giovedì 12 maggio 2011

Milone

Vecchio mio, un povero barbone giace, stracco e un po' brillo, all'ombra dell'intercapedine fra la struttura portante del palazzo che ci ospita e la struttura vetro-vetallica della banca. E' orizzontale al ristorante Diana, in via Volturno. Sopra di lui, con la luminosità della primavera e dei campi ubertosi, campeggia l'insegna gloriosa del Credem'a me.
Anch'io, quando sarò espulso da questo seno vizzo, tutt'altro che generoso, dimorerò proprio lì o, per evitare contese di vicinato, nei pressi.
Ad ammonimento di chi non ha saputo cogliere ed apprezzare un'ipotesi d'eccellenza.

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