martedì 25 agosto 2009

Mediazioni culturali.

Una mediatrice culturale marocchina si è presentata a Verona in piscina, indossando un Burkini, composto delle stesse fibre acriliche dei costumi mono o a due pezzi. Lo sconcerto che la provocazione ha suscitato negli astanti è probabilmente quello che si proponeva, nelle mamme soprattutto, eterne custodi delle tradizioni, rivendicate anche per contrasto, nei figli. Non è igienico! Perché indossato da una marocchina?, Perché troppo lungo e necessariamente sporco, come forse l'epidermide all'uopo celata? Spaventa i bambini! Pare che i bambini se ne infischiassero, troppo intenti a guazzare e a divertirsi. Buona la sopresa della mediatrice-provocatrice, verso la quale non si può dire che sia bacchettona perché si indurrebbe nei pargoli la licenziosità e allora si deve affermare che è anti-igienica come un animale, per noi che animali non siamo, come si constata ammirando le nostre smagliature e i nostri lardelli di grasso. Normalmente, le avversarie si tacciano di immoralità e lussuria, ma bisognerebbe essere molto fantasiosi e sottili per attribuire queste caratteristiche ad una simil suora al bagno. Insomma, se non si facesse proprio vedere, anziché "nascondersi, con il chador e il burkini, sarebbe meglio.

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