venerdì 30 agosto 2013

Ignavia.

Quindi l'IMU non si pagherà più. Il 7% proprietario di immobili di lusso non sosterrà più l'onere dell'80% dell'imposta. Un bel respiro di sollievo per tutti coloro - e sono stati tanti - che hanno immobilizzato i loro guadagni ( e andrebbe ancora bene ) o le loro rendite in una casa o in un appartamento, ogni volta che ne accumulavano a sufficienza. Poi si facevano pagare le spese da affittuari extracomunitari, lavoratori di alto e modesto rango in trasferta per le loro aziende, a cui i proprietari inibivano anche l'allacciamento ad un'utenza telefonica fissa, per consentirsi i pagamenti in nero che passavano personalmente a riscuotere, o prostitute ( in quest'ultimo caso, con largo margine di guadagno ). I Comuni, senza risorse, potranno invece attingere ad ogni sorta di fantasioso balzello, attraverso una imprecisata "social tax". Sarà di fatto una redistribuzione minore di cespiti che verranno spostati da una posta all'altra, da una tasca, anzi un taschino, all'altro, secondo una sussidiarietà popolare che è scopertamente la base del pauperismo solidale prossimo venturo. Dall'adozione dei lavoratori disoccupati, con (con)divisione di un solo stipendio, al malus previdenziale per andare in pensione poveri, prima di quando sarebbe necessario, ai contratti ( o ex contratti ) di pura sussistenza alimentare che imperversano nelle destrutturate e disgregate periferie del lavoro residuale che viene offerto, che altro non è che una minuziosa ricerca di utile spicciolo e di dispersione sociale. Coraggio, forse riceveremo una telefonata del pampa-Papa, novello e francescano microfono di Dio, in teleselezione.

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