lunedì 26 agosto 2013

Ricapitolando.

La rappresentazione estiva, quest'anno, si sta recitando anche in Italia, nell'indifferenza generale, autoctona e internazionale, tranne per le ricadute che, in sede comunitaria, potrebbe avere un esito traumatico sull'euro. Berlusconi, ai domiciliari volontari dalla condanna per evasione fiscale e accantonamento di fondi all'estero, è visitato quotidianamente da una coorte di profittatori, timorosi di perdere il loro approdo. Berlusconi, che non ha santi a cui votarsi, ciurla nel manico, ma non da solo. Con lui ciurlano tutti gli altri, sotto l'egida di una esosa Unione europea, alla quale qualcuno ha voluto acriticamente che aderissimo, nonostante sapesse benissimo, per avervi contribuito, che avevamo agito, per sessant'anni, in difformità dal costume amministrativo e politico dei Paesi più ricchi, nella dichiarata presunzione che avrebbero continuato a pagare i nostri conti e che ci avrebbero consentito di proseguire in una versione domestica e clientelare, delle vecchie politiche di sussidiarietà. Berlusconi potrebbe tentare la via della dichiarazione di una mascherata natura femminile, come ha fatto il soldato Manning, subito dopo la sua condanna, per sostenere poi, che avendo mutato identità, anzi, avendo sempre agito in contrasto con la sua identità vera, non può essere "costituzionalmente" responsabile di atti commessi dalla sua Mrs. Hyde. Dovrebbe quindi cambiare anche il fidanzato, avendo cura di sceglierselo di pari età, a scanso di inconvenienti. Oppure, mantenendo la sua immagine di macho-camacho, ingravidare, dopo aver impalmato, la scapellatrice del calippo su Tele puzzone, oppure facendola ingravidare da un domestico per poi attribursi, trionfante, la nuova paternità. Ma, a questo punto, la divisione fra falchi e colombe si riprodurrebbe anche in famiglia, per l'inarrestabile sfarinamento della pur ingentissima eredità. Se poi, approfittando della esclusiva annuale, la fidanzata protagonista del "se la gonna tiri su, si alza anche l'auditel", riuscisse a farsi sposare, la situazione potrebbe precipitare nella rissa e nel turpiloquio e il povero Silvio, affranto, potrebbe addurre la seminfermità di mente..ma potrebbero proporla i suoi numerosi parenti e il nodo inestricabile delle contraddizoni non si potrebbe sciogliere, senza la debacle del pover'uomo. Insomma, quest' estate ci ha coinvolti nei gravi eventi mediorientali ( anche se a noi si attaglierebbe meglio il Sud America ). In Egitto, il gatto si è Morsi la coda; Mubarak è stato scarcerato, i militari si sono reimpossessati del potere, accanendosi sulla propria popolazione, composta in maggioranza da quei Fratelli musulmani, che, semiclandestini dal 1928, hanno dimostrato di essere ben vivi e presenti e che hanno vinto le uniche elezioni democraticamente svoltesi nel loro Paese. Questa dovrebbe essere la logica univoca e nazionale dei pronunciamenti popolari, ma le élites ( per modo di dire ) non accettano mai, in nessun Paese e circostanza, la genuina espressione del sentimento della comunità, in ossequio non alla laicità - come dichiarano - ma in funzione dei loro interessi, spesso parassitari e comnque estranei al senso comune autoctono. Poi, soprattutto all'estero, si sostiene che "certi popoli" non sono adatti alla democrazia come ci sembra naturale e imprescindibile che sia, sancendo la contraddizione più patente dello stesso concetto. Il dentista londinese, figlio di padre dittatore e sanguinario, richiamato in patria per l'insipienza del fratello, erede designato delle sostanze paterne e del potere politico necessario a detenerle, mentre si sta dimostrando comunque degno successore, sta per essere sacrificato, ultimo fra i Siriani, al tentativo di subordinare tutti i regimi prodottisi durante la Guerra fredda, alla Lega araba petrolifera e filo americana, sulla quale vigila localmente l'entità sionista che potrebbe domani, se non più utile, essere di nuovo tradita e abbandonata, come sospettava Ariel Sharon prima di precipitare nel coma, gravato dai suoi quasi duecento chili di peso corporeo. Tempo al tempo, toccherà all'Iran, Paese islamico radicale non arabo, mentre la Turchia declina verso il confessionalismo che i militari del dopo Muro, sembrano non riuscire più a impedire. Questo avviene - si badi bene - sull'abbrivio del più genuino sentimento popolare, almeno di quello maggioritario. Le potenze ex coloniali, in primis la Francia, che fornì l'armamento nucleare ad Israele, scalpitano per riacquisire il vecchio ruolo, sotto mentite spoglie, nello scacchiere energetico, polveriera mondiale, non di per sè, ma per le interferenze sistematiche dei Paesi utilizzatori. Potrebbe venire un giorno in cui, prosciugatisi i pozzi, queste realta desertiche o quasi, regredirebbero nell'aridtà climatica e dei costumi vetusti, sui quali non se è mai inciso, assecondandoli per interessi endogeni ed internazionali in mascherata simbiosi. Mutatis mutandis, anche le vicende eurocentriche non trovano la loro genesi nella vulgata ufficiale. Lo spread ha affossato il Cavaliere, non l'attività politica dei suoi rivali. Il ventennio volge al termine perché non più tollerato dalle forze esogene che per boriosa vanagloria, ogni stentato protagonista presume che non esistano, mentre privilegia il suo ego ombelicale, mentre "il mondo" non si cura di lui, tranne quando, per privati propositi, costui entra in conflitto con sopravvenienti interessi predominanti e viene abbandonato da chi intraveda la possibilità di un'altra parte in commedia, senza il capocomico. Sic transit gloria mundi, diceva appena un anno fa del suo amico Gheddafi, senza individuare la trama che avvolgeva anche lui. Lo macineranno, menando il can per l'aia, "amici e nemici", mentre convergono in una sostanziale uniformità di intenti e provvedimenti, sotto l'egida della finanza. Lo stesso partito intercambiabile, perché no, in regime presidenziale. Come il partito repubblicano, anziché quello democratico statunitensi.

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