sabato 16 maggio 2015

Le civiltà autoctone.

Il presidente Morsi è stato condannato a morte in Egitto, dove era stato regolarmente eletto - primo nella storia del Paese - ma dalla parte "sbagliata". Mubarak che la democrazia aveva spodestato dalla sua dittatura trentennale, ha subito recuperato la salute ed è libero nelle sue sontuose residenze. E' la morte o il disvelamento del diritto che si sostiene solo con la forza di una sociatà giusta. Il grotteco e il paradossale consistono nel prodotto contraddittorio dell'influenza nord americana nello scacchiere medio-orientale che prima, tramite il segretario di Stato Hillary Roda Clinton, aveva favorito il ribaltamento di Mubarak e il regolare svolgersi delle elezioni e poi, sempre sotto la stessa direzione, ha ribaltato il ribaltatone e invertito le pene di morte. Oggi, la cornuta è candidata. Che ci si può aspettare? La società egiziana è di nuovo stata colonizzata e, come hanno dimostrato le elezioni dopo trent'anni di conformismo, il sentimento emotivo non si smuoverà di un centimetro. Quella gente continuerà ad essere repressa per interessi alieni di geopolitica e di tornaconto spicciolo dei gerarchi civili o militari, feticci corrotti del denaro. Si sono formati i comitati per i ricorsi alla Corte costituzionale contro la nuova legge elettorale, l'Italicum, che assegna il 70% dei parlamentari alla nomina dei vertici di partiti sedicenti o movimenti senza apparente identità. In Italia l'opposizione continua ad essere legale. Speriamo che abbia successo. Il primo ministro del Lussemburgo si è sposato: con un altro uomo. Un architetto con cui amoreggiava da anni. Matrimonio borghese, con tutti i crismi delle parvenze di classe, anche perchè il primo ministro è di destra, come si conviene ad un paesucolo di facciata per capitali di evasori. E' il primo matrimonio gay ai vertici dell'Unione europea; il precedente riguardò due donne, il primo ministro dell'Islanda e la/il sua(o) fidanzata(o). Il pampa-Papa ha abbracciato compiaciuto Abu Mazen, presidente del semi-Stato di Palestina. Di quanto fascismo sia ancora intriso il sotto pelle della Chiesa cattolica bisognerebbe chiederlo agli Ebrei e confrontare le opinioni con i dati storici. La scelta per i poveri, qualsiasi scelta nasconde i suoi prodromi che sono sempre pronti a rimanifestarsi quando le condizioni concrete lo consentiranno. Poche centinaia di Rom e di Sinti italiani hanno sfilato per il centro di Bologna nell'anniversario della chiusura del campo di concentramento di Birkenau, dove erano stati sterminati. La destra voleva provocarli con banchetti e contro manifestazioni. La questura glielo ha impedito. Ora si lamenta perché qualcuno dei manifestanti gli avrebbe dato dei razzisti. Sono potenzialmente molto di peggio. Nessuno uffcialmente contesta le manifestazioni della memoria degli Ebrei, anche perché sono state istituzionalizzate, ma le croste reazionarie e fasciste che vivono, benissimo, nel loro humus naturale, non hanno ritegno a disprezzare popoli di lingua e cultura nomade, ma non solo, che non hanno lobby e Stati a rappresentarli. Queste persone, comunque nomate, potrebbero da un momento all'altro, rifare la stessa fine dei loro antenati. Nel frattempo, vivano in un ghetto.

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