venerdì 28 agosto 2009

Diversità ideologiche.

Franco cardini, storico delle religioni, di destra e già consigliere per i sanfedisti della R.A.I., si produce oggi sul Manifesto in un dotto e lineare articolo sugli atei devoti e trasformisti, nei due sensi, della sua area politica. Non omette di chiamare in causa anche la Chiesa ed auspica, infine, richiamando alcune affermazioni del candidato dalemiano alla segreteria del PD, Bersani, un "esame di coscienza reciproco fra cattolici e "socialisti".
Così ho commentato:
L'analisi è impeccabile, fino a che si arriva ad auspicare un reciproco esame di coscienza ( o autocritica? ) fra i cattolici e i socialisti. Socialisti in senso etimologico, non storico, perché, altrimenti, l'incompatibilità striderebbe. Meno impervio sarebbe, sul piano sentimentale, il confronto fra comunismo e cattolicesimo sociale. Confronto comunque fuorviante, parziale e transeunte. Il fatto è che, nei paesi cattolici, a differenza di quelli protestanti, nei quali i devoti si costituiscono in autonoma comunità di fedeli, la Chiesa - l'Ecclesia assemblea - è, per suo precipitato, politica ed entra in sinergia e/o contrasto con le forze politiche popolari. Ma sui principi, indefettibili, si emancipa dai partiti, come dagli Stati, con qualche concessione, forse, alle potenze non ostili, pro tempore dominanti. Comunque, quando lo fa, lo fa per omissione.
Saremmo, quindi, comunque, "da capo a quindici".

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