martedì 31 maggio 2011

Milone

Nel vernacolo bolognese, coloro che si impippano - è proprio il caso di usare questa espressione - di tutto, vengono definiti "fac(c)endi", sottospecie di "faccendieri", dall'evidente etimo latino "facio".
Iloti.
Vivunt quasi ingenui, moriuntur ut servi.

Milone

Gli elettori, ad onta delle drammatizzazioni dei pretendenti delusi, hanno agito con "leggera" libertà.
Or questo, or quello, con maggiore o minore, ma non esclusiva costanza.
Berlusconi ha lanciato una maledizione agli infedeli: se ne pentiranno. Come se non fosse scontato..., poi mitigata con l'auspicio di un ritorno all'ovile, più utile a ricompattare le salmerie in vista della "riforma della giustizia", condicio sine qua non perché si possa ritirare, che ad assicurarsi la solidarietà dell'azienda allargata. Non è Giobbe neppure lui.
Trionfalismi e fieri cipigli, scalmane estive, prima che gli ardori si stemperino nell'attrito sistematico delle fazioni interne, in quello degli interessi che stavolta non hanno prevalso, fino a degradare nel mercato compensativo.
Se nel mezzo riusciranno a fare qualcosa di significativo, saranno degli eroi della "resistenza" e del lavoro.
Il mondo, astutamente, ogni tanto lascia libero sfogo alle illusioni, cristallizzate su quella soglia.
Solo al Credem'a me gli equilibri restano immoti; anche il sindacalista ha ormai sei generazioni di "umiliati e offesi" nella bisaccia della coscienza che, "nelle intenzioni", gli assicura comunque un sonno leggero.
Solo una futura "invasione barbarica" potrà mutare, dolorosamente, il nostro mondo e, in questa fase, qualcuno dirà certamente: "si stava meglio, quando si stava peggio".

lunedì 30 maggio 2011

Milone

Sostiene Raoul, il mio amico cubano allo sportello, che, presso la società in concessione, nella quale lavora per una cooperativa, all'interporto, delle nove ore di facchinaggio - dalle 18 alle 03 del mattino, gliene vengono attribuite solo sette, senza maggiorazioni per il turno notturno.
Esattamente come facciamo noi, con gli intervalli mancati o monchi ed il servizio di portineria nel tardo pomeriggio, senza contare i ritmi sopportati, l'adibizione mercuriale ( nomade ), anche se il "prodotto" risulta sotto-standardizzato rispetto agli utili attesi.
Sostiene Raoul che si tratta di sfruttamento. Deve essere privo di Passione e di Responsabilità o, forse, il fatto di fare il facchino gli impedisce di barare con la sua coscienza e con quel barlume d'intelletto che gli rimane dopo tanta fatica.
Quando l'ho conosciuto aveva una moglie e due figli, la più grande dei quali lo aveva già reso felicemente nonno.
Aveva anche una bella fidanzata, alla quale corrispondeva del denaro, in alternativa: una volta l'una, una volta l'altra, come ogni buon socialista deve fare.
Sta di fatto che la "legittima" se ne è accorta e, separatasi, ha preteso un appannaggio legale che le frananti strutture solidali della perla dei Caraibi le attribuiscono, in quanto (ex) moglie di un emigrato "ricco".
Nel frattempo, la relazione con la bella nina si è interrotta. Niente paura, eccone un'altra ancor più smagliante, ma altrettanto costosa, che porta sempre con se sul display del telefonino.
Con quest'ultima "farò almeno un figlio"; ne vorrebbe almeno dieci, ma tristemente deve ammettere che non può: "è l'economia che me lo impedisce".
Deprimenti effetti dell'influenza capitalistica e delle indotte ripartizioni di reddito per famiglie ed eredi legittimi e di fatto.
Nel frattempo, sta pagando la casa alla figlia al mercato nero: diecimila dollari perché "i figli son pezze'e core".
Schiavo, oltre che del datore di lavoro, anche di una mentalità d'antan, Raoul si ammazza di fatica, per 700 euro mensili, per non abdicare all'ormai remoto, pigro goder al sole dei tropici.
Con tanta nostalgia di Fidel, preveggente: "socialismo o muerte!"

