, insufficiente a coprire le malefatte dei protettori e ora rivelatosi labile anche per la difesa dalle proprie, troppe, di malefatte. Ma, soprattutto, un movimento che ha raccolto i cascami del fascismo nazionale, degli interessi post democristiani e post socialisti e molti, troppi interessi privati da alimentare all'ombra di un altro pretesto. A rendere irricostruibile lo scenario è intervenuto il bipolarismo referendario, più adatto alla finanza e agli affari sulla carta, che, sul fronte popolare, ha dato luogo ad una ibrida formazione di cattolici di formazione ed appartenenza sociale popolare, che prima convivevano, divisi in correnti, nell'omnibus democristiano, autodistruttosi per la impedita alternanza, foriera di corruzione, corruzione profonda, nella quale ha trascinato, fino a farlo morire d'indigestione, il "modernizzatore" e avido, seppur piccolo, Partito socialista craxiano, che ben altra interpretazione diede dell'autonomia di quella che aveva impersonato il povero e onesto Pietro Nenni. Il comunismo italiano si è vaporizzato con la perdita della Casa madre; era un partito di stretta osservanza, almeno fino al berlinguerismo, rimasto sterile per la francescana austerità invocata, senza forza, prima del tempo e per la morte violenta di Aldo Moro che, non prevedendo quanto sarebbe successo di lì a qualche anno, andò incontro alla sua uccisione, per un progetto basato su una realtà che stava per mutare. Ci mancava Marina, cari amici. Ma chi la conosce questa imprenditrice ereditaria, con marito ballerino? E' capace? Politicamente - temo - come il padre, imprenditorialmente, non ne ho idea. Sono comunque due mestieri diversi. Si dice che l'ormai attempato papà l'abbia rassicurata: il vero leader resterò io ( un po' come i capi mafia in carcere ). E a me torna in mente quando assistetti a uno show di Forza Italia, invitato da un amico che vi si candidava, con protagonisti Paolo Berlusconi, già allora in rappresentanza della dinastia ( di lì a poco sarebbe stato incarcerato ), scortato e accudito da Vittorio Feltri, che, pur cercando di impedirgli di parlare, non potè evitare che se ne esplicitasse, con poche battute, l'inconsistenza e la superficialità. Di Forza azienda siamo sommersi. Credem'a me.

Esegeti del padrone.

A dar corda ai malfattori, ci si rimette. Il vecchio giudice, che ha ritenuto di non sottrarsi ad un confronto giornalistico, è stato tirato, insieme alla merda, nel ventilatore. Nella registrazione sembra un buon diavolo, parla in dialetto e risponde a tono, familiarmente, ad una domanda sull'oggettività o meno del "non poteva non sapere" e risponde negativamente, senza cogliere il tranello sottinteso alla domanda che col merito del giudizio non c'entrava niente. Il bonario giudice, che per ruolo è un dottrinario, afferma infatti che Berlusconi sapeva e soggiunge che era minutamente informato da Tizio, Caio e Sempronio. Presumo che non si riferisse a persone reali o che, in ogni caso non sia lecito sproloquiarne fina alla pubblicazione del dispositivo della sentenza. Le parole, pur calibrate, di Berlusconi e quelle squilibratissime dei suoi corifei hanno superato il limite dell'eversione e tutto questo per le private brighe di un arricchito, che purtroppo sottendono trame e filamenti di un costume criminale e criminogeno che si è trascinato dietro dalla cosiddetta Prima repubblica. I cavillosi esegeti sono più che mai i Farisei del Tempio ( massonico ).

martedì 6 agosto 2013

Prevedibilissimi eventi.

