martedì 15 novembre 2011

Commento a Il Riformista.

Sarà come Lei dice, egregio Direttore.
Io, nel mio piccolo, ricordo il preliavo del '92, direttamente dal mio conto corrente, ad opera di Giuliano Amato, chiamato a rimediare a un default speculativo, in lire, al quale parteciparono allegramente l'Ufficio italiano dei cambi, diretto da Cesare Geronzi ed alcuni dei direttori ed amministratori delegati della maggiori banche nazionali, coordinati dal Geronzi medesimo.
Poi, sul finire degli anni '90, fu Prodi a volerci portare a tutti i costi in Europa e, per farlo, ci sottopose ad un pesantissimo prelievo fiscale e ad una tassa di scopo, poi restituita al netto del contributo sanitario. Ora, per restarci, in Europa, siamo da capo a quindici, con quali modalità si vedrà.
Consentirà che tutto ciò avviene in regime di sospensione temporanea del corso politico ed istituzionale, della democrazia apparente, come si faceva nell'antica Roma durante i periodi di crisi, prova evidente che alla democrazia sostanziale non crede nessuno.
In tempi più recenti, abbiamo donato l'oro alla Patria ed ora ci riaccingiamo a farlo, pascolati dalla televisione e dai retori istituzionali, mentre i partiti si distinguono secondo ceto sociale presuntivamente rappresentato.
Statisticamente, per lo stesso motivo: la sostenibilità di un Paese disonesto e pasticcione, ogni nove anni, ci risiamo.
Lei crede, infine, che pagheranno veramente i ricchi e i potenti?
E' mai accaduto durante la Sua vita?
Si è mai verificato storicamente, in era pagana o in era cristiana?
Sono certo che avverrà adesso.

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