giovedì 26 maggio 2011

Milone

Quando l'operatività rallenta, caro Milone, inevitabilmente ci si annoia.
Non è questa una buona ragione per spidocchiare le altre scimmie, secondo l'uso dei primati che anche noi siamo.
La noia nasce dal vuoto e dalla costrizione di non potersene andare a ricrearsi nel flusso verso la meta degli altri primati, grigiastri o colorati che siano.
E' un po' come stare in una prigione ad ore.
Il lavoro, in fondo, serve a far passare il tempo: tanto, contro una retribuzione molto modesta se confrontata con il suo adeguamento-mantenimento, rispetto alla vita trascorsa, anche se, al ricomparire di alcune scimmiette dispettose e di altri scimmiotti pedanti, si rimpiange il temporaneo vuoto esistenziale.
Considera quindi, mio caro, questi messaggi come le mie personali lettere dal carcere, dal quale, per l'eterogenesi dell'esistenza, non ho nessuna intenzione di evadere.

Milone

Mi soffermavo, poco fa, caro Milone, sulle mises dei miei conformisti colleghi e, per contrasto, su quelle dei clienti danarosi, dei quali sembrano i fedeli, o gli infidi maggiordomi.
Basterebbe famigli, a definirli, ma l'atteggiamento da Capo dei domestici e fiduciario del padrone è indotto dagli arcana moralia e dalle aspirazioni, rinfocolate dal gruppo omogeneo.
Vestono abitucci pret a porter che nelle ex boutiques, trasformate dalla crisi in mini empori low cost, che con 130-170 euro ti tirano dietro, forti dei ricarichi che, nell'abbigliamento, toccano il 300%.
Ciò non ostante, la qualità del tessuto è quella che può essere, la trama della tessitura è rada e, in men che non si dica, il panno si infeltrisce, si ingobbisce conferendo alla mascheratura la sua veste grottesca.
Non meno grotteschi sono spesso i clienti: in tuta con decorazioni e numerazioni smaccate, anche se hanno la mia età; pendagli d'oro al collo, braccialetti ai polsi. Capelli tinti e abbronzature sulle rughe. Over...pluripremiate alle sfilate contemplate, si alternano ad interdetti spendaccioni in canottiera, scortati dal personal-commercialista.
Miseria e nobiltà o fiera delle vanità?
A voi le rispettive ed eventuali attribuzioni.

mercoledì 25 maggio 2011

Milone

Mi chiedevo, nei giorni scorsi, Milone, in quali recessi della psiche si dovesse ricercare la vocazione del Credem'a me per i suburbi e gli insediamenti rurali, non esclusivi, ma nettamente prevalenti.
Mi sono infine risposto: è il senso della "roba" di Giuseppe Verga, che spiega in parte anche la "propensione per il Sud".
Il Credem'a me ha una natura saprofitica: pianta le radici dove si insedia, specula immobiliarmente e dove non riesce a comperare, si insedia, in cambio di deroghe mirate, nei locali di proprietà dei clienti, senza pagare l'affitto, se e quando da questi ultimi è chiamato.
Così operando, si cautela dalle scalate, che dovrebbero comprendere un patrimonio immobiliare analogo, per estensione, al lago di Garda.
Per cui, fino a che gli immobili, che di tanto in tanto si cerca di rifilare ai dipendenti, non verranno scorporati in una società ad hoc - come fece la destruenda Banca di Roma, prima di venderli - difficilmente l'azienda sarà rilevabile, se non attraverso una procedura "spezzatino", che non escluderei.
Considerato che il senso privatistico, anzi intimo, della sua attività, lo porta a considerare intrusi e inopportuni i clienti occasionali - come se la banca non svolgesse una funzione pubblica - ed a curare fino al parossismo le formalità ambientali, mi confermo nell'impressione reiterata di un ambiente autoreferenziale che si espande corazzato, avente cura, ad ogni mossa, di delimitare, anzi di stabilire dei confini e che considera i suoi dipendenti solo delle voci di costo.
Sarebbe, pertanto, importante che, in sede di rinnovo del contratto di lavoro, fossero stabilite delle norme inderogabili circa la necessità di inquadrare il personale, il cui rapporto di lavoro deve essere regolato anche da un contratto integrativo aziendale o di secondo livello, per sottrarlo allo sfruttamento occasionale.
Senza fiducia, faremo l'ennesima comparazione fra enunciazioni e fatti e fra teoria e pratica del cappellano CISL in azienda.
Se saremo ancora qui.

