sabato 31 agosto 2013

Sambodromo.

Nel nostro ridicolo Paese, scambiamo le tattiche politiche con il senso della politica stessa ed è a causa di questo che Berlusconi reclama il mantenimento del seggio parlamentare, nonostante la condanna per evasione fiscale e - è da ritenersi - nonostante le altre sentenze che gli cadranno sul gobbo, non potendo più alterare personalmente la giurisdizione, dopo che la Germania ha rivendicato i suoi crediti, non esigibili al di fuori della camicia di forza dell'euro. Per le stesse ragioni, il golpista Napolitano, è arrivato alla nomina di cinque nuovi senatori a vita: il primo fu Mario Monti, il presidente del Consiglio Quisling della Unione europea che lo impose al Governo come facevano gli Stati Uniti con le emotive nazioni sud americane; ora ha completato l'opera con altre quattro nomine di altissimo livello, di fronte alle quali sprofondano miseramente le pur sfacciatamente proposte candidature di Berlusconi stesso e del "Cardinal Mazzarino", alias Gianni Letta, proprio ora che anche l'inossidabile Tarcisio Bertone è costretto a passare la mano. Il nostro "ragiunat" di Arcore ha subito tradotto le nomine nei termini di una nuova e surrettizia maggioranza a suo sfavore, creata ad arte, dal momento che i quattro "moschettieri" si sono espressi in passato in termini critici nei suoi confronti. Io spero che costoro abbiano il buon gusto verso se stessi di rimanere sulla breccia esclusivamente nei rispettivi campi, dove tanto hanno dato e dove dovranno dare ancora, secondo le forze e la lucidità, soprattutto la "giovane" Cattaneo, che teoricamente potrebbe costruirsi una lunga carriera politica, appunto da nominata. Temo che ne riceverebbe solo amarezze e che svilirebbe il suo prestigio, divertissiment a parte, che potrebbe indurla a giocare con i grezzi e paonazzi neo colleghi. Se ne avranno il tempo, vadano a votare in Senato, come già fece,oltre i cento anni, la Senatrice Rita Levi Montalcini e se voteranno contro il Cavaliere disarcionato ( da se stesso )poco male: in politica, nessuno è indispensabile, se non ai suoi beneficiati e ai fatti propri. La democrazia è governo di popolo.

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