lunedì 6 ottobre 2014

La libertà= Il dialogo contro il dogma.

Al Consiglio per la famiglia, la Chiesa cattolica "illumina" il cammino dei divorziati che si sono risposati. Scommettiamo che stabilirà un percorso penitenziale per costoro, purchè rinuncino al secondo matrimonio e ritornino, casomai vecchi e spompati, all'ovile? Le riforme, in seno alla Chiesa, all'interno del dogma, non sono mai state altro e mai altro saranno che "ritorni del figliol prodigo". Di nessuna rilevanza le situazioni createsi in seno alle due famiglie, la condizione personale, sociale, economica e lavorativa di tuti i soggetti coinvolti, purché il sacramento originario sia ripristinato, salvo scioglimenti che lo annulleranno, annulleranno i fatti come se non si fossero mai determinati. Per questo, fra laici e religiosi, ogni "dialogos" è precluso, essendo la dialettica l'antidoto al dogma. Purtroppo, sull'onda del riflusso civile, culturale e - speriamo - non giuridico, la rivincita reazionaria, ammantata di parole "evangeliche" adattabili al pauperismo che avanza, alla libertà che si restringe, all'accantonamento momentaneo dei portati di lunghe e dolorose battaglie civili, può esercitarsi di nuovo, nelle sue tradizionali forme subdole.

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