martedì 28 ottobre 2014

Criteri di valutazione.

Non so se si sia mai visto uno Stato il cui Capo o nel quale anche l'ultimo dei suoi funzionari, possa restare al suo posto, anche se solo sfiorato dal sospetto di collusioni con la mafia. La conventio al Quirinale di avvocati e giudici, dopo la distruzione dell'unica prova probante - che però i giudici hanno ascoltato, ma di cui non possono valersi, le intercettazioni Mapolitano/Mancino ), il Presidente ha gestito un copione già definito e studiato nei dettagli, fra non ricordo e mi richiamo alle mie prerogative di riservatezza, circa il colloquio con il suo consigliere giuridico che aveva rassegnato le dimissioni e che era opportunamente morto prima che le contrastate deposizioni fossero rese. A che è servita questa baracconata? L'Italia, patria del diritto per chi crede nei paradossi, si è riesibita nella negazione sostanziale del diritto ad opera dei formalismi, nella sfacciata tutela del potere di cui la mafia è solo il braccio operativo o una delle braccia operative. Solo i grigi ragionieri di Bruxelles possono valutare e misurare la nostra attitudine a stare in Europa con i paramteri contabili, già di per se insostenibili, mentre nessuno pare avvertire l'incongruità di questo inventato Paese con i dettami minimi della compatibilità civile. Anche questo è un fatto.

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