domenica 30 agosto 2009

Battibecchi felpati e velenosi.

I giornali di oggi non sanno fare di meglio che attizzare le polemicucce fra il Presidente puttaniere e i suoi omosessuali e competitivi censori. La replica allo sboccato - nella sostanza - Littorio Feltri, del direttore di Avvenire, Dino Boffo, è tutto un sentore di borotalco, di vaselina e di minacce sottotraccia, speculari al cipiglio cipiglioso e indispettito del suo principale, il Cardinale Angelo Bagnasco. Sta a vedere che il Berlusca sarà capace di confliggere efficacemente e dall'interno anche con la Chiesa...Il Boffo innamorato suggerisce a Feltri di guardarsi le spalle e di non fidarsi di amici bene informati e di collaboratori, di cui untuosamente lo invita a liberarsi. E' forse vero, allora, che cane non mangia cane. Personalmente, ricordo Vittorio Feltri, in giacca, in una gelida mattina milanese, in via Negri, alle calcagna di una azzimata, leziosa signora che dava mostra, gigioneggiando, di avere deciso di non dargliela più...per la successiva mezz'ora. Potrei forse accusarlo di non avere i titoli per contromoraleggiare? Fra replica e controreplica, le baruffe chiozzotte non avrebbero più fine. I maggiori commediografi italiani ed i più poveri copioni d'avanspettacolo rivivono in questa litigiosità cicisbea e ruffiana, nella quale il Presidente che non può pentirsi è riuscito a trascinare anche la Chiesa. Silvio sarà il prossimo riformatore e il primate della Chiesa padana sarà Bossi? O i feudatari papisti sbaraglieranno i protestanti per l'adulterio? Questa battaglia per la manifesta, contro la celata fornicazione, infiammerà l'animo dei disoccupati autunnali.

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