L'intervista, ingenuamente concessa dal giudice Esposito è stata manipolata, provocatoriamente e interpretativamente. Ma si continuerà a divagare sull'argomento finché servirà. Un illustre filosofo contemporaneo, Karl Raimund Popper, aveva elaborato una teoria semantica e concettuale che porta il nome di falsificazionismo. In Italia, gli adepti di questo metodo sono annidati nei centri di potere e, presenti in quegli ambiti, ne divengono totalitari e nulla di vero si può da loro assumere. Un altro officiante del falsificazionismo, il Ministro Saccomanni, al quale ha subito fatto eco il Nipote Letta, in procinto di andare in ferie, propone il mantra delle chiacchiere agostane che poi si propone di riprendere da settembre in poi: la crisi è finita. Lo dice proprio mentre l'ISTAT pubblica l'ottavo report consecutivo al ribasso dell'economia italiana. Due mesi fa aveva ventilato un'ulteriore proletarizzazione della classe lavoratrice italiana, buttando là l'intenzione di "consentire" un pensionemanto vecchia maniera, con un'ulteriore riduzione del percepibile dell'8%. Dal 70% al 62%. Prospettive ingannevoli e infondate, oltreché, prospetticamente avviate a quel 50% del percipiendo che, d'accordo con i sindacati confederali, si prospetterebbe anche per le retribuzioni, attraverso l'adozione dei disoccupati giovani. Beceraggini ecomiche e concettuali, soprattutto falsificatorie delle prospettive reali dell'economia e della società italiane, per diversi anni ancora, contrassegnate dal precariato nel quale si cercherebbe, con l'inganno, di far precipitare chi è soggetto e tutelato da leggi meno "improvvisate" di quelle che si enunciano, ammesso che quest'ultime vedano la luce e che la vedano nella forma enunciata. Comunque da respingere. Mentre il metodo criminale già si esercita per salvaguardare Berlusconi dalla sua prima condanna, in nome di un'altra falsificatrice "insostituibilità" di un governo inerte e falsificatore.

Imprevedibilità.

Amazon, la biblioteca multimediale, presto imitata e diventata emporio di e-commerce, ha comprato il celebre Washington Post. Ne sarà proprietario unico il guru delle vendite on line di molti strumenti informativi e di intrattenimento, per 250.000.000 di dollari. Le testate giornalistiche cadono in rete come le foglie d'autunno e le facoltà di attingere notizie diventano istantanee. Il prossimo Muro di Berlino da abbattere sarà quello dell'accesso orizzontale a internet per i due miliardi e mezzo di persone che ne sono ancora escluse. L'invenzione della stampa a caratteri mobili, mise in crisi la Chiesa cattolica e il sistema fondiario e feudale sui quali si era attestato il suo potere. Il primo effetto ne fu la Riforma. Il sistema cambiò, anche se i contadini ancora erano esclusi dalla lettura. Lo sono stati fino agli anni '60 del secolo scorso. L'accesso alla conoscenza fu molto difforme per i popoli protestanti e quelli cattolici, dopo Gutenberg, per una scelta di bieco potere. Oggi, l'accesso alla rete è limitato, frenato, negato, per ragioni altrettanto vandeane. Che aspetto avrebbe assunto il mondo se quegli eventi non si fossero verificati? La storia dell'uomo è storia di un primate che un giorno, forse casualmente, perse il suo paradiso scendendo da un albero e può evolvere solo con la partecipazione delle conoscenze e l'evoluzione delle istituzioni politiche. Gli ebrei, erranti e senza territorio, la cui patria è la comune appartenenza, hanno sempre curato l'alfabetizzazione dei propri membri, anzi la più approfondita cultura in ogni campo, diventando e rimanendo cosmopoliti e particolari. Fra un quarto di secolo, il mondo avrà un aspetto diverso, non necessariamente migliore, non tanto dall'attuale che è liquido, incerto, ma rispetto ai canoni di stabilità perduti con l'autodissoluzione del comunismo, che rappresentava, un argine..orientale. I conflitti ideologico-petroliferi con l'Islam si estingueranno con l'inaridirsi dei pozzi e forse l'esistenza dello stato d'Israele e del sionismo conoscerà un altro tramonto. Avanti, dunque, giorno per giorno, nel nostro Medio Evo breve, perché tecnologico.Farci un'opinione ci servirà a non subordinarci alle "meraviglie dell'imprevisto".

Lagne.

Il riempitivo agostano è servito. Anche se i fatti sono chiari e acclarati, sono in corso sofismi per ridare "agibilità politica" a un condannato tardivo. Agibilità politica non può che voler dire piena libertà, altrimenti ricadremmo, in virtù dell'ennesimo compromesso, in forme insidiose di agibilità ridotte, in una materia dove si dà o non si dà. Soltanto lo spudorato lavorio testimonia, smaccatamente, che la legge non è uguale per tutti e che l'esemplare ( trattandosi di evasione fiscale ) condanna , deve segnare l'inizio di un'etica pubblica esigibile e sanzionabile, se violata. Le leggi c'erano anche prima, ma per una strana concezione del diritto, si dividevano fra applicabili ( per i poveri diavoli ) e inapplicabili per i padroni del vapore. Invece devono essere applicabili e applicate e basta. Alle iniziative dei due capigruppo al Quirinale, dovrebbero contrapporsi - adesso e non dopo le vacanze - controiniziative popolari, per tenere sotto scacco la Maestà repubblicana. Approdano migranti senza sosta a Lampedusa, in silenzio tanti consumano i loro ultimi giorni, colpiti da malattie implacabili, molti sono soli nel deserto d'Agosto e sulle prime pagine si parla della condanna definitiva di un trafficante di buona fede ( altrui ) e di denari.

lunedì 5 agosto 2013

Blandizie.

Michael Douglas ha un cancro alla gola e si è fatto testimonial dell'igiene orale, come fece, a suo tempo, l'ormai moribondo Yul Brynner, a proposito degli effetti del fumo. A quanto pare, Michael è stato un impenitente leccatore di fiche, ne ha scostato i petali, laccato le foglie, penetrato l'humus. Deve averne anche inghiottito parecchio e quel che gli è rimasto in gola, gli ha fatto impazzire le cellule in situ, dopo avergli fatto impazzire le papille gustative, preparandolo a una monta delirante. Ma a lui, almeno, è servito a qualcosa. Si sa, senza rischi non si gode e, siccome la vita è una sequenza di carpe diem, fino alla fine, con qualche controindicazione, è lecito scegliere, non è lecito, secondo me, lamentarsi, se le capre e i cavoli sono in contraddizione. Attenti voi, usi a leccare, senza posa, i culi di chi sta più in alto: nella migliore delle ipotesi, dal contatto oro-fecale, una bella epatite, quando state, casomai, per cogliere il frutto del vostro lavorio, non ve la cava nessuno.

Livree.

Come avrete notato, cari amici, i fogliacci del condannato - quando mai un altro reo ha potuto servirsene? - continuano a sottolineare la modestia dell'abbigliamento dei giudici che lo hanno condannato. Non potendo risalire a tutti e quindici, si limitano ai Presidenti di Corte o ai Pubblici ministeri. Ricordate il giudice Mesiano: portava calzini turchesi. Ilda Boccassini, la rossa, aveva calze invernali di lana a losanghe orizzontali, buttava le cicche per terra e trent'anni fa baciò sulla bocca un militante di Lotta continua, appena fuori dal Tribunale. Come poteva essere ritratto il giudice Esposito, colui che ha cassato la carriera politica e criminale del Capo? Come un uomo dal vestire trasandato, un ubriacone che, sotto i fumi dell'alcool, aveva anticipato la sentenza contro Vanna Marchi, al termine di una libagione. Come non sottolineare che si sarebbe vendicato per il licenziamento del fratello dall'ILVA di Taranto, avvenuto due giorni prima della sentenza a cura di soggetti diversi dal Berlusca? Ma tant'è. A parte le altre qualità attribuitegli, l'anziano magistrato ha asserito di essere sempre stato astemio e di essersi giustificato per la precoce partenza da un convivio, dato che incombeva la sentenza del caso Marchi, senza anticiparne i contenuti. Ha già presentato querela. Quel che mi ha ripetutamente colpito è la cafona insistenza sulla trascuratezza d'abito dei sentenzianti, come se fossero dei domestici della casa, tenuti a tener sempre ben stirata la livrea, altrimenti rei di lesa e servile esteticità. Questo propalavano i gazzettieri di corte, mentre il condannato si ritirava nel suo eremo con la fidanzata, che, travestendosi, potrà mitigare la sua nostalgia per le olgettine.

domenica 4 agosto 2013

Dinastie.

