domenica 30 agosto 2009

Battibecchi felpati e velenosi.

I giornali di oggi non sanno fare di meglio che attizzare le polemicucce fra il Presidente puttaniere e i suoi omosessuali e competitivi censori. La replica allo sboccato - nella sostanza - Littorio Feltri, del direttore di Avvenire, Dino Boffo, è tutto un sentore di borotalco, di vaselina e di minacce sottotraccia, speculari al cipiglio cipiglioso e indispettito del suo principale, il Cardinale Angelo Bagnasco. Sta a vedere che il Berlusca sarà capace di confliggere efficacemente e dall'interno anche con la Chiesa...Il Boffo innamorato suggerisce a Feltri di guardarsi le spalle e di non fidarsi di amici bene informati e di collaboratori, di cui untuosamente lo invita a liberarsi. E' forse vero, allora, che cane non mangia cane. Personalmente, ricordo Vittorio Feltri, in giacca, in una gelida mattina milanese, in via Negri, alle calcagna di una azzimata, leziosa signora che dava mostra, gigioneggiando, di avere deciso di non dargliela più...per la successiva mezz'ora. Potrei forse accusarlo di non avere i titoli per contromoraleggiare? Fra replica e controreplica, le baruffe chiozzotte non avrebbero più fine. I maggiori commediografi italiani ed i più poveri copioni d'avanspettacolo rivivono in questa litigiosità cicisbea e ruffiana, nella quale il Presidente che non può pentirsi è riuscito a trascinare anche la Chiesa. Silvio sarà il prossimo riformatore e il primate della Chiesa padana sarà Bossi? O i feudatari papisti sbaraglieranno i protestanti per l'adulterio? Questa battaglia per la manifesta, contro la celata fornicazione, infiammerà l'animo dei disoccupati autunnali.

sabato 29 agosto 2009

George Feydeau e la comedie à l'italienne.

E' grande pochade fra la Chiesa, il giornale della Conferenza episcopale italiana e il Presidente del Consiglio italiano. Non si tratta di una epica battaglia sulla laicità della legislazione e di una contesa filosofica fra laicismo e "vera laicità", ma di una commedia degli inganni e delle ipocrisie, nella quale si incistano polemiche speciose rispetto ai principi dichiarati e virulentemente "difesi".
La Perdonanza e la falsa contrizione del penitente Silvio hanno aspetti boccacceschi, ma espressioni ben più superficiali e grevi. La cena con il Segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, è l'elemento culinario di una spassosa buffonata, che si sta involvendo in equivoci compulsivi e concentrici, come nelle trame del commediografo francese, che anticipava i toni della comedie bourgeoise, che avrebbe trovato in Italia una versione ai rigatoni, che ha caratterizzato un capitolo della storia del cinema.
La commedia degli equivoci si dipana nello scenario di rovine dell'Aquila, sul canovaccio di un povero monaco cristiano, Celestino V, Papa per sbaglio, che fu fatto strangolare dal suo successore, Bonifacio VIII.
Il lussurioso prostatico si sarebbe cosparso il capo di cenere e sarebbe giunto al Duomo in processione. Non si sarebbe potuto comunicare, perché è divorziato. Potrà farlo quando avrà divorziato anche dalla seconda moglie e avrà quindi ripristinato l'unico e vero vincolo sacramentale ( i figli, canonicamente non sono contemplati; provvederebbero però a contemplarsi da soli, per l'eredità ) ma, nel frattempo, si sarebbe servito dalla scena - carpita o concordata? - per sortire lo stesso effetto. Aveva trovato, senza saperlo, un compare di merende adeguato alla bisogna, quel Cardinal Bertone che rubò in Piemonte ad un nipote agricoltore la sua intera riserva di vino passito. Un ladro e un beone. Lo sporcaccione, dopo cena, gli avrebbe forse proposto di andare a puttane insieme.
Ma questa intenzione è stata apparentemente e clamorosamente contraddetta da un intervento a gamba tesa di Vittorio Feltri, che su queste maragliate, prive di "pietas", ha costruito la sua carriera ( su tutte, la foto del cadavere di Aldo Moro, nudo ed anchilosato, su di un tavolo dell'obitorio ). Il giornalista da marciapiede è stato chiamato a dirigere Il Giornale , del fratello di Silvio, per condurre il contrattacco. Anche Emilio Fede, con gli stessi sodali di corte, condusse un attacco a Di Pietro, che sfociò nella sua messa in stato d'accusa a Brescia, poi rientrata. Il Vittorio dei padroni si è concentaro sul competitor la Repubblica ed anche su Avvenire, il giornale dei vescovi.
Cosa ha scoperto, valendosi di una velina giudiziaria, il diffamatore di destra? Che il direttore di Avvenire, tale Boffo, censore del suo principale, ha studiato dai preti e ne ha assunto i costumi. Sarebbe infatti stato condannato per molestie e minacce alla moglie del suo omo-amante ed avrebbe patteggiato la pena.
Gli esegeti hanno subito dedotto che esisterebbe una divaricazione fra la Segreteria di Stato vaticana e almeno una parte della Conferenza episcopale italiana, di cui Avvenire e il suo omo-direttore è organo ( speriamo a debita distanza ).
All'Aquila è andato infine Gianni Letta, legato e gazzettiere del lussurioso. L'untuoso ed impomatato cortigiano è stato immortalato sul sagrato della chiesa, con il cardinale ebbro Bertone, in un atteggiamento che rivela ambiguità morale, qualità sceniche e morbidissimo appeasement: lui e l'ebbro sembrano due checche cerimoniali e ipocrite che sembrano sul punto di baciarsi, di vezzeggiarsi e di compiacersi l'un con l'altro per il reciproco charme. Inculiamoci e poi pentiamoci, sembrano dirsi.
Le due cerimonaili creature vivono in un mondo di apparenze e dissimulazioni, devotamente recitate fra reciproci ammiccamenti. Non oltre il segno del reciproco e compatibile interesse.
I protagonisti della pochade:
il satiro impenitente;
il tenutari della morale;
Noemi, Mara, Maria Stella, Patrizia e le altre;
lo chaperon ovvero il ruffiano e paraninfo;
il malefico disvelatore del trogolo comune.
Fine della prima parte.

venerdì 28 agosto 2009

Diversità ideologiche.

