giovedì 26 maggio 2011

Milone

Mi soffermavo, poco fa, caro Milone, sulle mises dei miei conformisti colleghi e, per contrasto, su quelle dei clienti danarosi, dei quali sembrano i fedeli, o gli infidi maggiordomi.
Basterebbe famigli, a definirli, ma l'atteggiamento da Capo dei domestici e fiduciario del padrone è indotto dagli arcana moralia e dalle aspirazioni, rinfocolate dal gruppo omogeneo.
Vestono abitucci pret a porter che nelle ex boutiques, trasformate dalla crisi in mini empori low cost, che con 130-170 euro ti tirano dietro, forti dei ricarichi che, nell'abbigliamento, toccano il 300%.
Ciò non ostante, la qualità del tessuto è quella che può essere, la trama della tessitura è rada e, in men che non si dica, il panno si infeltrisce, si ingobbisce conferendo alla mascheratura la sua veste grottesca.
Non meno grotteschi sono spesso i clienti: in tuta con decorazioni e numerazioni smaccate, anche se hanno la mia età; pendagli d'oro al collo, braccialetti ai polsi. Capelli tinti e abbronzature sulle rughe. Over...pluripremiate alle sfilate contemplate, si alternano ad interdetti spendaccioni in canottiera, scortati dal personal-commercialista.
Miseria e nobiltà o fiera delle vanità?
A voi le rispettive ed eventuali attribuzioni.

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