sabato 21 maggio 2011

Milone

Ogni tanto, Milone, mi appare la Madonna.
Si configura nella bussola nei fine mese e, quando il direttore dirige altrove, è, per così dire, in tournée, ne occupa l'ufficio, lasciandovi nuances sfumate e screziate, a segnalarne agli scettici il passaggio.
Durante l'imbussolamento, Madonna Morena non manca mai di darsi uno sguardo sulla parete riflettente - come le altre bonazze aziendali e Franco Nero, o Feldmaresciallo del regio-imperial esercito austro ungarico - si accarezza la chioma tinta e laccata e, infine, appare.
E' subito un chiocciolare con tonalità da soprano che imita un baritono: si rischiano pacche sulle spalle.
Esauriti, con un'ultima risata, i convenevoli, passa rapida lungo il corridoio, nonostante i tacchi da giraffa, montati su calzature spesso consimili, semovendo il bacino da ape regina, preceduto da generosissime fonti etico-alimentari.
Secondo me si veste da Marella.
Per un paio d'ore si apparta nel sunnominato ufficio, poi si riappalesa per il caffé lavorativo.
Indugia e osserva la tempestività nelle operazioni di sportello, sulla quale ha certamente elaborato una teoria di ricavi. Quando torna, c'è con lei Capitoni, dimidiato da San Giovanni in Persiceto ( da cosa nasce questa vocazione del Credem'a me per i suburbi? ) che la congeda cerimoniosamente ( se si potesse leggere nel pensiero... ) , dopo averla riaccompagnata in filiale.
Evidentemente, anche i congedi seguono una liturgia.
Chissà quando la rivedrò?
Forse alla prossima sospensione, "sperando" di non essere in ferie.
P.S.
La immagino a sera, alla sua magione, liberarsi delle scarpe, sedersi sul letto, allentare i ganci e decomprimersi, mentre si accinge a rimuovere il trucco.

Milone

E' appena passato a salutare un ex collega di Tropea, che, in attesa che qualcuno ci aprisse, mi ha raccontato dei suoi trascorsi aziendali.
Una volta, pare, perse le chiavi di accesso e, dopo aver passato "una mezz'ora da inferno", lasciò il servizio, inseguito dal cappellano storico, al grido di "mi dimetto!"; "mi dimetto!"
Poi - mi ha detto - dopo un congruo periodo, rientrò in servizio.
Dev'essere stato per la mancata promessa che fu esentato dalla sanzione sospensiva.
Il suo stipendio, all'epoca, era di circa 1.400,00 euro al mese e, forse, non si avvertiva l'esigenza di calmierarne il costo per la gestione corrente ( 2003-2004 ).

mercoledì 18 maggio 2011

Milone

Sono ormai numerosi i clienti che si meravigliano della liberalità normativa con la quale li tratto.
In numerose realtà Credem'a me, a taluni viene addirittura inibito di prelevare il loro denaro, se i salassi sfiorano la fatidica soglia dei cinquemila euro, tanto che, se per sfuggire all'attrito delle agenzie presso e con le quali hanno il rapporto, vengono in Sede, spesso il loro conto risulta bloccato, anche se è largamente attivo.
Costrizioni maniacali=costume manicomiale.
Come se l'ostentata purezza, l'ipocrita educata riservatezza, che è invece omertà, servisse a blindare da influenze ispettive istituzionali, il nostro paradiso bancario.

Milone

I miei valenti colleghi vengono sottoposti a test ricorrenti.
Delegati aziendali, con portatili a tracolla, si ssitemano in un salottino e, dopo istruttorie solitarie, più o meno lunghe, cominciano a (ri)convocare gli stessi soggetti per indagare circa la loro spremibilità residua.
Il tono è particolarmente amabile e familiare, anche se leggermente distaccato.
Guardo Patato che, dapprima accasciato sul tavolo come un cagnone stanco e bonario, riprende la sua verve descrittiva mentre l'esaminatrice annuisce compunta, rilassarsi, manipolando dei fogli.
Ora parla la vestale aziendale e lui, rasserenato, dopo una rassicurante confessione, si appresta ad illudersi di nuovo, fino a cadere ancora nell'errore e poi nel pentimento.

martedì 17 maggio 2011

Milone

Oggi che Giovanni Rambo supplisce all'inadeguatezza fisica del Titolare di San Lazzaro di Savena - la triste alea del datore di lavoro, che si trasforma nel travaglio schizofrenico di chi è destinato a farvi fronte - da un box all'altro della Sede semideserta rimbalzano le sollecitazioni agli adempimenti ripartiti fra settori diversi, per evitare che si trascurino quelli aggiuntivi per privilegiare i propri.
Nulla trapelerebbe se l'altrimenti ferrea consegna del silenzio, non venisse violata allo scopo di ristabilire il proattivo equilibrio.
Nella vecchia banca avevamo un mensile, il Villaggio, prodotto in carta patinata per una cinquantina di fogli.
Nelle ultime pagine venivano registrati gli avvenimenti ricorrenti: "sono stati promossi"; "sono stati trasferiti"; "è nato/a"; "è mancato/a" (sfortunati e quiescenti) , fino a "hanno donato il sangue", a cui un gruppo di buontemponi allegava in rubrica tipografata un "hanno donato il c..." di facile interpretazione.
Qui si farebbe prima a citare i renitenti.

Milone

Piangono i bottegai dei dintorni per la conferma della sinistra, pur trasformista, a Bologna.
Secondo loro, aumenteranno i disadattati, i drogati ed i Centri sociali.
L'unica prospettiva che li cruccia, però, è il mantenimento dell'elevata tassazione sulle concessioni, se non il suo inasprimento.
Erano pronti, per amor di bottega, a intonare il "va pensiero", sulle note del quale, i patrioti milanesi, alla Scala, diedero il via all'insurrezione contro gli Austriaci, al grido di "Viva l'Italia!"
Sentimenti aristocratici, condivisi sentimentalmente dal popolo milanese, che cominciò, subito dopo, a dare il suo contributo di sangue.
Sappiamo come è andata, ma non per questo ci sentiamo di empatizzare con questi anemici "civici".
P.S.
Per la cronaca, io ho votato per Beppe Grillo, che a Bologna ha un seguito notevole.
Vi (si) tenne un partecipatissimo "vaffa day".
Io sarei stato sospeso per tre mesi.

Milone

Siamo eccellenti, caro Milone, non c'è niente da dire.
Abbiamo un bancomat, ad esempio, da 500,00 euro al giorno, ma solo presso lo sportello di emissione.
Gli altri, anche sulla medesima piazza, sono....di un'altra banca.
Franchising mascherato e, se tanto mi dà tanto......

lunedì 16 maggio 2011

Milone

Mi chiedevo, ieri, davanti alle due schede elettorali, se stavo votando in italia o in Venezuela: il movimento blanco, il partido colorado, i responsabili, l'Italia dei Valori e via rimescolando, in un caleidoscopio di simboli cromaticamente caotici.
Un monumentale ciurlar nel manico.
A quando la Lista, il partito, il movimento Passione e Responsabilità?

Milone

Il nuovo modello di leadership: vincere!vincere! vincere!
E vinceremo, officiando al dio Onan, in terra, in cielo, in mar!
Nel frattempo, si segnala un caduto a San Lazzaro di Savena. Un altro ha già raccolto il nostro vessillo!
Venerdì ho assistito ad un'assemblea del personale: silente, intorno ad un tavolo da riunione.
Come un C...
Ad un pacato auspicio, il relatore ha dovuto tradurne i termini e precisare agli astanti che "non ne erano neppure a conoscenza".
Se i sindacati assumessero un ruolo pubblico riconosciuto, quanto viene perpetrato, attraverso lusinghe, minacce e pretesti, diverrebbe "solidalmente" e corporativisticamente obbligatorio.
Per fortuna, i riferimenti simbolici sono diversi.
Ora e sempre, ControRiforma.

giovedì 12 maggio 2011

Milone

Vecchio mio, un povero barbone giace, stracco e un po' brillo, all'ombra dell'intercapedine fra la struttura portante del palazzo che ci ospita e la struttura vetro-vetallica della banca. E' orizzontale al ristorante Diana, in via Volturno. Sopra di lui, con la luminosità della primavera e dei campi ubertosi, campeggia l'insegna gloriosa del Credem'a me.
Anch'io, quando sarò espulso da questo seno vizzo, tutt'altro che generoso, dimorerò proprio lì o, per evitare contese di vicinato, nei pressi.
Ad ammonimento di chi non ha saputo cogliere ed apprezzare un'ipotesi d'eccellenza.

Milone

Mi aggiornavo, caro Milone, sulle novità intervenute in mia assenza - nei regimi sono costanti, anche se in realtà non cambia mai niente - e già scorrevo, rapito, le tavole saliche di BU e Yogy, quando la mia attenzione è stata carpita dalla perfetta operazione di intelligence di cui ci siamo resi protagonisti a Verona. Il Sindaco-sceriffo ci darà senz'altro una onorificenza. Non dubitavo che il nostro sistema di controllo potesse favorire l'ordine pubblico, oltre quello aziendale, , ma un successo così clamoroso oscura quello dei Navy Seals. Le costanti segnalazioni hanno sortito l'effetto sperato
Ad altiora!

Ho terminato la faticosa lettura dei Cento anni del Credem'a me. Faticosa perché di un tecnicismo esclusivo; gli autori mi erano ignoti e devono aver lavorato, secondo le istruzioni dei committenti ed il costume invariabile dell'azienda, come dei ragionieri provetti o dei bravi dottori commercialisti.
Ci si rifà, ad ogni piè di pagina, allo stato patrimoniale dell'azienda progenitrice, secondo una catena evolutiva che attribuisce lo sviluppo "del credito all'impresa privata" ad un nucleo ristretto di maggiorenti e di sodali della provincia di Reggio Emilia. Ci si riferisce, or quà or là, allo scenario bancario nazionale ed allo stato di quelle che allora erano considerate le "grandi banche", anche se avevano un patrimonio di filiali pari al 45% della presenza territoriale del Credem. Più urbana la loro, più foranea la nostra.
Cuore piccolo e peloso, prospetticamente neutro.
Pochi i corollari dello sviluppo economico del territorio d'insediamento, quasi inesistenti gli investimenti infrastrutturali in un ambito dapprima povero, poi cresciuto fino a porsi ai vertici del reddito nazionale, anche in termini redistributivi.
Sembra di poterne dedurre che fuor dell'uscio di casa "niente ci riguardi".

Domani si terrà l'assemblea del personale per la presentazione della piattaforma contrattuale. Se ne terrà probabilmente un'altra allorché bisognerà illustrare l'apparir del vero, dopo l'affabulazione sul libro dei sogni.
Parteciperà un delegato di una banca acquisita, per dare una parvenza di Unitarietà al testo? La nostra è l'unica categoria ancora unitaria, solo perché il primo sindacato è la F.A.B.I.
Temo che sarà la solita tiritera, in fondo aziendale, di controllo aziendalista, anodina e priva di spunti.
Un po' come la Messa.
poi solo C.....

Domenica prossima si terranno le elezioni amministrative. Uno più mediocre dell'altro; scarse le competenze. I candidati minori sperano nel ballottaggio per negoziare il loro appoggio, che in realtà sarà fornito dai loro elettori, evidentemente legati alla lista da un sodalizio clientelare inscindibile. Non mancano le liste civetta. La UIL ha sponsorizzato Angelo Maria Carcano, nostro cliente ai tribunali, legato a quel sindacato da nebulose colleganze, come la capolista Cinzia Cracchi. Meglio la lista del Sole di Cicciolina: meno ipocrita. In realtà, il nostro stimato cliente spera solo di intercettare i voti del PDL che non andranno alla Lega. In questo che c'entra la UIL?
Che cosa consigliare ad un giovane e serio elettore, che vota per la prima volta? E' come parlar d'amore e mandarlo a.....

