lunedì 30 maggio 2011

Milone

Sostiene Raoul, il mio amico cubano allo sportello, che, presso la società in concessione, nella quale lavora per una cooperativa, all'interporto, delle nove ore di facchinaggio - dalle 18 alle 03 del mattino, gliene vengono attribuite solo sette, senza maggiorazioni per il turno notturno.
Esattamente come facciamo noi, con gli intervalli mancati o monchi ed il servizio di portineria nel tardo pomeriggio, senza contare i ritmi sopportati, l'adibizione mercuriale ( nomade ), anche se il "prodotto" risulta sotto-standardizzato rispetto agli utili attesi.
Sostiene Raoul che si tratta di sfruttamento. Deve essere privo di Passione e di Responsabilità o, forse, il fatto di fare il facchino gli impedisce di barare con la sua coscienza e con quel barlume d'intelletto che gli rimane dopo tanta fatica.
Quando l'ho conosciuto aveva una moglie e due figli, la più grande dei quali lo aveva già reso felicemente nonno.
Aveva anche una bella fidanzata, alla quale corrispondeva del denaro, in alternativa: una volta l'una, una volta l'altra, come ogni buon socialista deve fare.
Sta di fatto che la "legittima" se ne è accorta e, separatasi, ha preteso un appannaggio legale che le frananti strutture solidali della perla dei Caraibi le attribuiscono, in quanto (ex) moglie di un emigrato "ricco".
Nel frattempo, la relazione con la bella nina si è interrotta. Niente paura, eccone un'altra ancor più smagliante, ma altrettanto costosa, che porta sempre con se sul display del telefonino.
Con quest'ultima "farò almeno un figlio"; ne vorrebbe almeno dieci, ma tristemente deve ammettere che non può: "è l'economia che me lo impedisce".
Deprimenti effetti dell'influenza capitalistica e delle indotte ripartizioni di reddito per famiglie ed eredi legittimi e di fatto.
Nel frattempo, sta pagando la casa alla figlia al mercato nero: diecimila dollari perché "i figli son pezze'e core".
Schiavo, oltre che del datore di lavoro, anche di una mentalità d'antan, Raoul si ammazza di fatica, per 700 euro mensili, per non abdicare all'ormai remoto, pigro goder al sole dei tropici.
Con tanta nostalgia di Fidel, preveggente: "socialismo o muerte!"

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