lunedì 24 agosto 2009

Pastorali.

Non conosco Monsignor Vecchi, Vicario del Vescovo di Bologna, ma la sua uscita a favore dei Menarini, imprenditori cattolici, e le giustificazioni fornite loro circa il troppo discreto, fino a confinare col cinismo, modo di operare, mi sembra fuor di luogo. Il Monsignore, al pari del capo del Governo, dovrebbe sapere di rappresentare un'istituzione e invece di pascere i suoi e le sue protette, dovrebbe curarsi del bene comune. Comune, sì, ma senza curarsi di entrare nel merito delle iniziative edilizie che il Sindaco Delbono, spesso ritratto prono all'anello del Vescovo, dovrebbe, secondo lui, intraprendere. Fra l'altro, chi glielo ha detto che l'appalto dovrebbe andare ai Menarini, così attivi nei giardini dei conventi sororali ad edificare nuove aule, per affiancare alle scuole materne, elementari e medie, anche corsi scolastici superiori. Della rappresentatività curiale e religiosa, un po' con l'esse dolce alla Francesca, avemmo sentore quando vietò ai giocatori del Bologna di bestemmiare, senza inibirsi di mentire. L'Arcivescovato sottoscrisse presso la vecchia Banca di Roma, centomila e passa euro di obbligazioni della Leheman Brother's, di molto dubbia esigibilità. Disse allora alla devota proponente, di non amare lo sterco del demonio, ma ammise che semplificava la vita. A lui e ai suoi devoti, il vino della Messa a volte fa brutti scherzi.

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