lunedì 22 giugno 2009

Faccioni spiegazzati

E' terminata la propaganda imbonitoria ed i faccioni, decolorati, spiegazzati o strappati restano imbelli a far bella mostra di sé sui portamanifesti dedicati alla scelta degli sconosciuti, designati dai partiti e che sconosciuti resteranno per i prossimi cinque anni,a parte l'effimera notorietà offerta dalle polemiche speciose e dalle presenze, riportate dai giornali, alle inaugurazioni di opere e progetti impostati dal predecessore.
La Signora Cinzia resterà al call center o recupererà spazi più consoni alle sue aspirazioni? Intenterà una causa per mobbing alla Regione, una per diffamazione a Cazzola o scivolerà verso un pre-pensionamento?
Cazzola e Guazzaloca resteranno a fare il loro dovere all'opposizione o si dedicheranno ad altro, come si addice alla loro condizione di benestanti annoiati?
Delbono ridarà lustro a Bologna la Gaudente e a Bologna la Dotta, con il parziale sacrificio della Grassa a cui avrebbero dato preminente importanza gli altri due candidati?
Dopo Cofferati, anche Delbono divorzierà dalla moglie, quando ad elezioni avvenute, la Procura della Repubblica provvederà ad inquisirlo? Anche lui avrà un figlio da far crescere in autostrada, dopo aver trasferito la nuova compagna a Mantova?
Chissà se cresceranno i dirottamenti di pubblico denaro verso i quartieri meno serviti, nell'incremento della diffusione della cultura sul territorio, nell'assistenza ai disagiati, ai malati ed alle famiglie più sfavorite nell'agone sociale?
Chissà se si darà libero corso, nei limiti dei piani regolatori, a un piano di incremento dell'edilizia economica e popolare ed all'implementazione delle infrastrutture in quelli già sorti; chissà se verrà finalmente apprestato un piano integrato di trasporti dal Capoluogo alla cosiddetta Area metropolitana e viceversa, fermo al livello della chiacchiere da dieci anni?
Chissà se, dopo quest'esperienza, casomai decennale, anche Delbono si trasferirà al Parlamento europeo?
C'è poco di buono in prospettiva, ma è già molto aver evitato a Bologna di ricadere in un provincialismo fascista, nel quale si è vagheggiato, per fortuna velleitariamente, di ricacciarla.

Esiti e prospettive.

Oggi, Delbono sarà investito della facoltà di mettere le mani addosso alle segretarie comunali, non a quelle che ne sarebbero lusingate, ma a qualcuna certamente sì.
Riposi la sdegnata di turno, tanto tutto continuerà come sempre.
Cazzola potrà tornare ad incazzarsi con pseudo-signore, use all'insulto per immunità di genere ed a percuotere i loro incauti ed ingenui mariti. Pietosa la vanteria di saper colpire arretrando.
Gli servirà, dato l'arretrar dei voti dal satiro mantovano.
Temo che, con Delbono, il clientelismo di Prodi, soprattutto della Signora, sarà inquinante, soprattutto sul piano morale, ma la Sinistra di Giuseppe Dozza è consegnata ai sepolcri, mentre la città è consegnata ai sepolcri imbiancati.
L'alternativa sarebbe stata una gestione Berselliana, cioè fascista della Turrita, che, figlia di una consolidata tradizione contadina, ai consociativismi, fascisti prima, comunisti poi, è abituata.
Aveva tenuto ai margini il consociativismo cattolico.
D'ora in poi, vedremo...

Scarso civismo.