giovedì 5 maggio 2011

Note a margine

Egr. dr. Vezzani,
coerentemente con quanto dichiaratoLe, annoto idealmente - perché ne resti traccia - la Vostra delibera sanzionatoria.
Confermo tutto quanto è contenuto nella mia replica alla contestazione istruttoria, deduco che l'appiglio punitivo è stata la mancata giustificazione dell'assenza di un'ora, puntualmente annotata dallo spionaggio interno, che tutto sa, ma al quale e verso il quale è demandata la più assoluta riservatezza, anche se ogni notizia "pruriginosa" è nota anche alle bariste dei paraggi.
Non mi era sfuggito, al ritorno dalla mia passeggiata decantatoria, con passaggio in libreria, che a questo avreste potuto abbarbicarVi, ma ho volutamente rimosso il pensiero di una insensata giustificazione, in rapporto ad un farisaico intento.
E' dal Novembre dello scorso anno che sono al corrente del "monitoraggio" a cui sono sottoposto e ne conosco anche la causa prima: il costo che rappresento per Voi.
Più d'uno me ne ha riferito e soggiunto che al Credem "i problemi sono sempre di questa natura".
Per parte mia, non ho mai dubitato che, nella Vostra logica, non ci sia posto per un sessantenne, inassimilabile al Vostro costume e che - sempre per Voi - rappresenta "un costo non ammortizzabile"..
Vi faccio tranquillamente capaci di creare le condizioni e le situazioni adatte per riuscire nello scopo, giocando ovviamente e sinergicamente in squadra.
Creda, ne ho viste di peggio, in ambiti più complessi e, in rapporto ai loro scopi, più sottilmente insidiosi. So, per altro, che Voi, essendo più semplici e diretti, potreste essere letali.
Se sarà necessario, avrò le mie ragioni da esporre ad un giudice terzo e non ci sarà barba di profeta, né di avvocato alla ricerca di conciliazioni, ad impedirmelo.
I direttori interni non mi interessano, per cui, esperite, se saranno necessarie, le formalità, ci confronteremo nella Sede neutra e paritaria che il Codice prevede.
Le segnalo, infine, che è mia ferma intenzione terminare il servizio al compimento del sessantacinquesimo anno d'età, per accedere alla pensione di vecchiaia e che non ho mai pensato di prendere scorciatoie.
Si tratto, a suo tempo, di un'iniziativa del legale del mio sindacato. Lo lasciai fare, sapendo che era inutile, perché non ero io a sostenere le spese.
Credo di essere in grado di dare alle mie comunicazioni un contenuto più grave e formale, ma non ho voluto aggiungere alla sanzione una pena accessoria. Ritengo che il contenuto sia comunque chiaro e spero di non vedermi rimproverare il tono, sorvolando sulla sostanza.
Con i migliori saluti,
Pier Paolo

Milone

Quando mi vedo sfilare innanzi il rincoglionitume clientelare, penso che tra poco sarò anch'io come loro.
Qualcuno è di una compulsività e di una coazione a ripetere, seconda solo a quella dei proattivi ( nevrotizzati ) colleghi.
Contemplando, chi estaticamente, chi non, il nulla e non avendo più niente da fare e, soprattutto, in cui identificarsi, eccoli alle bussole, dopo una visita in chiesa, un salto dal medico, in attesa del pasto di mezzodì.
Infine, una coppia, molto anziana e affiatata che passa una volta al mese, per essere in ordine con gli adempimenti: un'operazione a nome di lui, due a nome di lei, discutendone un po' le modalità, prima dell'esecuzione.
Poi, un saluto affabile, ma non cerimonioso e, uscendo, lui la prende sottobraccio.
Così, pur nella perdita di senso che precede la morte, potrebbe avere un significato inoltrarsi nell'ultima parte del viale.

Milone

Ieri sera, Milone, nel congedarmi dai miei colleghi, riflettevo sul loro uniforme abbigliamento che mi ricordava quello riservato agli inservienti ( commessi ) della vecchia banca.
A loro, di cui si pretendeva l'uniformità, almeno l'abbigliamento lo fornivano.
Che poi, per sembrare eleganti, qualcuno fra i più giovani vi accoppiasse cravatte non regimentali, contribuiva involontariamente a conferire pateticità ad una condizione servile, ma, almeno, contrattualizzata.
Siccome alla porta suonavano due avventori ritardatari e tradivano anche impazienza, gesticolando, mi sono chiesto se, per caso, il prolungamento di orario ordinario degli esecutivi non fosse funzionale al servizio di portineria, da prestare per coloro che prendono appuntamenti all'imbrunire.
Sarebbe bizzarro ( !? ) se, a conti fatti - e in questo campo il Credem è Maestro - il loro orario effettivo settimanale risultasse di 42 ore, come previsto per gli uscieri, delegati, ma per contratto, agli stessi compiti per favorire gli incontri in e della Direzione.
Se così fosse, bisognerebbe almeno catechizzarli sulla necessità di cambiare abito, oltre che il passo, essendo previsto in portineria il completo marrone.
Se però, compu(ti)tiamo che si ingozzano in mezz'ora ogni giorno per sbrigare il back-office durante la prima parte dell'intervallo, ne consegue che il compenso loro riservato si dovrebbe comporre di una parte "festiva" impiegatizia e di un'altra parte "festiva" da ausiliari: modesta la prima, misera la seconda, ma che oltre che non corrisposta, risulta scevra da contributi, che servirebbero solo a perpetuare la pigrizia dei "pubblici" ufficiali e non.
Invece, il plusvalore, con tanta modestia prodotto dai poveri malcapitati, va ad incrementare la mensa degli azionisti e dei loro fiduciari, che, poi, a loro "daranno qualcosa da mangiare".
Devo fare un serio esame di coscienza: rappresento proprio un costo insostenibile.

