domenica 10 maggio 2015

Il feticcio del potere.

Silvio Berlusconi, a ottant'anni suonati, è tornato sul palcoscenico di un movimento che non si ispira a lui, per rilanciare un progetto politico di destra moderata, fiscalmente e giudiziariamente blanda. Oltre che dal fisco, Berlusconi dovrebbe guardarsi dai divorzi o almeno da quello consumato sull'abbrivio dei soldi della prima moglie, con una bellona dello spettacolo, che, invece, ha saputo egregiamente approfittarsi di lui, oltre la sua vita stessa. Ormai, anche se condannato, potrà tornare settimanalmente, ad occuparsi dei suoi coetanei, dato che la carcerazione, per raggiunti limiti di età, gli è interdetta. Dovrebbe pensare a vendere proficuamente, per i suoi numerosi eredi, le sue proprietà, dato che, nel settore delle comunicazioni, i suoi rampolli, senza che partecipino all'agone politico, potrebbero sempre trovarsi in difficoltà, sempre che i nuovi avversari siano meno schifiltosi nell'accettare le loro profferte o che le riserve all'estero siano sufficienti a mantenere adeguatamente due generazioni. Oltre, realisticamente, non è dato prevedere, programmare o preoccuparsi. Ciò non di meno, forse per passarsi il tempo, un gonfio conferenziere, abbastanza simile all'ultimo Breznev, ma meno rincoglionito, si esibisce ancora in inteventi nei quali, sul nostalgico ricordo dei suoi trascorsi con George W. Bush, evoca una ridenominata formazione politica che potrebbe chiamarsi "repubblicana", in completa ignoranza o rimozione volutamente superficiale, di ciò che è stato il Partito Repubblicano Italiano, non certo un partito di massa, fra l'altro. Ugo La Malfa si sarà rivoltato nella tomba. Ma l'ignoranza è un ottimo viatico per il successo, perché è ampiamente condivisa e la propaganda richiama le pubbliche esperienze dell'attualità, le sue immagini commerciali. Nessun cenno, in quest'ultima occasione, alla sua vicinanza a Vladimir Putin, recentemente di nuovo padre, del secondo frutto del suo amore con una giovane donna, che gli ha consentito di replicare un'altra vita, dopo il grigiore dei servizi segreti. Con Putin, si dice, andava a puttane, sia a Mosca, sia in Sardegna; si è solo pubblicamente doluto che la diplomazia occidentale abbia voluto isolare la Russia, rimanendone invece isolata. Non sanno cosa si perdono. Dopo un'affaticata perorazione per un nuovo federato centro-destra, è inciampato per eccesso di sicurezza ostantativa e si è avvoltolato in un'ellisse circolare, uscendone, anche in questo caso, per sua fortuna, incolume. Si accontenti.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti