mercoledì 7 settembre 2011

ecco, siam sulla ceglia..da una poesia di Gaetano Arcangeli

All'inizio mi sono sentito male; ho avuto un mancamento. In bagno, poi, sono stato soggetto ad un accesso di dissenteria.
Così si intraprendono le opere più significative della nostra vita? Un senso di inadeguatezza, di debolezza rispetto all'esito sperato, l'amnesia momentanea della coscienza del compito, così come la psiche se lo figura?
Poi, la reazione del corpo, liberatoria delle scorie e rilassatrice della tensione.
Infine, sono stato bene e leggero nel corpo e nello spirito, mi sono concentrato sulla lotteria del test.
Ora non so se, questo pomeriggio, andrò a rileggermi domande e risposte, oppure se persevererò nel percorso programmato e rimanderò al 15 p.v. l'esito ora temuto.
Ci andrò, forse, domani con lo zio.
La catarticità imposta mi ha isolato, ma la mia anima e il mio corpo hanno reagito in successione, come il lampo e il tuono e hanno liberato le mie facoltà.
Che si fondi su questi elementi la costruzione dell'uomo, della sua vita e su questi presupposti si basi la sua speranza, la sua illusione, ma anche la sua forza?
Anche se, alla fine del lungo, ardimentoso, travagliato percorso, scoprissimo che il nostro propellente morale, spirituale e fisico, si è tradotto in una lunga scia di liquami, mal indulgeremmo ad una materiale filosofia scatologica, anziché affidarci al ricordo felice dei dolci frutti delle nostre concimazioni, per mitigare la mestizia del tempo autunnale.

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