martedì 12 maggio 2015

La politica dell'annuncio.

Oggi, il pampa-Papa ha affermato che dio giudicherà i potenti della terra e chiederà loro conto del loro operare in maniera specifica: hanno provveduto a dare a ciascuno cibo a sufficienza? Hanno salvaguardato l'ecosistema per tutti?, A parte il fatto che non tutto in natura è bello e buono, tanto che, inieme ai rimedi e ai lenimenti, la natura ci riserva i veleni e la catena alimentare si dipana, a digradare, dai più feroci predatori carnivori, ai miti agnelli sacrificandi che si nutrono di vegetali. Anche in ambiente ittico, la natura non cambia. La riproduzione non è una poesia d'amore profumata, ma un istinto ormonale, che induce al piacere come i sapori al gusto, durante la giovinezza e la vita degli animali, compreso l'animale uomo, che perpetua il ciclo biologico, la cui funzione si regge su un equilibrio sostanzialmente alimentare, fino alle coltivazioni intensive, agli organismi geneticamnete modificati ed ai lager per gli animali da macello, programmati dalla nascita allo squartamento ed insaccamento, per noi umani razionali. Chiederà conto solo d'ora in avanti? Chiederà conto solo ai governanti del turbo-capitalismo? Dio è con noi, sembra dire ai poveri, certamente è con lui, come diversamente è stato con tanti, anzi con tutti i suoi predecessori, tranne qualcuno delle cui gesta si è poi chiesto, quando non serviva più, perdono, senza realizzare nemmeno l'unanimità del collegio dei feudatari della Chiesa, compendiati ma non ridimensionati dall'autocrazia papale. La politica dell'annuncio si ampia e si dipana in competizione con i poteri temporali. Oggi è comparsa una lunga intervista a Matteo Renzi, nella quale l'esternatore gonorroico effonde il tutto e il suo contrario in un'affabulazione che, di passo in passo, mostra la corda, che lui cerca di nascondere nella confusione. E' categorico solo sul coronamento della sua missione: la primavera del 2018. Una legislatura completa. E' questo il lasso di tempo necessario a ridisegnare l'apparato legale e istituzionale italiano secondo i voleri dei poteri forti, ampiamente rappresentati, anche da Italiani, ai vertici delle burocrazie sovranazionali europee: sovranazionali per tutti, tranne che per la Germania e per la Gran Bretagna, per diverse riservatezze. La libertà formale e sostanziale è intonsa, ma la fatica del vivere in un contesto senza rappresentanza si conosce nelle ridotte del lavoro destrutturato e sempre meno pagato, dinamicizzato, per le imprese superstiti, dai licenziamenti, mentre gran parte dell'ossatura economica nazionale o ha chiuso od è passata di mano..in mani straniere che, subito dopo aver rilevato le aziende, fra il giubilo delle maestranze, propongono, anzi impongono sanguinosi piani di ristrutturazione al ribasso, nei quali il lavoro è una variabile occasionale delle vendite. Perché tutto questo sia definitivamente consolidato e si possano schiudere le porte della Città proibita a Matteo Renzie, è necessario che lui arrivi indisturbato al 2018.

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