sabato 25 aprile 2009

Tirar fuori la pistola.

Ad Umberto Eco che, sull'ultimo numero dell'Espresso paventa un attacco del Governo all'Università, ho risposto, commentando il suo articolo, così:
"A tutto dovrebbe presiedere la buona fede che, però, produce sistematici micro-conflitti con gli interessi di ciascuno e la politica favorisce ai fini propri tutte le semplificazioni possibili e anima le fazioni che si puntellano sulle loro particolari esigenze. le particolari esigenze si fanno forti dei grandi temi che, negli ambiti più nobili, si alimentano del confronto, della critica e del dibattito, ma di cui i baroni paludati e i baroni criticisti si servono per comporre i loro libri, capitolo per capitolo, attraverso l'attribuzione di una serie coerente di tesi ai loro laureandi. E' dal popolo onesto e sufficientemente brusco, perché vive solo del SUO lavoro, che possono venire elementi di democrazia; ai rari statisti il compito di assemblarli, ai pochi intellettuali onesti e che possono permettersi di esserlo, l'esegesi e la sintesi. Da sole, le corporazioni, non possono che venire ad utili ( per loro ) compromessi."

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