Franco cardini, storico delle religioni, di destra e già consigliere per i sanfedisti della R.A.I., si produce oggi sul Manifesto in un dotto e lineare articolo sugli atei devoti e trasformisti, nei due sensi, della sua area politica. Non omette di chiamare in causa anche la Chiesa ed auspica, infine, richiamando alcune affermazioni del candidato dalemiano alla segreteria del PD, Bersani, un "esame di coscienza reciproco fra cattolici e "socialisti".
Così ho commentato:
L'analisi è impeccabile, fino a che si arriva ad auspicare un reciproco esame di coscienza ( o autocritica? ) fra i cattolici e i socialisti. Socialisti in senso etimologico, non storico, perché, altrimenti, l'incompatibilità striderebbe. Meno impervio sarebbe, sul piano sentimentale, il confronto fra comunismo e cattolicesimo sociale. Confronto comunque fuorviante, parziale e transeunte. Il fatto è che, nei paesi cattolici, a differenza di quelli protestanti, nei quali i devoti si costituiscono in autonoma comunità di fedeli, la Chiesa - l'Ecclesia assemblea - è, per suo precipitato, politica ed entra in sinergia e/o contrasto con le forze politiche popolari. Ma sui principi, indefettibili, si emancipa dai partiti, come dagli Stati, con qualche concessione, forse, alle potenze non ostili, pro tempore dominanti. Comunque, quando lo fa, lo fa per omissione.
Saremmo, quindi, comunque, "da capo a quindici".

giovedì 27 agosto 2009

Commiati. All'avviator che torna, promiser ponti d'oro.

Vincenzo lascia la ex new dip. e, con essa, le nobili mature, per un attimo rivitalizzate dal suo charme. Alcune vedove nostalgiche hanno simulato il suicidio nell'apprendere della sua prossima e, per loro, recidivante dipartita. Ora che l'avviamento è terminato, siamo tutti pronti ad intraprendere la nostra navigazione in Credem. Ricordiamo, tutti noi, gli spermatozoi dell'epilogo del film di Woody Allen: "Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso....", che mentre vengono mobilitati, nel corso dell'amplesso del produttore/donatore, non sanno se finiranno in un utero magnanimo, se il loro sacrificio sarà sterile o se quello al quale sono chiamati a dare esito, è, invece, un rapporto omosessuale.
Auguri a tutti, tesi al nostro obiettico: "O Ovulo, o morte!"

Caro Vincenzo, grazie per l'assistenza e buona fortuna per ciò che desideri. La strada che stai per intraprendere è già stata percorsa da tante ombre e caso, circostanze e abilità potranno, senza necessità, accompagnarti nella realizzazione dei tuoi desideri, oppure ostacolarti.
In ogni caso, la tua vita non si fonderà sui tardivi presupposti che ti saranno suggeriti, ma sul nocciolo duro della tua indole che l'esperienza fanciullesca, prima, e adolescenziale, poi, ti ha conferito.
Ad essa rimani comunque fedele, nella certezza, esclusivamente umana, che "solo restando come un bambino potrai entrare nel regno dei cieli.
Un saluto.

mercoledì 26 agosto 2009

Criteri di prevalenza.

Ilan Pappe è uno storico israeliano legato a movimenti del suo paese che si oppongono alla rimozione della verità storica sugli insediamenti ebraici nella Palestina, attuati fin dal 1948 e mascherati da isole ecologiche, prima desertiche - dice la propaganda turistica - ed a centri ricreativi. Anche molti suoi colleghi asseconderebbero la vulgata del potere, risalendo anche a mitologiche epoche bibliche. Con pedante genealogia da storico, Pappe ripercorre tutti la storia dell'occupazione sionista della Palestina, da secoli abitata e coltivata da Palestinesi, progressivamente espulsi dall'esercito e dai servizi segreti del costituendo Stato d'Israele, al quale aveva fatto posto il cessato Mandamento britannico. Secondo Pappe, la preoccupazione del Governo d'Israele è stata ed è tutt'ora di preservare la prevalenza numerica degli ebrei sugli arabi, nonostante la bassa natalità dei suoi connazionali. Per assicurarsela, hanno provveduto all'espulsione sistematica degli abitanti e camuffato le denominazioni preesistenti, cercando di cancellare la storia di quei luoghi.
I ricorrenti piani di pace sarebbero stati tutti redatti secondo gli intendimenti israeliani. I sionisti avrebbero anche sistematicamente affrettato le deportazioni prima dei periodici "cessate il fuoco!" che hanno caratterizzato i mordi e fuggi dal dopoguerra ad oggi. Gli insediamenti ebraici nella terra promessa erano spontaneamente cominciati fra la fine dell'Ottocento ed i primi del Novecento, ma il progetto di uno Stato per gli Ebrei aveva preso corpo mentre, nell'Europa orientale i camini fumavano ancora, con la bieca furia distruttrice del regime nazista in agonia. L'ansia di "finire il lavoro", pare purtroppo una costante di ogni volontà prevaricatrice. Così hanno tentato di fare i Serbi nella ex Jugoslavia, nei confronti delle altre etnie e gli Hutu contro i Tutsi in Ruanda. Gli Ebrei, costituitisi in Stato, non si sono comportati diversamente, espropriando i terreni dei coloni palestinesi, distruggendone le case e relegandoli nel ghetto sovraffollato e malsano di Gaza, sulla quale si sono recentemente accaniti, perché il movimento di Hamas continua a punzecchiarli e a non accettare questa situazione. Ma mentre i Serbi sono stati duramente, infine, repressi, verso gli Israeliani, le potenze europee e nord americana, vincitrici della seconda guerra mondiale, hanno sempre fatto finta di non vedere, consentendo ai sionisti non coinvolti nei pogrom nazisti di atteggiarsi a vittime per comportarsi da predoni e persecutori, introducendo, per questa via, i prodromi di quella contesa culturale dietro la quale opera oggi il terrorismo islamico. Mentre i Paesi arabi, ammansiti agli americani non destano per Israele preoccupazioni ( Egitto, Giordania, che tentò più volte di spartirsi la Palestina con Israele, ma non ne accettò i profughi, sterminandoli nel Settembre nero ), per ragioni di supremazia regionale, l'Iran - non arabo - e la Siria, finanziano, organizzano e fomentano la resistenza armata dell'Hezbollah in Libano e di Hamas nella striscia di Gaza. Per questo potrebbero dopo la fine di Saddam, precedentemente utilizzato contro l'Iran e poi allargatosi troppo, essere i prossimi scenari di guerra, mentre Al Quaeda trama contro i regimi arabi filo-americani, portando la guerra terroristica anche in nord America e in Inghilterra, senza trascurare di punire le zelanterie di altri Paesi.

Fine di una dinastia democratica.

Ted Kennedy è spirato. Solo due giorni prima aveva pregato i suoi colleghi democratici di sostituirsi a lui nell'appoggio ad Obama. Già gonfio ed instabile nell'equilibrio, aveva perorato la causa del primo presidente nero al Congresso di investitura. Ultimo di una controversa trilogia che, dal pulpito della ribalta americana, aveva suggestionato gli animi più freschi in ogni parte del mondo, era stato il più ordinario e banale dei tre. Dopo la morte di entrambi i fratelli, non si era candidato alla presidenza; con i fratelli aveva condiviso il costume di praticar gonnelle, anche ospitando nipoti violenti e tossicodipendenti. Non aveva saputo far di meglio - per il blaosone della famiglia, che aveva fatto affermare ad un anchormen: non so se si tratti di una dinastia di statisti o di maniaci sessuali - che farsela con la segretaria, salvo non far nulla per salvarla dall'annegamento, successivo ad un incidente d'auto da lui provocato. Della tempra democratica di questi irlandesi, immigrati ma ricchissimi, cattolici e sporcaccioni, non è dato conoscere direttamente. Più che atti concreti, hanno al loro attivo un'ideologia liberale e solidale, non molto condivisa, a quanto pare, data la fine che hanno fatto. L'appartato Ted ha continuato a fare il senatore, predicando in significative occasioni lo stesso verbo dei fratelli, con un eco molto più ridotta. Pur non volendo competere, quando si è profilata all'orizzonte, ammantata dalla stessa capacità oratoria, una figura di rottura - molto più prudente di loro - con l'establishement, l'ha difesa con retorica passione, riallacciandosi alla sua idealistica tradizione familiare.

martedì 25 agosto 2009

Mediazioni culturali.

Una mediatrice culturale marocchina si è presentata a Verona in piscina, indossando un Burkini, composto delle stesse fibre acriliche dei costumi mono o a due pezzi. Lo sconcerto che la provocazione ha suscitato negli astanti è probabilmente quello che si proponeva, nelle mamme soprattutto, eterne custodi delle tradizioni, rivendicate anche per contrasto, nei figli. Non è igienico! Perché indossato da una marocchina?, Perché troppo lungo e necessariamente sporco, come forse l'epidermide all'uopo celata? Spaventa i bambini! Pare che i bambini se ne infischiassero, troppo intenti a guazzare e a divertirsi. Buona la sopresa della mediatrice-provocatrice, verso la quale non si può dire che sia bacchettona perché si indurrebbe nei pargoli la licenziosità e allora si deve affermare che è anti-igienica come un animale, per noi che animali non siamo, come si constata ammirando le nostre smagliature e i nostri lardelli di grasso. Normalmente, le avversarie si tacciano di immoralità e lussuria, ma bisognerebbe essere molto fantasiosi e sottili per attribuire queste caratteristiche ad una simil suora al bagno. Insomma, se non si facesse proprio vedere, anziché "nascondersi, con il chador e il burkini, sarebbe meglio.

Ironie del destino e, forse, degli uomini.

Bernie Madoff ha il cancro e di quelli rapidi per giunta. Condannato a centocinquant'anni dai sacerdoti legali del capitalismo per essersi fatto beffe degli avidi e sprovveduti investitori, non per niente chiamati il "parco buoi" ed avere contraddetto con smaccata radicalità la fiducia nel denaro. Chissà se il vecchio ed arguto ebreo lo sapeva già? Chissà se lo ha fatto apposta e se, nelle sue ultime istruzioni alla moglie, non vi era il desiderio di salvare solo lei dal dissesto economico, dopo avere, con perizia ed abilità contribuito, ma solo contribuito a quello di tanti giocatori della lotteria. Che la Borsa sia lo strumento più idoneo a separare il denaro dai cretini era già noto, che Madoff abbia solo, come ultimo atto rivelatore della sua vita, provveduto ad evidenziare quanto quotidianamente fanno tutte le banche e le finanziarie ed i maggiori agenti di borsa, è possibile.

lunedì 24 agosto 2009

Moralità a posteriori.

I Governi devono essere a corto di soldi, soprattutto quello della potenza imperiale, se ottengono dalla grigia e cioccolataia Svizzera l'elenco di 4.500 evasori fiscali. Li avranno certamente preavvisati, data la severità delle leggi fiscali statunitensi e saranno rimaste a denominare i conti, fantasiose sigle di nebulose finanziarie. Chi ha voluto questo rigurgito calvinista? Obama? Se sì, chissà se si propone di dare una sanità in grado di procrastinare le sofferenze degli americani poveri o deve reintegrare degli ordigni negli arsenali e finanziare le campagne all'estero del suo predecessore? Nel primo caso, a rischiare non sarebbero solo gli evasori fiscali,ma, soprattutto, lui.

Pastorali.

Non conosco Monsignor Vecchi, Vicario del Vescovo di Bologna, ma la sua uscita a favore dei Menarini, imprenditori cattolici, e le giustificazioni fornite loro circa il troppo discreto, fino a confinare col cinismo, modo di operare, mi sembra fuor di luogo. Il Monsignore, al pari del capo del Governo, dovrebbe sapere di rappresentare un'istituzione e invece di pascere i suoi e le sue protette, dovrebbe curarsi del bene comune. Comune, sì, ma senza curarsi di entrare nel merito delle iniziative edilizie che il Sindaco Delbono, spesso ritratto prono all'anello del Vescovo, dovrebbe, secondo lui, intraprendere. Fra l'altro, chi glielo ha detto che l'appalto dovrebbe andare ai Menarini, così attivi nei giardini dei conventi sororali ad edificare nuove aule, per affiancare alle scuole materne, elementari e medie, anche corsi scolastici superiori. Della rappresentatività curiale e religiosa, un po' con l'esse dolce alla Francesca, avemmo sentore quando vietò ai giocatori del Bologna di bestemmiare, senza inibirsi di mentire. L'Arcivescovato sottoscrisse presso la vecchia Banca di Roma, centomila e passa euro di obbligazioni della Leheman Brother's, di molto dubbia esigibilità. Disse allora alla devota proponente, di non amare lo sterco del demonio, ma ammise che semplificava la vita. A lui e ai suoi devoti, il vino della Messa a volte fa brutti scherzi.

Destini e destinazioni.

Questa filiale, quindi, rischia la chiusura. Non ci sorprende, è una possibilità che la logica contempla. Sorse ad ospitare una nuova Sede di una piccola banca romana a partecipazione statale. L'allora direttore, d'accordo con il proprietario, si è pagato il mutuo della sua casa, trattenendo il 20% della pigione aziendale. Con quei soldi, il padrone di casa, oltre a manutenere le mura e le strutture, si è certamente assicurato altri immobili, dato che gestisce un'impresa di costruzioni. Come farà ora a pagare l'I.C.I., dato che l'immobile è di lusso? E' probabile che la lobby degli amici interessati si attivi per un'altra banca o, più probabilmente, per due, tre società di servizi che potrebbero dividersi gli oneri di rappresentanza. Come gli extracomunitari e le loro abitazioni ad uso foresteria. Bei tempi, quando lo Stato pagava per gli amici e, fra amici, ci si dava una mano per edificare dimore dove poi festosamente raccogliersi e tramare nuovi affari a spese dell'erario e delle pastose società che, dopo essere state l'spedale e poi il motore dell'economia italiana, erano diventate la greppia dei politici e dei loro funzionari che, del piatto comune al centro del tavolo, cercavano bulimicamente di arraffare la maggior parte. Chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato ha dato. L'inno di Mameli invocava la solidarietà massonica, la marcetta napoletana la propensione a speculare sulle cose. Che c'entra il "va pensiero"?

La primula rossa.

Questo "ghanese" - non si smette mai di ripeterlo - che ha passato la sua breve vita in carceri minorili et similia ( i centri di recupero di maoista memoria ), stupratore uscito dalla gabbia, ladro di telefonini alle Feste dell'Avanti! - ma sono sopravvissute al partito? - meriterebbe una considerazione più competente, almeno quando sarà riacciuffato. Gli appelli della "matrigna" - assenti quelli del padre - le violenze su donne materne - non idealizzate - il desiderio temporaneo - finchè farà bel tempo - di andarsene a zonzo in quella giungla dove si è de-formato e della quale ha sentito il richiamo e che adesso lo bracca, non avranno nessun effetto benefico su di lui. Fra il giudicare, conformisticamente, ed il capire, corre un crinale che si chiama competenza e fatica. E' indispensabile non essere aggrediti, ma, certamente, Ofori è stato aggredito prima e non ha mai conosciuto amore. Ha imparato a fuggire, da tutto e da tutti, aggredendo e rubando di tanto in tanto. Sarà questo a perderlo, altrimenti, di lui - la stessa persona - nessuno si sarebbe curato.

domenica 23 agosto 2009

Milone

Caro Milone,
il geometra Facheris, immobiliarista di fiducia del tuo impresario, ci ha fatto visita stamane e, con sintetica loquela, ha comunicato che inizieranno i lavori per apprestare l'accoglienza ai nuovi colleghi che trasmigreranno da noi.
Mentre modificano gli arredi, intimano al proprietario di ridurre il canone di locazione (200.000 euro all'anno) e propongono di ridurre gli spazi occupati, i bagni a disposizione rimangono tre, ma gli utenti, da cinque diventeranno venti.
Come farà Terronilla ad entrarvi, lei che deodora gli ambiti prospicienti il suo ufficio e l'ufficio stesso? I locali destinati alle deiezioni sono privi di aspiratori funzionanti.
Come faranno i promotori finanziari dell'Euromobiliare, senza isolamento acustico, a ricevere i clienti? I crepitii, i boati, gli sgocciolii e gli stronzi caduchi disturberanno le loro interessate rassicurazioni ai sottoscrittori.. la cascata purificatrice finale darà il colpo di grazia ad ogni velleità di risultato, dato che non si è trovato di meglio che che di ospitarli a porta con i cessi, nella logica della contrazione degli spazi e delle spese.
La tua sordida impresa, Milone, ha un solo criterio nel suo orizzonte morale: il meschino calcolo del denaro. A questo subordina ogni valutazione di qualsivoglia natura. E non mi dire che questa è la sua mission. Ma tu mi guardi, bovino, accarezzando il tirapugni. A te, i miasmi sembrerebbero afrori di paura dei tuoi avversari e ne ricaveresti rinnovata ferocia. Dei soldi non sai e non ti curi. Ti basta solo il pastone enrgetico che ti propinano.
Lotta pur, tribulon!

sabato 22 agosto 2009

Caratteri

Battista le chat è un consumato maggiordomo..del Credem, stavo per dire, ma credo che si sia formato nel tempo, probabilmente in ambienti curiali, fino ad assurgere a livelli di eccellenza. La mattina, va incontro ai Quadri di grado superiore della sua banca, poi esce in delegazione per il caffé di lavoro ed intrattiene amabilmente e manieristicamente tutti e ciascuno, fino al rientro per poi proseguire con i clienti e perfino con i colleghi. Immagino che questo atteggiamento sia in relatà uno schermo che tradisce una intima estraneità che si accanisce a violentare senza pietà per se stesso. Insieme a lui recita anche Terronilla, unica femmina di non gran pregio, in partibus infidelium, in mezzo al personale Credem, di cui anche lei vuole mostrarsi parte.
Battista le chat ha ripiegato sulla piccola banca padana, quando si è accorto che la sua carriera al Credito italiano era chiusa, perchè si era rifiutato di lasciare le amate tagliatelle.
Sembra un gran buon uomo, ma non rassicura, la sua alterità rispetto alla parte interpretata si avverte. Non così la vuota Terronilla, tutta rabbia ed egoismo, che tradisce però, di tanto in tanto, manierismo, isteria e troppa smania di vanagloria.
Battista le chat sofrfe, probabilmente, di quel costume indotto dalla pervicace volontà di intrallazzare, a qualunque livello, con le parti munificenti del suo piccolo mondo, indefettibile decisione che, mimetizzandosi nella merda condivisa, renda tutti gli adepti di una stessa consorteria, uguali alla vista, all'odore, nelle movenza, in modo che possano riconoscersi facilmente fra loro, almeno nell'alveo degli interessi spartibili nella cloaca comune.

Caratteri.

Apaga Dencio è un filippino. Lavora in una villa signorile ed è riuscito a mettere qualche risparmio da parte. E' sempre in ordine e paziente. Spesso ho visto dei suoi connazionali, che vivono con la famiglia in una stanza, portare i figli a scuola e presentarsi in maniera linda ed ordinata. la loro ordinarietà spesso li fa passare inosservati ed è questa la loro risorsa.

Caratteri.

Santo Stefano dei cassieri è un catto-comunista. Catto-comunista è anche la moglie, maestra. Santo Stefano ha due figlie, una nomata come il poverello d'Assisi ed è pigra e priva di voglia di correre, come il papà. L'altra, ovviamente Benedetta è invece incazzosissima, ma statica. Semplicemente è adirata che le cose non corrispondano alle sue esigenze, contemplate sul posto, e che, comunque si modificassero, non andrebbero mai bene.
Il suo contegno lavorativo è blando, prevede abbandoni del posto per il caffé e fughe anticipate la sera sotto la pressione del corso di chitarra parrocchiale o dietro perorazione della moglie o delle figlie. Con loro, sempre in parrocchia, gioca a pallavolo. Santo Stefano dei cassieri è catto-comunista perché spera sempre di condividere il suo lavoro con qualcun altro, anche se si riduce a poche decine di operazioni e non ogni giorno. Dalla sua ridotta contemplativa, quando cinque o sei clienti si succedono allo sportello o quando l'operazione richiesta non è routinaria, si lamenta, si abbatte e depreca il suo abbandono, come Gesù in croce, prima della morte. Ha chiesto il pre-pensionamento. Senza saperlo è cioraniano: contempla il suo nulla.

Caratteri.

Ottone di Brunswich è un assistente della clientela dell'ultima ora, catapultato nel ruolo dalla contabilità, per ottenere quel quadro di minima per il quale molti anni prima aveva già brigato e che era stato invece assegnato ad una spia dell'Ovra aziendale. Più che di una ingiustizia, si era trattato di una contesa fra mediocri, l'uno - il premiato - uso alle cortigianerie più spinte, l'altro molto geloso dei propri "diritti", delle proprie comodità e invidioso delle altrui raccomandazioni. Oltre la facciata degli ideali professati, Ottone è un furbastro speculativo. Che poi le sue speculazioni si riducano a cercare qualcuno che vada in posta a pagargli le bollette, perché lui, nell'intervallo, vuole andare al Bassotto a delibare in allegria con alcuni compagni di lavoro, o che non sia disposto a far nulla di più di quanto strettamente dovuto, a meno che non gli torni utile a tenersi buoni ambiente e singoli colleghi, secondo una sua visione comunitaria dei rapporti sociali, è indice di ristrettezza di orizzonti, ma non migliora la sua moralità. Se i suoi compagni fossero andati al potere sarebbe diventato un apparatcniky di basso ma molesto livello ed il suo ambiente di influenza o sarebbe stato composto da persone simili a lui o, con pseudo-sagace ignoranza avrebbe perseguitato i diversi per consolarsi di essere così com'è.

Caratteri.

Terronilla compendia in sè molti e significativi caratteri della sua primitiva genia. Calabrese di Reggio di Calabria, figlia di un maresciallo - maggiore, ci tiene a precisare - educata alla più inflessibile onestà, nel senso della conservazione dell'imene il più proficuamente possibile, cresciuta in caserma è, a tutti gli effetti una donna del sud, che pure ha aspirato a fuggire al nord, attraverso le più classiche raccomandazioni, per poi stabilirvisi e cercar fortuna. Dopo lunghi anni di compunzione negli uffici richiesti dalle proprie ambizioni, è giunta ad un inquadramento da sottufficiale dell'ordine dei Quadri e le è stata affidata una pattuglia (agenzia ). L'ha gestita con metodi militareschi, estromettendo chiunque non fosse disponibile a farsi strumentalizzare da lei e relegando, con veri e propri atteggiamenti da sequestratrice o da secondino, chiunque non rientrasse nei suoi canoni. Come tutti i meridionali cerca di apparire molto più importante di quanto aziendalmente sia ed è prodiga e disponibile, quanto egoista e discriminatrice, a seconda dell'interlocutore. Già matura, "andando a trovare i clienti" ha intortato a Casalecchio un imprenditore degli strumenti in uso negli ospedali ed è titolare di una Onlus, intitolata ad una amica scomparsa, che le serve per stringere alleanze ed evadere le tasse ed a legare a sè il marito in un rapporto di complicità. Non ha figli. Egoismo o tardività, problemi ginecologici o calcolo non si sa. Certo è che la sua sterilità non la pone ereditariamente in una posizione di forza verso il marito, la di lui famiglia e, forse, crea anche a lei qualche problema culturale e qualche incertezza d'interesse. La sorella Luciana è invece rimasta in Calabria ed ha sposato un semi calabrese di Fabbrica di Roma, che per vent'anni ha lavorato a Bologna. Anche lei accusava una certa renitenza alla fecondazione, ma in extremis è riuscita a concepire un figlio che non assomiglia neanche un po' al padre. Terronilla tradisce, oltre che prepotenza, orgoglio e presunzione, dispetto ed invidia ed un costume barocco da pitocco rifatto, con il quale catechizza, tormenta o molesta, emargina od esclude, convinta com'è che solo nella gerarchia dei ruoli stia per lei la possibilità di ottenere soddisfazione, mentre gorgheggia ipocrita alle persone che considera stolidamente di rango superiore o che, semplicemente, le consentono di alimentare la sua meschinità. Un proverbio della sua terra recita: "anche se qualche arancia (portugalli) raggiunge, rotolando sul selciato, gli stronzi in una fogna: gli stronzi non diventano per questo portugalli.

Caratteri.

Nel nome si nascondeva il suo destino. Forse il papà o la mamma, trasmettitori dei geni e della cultura ne vagheggiavano la creazione in un loro mondo pre-reale e gliene hanno trasmesso al trascendentalità.
Sta di fatto che Raffaello Lombardi, pugliese barocco e ridondante, trascina la sua vita in tournée, mentre il fratello, raccomandato doc, sbarca il lunario in banca. Se la ridondanza del nome, nelle intenzioni dei creatori, si rivolgeva alla carriera burocratica con una verniciata di cultura o se, improbabilmente, aspirava a che assurgesse alle stelle del firmamento o dello star system, è pettegolezzo per gli estranei. Per il bancario è scuotimento di testa, per l'aspirante attore, cultore di Onan, mediterranea aspirazione alle settanta vergini o simil vergini dell'Islam. Fra la sicurezza borghese di status e la sicurezza soggettiva di affascinare per fottere, si dipana il dilemma dell'attore, nell'un caso e nell'altro.
Ora il Raffaello di Casarano ha preso alloggio a Civitavecchia, vicino alla fabbrica dei sogni di Cinecittà. Per ora gli toccano impacciati approcci con le compagne di compagnia, grossolani tentativi con qualche comparsa, con il rischio di dover fare come i pifferi di montagna. In ogni caso - e glielo auguriamo - se riuscirà a diventare un anfitrione scenografico, il sottostante della gavetta sarà relegato nel ripostiglio dei ricordi e solo l'inconscio tornerà, di tanto in tanto, a disturbarlo. Se non riuscirà a stordirsi quotidianamente, con tutte le recite del caso, durante un intervallo potrebbe decidere di chiudere la sua parentesi. Il fratello, invece, nei suoi momenti di solitudine, a volte rimpiangerà di non aver tentato di godersi gli aspetti creativi del suo carattere.
Ciascuno rappresenta per l'altro il rovescio della propria medaglia e la cartina di tornasole della propria "giustezza".

Caratteri.

Non date soldi a Monari! Sta arrivando. Così, quasi ogni giorno, Rosa Petralia, di Rosalia soprana, tre palle nello stemma, ci allerta circa le pretese economiche del suo amministratore condominiale.
Qualcuno preleva dal mio conto. sarà Carmine? Con tutti i debiti che ha!
Ho l'impressione che la donna ( la badante ) faccia la furba.
Carmine è l'ex, molto ex marito, già ex collega, avvocatucolo ( a suo dire ) ed opportunista indebitato. Scrittore di stupidissimi romanzi di fantascienza, speranzoso nei buoni uffici della moglie per fare carriera, deluso infine dal trascorrere del tempo, si dedicò al patrocinio della banca e di qualche collega che, per divorziare o per beghe economiche da pollaio, non sapeva a chi votarsi. L'allora - si diceva - bella ragazza, pigramente accomodatasi in banca senza averne la minima vocazione e priva dei crismi contabili e giuridici richiesti, concupita da qualche maraglio bolognese e da una pletora di vitalistici meridionali, trovò più opportuno concedersi ad un capo del personale con famiglia e, per questo, fu la prima donna ad andare in segreteria commerciale. Passò poi alle cure di un vicedirettore volgarissimo, che amplificò la sua famigeratezza. Non disdegnò un commesso. Tradiva una malattia latente. Il Carmine della situazione, sapendo delle sue frequentazioni in direzione, sperò di sostituirsi alla moglie nei riconoscimenti carrieristici e, come un pappone, la corteggiò fino a sfinirla, carpendole il matrimonio.
Ma Rosa, così come si era sposata per stemperare la pressione, così spompinava quà e là, perché, fondamentalmente, non gliene importava nulla di nulla e, così, per un po' smorzava le velleità altrui e viveva in un limbo di condiscendenza. Anche quando, da receptionist, era stata violentata a Roma da un Direttore, aveva assunto lo stesso atteggiamento fatalistico, pur serbando un rancore che si manifestò alla notizia della sua morte. Oggi fa i bocchini solo alle sigarette, ma nella sua solitudine, rinnovella di quelle persone e di quegli eventi che, pur mortificandola, sono i soli ricordi di una vita sia pur passivamente partecipata, di un abbozzo di vita familiare, di una storia vissuta malamente. Ogni tanto se la prende con quella stronza di sua sorella che la tiene un po' d'occhio quando spende troppo. Le sono rimasti solo i soldi per contare i suoi passi restanti.

giovedì 20 agosto 2009

Situazioni.

La signora marocchina che fa le pulizie da noi, da poche settimane anche cittadina italiana, prolunga le sue vacanze a Casablanca. Muliebre privilegio. Aspira, con i pochi soldi che guadagna in Italia, a far studiare privatamente l'arabo ai suoi figli, iscrivendoli a scuole private durante i suoi soggiorni in patria. Le rette richieste sono accessibili anche ai migranti.
La sostituisce un signore, impacciato ma efficiente, che sguscia rapido fra la sala e i bagni, mettendo a frutto i suoi quarantacinque minuti contrattuali. L'espressione è severa, ma la voce è flebile. I suoi gesti rari tradiscono incertezza, forse vergogna, come se non vedesse l'ora di farla finita anche per oggi, con quel lavoro che lo degrada, ma solo per lo stretto necessario, in terra straniera.
Alcuni di questi pulitori/pulitrici sono laureati nel loro paese, talvolta in materie economiche, ma in Italia vuotano i cestini di elettricisti e maestre d'asilo raccomandati. Bizzarrie dell'economia di mercato? No, è che l'anarchia è solo del potere.

Caratteri.

Evelina è l'ostessa di un locale d'angolo che guarda su piazza dei tribunali. in passato doveva essere un'enoteca, prima ancora un'osteria, posta sul confine fra la zona dei postriboli e le magnificenze del diritto. E'diventato uno dei tanti ricetti dell'ozio che si consuma nella zona, insieme alle librerie giuridiche, ai bar di lusso con orario prolungato, alla caserma dei carabinieri ed all'affollatissimo e piccolissimo ufficio postale, che osserva le ferie durante la chiusura del tribunale. Poco oltre, verso i giardini margherita, ci sono le silenziose case dei muggia, dei Poggeschi e di altri reddituari. Qualche signora del quartierino non è titolare di un numero di matricola presso la previdenza sociale, come le signorine che offrivano i loro servigi, povere e analfabete, nelle strade interne, che i loro figlioli e i loro mariti attraversavano per raggiungere il collegio dei Barnabiti di San Luigi, fermandosi talvolta, i padri dopo aver affidato i loro rampolli, i figli tornando a casa.
Evelina ha due figlie, rozze e sbandate, come doveva essere anche lei, che fanno le cameriere al minimo d'orario nella sua rivendita. Tempo fa, faceva ogni tanto la sua apparizione al banco un uomo di mezza età, che ora gestisce la riaperta edicola del piazzale del tribunale, rimasta chiusa per anni. E' il compagno della figlia più anziana, volgare e sgraziata, già madre di un figlio ma priva di marito: Un compagno per una licenza. Paga Evelina.

Imprenditori d'Oriente.

Il ristorante "La Giunca" ha chiuso i battenti in via Garibaldi ed è stato rimpiazzato da un altro dei caffé San Domenico, dal dottore della Chiesa incombe sui cellulari delle guardie carcerarie, nel piazzale della basilica, a lato del tribunale. Ristoro dell'anima e del corpo. L'industriosa famiglia asiatica, con i soldi della vendita, ha aperto in via Stalingrado, un nuovo bar, denominato "dell'Università". Ha chiesto di pagare la concessione della licenza tramite nostro, ma non voleva documentare il pagamento, anche se si trattava di un balzello pubblico e perfettamente legale. Voleva portare al suo gestore commerciale 120.000 euro in contanti, come si usa nelle province rurali della Cina. Riciclando, riciclando...

Caratteri.

Fra i nostri frequentatori c'è un elettricista piccolo e ridanciano. Ogni volta che fa un impianto o un piccolo lavoro, si fa anticipare il pagamento della fattura rilasciata dal committente. Tira avanti così. Sorvegliato speciale per la sua ridotta giacenza, viene spesso fatto oggetto delle negative attenzioni della nostra terronica direttrice. In particolare quando deve aumentare il numero dei conti correnti. Per un anno è stato titolare di due conti, uno dei quali con un saldo inferiore alle spese sostenute. Quando ce ne siamo accorti glielo abbiamo chiuso d'ufficio. Terronilla, la figlia del maresciallo, cresciuta in una caserma, fa così con gli sprovveduti: al fruttivendolo di fronte aveva caldeggiato la sottoscrizione di una carta revolving per sé e di un'altra per la moglie. In sostanza, un piccolo prestito. Quando si è trattato di spacciare un'immagine efficiente con i nuovi padroni, ha preso a tormentarli per scoperture di cinquecento euro. Con i metodi degli esattori mafiosi, aveva incaricato i ragazzini di supporto alla filiale, di minacciarli...di iniziative legali, non azzardandosi a fargli bruciare il negozio.

martedì 18 agosto 2009

Ruoli e aspirazioni.

Il cassiere vive, nella sua ridotta, la sindrome del capitano Drogo nel "Deserto dei Tartari", ma, a differenza dell'ufficiale, non aspira a cimentarsi. Ogni cigolio della porta lo mette in allarme: il nemico sarò sull'uscio? Dopo un attimo d'apprensione si rassicura. Sono solo fattorini che recano, in calzoncini, plichi e pacchi per questo o quel servizio o società del Gruppo, che si sono premurati di preordinarli per trovarseli apparecchiati al rientro. Il cassiere si è portato un libro da leggere e lo sfoglia di tanto in tanto, mentre attende l'ora del pasto. L'addetto ai titoli si attarda nella lettura delle previsioni del Sole 24 ore, mentre il solo neo-commerciale, speranzoso e incerto, si dedica ad applicazioni procedurali e si invorgnisce nella conoscenza mnemonica dei termini del nuovo lavoro, come se un affidamento rispondesse solo a criteri tecnici. Il suo lavoro è facilitato solo dal fatto che in Credem non si fa credito agli incerti: o sul velluto, o niente.
Appartato, un vecchio bancario a fine carriera, macina rimasticazioni di pratiche stantie, per far venire sera.
La recita che è priva di copione, ripete per inconsapevole simbolismo atti, pensieri ed atteggiamenti già propri di tante ombre infelici.

Clima fetido...e il peggio deve ancora ri-venire.

Calura nefasta e clima malsano; d'altra parte, eccetto la calura, lo stesso clima del resto dell'anno. Dopo ferragosto saranno rientrate due o tre persone; lo si evince dall'incremento del traffico motoristico, mentre le passeggiate restano rade, per la fatica ed il disagio del periodo. Il personale femminile è al mare, i maschi godono di un periodo intenso di inattività.
I servizi sono offerti in prelazione on line, vengono registrati anche se al momento non c'è ancora nessuno in grado di confermarli, nel frattempo, i bar per ricchi del centro e presso il tribunale, solitamente affollati per tutto l'anno , hanno già riaperto i battenti, con i loro orari da negrieri. Qualcuno, approfittando della spossatezza messicana dei guardiani, evade dalle sue prigioni, mentre gli internati consenzienti per sinallagma ( dietro mercede ) ad evadere non pensano neppure, anzi fanno di tutto per rendere più assurda la loro cattività. Più fedeli dei mussulmani alla Pietra nera, i nostri impiegati ed operai si calpestano al mare, sia che si siano recati a cento chilometri da casa, sia che affollino spiagge dalle denominazioni estere, purché low cost.
Coloro che hanno un obiettivo diverso dalla vita stessa ed accettano di essere strumentalizzati per strumentalizzare la vita altrui, si ritemprano ritualmente, anche se sospettano che la pausa sia una pericolosa lacuna nella realizzazione della loro opera personale...così comune.
A giudicare dalle inserzioni sul moralistico - con le classi subordinate - Il Resto del Carlino, La prostituzione senza infingimenti, anzi con esplicite e sanitariamente pericolose promesse, prospera a domicilio.
Qualcuno, solo o altrimenti povero, tradisce con il suo biancore la condizione vissuta ( a meno che non sia un amante della montagna, sempre corrucciata, anche d'estate ).
Gli appassionati degli spettacoli agonistici si preparano a spendere dei soldi per soffrire per tutta la stagione, prima che nuovi ludi gladiatori intervengano comunque a distrarli.
Da qualche giorno è sparito anche il nostro porno-pensionato: sarà in Ungheria in cerca di ragazze più amanti della numismatica che dell'ornitologia. Pur essendo un uomo non privo di cultura è interiormente schiavo della gabbia pelosa nella quale ama sostare ed agitarsi e, come un plebeo qualunque, ne narra infantilmente. Quando il tiraggio cesserà, potrà dedicarsi all'epica da osteria ( ammesso che ne esistano ancora, di quel genere ) ed ai rimpianti. Due strade per il suo esito: il suicidio da inappetenza o il recupero di qualche succedanea risorsa morale. Potrebbe convertirsi e morir santo, casomai per inavvertenza.
Il professor Ciurlone tesse la trama della sua onlus che si propone di educare la popolazione, soprattutto quella giovanile, alle basse velocità in auto e in moto e, per farlo in maniera efficace, costruisce la sua tela del ragno secondo la tradizione familistica e clientelare che ha succhiato con il latte in Campania. Dal momento che un suo cugino di terzo grado è colonnello della Guardia di finanza e tramite i buoni uffici della portinaia del palazzo dove abita un ministro, sua prozia, ecc. ecc., organizza convegni, sponsorizzati da Comune, Presidenza del Consiglio e Unione europea, avvolgendo nelle sue spire ignoti comuni dell'Attica, a Parigi, con il patrocinio di Consoli ed altro burocratico personale. Un altro, triste professore che lo affianca per la sua conoscenza della lingua inglese, si incarica di leggere alla fine delle Messe commemorative dei caduti sulle strade, le lettere dei dignitari che si sono degnati ed i telegrammi di ogni istituzionale origine. Alle Messe partecipano i peccatori pubblici più noti e di moda.
Si sta bene anche perché Terronilla è in ferie con il marito che è riuscita a procurasi " andando a trovare i clienti " e non dobbiamo assistere alla recita del suo ruolo da direttrice di convitto, compensatoria, solo per immagine, delle tante sfighe che l'affliggono e che l'ahanno afflitta.
Il personale presente non fa ferie in alta stagione, se non qualche toccata e fuga per il ramino domestico ed amicale promosso dalle mogli e studia gli sviluppi autunnali, chi alla ricerca di una immobilità oziosa, chi alla ricerca di una occasione che renda meno gravoso il pagamento del mutuo.
Mi giungono notizie di colleghi precocemente pensionati che, dopo avermi allietato - mestamente - come Carlo Verdone, consumano la loro inattività come avevano fatto con il pretesto impiegatizio: dandosi un tono e fingendo di svolgere un compito, per lucrare una pensione. Sicurezza di una placida rendita, almeno nelle speranze. Uno, in particolare, pur avendo mutuato dal padre, generale dell'esercito, l'esigenza di rappresentarsi secondo una gerarchia di manierà e demodé, aveva coniugato bulimia con diete ricorrenti, titoli di studio con approssimazioni interpretative, licenze ad operare a latere nella sanità, acquisite all'estero presso parenti emigrati, fotografica, stentorea presenza e notturne frequentazioni non cerimoniali. Oggi, coerentemente con il culto delle apparenze, gioca a golf a Cento, con un altro pensionato dell'ufficio tecnico e con un giovane deluso nella carriera che si è preso un anno sabbatico e che cerca sul green una nuova occasione d'impiego, mentre osserva i progressi della figlia.
Tra poco torneranno, vocianti ed allegri per essere di nuovo nel loro girone della vita, tutti i rompicoglioni che hanno cambiato, a tempo determinato, palcoscenico e compagnia di giro, pur rimanendo nell'ambito delle due o tre cose che li rassicurano..artisticamente. Guitti fastidiosi.

