sabato 21 maggio 2011

Milone

Ogni tanto, Milone, mi appare la Madonna.
Si configura nella bussola nei fine mese e, quando il direttore dirige altrove, è, per così dire, in tournée, ne occupa l'ufficio, lasciandovi nuances sfumate e screziate, a segnalarne agli scettici il passaggio.
Durante l'imbussolamento, Madonna Morena non manca mai di darsi uno sguardo sulla parete riflettente - come le altre bonazze aziendali e Franco Nero, o Feldmaresciallo del regio-imperial esercito austro ungarico - si accarezza la chioma tinta e laccata e, infine, appare.
E' subito un chiocciolare con tonalità da soprano che imita un baritono: si rischiano pacche sulle spalle.
Esauriti, con un'ultima risata, i convenevoli, passa rapida lungo il corridoio, nonostante i tacchi da giraffa, montati su calzature spesso consimili, semovendo il bacino da ape regina, preceduto da generosissime fonti etico-alimentari.
Secondo me si veste da Marella.
Per un paio d'ore si apparta nel sunnominato ufficio, poi si riappalesa per il caffé lavorativo.
Indugia e osserva la tempestività nelle operazioni di sportello, sulla quale ha certamente elaborato una teoria di ricavi. Quando torna, c'è con lei Capitoni, dimidiato da San Giovanni in Persiceto ( da cosa nasce questa vocazione del Credem'a me per i suburbi? ) che la congeda cerimoniosamente ( se si potesse leggere nel pensiero... ) , dopo averla riaccompagnata in filiale.
Evidentemente, anche i congedi seguono una liturgia.
Chissà quando la rivedrò?
Forse alla prossima sospensione, "sperando" di non essere in ferie.
P.S.
La immagino a sera, alla sua magione, liberarsi delle scarpe, sedersi sul letto, allentare i ganci e decomprimersi, mentre si accinge a rimuovere il trucco.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti