martedì 15 novembre 2011

I mercati vanno male anche dopo le dimissioni di Berlusconi.

Che il problema dei mercati non fosse Berlusconi era evidente a tutte le persone di buon senso e con un minimo di memoria.
Il problema resta strutturale e chi lo ha prodotto, casomai aumentato, non è titolato a risanarlo. Per questo si affida a un chirurgo, ma non si ritira, con tutta la sua pletora di incompetenti e parolai.
La propaganda ha ancora una volta fomentato gli animi, esacerbati da frustrazioni che con la (non) gestione politica dei fenomeni avevano un rapporto puramente psicologico e simbolico.
Per questo si è nominato un "dittatore" temporaneo.
Ci è andata pure bene.
In passato si avvertiva il tintinnar delle sciabole, ma, per fortuna, da noi non sono seri neanche i colpi di Stato.

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