Immobili e sanitari.

I Menarini costruiscono case per il popolo, anche scolastiche per gli Istituti religiosi, regalano sedi in centro a sindacati fidati e curiali.
Hanno costruito, o meglio, fatto costruire, anche la Casa comune in piazza Liber Paradisus, che non molti sanno essere stata la legge con la quale il libero Municipio bolognese abolì la servitù della gleba, seicento anni prima che altrettanto avvenisse in Russia.
I Menarini aspirerebbero a costruire littorie divagazioni con zona residenziale e servizi annessi, ma vorrebbero che apparissero come "benefici pubblici" e che, come tali, fossero adeguatamente finanziati con denaro dei futuri fruitori ( a pagamento ).
Rinunciano generosamente a presiedere il Centenario, ma vogliono restare in società con un 20% pagato dall'acquirente e guadagnarci anche un paio di milioni di euro.
Prima di loro, passando per altre sciagure, c'era un ispido e grifagno imprenditore di Brescia, produttore di cessi, esportati ovunque.
Il contenitore e il contenuto.

Flatus vocis o del meteorismo cerebrale che ammorba il pensiero.

Il nostro addetto alla vendita di ciò che non sa, sproloquia tutto il giorno e, deformato dal mestiere, lo fa anche se non si adopera per vendere il fumo aziendale. Talvolta sproloquia di politica e lo fa con lo stesso tono imbonitorio e sotto traccia minaccioso ed incalzante, col quale cerca di trarre qualche egoistico vantaggio dal costume aziendale, senza nessun rispetto per la dignità degli altri. Probabilmente non sa neppure che cos'è- se così non fosse non potrebbe cercare di convincere gli avventori della bontà del suo vino, anche se sa che è al metanolo. Lo stesso plebeo atteggiamento - evidentemente non ne conosce altri - lo adopera per tutelare la sua posizione di avente "tutti i diritti", con questo o quel pretesto. Ora che, senza mai applicarsi oltre lo stretto dovuto, dopo essersi ritagliato posizioni ripetitive e comode ed approfittato, sostando, di una bislacca norma per ottenere un piccolo inquadramento, non ha cambiato atteggiamento e, da dietro la sua scrivania, continua a predicare impieghi a chi non sa dove mettere i soldi.
Convinto della sua ridotta e materialistica verità-menzogna, di lui non resterà alla fine che "flatus vocis", in un indistinto ciarlare,anche alla memoria, fra persone tutte egualmente già convinte, a prescindere appunto.

Alienazioni.

Molte delle persone che sono rimaste in città fumano, soprattutto le donne, molte delle quali non più giovani. Fumano per strada aromi torridi, in solitudine, come dev'essere la loro vita di tutti i giorni, anche se contornata da tante monadi.

Milone.

Milone, hai sospeso le tue lotte e ingrassi, ozioso, sotto un vecchio platano? Cosa fa una testa vuota come te quando non è richiesto di menar le mani? Si allena, per riprendere con antica, ma rinnovata lena, le sue sterili contese, di cui altri si dilettano.
Alle 15 del pomeriggio, in un calore da forno nel cuore della cottura, si presenta un cliente, ricco quanto scemo, omonimo di una dei maggiori filosofi iatliani: lui sembra molto ignorante ed interessato solo ai suoi investimenti, a meno che le sue originali frequentazioni, per date ed orari, non siano frutto di esilii familiari o di vuoti esistenziali. Di vuoti mentali, certamente.
Ma tu. Milone, mentre volgi il capo verso di noi, senza comprendere e ti stiri sotto il platano, dandoti una aggiustatina alle palle, alla stessa maniera vagheggi successi fisici, mentre il falso Edoardo sorride impastato come un primate poco evoluto e appone firme su moduli.

Vuoto sicuro.

La bella soldatessa, ritratta davanti a Palazzo Baciocchi, deve aver posato solo per l'inaugurazione. Oppresso dalla tuta mimetica e dal giubbotto antiproiettile, sosta sotto il sole, fin dal primo giorno, uno spaesato soldatino con a tracolla un fucile mitragliatore alla Terminator, forse scarico, come nelle migliori tradizioni militari italiane. Se così non fosse, ci sarebbe da preoccuparsi, così come si preoccupano i rari frequentatori della sezione del Tribunale di via Garibaldi, che si trovano ad avere a che fare con un impaurito ma inflessibile bambino in divisa e cannone, che ingiunge loro di fare due o tre gesti prima di passare attraverso il metal detector. Come l'addetto di un call center. Due carabinieri, in guardiola, ora oziano. Ho pensato, vedendoli, che per questi poveri soldati addetti alla sicurezza del vuoto cittadino, l'adibizione fosse una forma di punizione - oggi trasmessa anche alla società civile e commerciale, con il nome di mobbing - per non aver "scelto" di fare gli eroi in qualche desolato scenario strategico mondiale. La sicurezza del vuoto.

sabato 8 agosto 2009

Vacanze a pezzetti

Termino la seconda tranche delle vacanze estive a Hvar e ritorno nel meccanismo delle malizie aziendali, alla vigilia di Ferragosto.
E' stata una pausa molto felice, anche se la mia placida maniera di esprimere soddisfazione avra' fatto ritenere il contrario, se non alla Leda, almeno alla Pina.
Non e' stato cosi', invece, spero di vere altre occasioni per rappresentare la mia interiore tranquillita'.