Milone

Domani, caro Milone, compirò sessant'anni.
Rileggerò, appartandomi, il prologo alle Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar.
Adriano, imperatore romano, provinciale di Hispania, quindi del lungo periodo di decadenza dell'Imperium, riflettendo sul suo stato di salute, ne conclude che si tratta di una sconfitta accettata: "ho sessant'anni".
Io, man mano che le facoltà fisiche e mentali decadranno, non me ne farò un cruccio capriccioso: per adesso si tratta solo di un ridimensionamento fisico.
La Yourcenar è stata una raffinata scrittrice, sottile indagatrice dell'animo maschile, al quale ha saputo conferire, pur nella precisione realistica delle sue descrizioni, una dignitas ai più ignota.
Era omosessuale e, nella coppia, interpretava la parte virile.
Nella redazione di quella che è rimasta la sua opera più nota, amata e celebrata, si valse degli studi analitici e approfonditi della sua compagna, cattedratica di storia antica alla Sorbona.
Il perfetto lavoro documentario, sul quale lavorò letterariamente, come un direttore d'orchestra a integrare un'opera sinfonica, resta sullo sfondo, ignoto alla maggior parte dei suoi lettori.
Quando fu chiamata a far parte dell'Academie francaise, il Pantheon degli Immortali, prima e unica donna, non si presentò neanche e non vi sostò mai, neanche per un minuto.
Era decisamente una donna particolare.
Anche Adriano, che aveva una legittima moglie e procreatrice, numerose concubine, amò un giovane efebo di un sentimento e di una preferenza esclusivi, fino a che, costui, si suicidò, lasciandosi scivolare in acqua durante la navigazione, in una delle numerose campagne militari nelle quali accompagnava il suo mentore.
Melanconie pre senili, dirai, e forse con ragione.
Io festeggerò con la mia famiglia, con la mia donna, con gli amici e con i miei amici cani e, approfittando di una sospensione auricolare della nevrosi ambientale, mi riconcilierò con me stesso.
Un attimo di eternità.

martedì 3 maggio 2011

Milone.

Così Woijtila è beato. Beato lui, chissà come sarà contento.
Domenica 1° Maggio, la Chiesa cattolica ci ha risparmiato il predicozzo sul lavoro, il San Giuseppe lavoratore e Suo castissimo sposo. Quando si dice la perfezione dell'assurdo.
Avvitandosi su se stessa, ha riesumato, insieme alle spoglie del beato, anche il suo costume medievale di santificazione e beatificazione per acclamazione, antesignano del sistema mediatico attuale, non meno farlocco.
Attenzione però: il popolo romano qualche volta acclamava, qualche volta gettava nel Tevere le spoglie del Papa.
Come gli americani con bin Laden, che, per privarlo di un luogo di culto, lo hanno "precipitato" nella trascendenza.

Milone

Nel leggere le croache dell'omicidio di bin Laden, sono incappato nell'ennesima, acronimica attribuzione ad un Corpo speciale, appartenente, in questo caso, alla Marina, ma braccio armato della C.I.A., quando si deve passare dalle parole ai fatti.
In una nota a margine, l'articolista informava che anche noi Italiani abbiamo una struttura consimile, sempre appaltata alla Marina, "soggetta ad un addestramento ancora più duro della consorella americana".
Per scopi ancor più meschini, piccoli, suppongo.
Dalla Navy...l'ottanta per cento degli arruolati si dimette, ma il Corpo, tarato per il venti, anche in termini di efficienza, continua ad alimentare il suo mito in assoluta riservatezza interna. Si può dire che "ha la situazione in mano".
Questi corpi scelti sono selezionati fra le persone più ottuse, capaci però di reazioni neurovegetative, adattabili ad essere brutalizzati per brutalizzare a loro volta.
Ricordo che, alla selezione per l'esercito, i paracadutisti, ai quali si prospettavano voli gloriosi, erano derisi anche dai sottufficiali, in quanto "titolari di elettroencefalogramma piatto", salvo quando uscivano radiosi dai colloqui a loro riservati.
Infatti i para' si sono macchiati di ogni nefandezza dovunque sono stati impiegati. Ben peggio dei Legionari e dei mercenari.
Trattavasi, in buona parte, di stupidità.
Ti ricorda qualcosa, tutto questo, Milone?

lunedì 2 maggio 2011

Milone

Il 1° Maggio, ieri, in fondo, è stato particolarmente arruffato. Segno dei tempi:
a Roma non si è celebrato il rito calcistico per dare spazio al milione e mezzo di pellegrini, accorsi al necrofilo rito di beatificazione di un indomito condottiero, non ancora, anzi, ben lungi, dall'essere stato analizzato storicamente.
Felix qui potuit rerum cognoscere causas.
Beato, in latino, vuol dire felice, mentre felix indica uno stato di beatitudine con ben poche o nulle attinenze con la beatitudo cattolica.
Vuolsi così..e il pubblico accorre, partecipe, allo spettacolo.
Sarà che mi accingo a dedicarmi alla nascita della tragedia, nella sua essenza dionisiaca, colta e popolare ( il satiro ) e alla sua genesi( rinascita ) dalla musica wagneriana, sullo sfondo della filosofia schopenauriana, come Nietzsche la concepiva, per contribuire alla tesina di diploma di mio nipote, ma l'avvento affluente e quello defluente dei sindacati, divisi e contrapposti, nella recitazione atemporale di Rossana Rossanda, che ha asserito di compatire la condizione dei ventenni di oggi, lei ottantasettenne, frullava nelle vacuità cerebrali di uno scampolo di tempo senza pensiero critico e in assenza di logica, che non sia quella, disarmonica, degli interessi.
Del resto...panta rei.

Milone

Festeggerò, caro Milone, il mio sessantesimo compleanno, con una prorogatio ludendi - sempre che il Fato non si metta di mezzo - sospensiva, che allevierà gli oneri aziendali.
Carpe diem! Del doman non c'è certezza.

Epiloghi di facciata.

Finalmente, gli Statunitensi si sono vendicati di Osama Bin Laden, che aveva portato la guerra, per primo, sul suolo nord-americano, colpendo un simbolo di quel capitalismo del quale anche la sua famiglia era ed è rappresentante influente.
Terrorismo? E che altro è un agguato consumato nel cuore della notte, con qualche complicità occulta di interessi?
Era un ingeniere e, insieme, un buon letterato e poeta, simbiosi note, ad esempio, negli States ed ignote in Italia.
E' stato un soldato e un combattente, prima contro i Sovietici che avevano invaso l'Afganistan, poi, con gli strumenti del terrorismo, contro gli americani, a prescindere da ogni altra, fondata e meno fondata, considerazione.
Contro questa "potenza e questo popolo arrogante", sentiti come barbari, perché estranei.
La pensava come lui - sia pur con altri riferimenti - anche John Lennon.

Epistolari

Buongiorno dr. castellari,
se non ha nulla in contrario oggi consegnerei alla sig.a Santi il foglio in cui vengono indicati i gg di applicazione della sospensione ( come da intese 9-10-11 maggio ).
Come d'uso si tratta di due copie, una per Lei e l'altra da restituire firmata alla sig.a Santi.
Purtroppo io non riesco a venire a trovarla nei prossimi gg e ci tenevo a consegnarla prima.
Attendo una Sua conferma.
grazie
Simone

Buon giorno a Lei, dott. Vezzani e ben ritrovato.
Nihil obstat.
Mi piacerebbe conoscere gli Arcana imperii e capire la ragione delle attribuzioni - nella fattispecie a Madonna Morena che, spero, non mi sorprenda alle spalle -.
Grazie per la premura; La vedo sempre volentieri, anche se preferirei incontrarLa in veste diversa da quella di chi reca il viatico al condannato.
Cordialissimi saluti.
Pier Paolo