martedì 18 agosto 2009

Ruoli e aspirazioni.

Il cassiere vive, nella sua ridotta, la sindrome del capitano Drogo nel "Deserto dei Tartari", ma, a differenza dell'ufficiale, non aspira a cimentarsi. Ogni cigolio della porta lo mette in allarme: il nemico sarò sull'uscio? Dopo un attimo d'apprensione si rassicura. Sono solo fattorini che recano, in calzoncini, plichi e pacchi per questo o quel servizio o società del Gruppo, che si sono premurati di preordinarli per trovarseli apparecchiati al rientro. Il cassiere si è portato un libro da leggere e lo sfoglia di tanto in tanto, mentre attende l'ora del pasto. L'addetto ai titoli si attarda nella lettura delle previsioni del Sole 24 ore, mentre il solo neo-commerciale, speranzoso e incerto, si dedica ad applicazioni procedurali e si invorgnisce nella conoscenza mnemonica dei termini del nuovo lavoro, come se un affidamento rispondesse solo a criteri tecnici. Il suo lavoro è facilitato solo dal fatto che in Credem non si fa credito agli incerti: o sul velluto, o niente.
Appartato, un vecchio bancario a fine carriera, macina rimasticazioni di pratiche stantie, per far venire sera.
La recita che è priva di copione, ripete per inconsapevole simbolismo atti, pensieri ed atteggiamenti già propri di tante ombre infelici.

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