sabato 10 agosto 2013

Dopo di lui, niente di nuovo, qualcosa di diverso, ma non migliore.

Con l'archiviazione del ventennio scarso di Berlusconi, al Governo o comunque ai vertici della politica nazionale ( dopo quali contorcimenti, si vedrà ), la politica italiana sarà precipitata in un coacervo di menzogne, differimenti, aggiustamenti, che solo un popolo o individui incivili potranno prendere in considerazione. Per questo, temo che avrà un prevalente successo, che non inficierà il buon diritto di altri, se la giurisprudenza sarà garantista e gli argomenti non saranno efficacemente stravolti. L'alternativa a quello che è stato un regime soft ed estraneo alla vita quotidiana dei cittadini, sarà un polpettone di influenze parziali, incongrue ed incompetenti, fatta salva - ma non sarà un lenimento - l'attività del commissario Mario Monti che riavrà certamente un ruolo di garanzia verso i forcaioli ragionieri di Bruxelles e delle finanziarie mondiali di cui è consulente e Cugino massonico. La precaria situazione economica e soprattutto finanziaria del Paese, sarà cogestita da molti dei soggetti chi vi hanno dato causa, a colpi di maglio, al cerchio ed alla botte, aggravandola sostanzialmente nel medio periodo, ma sminuendone i sintomi superficiali e apparenti nell'immediato. Diventerà fondamentale non farsi infinocchiare da Ministri, sindacalisti e aziende: la precarietà viene solo marginalizzata perchè sia meno visibile, ma viene contestualmente estesa. Il baillamme delle mistificazioni diventerà quotidiano, emulsionato e lenito in due fasi successive, dai democristiani di turno, siano essi Matteo Renzi, Gianni Letta o quel tal Saccomanni, che, con un saio addosso, sarebbe un perfetto Frate gaudente. Alla prepotenza privatistica del vecchio satiro si sostituiranno ogni sorta di ammiccamenti, di accomodamenti, per salvaguardare, piccole e meno piccole posizioni di rendita o per creane di nuove, nella speranza che il costume nazionale medio non sia diverso. Ancora la menzogna ci caratterizzerà e l'eterna ignavia nazionale. Sarà, giocoforza, un razionale, calmo e metodico sforzo analitico a tenerci in rotta, confidando - data la certa minorità numerica - nelle uniche possibilità individuali risiedenti nella giustizia - quella terrena - e nell'autonomia di quei giudici che, se vorranno, potranno anche farne oggetto di dottrinaria esplicazione, badando a selezionare fra i destinatari della loro lezione.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti