venerdì 11 novembre 2011

Milone

Di tutte le possibili preoccupazioni che dovrebbero affaticare i giorni di un manager, la più sentita, da noi, riguarda l'estetica reputazionale.
Resto incerto circa i nostri ammiratori, dal momento che operiamo sulla linea dell'equatore, in mezzo a network, outlet. Ogni tanto, qualche marchettara viene a cambiare 500 euro, senza neanche struccarsi; indebitati e sudaticci bottegai entrano ed escono a copertura estrema dei fidi, mentre meditano nuovi investimenti.
Tempo fa, l'ultimo ad uscire, il Migliore - mi scusi Togliatti - fu rampognato, il lunedì successivo, per aver lasciato la porta aperta ed aver consentito che il vestibolo d'accesso diventasse la pattumiera dell'inqualificabile transumanza lungo il Corso.
Al mio fianco, sento le disposizioni secche della discendente alberghiera di una accreditata dinastia, dedita all'ospitalità delle ragazze senza mezzi e senza dimora, oggi apprezzata e generica albergatrice.
Sarà che la mia concezione dell'estetica tange la morale e che alla mia morale nol consentirebbe, ma non mi capacito del disappunto che turba il volto del Direttore, ogni qual volta un'allegra brigata di studenti - realmente senza prospettive - mentre passa davanti al nostro sito - in quest'occasione, finanziario - lo ravviva con uno zabaione o, come nel caso odierno, con un po' di vernice rossa sulla targa dell'Euromobiliare, a colorare, nei limit del possibile, il nostro grigiore.
Si affaccia una zingara: "cambiare moneta?" NO!NO! Vade retro!

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