domenica 17 maggio 2015

Trasformismi indotti dalla trasformazione che si subisce.

Con la pseudo-sinistra a fare il lavoro per la Commissione europea, l'Europa che ci tiene dentro un sia pur regolamentare stato di diritto, tocca alla destra più becera impazzare per le contrade più contraddittorie a simulare la difesa della libera espressione delle opinioni. Le incursioni di Salvini durano una mezz'ora, ottenuto lo scopo di provocare disordini, il felpato leghista se la batte, lasciando contusi sul campo, fermati in ospedale e, radioso, twitta il largo consenso di cui ha goduto anche in località anarchiche o di sentimenti di sinistra vera e irriducibile, anche se intollerante, quasi a difesa territoriale delle sue ridotte. La difesa delle burocratiche certezze sulle quali si erano adagiati generazioni di insegnanti, all'ottanta per cento donne, non ha nulla a che vedere con la "buona scuola", ma solo con il tran-tran garantito per una lunga vita dietro la cattedra, senza nessun particolare impegno nell'altrimenti faticosissima presa in carico delle pedagogie e delle didattiche più adeguate alle diverse fasce degli aspiranti allo studio. La scuola privatizzata con i presidi manageriali sarà, d'altra parte, confusa, ancora a lungo clientelare e, infine, subordinata alle politiche efficientiste di un Governo - quale che sia - asservito alle esigenze delle imprese, che sponsorizzeranno quel tipo di studi. La classe scolastica e universitaria che ne scaturirà sarà completamente acritica riguardo alla natura del modello economico e d'impresa e per salari sotanzialmente modesti, del tutto asservita alla filosofia padronale. A tempo e luogo, anche il valore legale del titolo di studio sarà abolito e con esso qualsiasi riferimento oggettivo agli inquadramenti ed alle compatibilità nei ruoli occupazionali. Il combinato-disposto di tutto questo sarà la dequalificazione periodica del personale, poi la mancanza di qualificazione attraverso la sostituibilità da job's act. La tradizionale buona uscita al termine della carriera lavorativa sarà sostituita dall'indennità di congedo con motivazione implicita. Le proiezioni pensionistiche sono sempre più lunghe, lontane e sempre più misere: per gestire le situazioni e il potere, la sinistra non potrà fare altro che limare, limare, limare..solidaristicamente. In questo le saranno di stampella le sempre più para-istituzionali organizzazioni sindacali, ormai prive di rappresentanza e disperatamente e trasformisticamente abbarbicate agli apparati cangianti di nome e, soprattutto, di adeguamento sociologico popolare, di supporto di fatto e, chissà mai di diritto ( spero prprio di no )al "nuovo" ordine censitario. In quest'ambito saranno privilegiate le strutture solidaristiche e neo pauperistiche cattoliche ( per quseto il gesuita Francesco ha riscoperto il Vangelo dei poveri ), contro qualsiasi ipotesi di concorrenza fideistica materialista, resa ancor più debole dalla sconfitta economica del comunismo.

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