martedì 6 agosto 2013

Lagne.

Il riempitivo agostano è servito. Anche se i fatti sono chiari e acclarati, sono in corso sofismi per ridare "agibilità politica" a un condannato tardivo. Agibilità politica non può che voler dire piena libertà, altrimenti ricadremmo, in virtù dell'ennesimo compromesso, in forme insidiose di agibilità ridotte, in una materia dove si dà o non si dà. Soltanto lo spudorato lavorio testimonia, smaccatamente, che la legge non è uguale per tutti e che l'esemplare ( trattandosi di evasione fiscale ) condanna , deve segnare l'inizio di un'etica pubblica esigibile e sanzionabile, se violata. Le leggi c'erano anche prima, ma per una strana concezione del diritto, si dividevano fra applicabili ( per i poveri diavoli ) e inapplicabili per i padroni del vapore. Invece devono essere applicabili e applicate e basta. Alle iniziative dei due capigruppo al Quirinale, dovrebbero contrapporsi - adesso e non dopo le vacanze - controiniziative popolari, per tenere sotto scacco la Maestà repubblicana. Approdano migranti senza sosta a Lampedusa, in silenzio tanti consumano i loro ultimi giorni, colpiti da malattie implacabili, molti sono soli nel deserto d'Agosto e sulle prime pagine si parla della condanna definitiva di un trafficante di buona fede ( altrui ) e di denari.

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