domenica 2 giugno 2013

Macelleria regressiva.

Fra i tanti sintomi di malattia sociale, che ormai si possono evidenziare con franchezza come un morbo conclamato, allignano i tagli all'istruzione e all'assistenza che, per la prima volta dal dopoguerra, invertono il trend civile che, proprio valendosi della sconfitta nella seconda guerra mondiale, aveva fatto dell'Italia ( e del giappone ) le due nazioni con il maggior investimento nell'istruzione pubblica, essendo venuto meno l'onere militarista. A quei tempi, nel nostro paese, la percentuale degli analfabeti era molto elevata; una delle migliori e più amate trasmissioni in bianco e nero della televisione era "Non è mai troppo tardi", nella quale un mestro elementare, il maestro Manzi, insegnava letteralmente a leggere e scrivere ai nostri connazionali privi di questa facoltà. Ecco che i ministeri della pubblica istruzione e delle infrastrutture, tagliano risorse ulteriori, dopo la cura Tremonti-Gelmini, alla diffusione orizzontale della conoscenza e all'ingegneria civile, per destinarle a riarmare le tre armi che costituiscono, con i Carabinieri, le nostre forze armate. E' trasparente l'intenzione di accodarsi alle imprese neocolonialiste in giro per il mondo depositario di risorse energetiche, di interposizione nelle aree calde per mantenervi lo status quo, di contenimento e annientamento dei regimi che non staranno alle regole della finanza occidentale, il cui regime è, per ora, ancora in fase di consolidamento. Come per il passato, dopo decenni di noiosa vita di caserma e di basse retribuzioni, gli alti gradi potranno rapportarsi al fiorente mercato bellico internazionale e procurarsene le percentuali derivanti dalle commesse. Si consuma un altro stravolgimento della Costituzione repubblicana, che con suprema ipocrisia, dalla Coop alla Repubblica, si continua ad offrire come gadget alle casse e alle edicole, spacciandola per iniziativa di irrobustimento di quello che è ormai un testo storico, giuridicamente equilibratissimo e mai applicato, se non tardivamente e parzialmente. L'esercito professionale ha bisogno di truppe di adeguata ignoranza, spirito critico assente, di una nuova e cospicua riserva di riproduttori e riprodotti per fare strame degli altri e, avvolti nella bandiera, di se stessi. P.S. Oggi Francesco zero ha celebrato in mondovisione e, nel farlo, ha pregato, ricordandoli, per i militari impegnati all'estero in "missioni di pace". Dato che non ce n'è nessuno, il pampa Papa peronista ha pregato, per la prima volta nel dopoguerra per dei portatori di morte ed ha benedetto le loro armi. Dio è di nuovo con noi, sembrerebbe. Sintomi inquietanti di francescanesimo-gesuitico e conferma di un plebeismo ipocrita mondialista, assolutamente conservatore. Direttamente dai barrios di Buenos Atires.

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