Mentre pullulano i candidati civici, si manifesta sempre più una regressione del civismo nazionale. Tradizionali le assenze al Sud, così come le scelte reazionarie: referendum monarchia-repubblica, referendum sul divorzio e sull'aborto; da tempo assenze sitematiche ed indifferenti su tutti i temi referendari che ci vengono proposti, ai quali anche la Chiesa ha preso ad opporsi, invitando all'astensionismo, ogni qual volta si arroghi l'esclusiva della materia, come se non si trattasse di temi sociali e di interessi materiali ai quali spesso concorrono trasversalmente anche i rappresentanti laici della politica. Che un paese rinunci ad esprimersi sui temi elettorali è deprimente, che rinunci ad esprimersi sulla ricerca scientifica per paura di dannarsi l'anima o perdere l'abbronzatura, è altrimenti inquietante. Ma tant'è, bisognerà tenerne conto e diffidare della sovranità popolare, imbelle a mantenere nei margini di un costume libero, socialmente giusto ed incentivante le invadenze lobbystiche, a beneficio delle migliori e libere intelligenze e, di tanto in tanto, protagonista di insensati sacrifici che sarebbero stati evitabili se solo ci si fosse investiti delle proprie responsabilità ed esigenze e sempre che queste ultime non si limitassero all'abbronzatura.

domenica 21 giugno 2009

Follie senili.

Il Presidente del Consiglio, comunque vincitore stabile di ogni kermesse elettorale da oltre tre lustri - salvo le due parentesi biennali del Prodi della situazione, poi subito cassato dalle clientele interne dell'eterogenea Unione da lui creata, viene da qualche tempo aggredito sul piano della propalazione della sua improbabile vita senil-sessuale. Risulta poco credibile che queste vicende, la cui descrizione dovrebbe compensare la perdita della possibilità di pubblicare le intercettazioni telefoniche, siano giunte solo ora alla conoscenza dei media e che i Servizi, che vigilano sulla sicurezza del premier non ne fossero a conoscenza fin dal loro svolgersi. Non possono essere stati che i Servizi a mettere a disposizione dei giornali queste illazioni, così come non possono aver ignorato l'attività dello stakanovista ed indisturbato fotografo sardo, per anni appostato su uno scoglio prospiciente la dimora industrial-presidenziale. Dopo Lele Mora, un altro procuratore d'alcova, reso esperto dall'esperienza di facilitatore d'affari, attività sempre praticata ed ora assurta alla dignità di categoria professionale: quella delle escort, per l'adesione alla quale è indispensabile la bella presenza.
Ammesso che quanto propalato sia vero e che delle professioniste, infide, dell'intrattenimento abbiano deciso disinteressatamente di denunciare il Satiro prostatico, per un intimo senso di moralità e giustizia; ammesso che queste prostitue possano agire senza ispirazioni e condizionamenti di altri fruitori delle loro grazie e delle loro delazioni, a noi cittadini, di tutto questo tradizionale porcaio, che ce ne cale?
O siamo davvero convinti della miglior gestione pubblica di brutte, sfigati e, soprattutto ipocriti?

Ballottaggi.

Si conclude oggi una scomposta kermesse di insulti, insinuazioni, coinvolgimenti e colpi bassi, prima fra i tre, ora fra i due residui candidati a fare il Sindaco a Bologna. Il buon Guazzaloca, non alieno dalla diffamazione, ma sostanzialmente il meno disonesto dei tre, è stato emarginato dalla scarsa consistenza del suo partitino; Cazzola arranca sbavando ed incazzandosi (vedi l'accenno di pugilato con Galletti) e tira in ballo con ancor minore rispetto del candidato fedifrago, un'estranea maltrattata, sentimentalmente o professionalmente, non è ben chiaro. Delbono, sconta impropriamente la sua vocazione alle relazioni libere ed irresponsabili, ma non con minorenni. Sconta, soprattutto, la sua mancanza di autonomia dall'apparato che lo ha prodotto. Ex D.C. di sinistra, adattabile alle circostanze, non si è accontentato del magro stipendio del professore e, come già il suo Mentore, Prodi, si è dato alla più lucrosa politica, scivolando però sulle gonnelle.
Paradossalmente, tre ex democristiani si sono contesi la primogenitura civica.
Il più normale,sarebbe stato Guazzaloca, comunque candidatura non entusiasmante, soprattutto per l'entourage di clientes casiniani che si sarebbe portato dietro.
Vinca il meno peggio.

martedì 2 giugno 2009

Ricorrenze.

Il 25 Aprile abbiamo festeggiato l'amara memoria dei pochi sopravvissuti, ancora in grado di riferire la loro esperienza diretta di quei fatti. Quanto ai sentimenti che li hanno sottintesi ed ispirati, si rientra nel vago della coscienza e della sua non affidabile sincerità. Restano, per tutti, i fatti, almeno come vengono rappresentati, e, per ciascuno, gli impulsi che li hanno mossi a rischiare la propria vita e ad uccidere, aggiornando il senso morale, mano a mano che le vicende si dipanavano e secondo gli esiti generali e soprattutto per se stessi, che andavano configurandosi. Quel groviglio è alle loro spalle, come ormai la loro vita.
Il primo Maggio abbiamo suonato e cantato, da noi stessi, una assordante e stordente litania senza più contenuti; il trambusto da balera di un impegno tradito, vagheggiato, a ritroso, solo dai pensionati.
Il 2 di Giugno, celebriamo laicamente, solo nelle sale e fra gli arazzi, il rovesciamento del responso popolare ad opera del Ministro di Polizia Romita, del referendum istituzionale, che aveva sancito l'estraneità della maggioranza della popolazione alle vicende belliche e, soprattutto, resistenziali, con la riconferma della rassicurante e pavida figura della Famiglia reale. In questo si erano distinte le plebi meridionali e i loro maggiorenti, presso i quali i Reali si erano rifugiati, la Chiesa cattolica. Gran parte del voto femminile era andato alla monarchia. Qualche soldatino con qualche gonfalone e qualche Sindaco in scadenza, fa ignorata mostra di sé, per breve tempo, sulle piazze principali, sotto il sole o la pioggia, mentre le famigliole intasano i giardinetti, con biciclette, cagnolini e figlioli.

Milone.

Purtroppo, Milone, ho deciso di continuare il nostro dialogo solo su questo blog. Ho deciso, perché non avrei accettato imposizioni di sorta, neanche vagamente mafiose, che pure mi sono state rivolte aziendalmente.
Quanto prodotto è stato il frutto di estemporanee sollecitazioni che la realtà lavorativa di ogni giorno mi ha offerto; non avevano altro scopo, ma dalle reazioni che hanno suscitato devo ritenere che siano diventate un cult. Seppur frutto di una inadempienza di discrezione da parte dei curatori di una rubrica di suggerimenti aziendali, credo che abbia raggiunto, in samizdat i comuni lavoratori, che, evidentemente, in quelle note giocose, hanno trovato brani della loro realtà quotidiana, antica e recente.
Continuerò a tenerti aggiornato.

Identità mascherate.

Purtroppo esistono riferimenti legali, per tutti validi, e contegni nascosti dai migliori propositi, che le leggi stesse consentono, formalisticamente, di praticare.
Cum grano salis, ovviamente, perchè se si esagera o quando qualcuno decide che si è esagerato, l'incauto e presuntuoso viene, paradigmaticamente, scaricato. Questo vale per l'Opus Dei, per la Massoneria e per i sottosettori dei Consigli di amministrazione, dei Circoli rotaryani e dei Lyons, fino alle parrocchie ed alle combriccole corporative, anche del più infimo livello.
Da ragazzi, a scuola e, per chi può, nelle Università, ci si arrovella sui dati ufficiali del comportamento culturale e professionale, salvo affidarsi, subito dopo, alle raccomandazioni ambientali od alla più opportunistica e finalizzata piaggeria. Quanto sopra, vale per tutti i poteri, anche quelli, apparentemente filantropici, delle associazioni caritatevoli e dei sindacati, fino al business di questo scorcio di secolo: le Onlus.