Mondadori ( e Mediaset ), tu sei la mia Patria. Se sarà la Presidentessa del gruppo editoriale la nuova leader dei moderati evasori, con tutta la potenza di fuoco dei periodici, dei DVD e di ogni altra informatica forma di comunicazione, che ha ormai anestetizzato le menti, sarà confermato il più macroscopico conflitto di interessi della nostra breve e pur travagliata storia repubblicana. Il Padre nobile si ritira ai domiciliari, affidato alle cure della fidanzata, che, in queste more, potrebbe indurlo al secondo passo falso matrimoniale, di un trittico, dato che il primo fu a suo favore, se Marina sarà distratta dagli incipienti impegni politici. Se la coorte di coloro che Francesco Storace, l'ex fascistissimo Presidente della Regione Lazio, ha definito dei "leccaculi", sono preoccupati solo di scaricare il vecchio padrone, per riassettarsi, se possibile, su nuovi sofà o per cambiare, dopo un ultimo attestato di fede pubblica all'icona dei loro interessi, scenografia e arredamenti, potranno ritrovare nella Famiglia la perduta sicurezza. La valutazione è da prendere in considerazione, Storace no. Anche lui ha tratto profitto dal berlusconismo, facendosi trascinare a cariche insperate, nel precedente sistema, sul cui humus lo stesso Berlusconi aveva fondato le sue fortune. Tristi tropici del parlamentarismo italiano, mentre il Sen. Monti, cercando di scrollarsi dalle falde della giacca Pierferdinando Casini, aspetta un'altra chiamata.

Morti che camminano.

Ormai gli Stati nazionali sono privi di potere legislativo, che non riguardi ad es. il pur importante trattamento degli animali domestici. Probabilmente, anche quest'ultimo, nel solco delle direttive europee, che sono tratte da quelle dei Paesi più importanti, cioè di quelli più ricchi. A destra, si teme fortemente di essere costretti, per la prima volta, al puntuale pagamento delle tasse; a sinistra ci si adegua a ogni sorta d'imposizione, da cogestire con i sindacati. Il rischio di accentuazioni autoritarie sussiste, come sussiste il rischio di implosione del corrotto sistema. I vincoli agli intrallazzi interni è probabilmente una delle cause - minore, ma non trascurabile - del mancato scampato pericolo per Berlusconi: aver dovuto abbandonare il Governo, al quale era stato regolarmente eletto, gli ha impedito di aggiustarsi la legislazione, valendosi delle competenze dell'Avv. e On. Ghedini, al quale doveva aver confessato la sua colpevolezza e che, per questo, per molti anni lo ha difeso dai processi. Nuove sentenze incombono e il grido, ripetuto chissà quante volte: "io resto qui!" ( ai domiciliari? ) risulta depotenziato. Se sarà la promogenita Marina a sostituirlo al vertice del remake di Forza Italia, si tratterà di una nomina frutto di una designazione, di una cooptazione interna ad un'azienda, di cui Marina seconda, come Silvio primo hanno compiuta conoscenza, mentre ignorano i rudimenti tecnici della politica.Non sarà il frutto di una delibera congressuale ( con tutti i giochi loschi che vi sottendono ). Purtroppo, in assenza di un vero potere domestico da contendersi, le corporazioni magnatiche si affrontano per la tutela, ormai fisica, di privilegi extralegali o di qualche beneficio pubblico con il quale continuare ad arrangiarsi. Forse, gli uni e gli altri, sono morti che camminano.

Tristi tropici

I Fratelli berlusconiani sotto il sole d'Agosto come in Egitto, a contestare la deposizione del loro Presidente, in attesa della successione della Figlia, come nel Pakistan dei Bhutto. Troppe le analogie, per considerare ancora l'Italia un Paese europeo. Per fortuna, le Istituzioni reggono, ormai separate dalla canea della politica, restituita alle sue motivazioni miserabili. Ma, d'ora in avanti, attenzione: si pescherà nel torbido e si inquineranno le acque.

sabato 3 agosto 2013

Assonanze.

