venerdì 11 novembre 2011

Milone

Ho trovato, questa mattina, negletto in una vaschetta, un volantino che, sin dal titolo, mi sembrava un comunicato sindacale e non il solito, belante sermone.
Vi si accennava, in premessa, al deterioramento delle relazioni sindacali: non ho capito che cosa si sia deteriorato, da questo osservatorio, non avendo avvertito mai nulla.
Comunque, si dice che l'azienda abbia stipulato un accordo per accentuare il già inammissibile controllo sui suoi dipendenti, attraverso un sistema di rilevazione, a mezzo di telecamere, al quale avrebbe fornito il suo servile consenso la FABI reggiana, che, come la CISL e la UIL a Pomigliano d'Arco, avrebbe giocato di sponda con la strana banca, consentendo l'abuso, in una folle rincorsa fra collaborazionisti.
E' probabile che sia andata così, anzi è certo, dato il ricorso alla magistratura.
Sul piano personale, anche io ho sospettato che la rilevazione delle mie entrate-uscite, sia avvenuta a mezzo della telecamera esterna; altrimenti, non capisco come avrebbe fatto a segnalarle chi, spesso, non ho trovato all'entrata al suo desco, perché troppo impegnato in mille adempimenti e che era già uscito quando uscivo io.
Non mi meraviglia che la FABI ( reggiana ) si acconci, ma non mi riguarda. Alla FABI non si prendono i voti, altrimenti non ci sarei mai entrato o ne sarei uscito subito.
Spicchi di memoria:
quando in un'azienda bancaria si sedimentavano due o tre rappresentanze, la terza o la quarta, soprattutto se concorrenziale sul piano della bottega, veniva esclusa da qualsiasi concertazione e relegata in un angolo meschino, dal quale, per uscire e non essendo meglio dei relegatori, si abbandonava a comportamenti sconvenienti, rinfocolando il moralismo tartufesco dei privilegiati. Lo faceva la FABI; in questo contesto le tocca il contrappasso.
La coalizione rappresentativa ha sempre una sua specifica dinamica interna, in rapporto alla quale, le differenze macroscopiche fra una componente e un'altra vengono ignorate, come se non esistessero e non fossero, di questi tempi, su tutti i giornali. Ma si sa, al Credem'a me i giornali non si leggono; basta il portale.
Nella fattispecie, si tratta di una straordinaria unitarietà fra componenti, compresa quella fascista dell'UGL, che in altri ambiti non disdegna neanche la FABI, ma che risulterebbe scandalosa nelle storiche compagini "resistenziali", almeno per chi ci crede, che hanno, sul territorio reggiano e non, una esclusiva valenza politica, alla quale, quando serve - molto spesso - sacrificano ogni diritto dei lavoratori, cercando maldestramente di salvagurdare le forme con atteggiamenti omissivi ed omertosi. Con quanta affinità all'atteggiamento aziendale, lascio al giudizio dei più esperti delle "logiche" interne.
Nel leggere, finalmente, un sia pur burocratico volantino sindacale, mi è tornata la voglia di sindacare azienda e sindacati concorrenti, di volantinare, collega per collega e, soprattutto, di scrivere i comunicati: erano apprezzati.
Poi, indire assemblee, non importa se per dire male della FABI.

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