lunedì 22 giugno 2009

Scarso civismo.

Mentre pullulano i candidati civici, si manifesta sempre più una regressione del civismo nazionale. Tradizionali le assenze al Sud, così come le scelte reazionarie: referendum monarchia-repubblica, referendum sul divorzio e sull'aborto; da tempo assenze sitematiche ed indifferenti su tutti i temi referendari che ci vengono proposti, ai quali anche la Chiesa ha preso ad opporsi, invitando all'astensionismo, ogni qual volta si arroghi l'esclusiva della materia, come se non si trattasse di temi sociali e di interessi materiali ai quali spesso concorrono trasversalmente anche i rappresentanti laici della politica. Che un paese rinunci ad esprimersi sui temi elettorali è deprimente, che rinunci ad esprimersi sulla ricerca scientifica per paura di dannarsi l'anima o perdere l'abbronzatura, è altrimenti inquietante. Ma tant'è, bisognerà tenerne conto e diffidare della sovranità popolare, imbelle a mantenere nei margini di un costume libero, socialmente giusto ed incentivante le invadenze lobbystiche, a beneficio delle migliori e libere intelligenze e, di tanto in tanto, protagonista di insensati sacrifici che sarebbero stati evitabili se solo ci si fosse investiti delle proprie responsabilità ed esigenze e sempre che queste ultime non si limitassero all'abbronzatura.

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