Il linguaggio, quando il gioco è finito, diventa veritiero: si dichiara quello che si pensa realmente: " noi siamo legibus soluti". Possiamo comprare quello che ci pare e non curarci d'altri che di noi stessi. Gli istinti peggiori, istinti violenti, si manifestano e fanno saltare la patina dei manierismi e delle spudorate menzogne. Sussistendo un conflitto d'interessi, ogni dialogo è pretestuoso, ogni alleanza ipocrita. E' ipocrita anche il sostegno dei corifei che, temendo di perdere il loro munifico padrone, ne reclamano la sostituzione con la prima delle figlie: una successione in linea diretta di un partito-azienda nell'ambito di una holding familiare. Quanta affinità di linguaggio e, si fa per dire, di contenuti, nei bluff, nella falsificazione continua di chi manipola la norma per ingannare e fare "giurisprudenza" domestica. Sono tutti uguali: prepotenti e fascisti in sonno..un sonno leggero e vigile. In fondo, Berlusconi ha solo bruciato le tappe dell'arricchimento e lo ha fatto compromettendosi con ogni sorta di malfattore utile, sia in sede politica, sia in sede bancaria, sia in sede relazionale. Da costoro ha mutuato mentalità e comportamenti e oggi pretenderebbe di essere graziato alla prima condanna, in virtù di un non dichiarato compromesso politico, come se si fosse trattato di un accordo d'affari. Questa mentalità, questa sottocultura trova tanti adepti quanti ne possano beneficiare e, quanti pensano di poterne beneficiare, anche solo come riferimento illusorio. Esistono sedimentazioni storiche di cricche familiari e sociali, con i loro pendants clientelari, discendenti, a volte, di una storia infame. Si alimentano - reciprocamente - di valori morali desunti dalla religione o tramandati, spesso inconsapevolmente, dai costumi familiari più tradizionali e conservatori, fino a non avvertirne il sentore anacronistico. Ogni atteggiamento "vincente" presuppone uno speculare atteggiamento servile. Quando, in politica o in azienda, ogni giorno si è investiti dalla incensazione del padrone o del Papa-Doc di circostanza, si assiste ai contorcimenti per il godimento conferito dai successi del padrone ( reali o simulati che siano ) ci si perde nel labirinto di decine di Forum celebrativi della grandezza del padrone o qualche d'uno ti parla di convention nelle quali attempati e appesantiti dirigenti entrano in scena goffamente ballando e saltando sulle note di motivi di successo e invitano gli astanti a fare altrettanto, prontamente assecondati, vuole dire che stiamo vivendo tutti uno dei periodi più scadenti della nostra vita civile. Quella individuale è parametrata alla qualità di ciascuno.

venerdì 2 agosto 2013

Iconoclastia.

Dunque, il Cavalier Silvio Berlusconi, Al Tappone per gli amici, è caduto, come il suo illustre antesignano, sull'evasione fiscale, pratica di "messa al sicuro" degli imprenditori, dei professionisti, dei bottegai e di tutti gli altri uomini e donne di successo, del maltolto estorto o sfruttato, che, altrimenti, tornerebbe a disposizione della società indistinta in forme generali e sarebbe risottratto alle potenzialità del prestigio e del potere privati. E' stata colpita un'icona, di un mondo composto da imprenditori ( non tutti ), uomini d'affari, professionisti, bottegai, ma pure da intere aziende, fra le quali, le banche - caso unico fin'ora scoperto nel mondo occidentale - che fanno la parte più meschina, sia che siano gravate da tre generazioni di sprechi ( indotti ) e di clientelismo politico e privato, sia che siano pseudo strutture al servizio di e composte da circoli chiusi. Fa impressione che una metà della nazione, compiutamente rappresentata dalle mutevoli intestazioni della destra, si mobiliti, attraverso la sua rappresentanza parlamentare, composta da tanti ex, rivelatori del reale posizionamento sociale, prima che politico di tanto mutevoli rappresentanti, agiti la guerriglia extraparlamentare, non sentendosi più protetta - anzi - dalla svendita nazionale alla Unione europea, condotta con il - da poche ore - rivituperato avversario, più immaginario che reale. Il camaleontismo politico è indice di deframmentazione: è stato così per la pseudo sinistra, vedremo se sarà così per la destra. Poi, dalle labili suture stracciate, si riuniranno le due parrocchie dei cattolici in un altro centro e la sinistra si raggrumerà là, da dove non doveva allontanarsi. Purtroppo resteranno ignoti alle nostre cronache sia un moderno partito conservatore e l'eterna scommessa perduta della labile democrazia italiana: un serio e onesto Partito socialista. Resteranno le corporazioni. Personalmente spero che le influenze esterne possano scompaginarle, che non ci si fidi più delle loro "garanzie".

giovedì 1 agosto 2013

Benvenuti in tempi interessanti.

Edward Snowden, l'informatico divulgatore ha ottenuto asilo politico nella Russia di Putin e Medvedev. Il ventiduenne Bradley Manning aspetta che una Corte in divisa inamidata ne sancisca la carcerazione per una decina di vite, secondo la stupida ed assurda aritmetica giudiziaria. Esigenze di oggettività. In Russia, Vladimir Putin ha appena emanato una legge restrittiva della libertà sul web - nell'unico Paese che continua a negare la tracciabilità dei provider che si arricchiscono offrendo triangolazioni alle truffe telematiche e sui quali si appoggiano i siti dei pedofili di tutto il mondo, che sono una lobby spaventosamente diffusa, ma collegata -. Eppure, oggettivamente, come la real politik impone ( rivelando tutta la sua amoralità ) il dominus della "nuova" Russia, restituita da lui al suo ruolo di grande potenza territoriale, come ai tempi degli Zar, ha interesse a contrastare, pur contraddicendosi clamorosamente, gli Statunitensi in ogni ambito sensibile, forte della sua caratteristica di potenza nucleare. Gli Statunitensi, certamente interferiscono e interferiranno direttamente e tramite lo sfruttamento di ogni evento influente e l'agente Vladimir li contrasta con tutti gli strumenti dell'intelligence. Disse subito chiaramente a Bush che la Russia avrebbe conosciuto un modello parlamentare ed elettorale, ma non avrebbe assunto i caratteri della democrazia anglosassone, basata sull'invadenza incontrastata dei mercati, cioè dei flussi finanziari indiscriminati. Declinò con un sorriso, le profferte del suo amico Silvio Berlusconi, che lo voleva socio nell'Unione europea e gli regalò un lettòne. Gli Stati Uniti si trovano a loro volta nell'imbarazzante ( per gli altri ) veste di spioni del mondo, anche degli alleati europei, che, dopo lo sdegno verbale, dovuto alle rivelazioni di Snowden, sono tornati nei ranghi, silenziosi e spiati. L'Italia ha addirittura assicurato a Obama dei contingenti militari per missioni di supporto agli americani, fino al 2020. Fino, cioè, alla prossima richiesta. La Russia in cui sperava Anna Politovskaja non vedrà (mai?) la luce, almeno nel corso di questa generazione. Una concoscente russa, che non fa la domestica, nè la battona, ma lavora da alcuni anni, applicata al Centro di ricerche di fisica nucleare dell'Enea, ci diceva ( a me e al mio cerchio magico ) che Putin aveva rimesso in carreggiata la Russia e che l'aveva fatto nell'unico modo possibile in un contesto babilonico, non più schiacciato dal regime totalitario che vigeva prima. Devo dire che mi ha convinto a metà: la democrazia non è un sistema rigido: è una dinamica di scossoni che compensano le centrifughe eccessive e fanno procedere il convoglio, senza farlo deragliare, ma anche senza inventarsi il percorso. Resto perciò legato alle più impegnative analisi della Politkovskaja, che qualcuno ha ritenuto di contraddire come sappiamo. E' un fatto, però, che, oltre alla Cina, sul piano finanziario, gli Stati Uniti hanno ritrovato un competitore ridimensionato, ma attento a ridimensionarli ogni volta che può. Intanto, gli informatici divulgatori, che, repressi nei sistemi dirigistici ( ma fino ad un certo punto, perchè individualmente trovano talvolta il coraggio di mettersi in discussione in rete e questo basta per mandare in tilt le sedimentazioni, molto autoreferenziali del potere ), non vengono più sopportati nei santuari delle democrazie. I sistemi di controllo e di trasmissione "interforze" di messaggi cifrati e in chiaro, hanno prodotto, insieme a tante blaterazioni insulse, ma comunque da studiare, qualche salutare, anche se non inattesa, chiarificazione. Ci siamo inoltrati verso Tempi interessanti, riporta, da un proverbio cinese, Slavoij Zizek. Percorriamoli con attenta curiosità, consapevoli che i censori di tutte le risme e latitudini sono sempre i miliziani del potere.